ITFI990012A1 - Dispositivo distributore di volumi prestabiliti di materiali inpolvere - Google Patents
Dispositivo distributore di volumi prestabiliti di materiali inpolvereInfo
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Description
Descrizione dell'Invenzione Industriale dal titolo:
"DISPOSITIVO DISTRIBUTORE DI VOLUMI PRESTABILITI DI MATERIALI IN POLVERE"
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo distributore di materiali in polvere secondo volumi prestabiliti. Più precisamente l'invenzione si riferisce ad un dispositivo per 1'intercettazione di un flusso di materiale in polvere, atto all'impiego in particolare, anche se non esclusivamente, come dosatore volumetrico, ed utilizzabile nel settore delle produzioni chimiche, farmaceutiche, alimentari e simili.
Molte delle lavorazioni previste nei settori summenzionati sono condotte in condizioni tali da evitare qualsiasi rischio di inquinamento dei materiali trattati. Ciò comporta che anche tutte le operazioni di manipolazione e movimentazione degli stessi materiali vengano eseguite rispettando le medesime prescrizioni.
Ad esempio, nell'industria farmaceutica le materie prime impiegate, così come gli intermedi ed i prodotti risultanti, sono sovente allo stato di polvere, di granulometria più o meno fine. Questi materiali, generalmente stoccati in sili, al momento del loro invio ai successivi utilizzi vengono confezionati in fusti o analoghi contenitori, aventi capacità variabile entro ampi limiti, normalmente dell'ordine di alcune decine di dm<3>.
Il confezionamento implica ovviamente un'operazione di dosatura, che consenta di immettere in ciascun contenitore la quantità di materiale atta a riempirlo. Il problema posto da tale operazione non riguarda tanto l'accuratezza della misura, visto che la precisione richiesta è ovviamente ben lontana da quella che deve essere garantita ad esempio durante la dosatura dei singoli componenti nella preparazione del farmaco, quanto la necessità di evitare per quanto possibile contaminazioni od inquinamenti del materiale, che deve essere mantenuto nelle condizioni di sterilità richieste dai suoi impieghi successivi .
I dispositivi per la dosatura di materiale in polvere a cui attualmente si ricorre nelle specifiche condizioni di impiego sopra descritte, si rivelano per diversi motivi insoddisfacenti. L'uso di semplici bilance, richiedendo la costante assistenza di almeno un operatore per svolgere interventi manuali di controllo e regolazione, pone il problema del mantenimento del materiale trattato in condizioni di sterilità. Infatti, pur adottando tutte le misure igieniche possibili a protezione degli ambienti e degli oggetti con cui il materiale entra in contatto, il rischio di contaminazione di quest'ultimo dovuto all'intervento umano è elevato.
L'impiego di complessi dispositivi a celle di carico non risolve tale problema. Oltretutto gli elevati costi di impianto e di manutenzione di questi dispositivi non appaiono giustificati, in quanto la precisione che essi riescono a garantire non è come detto in generale richiesta nel caso specifico.
Dosatori volumetrici a coclea a funzionamento automatico, non richiedendo il trattamento diretto del materiale da parte di operatori addetti, riescono efficacemente ad evitare sue contaminazioni. L'importante inconveniente che essi presentano è relativo alla loro pulizia, periodicamente necessaria per garantire un corretto funzionamento, molto disagevole e laboriosa da effettuare. Tali dosatori sono inoltre molto ingombranti e ciò comporta generalmente problemi logistici di non facile risoluzione .
Lo scopo principale della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo per la manipolazione di materiali in polvere che, pur con una struttura semplice e di agevole manutenzione, consenta di garantire effettive condizioni di sterilità del materiale trattato.
Un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo del tipo summenzionato che consenta una dosatura volumetrica accurata di tali materiali in un ampio intervallo di capacità, in rapporto al tipo di impiego a cui si è sopra fatto riferimento.
Un altro scopo della presente invenzione è di fornire un dispositivo per la manipolazione di materiali in polvere in lavorazioni dove è richiesto il rispetto di particolari condizioni di sicurezza e/o assenza di contatto con sorgenti inquinanti che presenti una struttura particolarmente semplice da smontare per manutenzione e adattabile a svariate applicazioni, nel campo della manipolazione dei materiali in polvere, quali la dosatura, la classificazione, la miscelazione e analoghi .
Tali scopi vengono raggiunti con il dispositivo distributore di un volume prestabilito di un materiale in polvere secondo la presente invenzione, comprendente un corpo definente una sezione di passaggio per tale materiale, primi mezzi di otturazione del passaggio articolati a detto corpo, e mezzi di azionamento associati ai primi mezzi di otturazione. Il dispositivo si caratterizza per il fatto di comprendere secondi mezzi di otturazione di una porzione della sezione di passaggio, articolati al corpo, impegnantisi a tenuta entro almeno un'apertura ricavata sui primi mezzi di otturazione e cooperanti con questi per intercettare completamente il passaggio, ai secondi mezzi di otturazione essendo associati rispettivi mezzi di azionamento indipendente da quello dei primi mezzi di otturazione.
