IT9022563A1 - Contenitore in laminato flessibile con inserto di apertura e richiusura. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto di invenzione industriale dal titolo: "CONTENITORE IN LAMINATO FLESSIBILE CON INSERTO DI APERTURA E RICHIUSURA"

Riassunto

Contenitore, in particolare buste per piccole dosi di liquidi, oli, creme, ecc.ecc., facilmente apribile, richiudibile anche dopo più prelievi, e difficilmente assoggetabile a manomissioni, comprendente un corpo di contenimento formato da film composito (laminato o coestruso) termosaldabile , sostanzialmente flessibile caratterizzato da un inserto (IN) sostanzialmente rigido, saldato in una porzione della testa (TE) della busta (B) e comprendente una base (COR) un collo (5) con foro (1), una parte ristretta di frattura (3) ed un cappuccio zigrinato (2) dal centro del quale sporge uno spillo (4), che dopo frattura e rovesciamento a 180°, si re-inserisce nella detta base (COR) assicurando la tenuta della busta.

Descrizione

La presente invenzione concerne contenitori in particolare bustine per liquidi, olii, creme, ecc. ecc. consistenti sostanzialmente di un corpo di contenimento in laminato termosaldabile, sostalzialmente flessibile nel quale è incorporato un inserto sensibilmente rigido che conferisce al corpo stesso caratteristiche di apertura facilitata , di richiudibilità anche ripetuta, di sicurezza contro manomissioni ecc. ecc.

Più in particolare il travato riguarda un sistema di bustina mono-, meglio, pluri-dose, formato da un abbinamento rigido-flessibile, la parte maggioritaria flessibile agente da corpo di contenimento per dosi di piccoli quantitativi (dalla monodose fino a massimo 100 ml) di liquidi, e la parte rigida, incorporata nella testa del contenitore, agendo dopo frattura e rovesciamento, da organo di tenuta e di eventuale perforazione.

Una della linee di tendeza che negli ultimi anni si vanno delincando nel settore dell'imballaggio,è il progressivo aumento del contenuto di servizio del packaging stesso.

Ne sono un esempio, molte confezioni di successo sia nel settore dell'imballo rigido (es. dispenser per dentifricio con pompa ed erogatore incorporato) sia nel settore dell'imballo flessibile (es. confezione stand-up con cannuccia ed invito alla perfozazione).

Una confezione che finora è rimasta sostanzialmente immutata è la bustina per liquidi o creme per piccoli volumi ad es. dal monodose ai 100 mi/

Eppure trattasi di una confezione che da anni riscuote un ampio successo sia nel campo alimentare sia in quello cosmetico che in quello farmaceutica.

Tra i vantaggi di questi piccoli contenitori si possono menzionare i seguenti:

- ampia scelta di laminati che assicurano una adeguata protezione al prodotta;

- notevole praticità ed igienicità nell'uso;

-il contenuto è predosato;

-è veicolabile con molti mezzi, ad es. attraverso l'inserimento nella stampa periodica, l'abbinamento ad altre confezioni ecc. ecc.

Ciò nonostante, presenta alcuni inconvenienti:

-Non è apribile facilmmente in parte perchè i laminati per tenuta liquidi sono relativamente tenaci, in parte per la tendenza, da parte dello strato saldante, a perdere adesione a causa dell'aggressione del contenuto sugli adesivi. Questo fenomeno riduce la "strappabilità" del laminata.

-Non è richiudibile. A volte il consumatore è intenzionato ad utilizzare la dose in tempi diversi, a volte è la non richiudibilità che costringe il marketing ad adattare la confezione a dose unitaria anche se, a priori, questa potrebbe non essere ottimale sotto il profilo della commercializzazione.

Và anche accennato che la monodose è, in generale, una confezione criticata dai movimenti ambientalisti a causa dell’elevato rapporto fra superficie dell'imballo e volume contenuto.

