ITTO20060142A1 - Dispositivo di troppo pieno per apparecchi sanitari - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispositivo di troppo pieno per apparecchi sanitari”,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha come oggetto un dispositivo di troppo pieno per apparecchi sanitari aventi una vasca di raccolta dell’acqua, quali lavabi, lavelli, vasche da bagno e simili.
Come è noto le vasche di raccolta dell’acqua di apparecchi sanitari del tipo indicato comprendono tipicamente sia un foro di scarico che un foro di troppo pieno. In un sistema tradizionale, l’acqua comincia a fuoriuscire dal foro di troppo pieno sostanzialmente al raggiungimento del punto più basso del foro stesso.
In alcuni casi all’interno della vasca è previsto un corpo di copertura o carter, supportato da relativi organi di montaggio fissati in corrispondenza del foro di troppo pieno, ove il carter è atto a nascondere prevalentemente alla vista il suddetto foro ed i relativi organi di montaggio. In alcune soluzioni il carter è fisso, sostanzialmente configurato a fungo, mentre in altre soluzioni la funzione del carter è assolta da una manopola girevole, di azionamento di un dispositivo di controllo scarico della vasca. In entrambi i tipi di soluzione l’elemento di copertura del foro di troppo pieno è fisicamente posizionato ad una certa distanza rispetto alla parete della vasca, onde lasciare un interstizio che consente all’acqua di raggiungere il foro di troppo, in caso di necessità. Nelle soluzioni attualmente note il livello di troppo pieno è determinato dalla posizione del relativo foro previsto sulla vasca di raccolta.
Compito generale della presente invenzione è quello di realizzare un dispositivo di troppo pieno che consenta di variare il livello di troppo pieno in un apparecchio sanitario. Nell ’ambito di questo compito, uno scopo dell’ invenzione è quello di realizzare un dispositivo che consenta di alzare di alcuni centimetri il punto di tracimazione dell’acqua, rispetto al livello di troppo pieno previsto in origine per la vasca di raccolta dell 'apparecchio sanitario. Un altro scopo dell’invenzione è quello di realizzare un tale dispositivo applicabile ad apparecchi sanitari già esistenti. Un altro scopo dell’invenzione è quello di realizzare un tale dispositivo costruttivamente semplice ed affidabile nell’uso. Un ulteriore scopo è quello di realizzare un tale dispositivo di impiego particolarmente vantaggioso in abbinamento ad un dispositivo di scarico per apparecchi sanitari.
Questi ed altri scopi, che meglio appariranno evidenziati in seguito, sono raggiunti da un dispositivo di troppo pieno per apparecchi sanitari avente le caratteristiche delle rivendicazioni allegate. Le rivendicazioni costituiscono parte integrante dell’insegnamento tecnico fornito in relazione all’invenzione.
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenziati dalla descrizione che segue di una sua forma di realizzazione preferita, ma non esclusiva, illustrata a titolo indicativo e non limitativo nei disegni allegati, in cui:
- la figura 1 è una vista laterale schematica che illustra un esempio di impiego del dispositivo di troppo pieno secondo l’invenzione, in abbinamento ad un dispositivo di scarico per una vasca da bagno, quest’ultima essendo rappresentata solo parzialmente ed in sezione,
- la figura 2 è una vista prospettica esplosa del dispositivo secondo il trovato; - la figura 3 è una vista prospettica di un componente del dispositivo di figura 2, e
- la figura 4 è una vista in sezione laterale del dispositivo di figura 2, in condizione assemblata.
In figura 1 con 1 è indicato nel complesso un dispositivo di scarico per un apparecchio sanitario, particolarmente del tipo noto come “colonna di scarico”.
La colonna 1 comprende un gruppo di scarico 10 ed un gruppo di troppo pieno 20. Nell’esempio illustrato i gruppi 10 e 20 sono installati in corrispondenza di un foro di scarico e di un foro di troppo pieno di vasca da bagno A. La colonna 1 comprende inoltre un tubo dedicato 30, che collega idraulicamente i due gruppi 10 e 20. Come da tecnica nota ciascun gruppo 10, 20 della colonna di scarico 1 comprende un corpo collettore, o sotto-piletta, ed un corpo di montaggio, o piletta, destinati ad essere installati in corrispondenza della rispettiva apertura della vasca A; i sotto-piletta vengono installati dalla parte esterna della vasca, mentre le pilette vengono installate dalla parte interna della vasca, in modo che tra i due componenti risulti serrata, con interposizione di mezzi di tenuta, una porzione di parete della vasca che individua il bordo dell’ apertura di scarico e di troppo pieno, rispettivamente. Il gruppo di scarico 10 comprende un tappo 11 controllabile in apertura e chiusura mediante un sistema a comando remoto, che comprende una prima parte, indicata globalmente con 20a, associata al gruppo 20, ed una seconda parte, indicata globalmente con 10a, associata al gruppo 10, le parti 20a e 10a essendo operativamente collegate mediante mezzi di trasmissione.
