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Tram STEFER: motrici a due assi gruppo 30

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Tram STEFER ausiliari
Vettura tranviaria a due assi
.La motrice 37 nel deposito dell'Alberone
Anni di progettazione 1905
Anni di costruzione 1906
Anni di esercizio 1906-1955
Quantità prodotta 8 motrici
8 rimorchi
Costruttore Elettro Ferroviaria Boeker
Lunghezza 7500 mm
Scartamento 1 445 mm
Interperno 2 350 mm (motrici)
2 500 mm (rimorchi)
Rodiggio B (motrici)
2 (rimorchi)
Potenza oraria 2×60 CV
Tipo di motore TH2

Le motrici gruppo 30 della STEFER di Roma sono stati un gruppo di otto motrici e otto rimorchi a due assi bidirezionali.

Fin dalla prima dotazione del 1906 la STFER opera una distinzione nel proprio parco rotabile, scegliendo rotabili a carrelli per le relazioni extraurbane e rotabili a due assi per l'esercizio dei servizi locali. Questi ultimi si presentano col normale allestimento della vettura extraurbana, quindi con la distinzione in I e III classe operante nei servizi locali della rete dei Castelli ma non su quello urbano di Roma. Con le vetture a due piani la STEFER acquista otto piccole motrici a due assi ed altrettanti rimorchi, destinate al servizio sulla linea intercastellare linea Frascati-Genzano) lungo la quale si effettua servizio di corrispondenza per Roma inizialmente al bivio di Grottaferrata ed in seguito anche a Genzano e nel servizio a spola verso la funicolare di Rocca di Papa.

Motrici e rimorchi sono costruiti dalla Elettro Ferroviaria Boeker con la cassa che, ad imitazione delle imperiali, è rivestita in doghe di legno lucidato e dotata un solo accesso per lato.

Equipaggiamento elettrico

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Come tutto il materiale di origine della STFER è fornito dalla Thomson, Houston ed è dotato di un comando diretto con controller TH BA2.

Una motrice 30 nei primi anni di servizio

Destinate ai servizi locali le 30 appaiono indifferentemente utilizzate anche sulle linee extraurbane provenienti da Roma. Le motrici, ottimamente costruite, si rivelano oltremodo longeve e arrivano tutte all'inizio degli anni cinquanta, quando alla prima riduzione della rete sono utilizzate per soli scopi di servizio. Negli anni della loro esistenza sono sottoposte a diverse modifiche:

  • durante gli anni venti: aggiunta di un accesso per lato e sostituzione dell'equipaggiamento Thomson-Houston con il CGE;
  • verso il 1935: sostituzione del trolley a rotella con archetto tipo ATAG 1923; rivestimento delle casse, originariamente in doghe di legno lucidato, con lamiera nei colori aziendali bianco e bleu; eliminazione del lucernario sull'imperiale;
  • verso il 1958: le superstiti vetture 36 e 37 sono dotate di pantografo in luogo dell'archetto.
La 37 traina uno dei carri scala ricavati dai rimorchi napoletani

I rimorchi, del tipo a terrazzini aperti e di costruzione alquanto primitiva, non vengono sottoposti a modifiche, e sono radiati e demoliti già negli anni trenta.

Dopo le chiusure del 1954 rimangono in servizio la 36 e la 37. La prima viene ritirata prima del 1958, la seconda continua ad essere utilizzata in funzione di trattore e per trasporto operai almeno fino al 1963.

La serie 30-37 va a seguito delle imperiali, che terminano col numero 21. I rimorchi sono numerati da 105 a 112, a seguito di quattro ipotetici rimorchi urbani (100-104), di cui è dubbia l'esistenza. Le motrici non sono sottoposte a rinumerazione.

Voci correlate

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