ITMI20111276A1 - Tirante con sistema di bloccaggio alle estremita' - Google Patents

Description

TIRANTE CON SISTEMA DI BLOCCAGGIO ALLE ESTREMITÀ'

Campo dell'invenzione

La presente invenzione si riferisce ad un tirante provvisto di un sistema di bloccaggio alle estremità, utilizzabile ad esempio in un sistema di sospensione. Stato della tecnica

Sono note diverse tipologie di tiranti che vengono utilizzati nelle più svariate applicazioni. Un esempio di queste applicazioni à ̈ l’utilizzo di tiranti in sistemi di sospensione colleganti un primo elemento ad un secondo elemento, quale ad esempio un sistema di sospensione del contenitore di un convertitore ribaltabile ad ossigeno, collegante detto contenitore ad un anello di sostegno.

In queste applicazioni i tiranti sono fissati ad almeno una delle estremità mediante snodi sferici.

La presenza di snodi sferici determina una non trascurabile manutenzione di questi ultimi, un costante ingrassaggio ed una sostituzione preventiva degli snodi in seguito alle condizioni dì esercizio a cui sono sottoposti.

Inoltre, i tiranti sono fissati a supporti fissi di estremità i quali presentano superfici di appoggio generalmente realizzate mediante macchine utensili di bassa precisione.

Pertanto, tali superfici di appoggio presentano errori di lavorazione che comportano tolleranze di parallelismo molto grossolane e/o irregolarità di forma, per cui i supporti di estremità del tirante possono presentare piani di appoggio non perfettamente paralleli, quindi convergenti, causando un appoggio discontinuo degli elementi di bloccaggio e conseguenti giochi dannosi per la resistenza ad usura e la stabilità del tirante.

Possono anche essere presenti errori di distanza tra la superficie esterna del primo supporto di estremità e la superficie esterna del secondo supporto di estremità.

E’ quindi sentita l'esigenza di realizzare un tirante che consenta di superare i suddetti inconvenienti.

Sommario dell'invenzione

Scopo primario della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un tirante provvisto alle estremità di elementi di bloccaggio configurati in modo da eliminare gli errori di disallineamento delle superfici di appoggio dei supporti di estremità.

Altro scopo dell’invenzione à ̈ quello di realizzare un tirante che permetta di compensare gli errori di distanza tra superfici di appoggio solidali ad un primo elemento e quelle solidali ad un secondo elemento, per cui la struttura si adatta a tutte le distanze variabili che si possono avere da progetto.

Un ulteriore scopo dell’invenzione à ̈ quello di realizzare un tirante che non necessiti di manutenzione, permettendo di eliminare gli interventi ordinari e straordinari e riducendo a zero la sostituzione degli elementi soggetti ad usura. La presente invenzione, pertanto, si propone di raggiungere gli scopi sopra discussi realizzando un tirante che, conformemente alla rivendicazione 1, comprende elementi di bloccaggio per bloccare le estremità del tirante a rispettivi supporti di estremità, il tirante potendo attraversare detti supporti di estremità, in cui detti elementi di bloccaggio comprendono in corrispondenza di ciascun supporto di estremità due coppie di distanziali, ciascuna coppia di distanziali avente superfici tra loro coniugate sostanzialmente a forma di porzione anulare di calotta sferica, ed almeno due dadi di serraggio

in cui, in corrispondenza di ciascun supporto di estremità, sono previste in una configurazione a tirante bloccato alle estremità

- una prima coppia di distanziali disposta in corrispondenza di un lato esterno del supporto di estremità,

- una seconda coppia di distanziali disposta in corrispondenza di un lato interno del supporto di estremità,

- in cui detta prima coppia di distanziali e detta seconda coppia di distanziali sono disposte in modo simmetrico rispetto al supporto di estremità,

- in cui la coppia di superfici coniugate della prima coppia di distanziali ha un raggio uguale al raggio della coppia di superfici coniugate della seconda coppia di distanziali, dette coppie di superfici coniugate essendo disposte su differenti superfici sferiche,

- ed in cui detti almeno due dadi di serraggio sono serrati esternamente su detta prima coppia di distanziali.