Le colonne di scarico del tipo indicato, con il relativo sistema di azionamento a comando remoto, sono in sé note e non richiedono in questa sede una descrizione detagliata. Qui basti precisare che la parte 20a comprende un cinematismo di comando, mentre la parte IOa comprende un cinematismo comandato, predisposto per causare il sollevamento e l’abbassamento del tappo 11 nella relativa pileta, in funzione di un comando proveniente dal cinematismo 20a; i mezzi di trasmissione possono comprendere un cavo flessibile inserito scorrevole in una relativa guaina 40.
Nella forma di attuazione non limitativa qui esemplificata il dispositivo secondo l’invenzione, indicato complessivamente con 50 in figura 1, è associato al gruppo 20 ed è quindi montato in corrispondenza del foro di troppo pieno della vasca A. Come risulterà chiaro, tale dispositivo 50 comprende un corpo mobile, atto a nascondere almeno parzialmente il suddeto foro di troppo pieno e/o le relative parti di montaggio. Nell’esempio di applicazione qui fornito, tale corpo mobile è operativamente associato alla parte di comando 21 del sistema di azionamento del tappo 11.
Nelle figure 2 e 4 sono visibili i componenti del dispositivo secondo l’invenzione. Con 21 è indicato un corpo colletore del gruppo di troppo pieno, con il relativo cinematismo 20a del sistema di azionamento del tappo 11. Il corpo 21 ha un ingresso 22 circondato da una parte a flangia 23, sulla quale è montata una guarnizione 24, ad esempio in elastomero, destinata ad operare in tenuta frontale sulla superficie esterna della parete della vasca A, in corrispondenza del relativo foro di troppo pieno, indicato in figura 2 con B. Il gruppo 20 comprende inoltre un elemento tubolare 25 avente un’estremità fissata, ad esempio tramite avvitamento, in una rispetiva sede formata in un fondo del corpo 21 (si veda figura 4); l’estremità opposta dell’elemento tubolare 25 presenta una filetatura esterna. Nell’ elemento 25 è inserito passante un albero di azionamento girevole 26, collegato con modalità in sé note al meccanismo 20a.
Con 51 è indicato una guarnizione, ad esempio in elastomero, montata dalla parte interna della vasca A e predisposta per presentare diverse zone di tenuta. Nell’esempio la guarnizione 51 comprende una prima parte anulare 5 la, sostanzialmente cilindrica, destinata ad essere inserita nel foro di troppo pieno B, in modo da risultare imboccata anche nel passaggio assiale della guarnizione 24; tale parte di guarnizione 5 la esercita una tenuta in direzione sostanzialmente radiale rispetto al bordo del foro B e rispetto al passaggio assiale della guarnizione 24. Con 51b è indicata una parte intermedia della guarnizione 51, sostanzialmente anulare e planare, che si estende in direzione radiale dalla parte di guarnizione 5 la, verso l’estemo. La parte di guarnizione 5 lb è destinata a poggiare sulla superficie interna della vasca A, circondando il foro di troppo pieno B; la parte di guarnizione 5 lb opera quindi una tenuta sostanzialmente frontale rispetto alla superficie interna della vasca A. Con 51c è indicata un terza parte della guarnizione 51, di forma complessivamente tubolare cilindrica, che si diparte ortogonalmente dal bordo esterno della parte di guarnizione 5 lb; la parte di guarnizione 5 le ha un labbro terminale esterno ripiegato ad U, onde formare una sorta di soffietto (si veda figura 4). Tale parte di guarnizione 5 le è destinata ad operare una tenuta in direzione radiale sia rispetto ad una manopola, in seguito descritta, sia rispetto ad un anello antifrizione e ad una ghiera di fissaggio, in seguito descritti. Le tre parti di guarnizione sono disposte sostanzialmente coassiali tra loro.