La possibilità di richiudere la confezione consente perciò di imballare più dosi riducendo sensibilmente detto rapporto e di conseguenza il cosiddetto imballo ambientale.

-L’erogazione avviene in modo poco controllato e non localizzato. Infatti l'apertura della monodose, di norma è a strappo e perciò variabile nella sezione ed a bordi sfrangiati.

Questo rende difficoltosa l'erogazione nella quantità voluta e nel punto desiderato.

Scopo della presente invenzione è quello di provvedere un sistema di contenitore che, non presenti i suddetti inconvenienti e che in particolare non abbia gli svantaggi della non richiudibilità, della apertura difficoltosa e della erogazione poco controllata, incorporando mediante saldatura, un inserto rigido, opportunamente sagomato e realizzato in materiale plastico. Le caratteristiche del trovato sono riportate nelle rivendicazioni.

I diversi aspetti e vantaggi dell’invenzione appariranno meglio dalla descrizione di alcune forme di realizzazione preferite ( e non limitative) rappresentate nei disegni allegati nei quali:

- le figure 1, la, 3, 4 e 5 sono viste fr ontali schematiche e parziali di un contenitore con inserto secondo il trovato;

- le figure la, 2b, 2c, 2e, 4a, 4b, 4c sono viste schematiche in sezione di un contenitore completo (fig.la) rispettiv. del salo inserto; e

- le figure 2a e 2d sono viste schematiche in prospettiva di un inserto isolato, rispettiv. di un contenitore completo.

Nelle figure la busta B consiste di un corpo di contenimento CC, formato da film composito flessibile (laminato, coestruso, ecc.ecc.) LA, con saldature perimetrali SA che si estendono dal fondo FO, alla testa TE e sui lati 10, 10'.

Secondo un aspetto del trovato nella testa TE è ora incorporato un inserto sostanzialmente rigido IN consistente di un corpo di base COR (figure 2a, 2c, 2b), di un collo 5 con foro 1, di una porzione ristretta di frattura 3, e di un cappuccio zigrinato 2 dal centro del quale sporge uno spillo 4 di tenuta e eventuale perforazione.

I lati estremi della base COR sono indicati con 6,6'.

In fig. 3 è rappresentata anche una saldatura trasversale 5 disposta sotto una zona 12 del corpo di contenimento CC, non saldata.

Secondo un aspetto dell'invenzione l'inserto viene applicato nella fase di confezionamento e realizza un corpo unico con la bustina in modo da assicurare una perfetta tenuta ai liquidi (fig. l,la e 2a). Di preferenza l'inserto ha conformazione strutturale ad esempio come nelle figure 2a, 2b e 2c, tale da:

- Presentare ai saldatori (non rappresentati) una superficie quanto più possibile ortogonale alla pressione di saldatura (fig.2 Sez.A-A).

Fratturarsi preferibilmente per torsione (fig.2 Sez. B-B) realizzando in tal modo una apertura facilitata; la torsione viene manualmente esercitata sul cappuccio 2;

-Poter utilizzare la parte così separata come cappuccio per la richiusura della confezione. Come si vede dalla figura 2c, la parte staccata II di IN viene riapplicata rovesciata di 180°, lo spillo ricavato 4 all'interno del cappuccio 2 contribuisce ad aumentare la superficie di tenuta, assicurando la perfetta richiudibilità della confezione (fig.2c).

Barriera. Come già avviene per le confezioni monodose attuali, la varietà di prodotti contenuti richiede l'impiego di laminati con proprietà di barriera che possono essere anche molto elevate, o totali, come nel caso di laminati con alluminio.

Nel caso della bustina abbinata all'inserto, la barriera totale della confezione è limitata dalla permeabilità dell'inserto che, nella sezione di frattura (fig. 2 Sez. B-B) può essere insufficiente.

E' il caso di prodotti particolarmente sensibili ai gas atmosferici, o di prodotti a base di profumi particolarmente volatili.