Secondo un altro aspetto dell’invenzione à ̈ previsto un sistema di sospensione collegante un primo elemento ad un secondo elemento, comprendente una pluralità di tiranti secondo la rivendicazione 1.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione à ̈ previsto un convertitore ribaltabile ad ossigeno comprendente detto sistema di sospensione, in cui detto primo elemento à ̈ un contenitore del convertitore e detto secondo elemento à ̈ un anello di sostegno di detto contenitore, in cui detti tiranti sono vincolati ad una prima estremità al contenitore e ad una seconda estremità all’anello di sostegno, ed in cui i rispettivi due supporti di estremità di ciascun tirante sono solidalmente fissati rispettivamente al contenitore ed all'anello di sostegno.

In una prima vantaggiosa variante sono previste in corrispondenza di ciascun supporto di estremità due coppie di distanziali, ciascuna coppia di distanziali avente superfici tra loro coniugate sostanzialmente a forma di calotta sferica ed essendo disposta in corrispondenza di un primo lato del supporto di estremità, opposto ad un secondo lato in corrispondenza del quale à ̈ disposta l'altra coppia. Sul lato esterno sono previsti dadi di serraggio adiacenti alla coppia esterna di distanziali.

In una seconda vantaggiosa variante à ̈ prevista, oltre agli elementi previsti nella prima variante, una coppia di ulteriori distanziali, quali flange o spessori di appoggio, almeno in corrispondenza di uno dei due supporti di estremità. Ciascuna flangia à ̈ interposta fra una coppia di distanziali ed un rispettivo lato del supporto di estremità. Sul lato esterno sono previsti dadi di serraggio adiacenti alla coppia esterna di distanziali. Sul lato interno à ̈ previsto un ulteriore dado di regolazione adiacente alla coppia interna di distanziali.

Vantaggiosamente la soluzione di bloccaggio ad incastro del tirante alle due estremità permette di sopperire agli errori di disallineamento delle superfici di appoggio di ciascun supporto di estremità mediante lo scorrimento tra le superfici coniugate a calotta sferica delle rispettive coppie di distanziali. In corrispondenza di ciascun supporto di estremità il raggio della calotta sferica à ̈ lo stesso per entrambe le coppie di superfici coniugate ma i centri sono differenti, ossia le due superfici a calotta sferica (vedi linee tratteggiate curve 100 in Figura 3) non fanno parte di una stessa superficie sferica. Di conseguenza questa configurazione dei distanziali rappresenta uno “snodo bloccato†autoallineante, ossia uno snodo che non può lavorare da snodo sferico ma, quando viene serrata la barra, lavora necessariamente come un incastro. Le superfici coniugate a calotta sferica consentono una rotazione nella fase dì montaggio per cui queste superfici vanno sempre a combaciare tra loro. Le superfici piane dei distanziali si deformeranno, a seguito del serraggio, per cui il contatto tra dette superfici piane e le superfici di appoggio del supporto di estremità viene massimizzato in modo da ottenere un appoggio continuo.

L'utilizzo di questo sistema di bloccaggio permette di evitare l'utilizzo di macchine di lavorazione ad elevata precisione necessarie per annullare i suddetti errori di disallineamento, e quindi permette di evitare costi maggiori di realizzazione e di gestione.

Oltre ai vantaggi derivanti dall’utilizzo delle coppie di distanziali a superfici coniugate sferiche, già discussi sopra, il fatto di prevedere in una variante un dado interno di regolazione permette di compensare gli errori di distanza tra le superfici di appoggio, quelle solidali al primo elemento e quelle solidali al secondo elemento.

Un ulteriore vantaggio à ̈ rappresentato dal fatto che il dado di regolazione à ̈ configurato per essere più alto della parte utile di filetto di una porzione filettata intermedia della barra del tirante, in modo da evitare che ci siano concentrazioni per effetto intaglio dovute a filetti scoperti della parte sottoposta a flessione della barra stessa. Una volta serrato, quindi, il dado interno avrà dei filetti scoperti in corrispondenza della zona in cui la barra va rastremandosi verso il suo interno. In particolare il tirante vincolabile ad incastro, oggetto della presente invenzione, presenta i seguenti vantaggi:

- permette di assorbire agevolmente le dilatazioni termiche degli elementi a cui viene connesso, sfruttando unicamente l’elasticità della barra stessa del tirante; - assorbe efficacemente le vibrazioni che si generano durante lavorazioni o processi che riguardano gli elementi a cui viene connesso;

- assorbe efficacemente le forze generate dall’Inerzia degli elementi a cui viene connesso , in partenza e al termine di una loro rotazione;

- non richiede alcuna manutenzione rispetto ai sistemi tradizionali che utilizzano snodi sferici e perni soggetti a usura, con risparmio di ore di manutenzione;

- la piccola rigidezza a flessione della barra elastica permette di limitare il carico a flessione sulla barra generato dalle dilatazioni a cui sono soggetti gli elementi a cui il tirante à ̈ connesso;

- la configurazione a trave incastrata permette di sopportare carichi elevati anche in configurazione a puntone del tirante;

- richiede un montaggio estremamente semplice.

Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione preferite dell'invenzione.

Breve descrizione delle figure

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di forme di realizzazione preferite, ma non esclusive, di un tirante, illustrato a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle unite tavole di disegno in cui:

la Figura 1 rappresenta una vista in prospettiva di una prima forma di realizzazione del tirante dell'invenzione;

le Figure 2a e 2b rappresentano una vista esplosa, rispettivamente laterale ed in prospettiva, di una prima parte di Figura 1;

la Figura 3 rappresenta una vista ingrandita in sezione di una prima parte di Fig. 1; la Figura 4 rappresenta una vista in prospettiva esplosa di una seconda forma di realizzazione del tirante dell'invenzione;

la Figura 5a rappresenta una vista esplosa in prospettiva di una prima parte di Figura 4 in una sua prima variante;

la Figura 5b rappresenta una vista esplosa in prospettiva di una prima parte di Figura 4 in una sua seconda variante;

la Figura 6 rappresenta una vista ingrandita in sezione di una prima parte di detta seconda forma di realizzazione;

la Figura 7 rappresenta una vista laterale in sezione di detta prima parte di Figura 6;

le Figure 8a e 8b rappresentano una vista esplosa, rispettivamente laterale ed in prospettiva, di due coppie di distanziali;

la Figura 9a rappresenta una vista laterale di una barra del tirante di Figura 1; la Figura 9b rappresenta una vista laterale di una barra del tirante di Figura 4; la Figura 10 rappresenta una vista di un convertitore ribaltabile ad ossigeno comprendente una pluralità di tiranti secondo l’invenzione.

Gli stessi numeri di riferimento nelle figure identificano gli stessi elementi o componenti.

Descrizione in dettaglio di forme di realizzazione preferite dell'invenzione

Con riferimento alla Figure da 1 a 3 Ã ̈ rappresentata una prima forma di realizzazione preferita di un tirante, globalmente indicato con il riferimento numerico 1.

Tale tirante 1 comprende:

- una barra longitudinale 7, provvista di estremità filettate 47, 48;

- elementi di bloccaggio per bloccare le estremità della barra 7 a rispettivi supporti di estremità 60, 60’.

La barra longitudinale 7 (Figura 9a) comprende una porzione centrale 46, delimitata da due spallamenti 52, e due porzioni laterali 50; ciascuna porzione laterale 50 essendo disposta tra una estremità filettata 47, 48 ed il corrispondente spallamento 52. Ciascuna porzione laterale 50 ha un diametro inferiore al diametro della adiacente estremità filettata 47, 48. Ciascuna porzione laterale 50 ha una estensione longitudinale lungo l’asse X sostanzialmente pari alla estensione longitudinale del foro 70 previsto nei supporti di estremità 60, 60’ (Figura 3).

Gli elementi di bloccaggio comprendono in corrispondenza di ciascuna estremità della barra 7:

- due coppie di distanziali 42, 43 e 42’, 43’, ciascuna coppia di distanziali avente vantaggiosamente superfici tra loro coniugate 53, 54 e 53’, 54’ sostanzialmente a forma di porzione anulare di calotta sferica (Figure 8a e 8b);

- ed almeno due dadi di serraggio 41.

Nella configurazione a tirante bloccato alle estremità, in corrispondenza di ciascun supporto di estremità, sono previste:

- una prima coppia di distanziali 42, 43 disposta in corrispondenza di un lato esterno del rispettivo supporto di estremità,

- una seconda coppia di distanziali 42’, 43’ disposta in corrispondenza di un lato interno del rispettivo supporto di estremità.