Con 52 è indicato il suddetto anello antifrizione, avente dimensioni tali da poter essere introdotto nella parte di estremità tubolare 51c della guarnizione 51 e poggiare sulla parte intermedia planare 51b della stessa guarnizione; nel caso esemplificato, il diametro esterno dell’anello è all ’incirca uguale al diametro interno della parte di guarnizione 5 le.
Con 60 è indicata la suddetta flangia di fissaggio, avente una parte anulare esterna 61 ed una parte centrale 62 dotata di passaggio assiale con madrevite (si veda figura 4); le due parti 61, 62 sono unite tra loro mediante due o più razze o parti radiali 63, delimitanti tra loro passaggi per l’acqua. La flangia 60 ha dimensioni tali da poter essere inserita nella parte di estremità tubolare 5 le della guarnizione 51 e poggiare frontalmente sull’anello antifrizione 52. Preferibilmente il diametro esterno della parte periferica 61 della flangia è all’incirca uguale al diametro interno della parte di guarnizione 5 le.
Come si intuisce, particolarmente dalla figura 4, la madrevite formata nella parte centrale 62 della flangia 60 è suscettibile di essere avvitata sulla filettatura dell’elemento tubolare 25 del gruppo 20. Le razze 63 sono convenientemente sagomate sporgenti in una direzione assiale, per consentire un agevole serraggio della flangia 60 rispetto all’elemento tubolare 25. Nel serraggio l’anello 52 viene premuto dalla parte periferica 61 della flangia 60 sulla sottostante parte planare 5 lb della guarnizione 51; il serraggio della flangia 60 consente quindi di fissare la flangia stessa al corpo collettore 21, di modo che la regione della parete della vasca A che individua il bordo del foro di troppo pieno B risulti interposta e serrata tra la guarnizione 24 e la parte planare 51b della guarnizione 50, e con la parte anulare 51a della guarnizione 50 che sporge almeno in parte nel passaggio della guarnizione 51, passando attraverso il foro di troppo pieno B.
Con 70 è indicata la suddetta manopola che, nel caso qui esemplificato, rappresenta il citato corpo mobile del dispositivo secondo l’invenzione ed è conformata - si veda in particolare figura 4 - in modo da nascondere praticamente completamente alla vista sia il foro di troppo pieno B che gli organi di montaggio in precedenza descritti. Come si vede, particolarmente in figura 3, nel corpo della manopola 70 si individuano una porzione inferiore ed una porzione superiore, entrambe cave. La porzione inferiore è definita da una parete periferica 71, che nell’ esempio ha forma sostanzialmente cilindrica tubolare. La porzione superiore è definita da una parete periferica 72a e da un fondo 72b. La parete 72b ha un tratto prevalente il cui profilo esterno coincide con quello di un rispettivo tratto della parete 71; il restante tratto della parete 72a si estende in modo eccentrico rispetto alla sottostante parete 71, ovvero è configurata come porzione che sporge lateralmente rispetto alla parete 71; tale porzione sporgente è indicata con 73 in figura 3. In tal modo la porzione 73 risulta dotata di un cavità aperta in due direzioni sostanzialmente ortogonali, e precisamente sia dalla parte opposta al fondo 72a, sia nella parte rivolta verso l’intemo della manopola 70; tale cavità realizza in pratica feritoia, indicata con 73a, che funge da sezione di passaggio per l’acqua che deve tracimare nel troppo pieno. Dal fondo 72a della manopola si eleva, in una posizione centrale rispetto alla circonferenza della parete 71, un cannotto 74 definente una sede di accoppiamento per Γ estremità dell’albero 26; l’accoppiamento è separabile, ad esempio tramite un noto sistema a scatto e/o scanalato (visibile in figura 4, non indicato), e preferibilmente del tipo in cui la manopola viene montata sull’albero tramite semplice spinta di essa e, viceversa, la sua rimozione dall’albero avviene tramite semplice trazione.
Nella figura 3 è visibile la condizione assemblata del dispositivo secondo l’invenzione, nella quale la manopola 70 è innestata sull’albero 26 tramite il cannotto 74, con la parte di guarnizione 51c che opera la necessaria tenuta sulla superficie interna della parete 71 della manopola stessa, impedendo il passaggio dell’acqua. L’estremità inferiore della parete 71 è preferibilmente svasata, per agevolare la corretta introduzione in essa della parte 51c di guarnizione nel corso del montaggio.
