Tram ACEGAT serie 429-448
Tram ACEGAT serie 429-448 Tram STEFER/ACOTRAL serie 443-448 "Triestine" | |
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Vettura tranviaria a carrelli | |
Vettura 442 conservata al Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio | |
Anni di costruzione | 1938-1942 |
Anni di esercizio | 1939–1980 |
Quantità prodotta | 20 |
Costruttore | OMS (parte meccanica) TIBB (parte elettrica) |
Lunghezza | 11640 mm |
Larghezza | 2 100 mm |
Altezza | 3 150 mm (altezza) |
Capacità | 16 posti a sedere 84 posti in piedi |
Scartamento | 1 445 mm |
Interperno | 5 500 mm |
Passo dei carrelli | 1 640 mm |
Massa in servizio | 21,6 t |
Massa vuoto | 14,6 t |
Rodiggio | Bo+Bo |
Diametro ruote motrici | 660 mm |
Potenza oraria | 105,90 kW |
Velocità massima omologata | 40 km/h |
Tipo di motore | 4 motori TIBB GLM 0200 |
Dati tratti da:
Blasimme, pp. 93-95 |
Le vetture tranviarie serie 429 ÷ 448 dell'ACEGAT sono state motrici tranviarie urbane, in servizio a Trieste e a Roma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]In seguito all'ampliamento della rete tranviaria di Trieste avvenuto a fine anni venti si rese necessario rinnovare il parco rotabili: furono quindi commissionati alle Officine Meccaniche della Stanga di Padova nuovi tram a carrelli. Tra il 1933 e il 1938 l'azienda patavina, in collaborazione con il Tecnomasio Italiano Brown Boveri, consegnò in due serie all'ACEGAT 28 motrici a carrelli (serie 401 ÷ 428) di stile classico. Dal 1939 le officine padovane (ancora in collaborazione con la milanese TIBB per quanto riguardava carrelli ed equipaggiamento elettrico) consegnarono alla rete triestina una nuova serie di 20 tram, caratterizzata da forme più aerodinamiche e leggermente più lunghe delle motrici che le avevano precedute; anch'esse, come la serie 401 ÷ 428, erano bidirezionali.
A causa della Seconda guerra mondiale le consegne si dilatarono, e gli ultimi tram furono consegnati nel 1942. La guerra causò gravi danni a 8 tram (matricole 429, 434, 435, 436, 437, 438, 439 e 440) che furono ricostruiti tra il 1948 e il 1952 e resi monodirezionali.
Con la progressiva riduzione della rete tranviaria triestina, sei tram (matricole 443 ÷ 448) furono ceduti tra il 1960 e il 1965 alla romana STEFER, che li impiegò (previa trasformazione in tram monodirezionali e altre modifiche) sui due tronchi residui delle tranvie dei Castelli Romani, prevalentemente sulla linea dalla stazione Termini all'ippodromo delle Capannelle. A Roma i tram divennero noti con il soprannome di "triestine"[1]
Le vetture rimaste a Trieste continuarono il loro servizio (da sole o trainando – sino al 1966 – una rimorchiata a due assi) sino alla chiusura della rete tranviaria del capoluogo giuliano, avvenuta il 31 marzo 1970. Le vetture cedute alla STEFER, invece, prestarono servizio sino alla chiusura definitiva della rete dei Castelli, avvenuta nel 1980; passate nel 1976 nel parco ACOTRAL, una delle motrici, la nº 446, fu utilizzata nel 1977 per effettuare alcune corse di prova della linea aerea e degli impianti elettrici sulla linea A della costruenda metropolitana romana[2].
Livree
[modifica | modifica wikitesto]Le vetture prestarono servizio a Trieste in colorazione verde chiaro-verde scuro; i mezzi ceduti alla STEFER furono riverniciati in bianco e blu.
Unità conservate
[modifica | modifica wikitesto]Dei venti tram costruiti ne sono conservati al 2012 quattro[3]:
- le motrici 442 e 446 sono conservate al Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio;
- la motrice 447 è stata restaurata dall'Associazione Torinese Tram Storici (ATTS), che ne è proprietaria dal 2008[4];
- la motrice 448 è monumentata a Lanuvio[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Blasimme, p. 95.
- ^ Metro notizie, in Bollettino GRAF, n. 26, Roma, aprile 1977, p. 26.
- ^ Trasporto pubblico locale a Trieste 1942-1982 (PDF), su inbusclub.it, http://www.inbusclub.it. URL consultato l'8 settembre 2013.
- ^ Il restauro della "triestina" 447, su atts.to.it, http://www.atts.to.it. URL consultato l'8 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2013).
- ^ Tram a Lanuvio, su graftreni.it, http://www.graftreni.it. URL consultato il 13 settembre 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Blasimme, Piccole eleganti scattanti le "triestine", in Bollettino GRAF, n. 2, Roma, luglio 1978, pp. 93-95.
- Paolo Bellemo, Le ultime motrici tranviarie triestine, in Bollettino GRAF, n. 5, Roma, febbraio 1979, pp. 33-34.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tram ACEGAT serie 429-448
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda su tramroma.com, su tramroma.com.
- Scheda su tpltrieste.it, su tpltrieste.it. URL consultato l'8 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).