Vantaggiosamente la prima coppia di distanziali e la corrispondente seconda coppia di distanziali sono disposte in modo simmetrico rispetto all’interposto supporto di estremità, e la coppia di superfici coniugate 53, 54 della prima coppia di distanziali ha un raggio di calotta sferica uguale al raggio di calotta sferica della coppia di superfici coniugate 53’, 54’ della seconda coppia di distanziali, dette coppie di superfici coniugate essendo però disposte su differenti superfici sferiche. La barra elastica longitudinale 7 à ̈ pertanto vincolata ad incastro (snodo non sferico) mediante un innovativo sistema di bloccaggio ai due supporti di estremità per la chiusura assiale e la compensazione dei disallineamenti.

Detti almeno due dadi di serraggio 41 sono serrati esternamente sulla prima coppia di distanziali 42, 43, ossia sulla coppia esterna di distanziali.

In particolare, con riferimento alle Figure da 1 a 3, il sistema di bloccaggio ad incastro della barra elastica 7 prevede in corrispondenza di ciascuna delle estremità filettate 47 e 48 della barra (Figura 3):

- dadi esterni di serraggio 41, ad esempio in numero minimo di due, da serrare sulla rispettiva estremità filettata della barra 7;

- una prima coppia esterna di distanziali o rosette 42, 43, da disporre tra detti due dadi di serraggio 41 e la superficie esterna 10 del supporto di estremità 60, 60’; ciascun distanziale 42, 43 essendo provvisto di un rispettivo foro 61, 62 per il passaggio della rispettiva estremità filettata della barra 7, il distanziale 43 avente una superficie di porzione anulare di calotta sferica 53 coniugata ad una corrispondente superficie 54 prevista nel distanziale 42 (Figure 8a e 8b);

- una seconda coppia interna di distanziali o rosette 42’, 43’, da disporre tra lo spallamento 52 della barra 7 e la superficie interna 10’ del supporto di estremità 60, 60’; ciascun distanziale 42’, 43’ essendo provvisto di un rispettivo foro 61’, 62’ per il passaggio della rispettiva estremità filettata della barra 7, il distanziale 43’ avente una superficie di porzione anulare di calotta sferica 53’ coniugata ad una corrispondente superficie 54’ prevista nel distanziale 42’ (Figure 8a e 8b).

Il primo supporto di estremità 60 à ̈ provvisto di un foro 70 per il passaggio di una rispettiva estremità della barra (Figura 3). Il secondo supporto di estremità 60' à ̈ provvisto di un ulteriore foro per il passaggio della barra.

Con riferimento alle Figure 2, 3 ed 8, il distanziale 42’ si appoggia con una sua superficie piana 55’ allo spallamento 52 mentre il distanziale 43’ si appoggia con una sua superficie piana 56’ alla superficie interna 10’ del supporto di estremità. Il distanziale 43 si appoggia, invece, con una sua superficie piana 56 alla superficie esterna 10 del supporto di estremità mentre la superficie piana 55 del distanziale 42 viene schiacciata dai dadi di serraggio 41.

Serrando i dadi 41 sull’estremità filettata della barra 7 le superfici coniugate 53’, 54’ dei distanziali 43’, 42' e le superfici coniugate 53, 54 dei distanziali 43, 42 rispettivamente arriveranno ad un completo contatto tra loro mentre le superfici piane 56, 56’ si adatteranno alla forma delle rispettivi superfici 10, 10’ del supporto di estremità 60, 60’.

Le superfici coniugate a calotta sferica consentono una rotazione nella fase di montaggio per cui queste superfici vanno sempre a combaciare tra loro. Le superfici piane 56, 56’ dei distanziali 43, 43’ si deformeranno, a seguito del serraggio, per cui il contatto tra dette superfici piane 56, 56’ e le superfici di appoggio 10, 10’ viene massimizzato in modo da ottenere un appoggio continuo. Con riferimento alla Figure da 4 a 7 à ̈ rappresentata una seconda forma di realizzazione preferita di un tirante, globalmente indicato con il riferimento numerico 1.

Questo tirante presenta le stesse caratteristiche del tirante della prima forma di realizzazione ed, inoltre, prevede una coppia di ulteriori distanziali, quali flange o spessori di appoggio 44, 45, che, nella configurazione a tirante bloccato alle estremità, sono disposti in corrispondenza di uno dei due supporti di estremità. In particolare, una prima flangia 45 à ̈ disposta fra la coppia esterna di distanziali 42, 43 e la rispettiva superficie esterna 10 del supporto di estremità ed una seconda flangia 44 à ̈ disposta tra la coppia interna di distanziali 42’, 43’ e la rispettiva superficie interna 10’ del supporto di estremità.