In figura 3 la manopola è in una posizione angolare tale per cui la porzione 73 è rivolta verso l’alto; con tale posizione della manopola 70 si ottiene la massima altezza di tracimazione dal foro di troppo pieno della vasca A; l’acqua può infatti tracimare solo quando il suo livello raggiunge la quota indicata con U in figura 1, corrispondente al punto più basso della feritoia 73a. Con la manopola 70 in una posizione angolare opposta rispetto a quella di figura 3, ossia con la porzione 73 rivolta verso il basso, si ottiene invece la minima altezza di tracimazione dal foro di troppo pieno; la tracimazione dell’acqua può infatti avvenire solo quando il suo livello raggiunge la quota indicata con L in figura 1 , sostanzialmente corrispondente al punto più basso del foro di troppo pieno (o, più precisamente, corrispondente al punto più basso della parte 51a della guarnizione 51). Si noti che la guarnizione 51, in posizione fissa, svolge costantemente la sua azione di tenuta rispetto alla manopola 70, anche durante le rotazioni di quest’ultima.
Nell’esempio qui fornito la manopola 70 permette, attraverso la sua rotazione, anche l’azionamento del meccanismo 20a che comanda l’apertura e la chiusura del tappo 11 del gruppo di scarico 10. La manopola è preferibilmente suscettibile di essere ruotata manualmente da un utilizzatore per almeno 180°, per quanto movimenti angolari di diversa entità possano essere consentiti. In generale la manopola 70 potrà essere montata sull’albero 26 di modo che, in condizione di tappo 11 chiuso, la manopola stessa si trovi nella posizione di figura 3, mentre con tappo aperto la manopola si trovi nella posizione angolare opposta. La manopola 70 può comunque essere montata nel modo desiderato rispetto all’albero 26, ad esempio per ottenere il livello di sicurezza massimo con tappo 11 aperto, e viceversa il livello di sicurezza minimo con tappo 11 chiuso. Nulla vieta inoltre di montare la manopola 70 in modo tale per cui livello minimo e massimo risultino in posizioni diverse da quelle sopra esemplificate. A questo riguardo va sottolineato che l’utilizzatore è libero di montare la manopola 70 nella posizione ritenuta più opportuna per le sue esigenze; in ogni posizione, il corpo della manopola occulta completamente alla vista il foro di troppo pieno B e le relative parti di montaggio, nonché limbocco della feritoia 73a, come visibile nell’esempio di figura 4.
Dalla descrizione risultano chiare le caratteristiche ed i vantaggi dell’invenzione. Il dispositivo descritto consente di variare di alcuni centimetri il punto da cui inizia la tracimazione dell’acqua, rispetto al livello previsto in origine per la vasca di raccolta dell’apparecchio sanitario, il tutto con mezzi costruttivamente semplici, economici ed affidabili. Il dispositivo descritto può essere applicato ad apparecchi sanitari già esistenti, ed anche a vasche di raccolta dotate del solo foro di troppo pieno.
Un vantaggio sostanziale del trovato è rappresentato dal fatto che, in qualsiasi posizione del corpo girevole 70, la funzionalità di troppo pieno è comunque sempre garantita, tramite la sezione di passaggio data dalla feritoia 73a. Pertanto, ad esempio, anche nel caso di occlusione accidentale dello scarico, con tappo 11 aperto ed in concomitanza con un’erogazione dell’acqua nella vasca di raccolta dell’apparecchio sanitario, la funzione di sicurezza di troppo pieno è assicurata. La suddetta sezione di passaggio, inoltre, è costante, ossia non viene mai parzializzata a seguito della rotazione del corpo 70. Come già sottolineato, in qualsiasi posizione del corpo girevole 70, inoltre, il foro di troppo pieno ed i relativi organi di supporto sono nascosti alla vista, cosi come la relativa feritoia di passaggio dell’acqua.
Nell’esempio applicativo in precedenza descritto la manopola 70 è utilizzata per comandare il tappo di scarico 11. In altre applicazioni, tuttavia, il corpo girevole rappresentato dalla manopola 70 può avere l’unica funzione di consentire la regolazione del livello di troppo pieno, che costituisce l’oggetto principale dell’invenzione (naturalmente il corpo girevole avrà anche la funzione estetica di nascondere alla vista il foro di troppo pieno, gli organi di montaggio e la feritoia di tracimazione). In un tale caso il dispositivo oggetto dell’invenzione potrà comprendere - ad esempio - gli elementi sopra descritti con riferimento alle figure 2-4, ma con un corpo collettore 21 privo del cinematismo 20a e con l’albero 26 vincolato girevole al corpo 21, con l’unica funzione di supportare la manopola 70, consentendone la rotazione.