In questi casi, si possono prevedere varie alternative; in fig.3 il prodotto contenuto è confinato nella parte inferiore (a barriera totale) da una saldatura S cedevole che viene apert a esercitando una pressione sulla busta stessa.

In fig. 4b, il problema viene risolto soldando alla base dell'inserto IN, una membrana a base di alluminio MA che in fig.4b non è ancora fratturata.

Al momento della apertura, lo spillo 4' del cappuccio che in questo caso è realizzato in forma allungata, viene inserito nella apertura 1 e spinto fino a lacerare la membrana stessa MA (fig.4c).

In una forma di realizzazione vantaggiosa la membrana in questione MA è inglobata nel corpo COR dell'inserto IN ad es. durante la fase di fabbricazione di questo (fig.4a).

INSERTO. Le sagome realizzabili per l'insert o possono essere le più svariate. Per il settore del "fai da te" può essere adeguata una sagoma come in fig.5 per una bustina contenente piccole quantità di olio o grasso lubrificante. Il collo 5 è qui particolarmente lungo. Il materiale.La scelta del materiale plastico dell'inserto è evidenziata da: -elevata inerzia chimica per evitare interazioni con il contenuto; -trattamenti termici eventuali cui la confezione dovrà essere sottoposta; - necessità di fratturarsi facilmente nella zona di inserto; -economicità del processo di fabbricazione.

Queste considerazioni portano a restringere il campo alle più comuni resine per pressoiniezione; in particolare alle poliolefine quali polietilene (PE) polipropilene (PP), ecc.ecc; in casi particolari si possono impiegare polietilinglicoltereftalato (PETP) "surlyn" o Baren. Poiché infine, l'inserto plastico, unitamente alla bobina di laminato, entreranno in un sistema di confezionamento, è ipotizzabile che il prelievo avvenga per singolo pezzo, o da rotolo (cartucciera).

LAMINATO. Come si è detto la scelta del materiale che costituirà il corpo della busta, è piuttosto ampia. Fra le strutture più comuni trasparenti:

fra i laminati doppi o tripli a base di metalizzati, ad es.:

per giungere infine ai laminati più comuni a base di alluminio (ALU):

ed altri ancora, rispettando sempre il principio della compatibilità, in saldatura, con l'inserto.

Per l'attrezzatura di confezionamento si può impiegare una attrezzatura che possa essere installabile su confezionatrici esistenti. Tale attrezzatura provvede a:

-Prelevare l’inserto plastico da un opportuno dispenser;

-Posizionare l'inserto nell'imboccatura della bustina, dopo che questa è stata riempita;

-Rilasciare, dopo la saldatura, il tutto

-Eventualmente convogliare la confezione sulla linea di uscita.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1) Contenitore, in particolare buste per piccole dosi di liquidi, oli, creme, ecc.ecc., facilmente apribile, richiudibile anche dopo più prelievi, e difficilmente assoggetabile a manomissioni, comprendente un corpo di contenimento formato da film composito (laminato o coestruso) termosaldabile, sostanzialmente flessibile, caratterizzato da un inserto (IN) sostanzialmente rigido, saldato in una porzione della testa (TE) della busta (B) e comprendente una base (COR) un collo (5) con foro (1), una parte ristretta di frattura (3) ed un cappuccio zigrinato (2) dal centro del quale sporge uno spillo (4), che dopo frattura e rovesciamento a 180°, si re-inserisce nella detta base (COR) assicurando la tenuta della busta.
2. 2) Contenitore secondo la rivendicazione 1, in cui lo spillo è utilizzato anche per la perfozazione della busta.
3. 3) Contenitore secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che la base dell'inserto presenta sul fondo o al suo interno una membrana di tenuta perforabile.
4. 4) Conenitore flessibile con inserto rigido sostanzialmente secondo quanto descritto e rappresentato.