La barra longitudinale 7 (Figura 9b) comprende una porzione centrale 46, delimitata da un lato da uno spallamento 52 e dall’altro da una porzione filettata intermedia 49, e due porzioni laterali 50, 51 aventi estensione longitudinale lungo l’asse X tra loro diversa.

La porzione laterale 50 à ̈ disposta tra l’estremità filettata 47 ed il corrispondente spallamelo 52 ed ha una estensione longitudinale lungo l'asse X sostanzialmente pari alla estensione longitudinale del foro 70 previsto nel supporto di estremità 60 (Figura 3). La porzione laterale 50 ha un diametro inferiore al diametro della adiacente estremità filettata 47.

La porzione laterale 51, invece, à ̈ disposta tra l’estremità filettata 48 e detta porzione filettata intermedia 49 ed ha una estensione longitudinale lungo l’asse X maggiore dell’estensione longitudinale della porzione laterale 50 e leggermente più lunga della somma delle estensioni longitudinali dei tre fori 80, 90, 90’ (Figura 6), rispettivamente previsti nel rispettivo supporto di estremità 60’ e nelle due flange 44, 45. La porzione laterale 51 ha un diametro inferiore al diametro delle adiacenti estremità filettata 48 e porzione filettata intermedia 49.

Vantaggiosamente la presenza delle flange 44 e 45 consente di mantenere il foro 80 abbondantemente più grande rispetto al diametro o spessore della barra, agevolando il passaggio della barra ed il relativo montaggio ai supporti di estremità. In questo modo, oltre a compensare gli errori di planarità in distanze, si compensano anche errori di allineamento tra il foro 70 del supporto di estremità 60 ed il foro 80 del supporto di estremità 60’.

Vantaggiosamente gli elementi di bloccaggio comprendono inoltre, in corrispondenza dell'estremità della barra provvista delle flange 44, 45, un ulteriore dado di serraggio 41’ che viene serrato sulla porzione intermedia filettata 49 fino ad arrivare in battuta sulla coppia interna di distanziali 42’, 43’.

In particolare, il sistema di bloccaggio ad incastro della barra elastica 7 prevede in corrispondenza dell’estremità filettata 48 della barra 7 (Figure 6 e 7):

- dadi esterni di serraggio 41, ad esempio in numero minimo di due, da serrare sull’estremità filettata 48;

- un dado interno 41’ da serrare sulla porzione filettata intermedia 49;

- due flange 44, 45, o spessori di appoggio, da disporre in modo che il supporto di estremità 60’ sia disposto tra dette due flange;

- una prima coppia esterna di distanziali o rosette 42, 43, da disporre tra detti dadi di serraggio 41 e la flangia esterna 45; ciascun distanziale 42, 43 essendo provvisto di un rispettivo foro 61, 62 per il passaggio dell’estremità filettata 48 della barra 7, il distanziale 43 avente una superficie di porzione anulare di calotta sferica 53 coniugata ad una corrispondente superficie 54 prevista nel distanziale 42 (Figure 8a e 8b);

- una seconda coppia interna di distanziali o rosette 42’, 43’, da disporre tra la flangia interna 44 ed il dado interno 41’; ciascun distanziale 42’, 43’ essendo provvisto di un rispettivo foro 61’, 62’ per il passaggio dell’estremità filettata 48 della barra 7, il distanziale 43’ avente una superficie di porzione anulare di calotta sferica 53’ coniugata ad una corrispondente superficie 54’ prevista nel distanziale 42'.

Il foro 80 del supporto di estremità 60’ ha un diametro maggiore rispetto al foro 70 del supporto di estremità 60. Le flange 44, 45 sono provviste di rispettivi fori 90 di diametro inferiore al diametro del foro 80. Le flange 44 e 45 possono essere costituite da semiflange (Figure 4, 5a e 7) tenute solidalmente tra loro mediante mezzi di fissaggio, quali ad esempio viti prigioniere con dado e controdado. In alternativa la flangia esterna à ̈ invece realizzata in un unico pezzo (Figura 5b -flangia esterna 45’).

Con riferimento alle Figure 5, 6 e 8, il distanziale 42’ si appoggia con una sua superficie piana 55’ al dado interno 41’ mentre il distanziale 43’ si appoggia con una sua superficie piana 56’ ad una superficie piana della flangia interna 44. Il distanziale 43 si appoggia, invece, con una sua superficie piana 56 ad una superficie piana della flangia esterna 45 mentre la superficie piana 55 del distanziale 42 viene schiacciata dai dadi esterni di serraggio 41.