Il corpo collettore 21, quando non richiesto dall’applicazione, può essere sostituito da una semplice contro-flangia, con una parte centrale che supporta girevolmente l’albero 26, su cui viene montata la manopola 70.
Naturalmente, i materiali impiegati, le forme e le dimensioni potranno essere qualsiasi, secondo le esigenze e lo stato della tecnica.
Claims (12)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di troppo pieno per un apparecchio sanitario avente una vasca di raccolta per l’acqua (A) con un foro di troppo pieno (B), il dispositivo (50) comprendendo mezzi di montaggio (21, 25, 26, 60), destinati ad essere installati in corrispondenza del foro di troppo pieno (B), ed un corpo (70) destinato ad essere supportato dai mezzi di montaggio (21, 25, 26, 60), caratterizzato dal fatto che il detto corpo (70) è dotato di un’apertura di passaggio per l’acqua (73a) ed il dispositivo (50) è predisposto in modo tale da consentire di modificare la posizione in altezza dell’apertura (73a) rispetto al foro di troppo pieno (B), e così variare il livello di troppo pieno della vasca (A), l’apertura (73a) essendo in comunicazione di fluido con il foro di troppo pieno (B) in qualsiasi posizione del detto corpo (70) sui mezzi di montaggio (21, 25, 26, 60).
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui i mezzi di montaggio (21, 25, 26, 60) sono predisposti per supportare il detto corpo (70) verso l’interno della vasca (A) ed il detto corpo (70) è configurato in modo da nascondere in modo prevalente - preferibilmente completamente - sia il foro di troppo pieno (B) che i mezzi di montaggio (21, 25, 26, 60), in detta qualsiasi posizione.
- 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 2, in cui il detto corpo (70) è configurato in modo tale per cui, in detta qualsiasi posizione, l’apertura (73a) risulta nascosta, l’apertura avendo preferibilmente un rispettivo ingresso destinato a risultare affacciato solo verso la parete della vasca (A) in cui è formato il foro di troppo pieno (B).
- 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui il detto corpo è costituito da una manopola girevole (70) dotata di una feritoia (73a) che realizza deta apertura, la sezione di passaggio dell’acqua determinata dalla feritoia (73a) essendo preferibilmente la stessa in qualsiasi posizione angolare della manopola (70).
- 5. Dispositivo secondo almeno una delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre una guarnizione (50).
- 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui la guarnizione (50) è predisposta per operare in tenuta - tra una porzione di parete della vasca (A) che circonda il foro di troppo pieno (B) ed una superficie del deto corpo o manopola (70), particolarmente una superficie interna di una sua parete (71), e/o - sul bordo del foro di troppo pieno (B), ossia sulla superficie circonferenziale che lo delimita.
- 7. Dispositivo secondo le rivendicazioni 5 e 6, in cui la guarnizione (50) comprende una prima parte tubolare (5 la), una parte intermedia anulare e planare (51b) ed una seconda parte tubolare (5 le).
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 3 e/o 4, in cui il deto corpo (70) ha una parte inferiore (71) ed una parte superiore (72a, 72b), la parte superiore (72a, 72b) avendo una rispetiva porzione (73) sporgente in una direzione sostanzialmente radiale rispeto alla porzione inferiore (71), nella porzione sporgente (73) essendo definita deta apertura o feritoia (73b).
- 9. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui i mezzi di montaggio (21 , 24,25, 26, 60) comprendono un albero girevole (26) sul quale è innestata la manopola (70), particolarmente in modo separabile tramite un sistema a scato e/o scanalato.
- 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui l’albero è parte di un sistema di azionamento (10a, 20a, 30) per l’apertura e la chiusura di un tappo (11) di uno scarico (10) della vasca (A).
- 11. Dispositivo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in cui i mezzi di montaggio (21, 24, 25, 26, 60) comprendono uno o più dei seguenti componenti: - un elemento a ghiera (60), avente una parte centrale (62) assialmente cava, destinato ad essere installata dalla parte interna della vasca (A), - un corpo di montaggio (21), destinato ad essere installato dalla parte esterna della vasca (A), - un organo tubolare (25) in cui è inserito passante un albero girevole (26) che supporta il detto corpo o manopola (70), - una o più guarnizioni (24, 51), - una rondella antitrizione (52).
- 12. Dispositivo di troppo pieno per un apparecchio sanitario avente una vasca di raccolta per l’acqua (A) con un foro di troppo pieno (B), secondo gli insegnamenti della presente descrizione e dei disegni annessi.
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