Serrando i dadi 41 sull’estremità filettata 48 della barra 7 e serrando il dado interno 41’ sulla porzione filettata intermedia 49, le superfici coniugate 53’, 54’ dei distanziali 43’, 42’ e le superfici coniugate 53, 54 dei distanziali 43, 42 rispettivamente arriveranno ad un completo contatto tra loro mentre le superfici piane 56, 56’ faranno pressione sulle flange 44, 45 che si adatteranno alla forma delle superfici 40, 40’ del supporto 60’.

Vantaggiosamente il dado di serraggio interno 41’ à ̈ configurato per essere, nella condizione di tirante bloccato alle estremità, più lungo della lunghezza L della parte utile 200 di filetto della porzione filettata intermedia 49 sporgente dai distanziale 42’ verso l’interno della barra 7. Questo permette di evitare che ci siano concentrazioni per effetto intaglio dovute a filetti scoperti della parte sottoposta a flessione della barra stessa. Una volta serrato, quindi, il dado interno 41’ avrà dei filetti scoperti in corrispondenza della zona 91 (Figura 9b) in cui la barra 7 va rastremandosi verso il suo interno.

In entrambe le forme di realizzazione del tirante dell'invenzione la barra elastica longitudinale 7 à ̈ preferibilmente a sezione circolare. Tuttavia, altre forme di sezione possono essere previste a seconda della estensione longitudinale di progetto delle barra. La barra 7 à ̈ vantaggiosamente realizzata in acciaio altolegato, quale acciaio per molle con elevati valori di carico di snervamento o altro idoneo acciaio con similari caratteristiche di elasticità. Inoltre, la barra può essere trattata termicamente (per esempio mediante bonifica o solubilizzazione a seconda del tipo di acciaio utilizzato) e può essere provvista di un rivestimento superficiale, ad esempio a base di nichel, cromo o altro appropriato elemento. Il materiale pregiato che si utilizza permette di resistere molto bene non solo alle sollecitazioni meccaniche ma anche al fenomeno dell’ossidazione, di notevole importanza in diversi contesti, come ad esempio quello dei convertitori ad ossigeno. In ogni caso la barra 7 à ̈ dimensionata in funzione dell’applicazione prevista per il tirante, in modo da avere una lunghezza ed uno spessore o diametro adeguati per operare in campo elastico con durata infinita.

Il tirante, oggetto della presente invenzione, può fungere da elemento di sospensione collegante un primo membro meccanico ad un secondo membro meccanico.

Ad esempio, una pluralità di tiranti secondo l’invenzione, vincolati ad incastro mediante snodi non sferici, possono costituire gli elementi di sospensione che collegano, in un convertitore ribaltabile ad ossigeno, il contenitore 2 del convertitore all’anello di sostegno 3 di detto contenitore e che svolgono anche una funzione di centraggio tra contenitore 2 ed anello 3. In questo caso i tiranti 1 sono vincolati ad incastro, ad una prima estremità al contenitore 2 e ad una seconda estremità all’anello di sostegno 3. Le barre 7 dei tiranti sono opportunamente dimensionate per operare come mezzi di supporto elastici per assorbire le dilatazioni termiche che si hanno in questo contesto applicativo. In questo caso i supporti di estremità 60, 60’ saranno parte di rispettive staffe di fissaggio saldate o imbullonate al contenitore 2 ed all’anello di sostegno 3. Le barre sono bloccate alle estremità per evitare che ci siano parti in movimento relativo e, non essendoci parti soggette a usura, si annulla o quantomeno si riduce l’attività di manutenzione. Le barre, agenti da tiranti o puntoni, sono registrabili per compensare eventuali disomogeneità della lunghezza delle barre, garantendo quindi un loro corretto posizionamento.

Claims (1)

1. RIVENDICAZIONI 1. Tirante comprendente elementi di bloccaggio per bloccare le estremità del tirante a rispettivi supporti di estremità (60, 60’), il tirante potendo attraversare detti supporti di estremità, in cui detti elementi di bloccaggio comprendono in corrispondenza di ciascun supporto di estremità due coppie di distanziali (42, 43, 42’, 43’), ciascuna coppia di distanziali avente superfici tra loro coniugate (53, 54, 53’, 54) sostanzialmente a forma di porzione anulare di calotta sferica, ed almeno due dadi di serraggio (41) in cui, in corrispondenza di ciascun supporto di estremità, sono previste in una configurazione a tirante bloccato alle estremità - una prima coppia di distanziali (42, 43) disposta in corrispondenza di un lato esterno del supporto di estremità, - una seconda coppia di distanziali (42’, 43’) disposta in corrispondenza di un lato interno del supporto di estremità, - in cui detta prima coppia di distanziali e detta seconda coppia di distanziali sono disposte in modo simmetrico rispetto al supporto di estremità, - in cui la coppia di superfici coniugate (53, 54) della prima coppia di distanziali ha un raggio uguale al raggio della coppia di superfici coniugate (53’, 54’) della seconda coppia di distanziali, dette coppie di superfici coniugate essendo disposte su differenti superfici sferiche, - ed in cui detti almeno due dadi di serraggio (41) sono serrati esternamente su detta prima coppia di distanziali (42, 43), 2. Tirante secondo la rivendicazione 1, in cui detti elementi di bloccaggio comprendono una coppia di ulteriori distanziali (44, 45) che, nella configurazione a tirante bloccato alle estremità, à ̈ prevista almeno in corrispondenza di un primo supporto di estremità; un primo ulteriore distanziale essendo disposto fra una coppia di distanziali ed il rispettivo lato di detto primo supporto di estremità ed un secondo ulteriore distanziale essendo disposto tra l’altra coppia di distanziali ed il rispettivo lato di detto primo supporto di estremità. 3. Tirante secondo la rivendicazione 2, in cui in corrispondenza di detto primo supporto di estremità à ̈ previsto un ulteriore dado di serraggio (4T) serrato sulla coppia di distanziali disposta internamente rispetto al primo supporto di estremità. 4. Tirante secondo la rivendicazione 3, in cui detto ulteriore dado di serraggio (4T) à ̈ configurato per essere, nella condizione di tirante bloccato alle estremità, più lungo della lunghezza (L) di una parte utile (200) di filetto di una porzione filettata intermedia (49) del tirante, detta parte utile di filetto essendo sporgente dalla coppia di distanziali disposta internamente rispetto al primo supporto di estremità. 5. Tirante secondo la rivendicazione 1 , comprendente una barra longitudinale (7), provvista di estremità filettate (47, 48) su cui detti almeno due dadi di serraggio (41 ) possono essere serrati, detta barra comprendente una porzione centrale (46), delimitata da due spallamenti (52), e due porzioni laterali (50), ciascuna porzione laterale (50) essendo disposta tra una estremità filettata (47, 48) ed il corrispondente spallamento (52). 6. Tirante secondo la rivendicazione 5, in cui ciascuna porzione laterale (50) ha un diametro inferiore al diametro della adiacente estremità filettata (47, 48). 7. Tirante secondo la rivendicazione 4, comprendente una barra longitudinale (7) , provvista di estremità filettate (47, 48) su cui detti almeno due dadi di serraggio (41 ) possono essere serrati, detta barra comprendente una porzione centrale (46), delimitata da un lato da uno spallamento (52) e dall’altro da detta porzione filettata intermedia (49), e due porzioni laterali (50, 51); la prima porzione laterale (50) essendo disposta tra una prima estremità filettata (47) e lo spallamento (52), la seconda porzione laterale (51) essendo disposta tra la seconda estremità filettata (48) e detta porzione filettata intermedia (49). 8. Tirante secondo la rivendicazione 7, in cui la prima porzione laterale (50) ha un diametro inferiore al diametro della adiacente estremità filettata (47) e la seconda porzione laterale (51) ha un diametro inferiore al diametro delle adiacenti estremità filettata (48) e porzione filettata intermedia (49). 9. Sistema di sospensione collegante un primo elemento ad un secondo elemento, comprendente una pluralità di tiranti secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti. 10. Convertitore ribaltabile comprendente un sistema di sospensione secondo la rivendicazione 9, in cui detto primo elemento à ̈ un contenitore del convertitore e detto secondo elemento à ̈ un anello di sostegno di detto contenitore, in cui detti tiranti sono vincolati ad una prima estremità al contenitore e ad una seconda estremità all’anello di sostegno, ed in cui i rispettivi due supporti di estremità (60, 60’) di ciascun tirante sono solidalmente fissati rispettivamente al contenitore ed aH’anello di sostegno.