Caratteristiche e vantaggi del dispositivo distributore di materiali in polvere secondo la presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla descrizione che segue di sue forme realizzative, fatte a titolo puramente esemplificativo e non limitativo, con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica schematica di una prima forma realizzativa del dispositivo secondo l'invenzione, con parti rimosse e parti non rappresentate;
- la figura 2 mostra una vista in sezione secondo un piano diametrale passante per l'asse di rotazione degli otturatori del dispositivo di figura 1;
- la figura 3 è una vista prospettica schematica di un esploso di una seconda forma realizzativa del dispositivo secondo 1<1 >invenzione;
la figura 4 è una vista in sezione trasversale schematica del dispositivo di figura 3, assemblato.
Con riferimento alle figure 1 e 2, in una sua forma realizzativa il dispositivo secondo l'invenzione comprende un corpo 1 complessivamente anulare formato da una sezione cilindrica 2, definente internamente un passaggio 3, ed una sezione conica 4, rimossa in figura 1 per esigenze di chiarezza illustrativa, coassiale alla sezione cilindrica 2 ed estendentesi da essa con profilo divergente. La sezione cilindrica 2 è a sua volta formata dall'unione coassiale di due anelli 2a, dal bordo di ciascuno dei quali si estende radialmente verso l'esterno una flangia 2c. I due anelli 2a sono accoppiati in modo che le flange 2c risultino adiacenti formando una nervatura circonferenziale continua 5. Per il bloccaggio reciproco dei due anelli 2a sono previsti elementi filettati 6 estendentisi tra le flange 2c.
Il corpo 1 è atto ad essere supportato, grazie ad un telaio non mostrato, con la sezione conica 4 disposta verso l'alto, in modo che il passaggio 3 possa intercettare un flusso di materiale in polvere uscente per gravità da un serbatoio disposto superiormente, anch'esso non mostrato. Il flusso viene ad esempio convogliato da una tramoggia 7 di sviluppo conico, rappresentata in figura 2, che viene interposta tra il serbatoio ed il corpo 1 coassialmente a quest'ultimo, parzialmente imboccata entro la sezione conica 4.
Internamente al corpo 1 si estende diametralmente entro il passaggio 3 un primo asse 8, supportato girevolmente dalla sezione cilindrica 2 in corrispondenza della nervatura circonferenziale 5. Più precisamente il primo asse 8 si impegna girevolmente entro sedi 10 ricavate nella nervatura 5 da parti diametralmente opposte e si estende oltre di esse all'esterno del corpo 1, entro rispettivi manicotti flangiati 12a, 12b solidali al corpo 1 stesso.
Il primo asse 8 supporta un primo otturatore 9 del passaggio 3, a forma di piatto di profilo complessivamente corrispondente a quello del passaggio 3, nel caso specifico di profilo circolare. Il primo otturatore 9 è formato da due metà 9a, estendentisi da generatrici opposte della superficie laterale cilindrica del primo asse 8 ed è atto a ruotare solidalmente al primo asse 8 tra una posizione di chiusura in cui, disponendosi ortogonalmente all'asse del corpo 1, intercetta completamente il passaggio 3, ed una di apertura, ruotata di 90° rispetto a quella di chiusura e mostrata a tratto discontinuo in figura 2, in cui libera in maniera pressoché completa il passaggio 3 stesso.
Sul primo otturatore 9 è ricavata centralmente un'apertura circolare 13 che, interrompendo la continuità dello sviluppo del primo asse 8, individua su quest'ultimo una sezione 8a dalla parte del condotto flangiato 12a ed una sezione 8b dalla parte del condotto flangiato 12b. Un secondo asse 15 si impegna girevolmente entro una sede 16 ricavata coassialmente entro il primo asse 8, e supporta solidalmente entro l'apertura circolare 13 un secondo otturatore 14, di cui si dirà diffusamente più avanti. In maggior dettaglio, la sede 16 si estende lungo tutta la sezione 8b del primo asse 8 e comprende anche una porzione 16a ricavata nella sezione 8a, per cui il secondo asse 15 è girevolmente supportato ad una estremità entro la porzione 16a e, oltre l'apertura 13, è disposto entro la rimanente parte della sede 16 fuoriuscendo dall'estremità libera del condotto flangiato 12b.
Il secondo otturatore 14 è formato da più coppie di lobi semicircolari 14a, estendentisi radialmente dal secondo asse 15 in modo da risultare a due a due complanari per formare rispettivi schermi circolari di profilo complessivamente corrispondente a quello dell'apertura 13 ed atti quindi ad intercettarla completamente a tenuta rispetto al materiale. I lobi 14a, nell'esempio illustrato in numero di sei, si estendono in maniera angolarmente equispaziata, per cui una rotazione discontinua del secondo otturatore 14, generata da passi di spostamento angolare di ampiezza pari all'angolo tra due lobi 14a adiacenti, comporta la successiva otturazione dell'apertura 13 da parte degli schermi formati dalle coppie dei lobi 14a stessi.
I manicotti flangiati 12a, 12b sono fissati a mezzi di azionamento rispettivamente del primo asse 8 e del secondo asse 15, atti a indurre la rotazione del primo otturatore 9 tra la posizione di chiusura e quella di apertura e viceversa, e quella del secondo otturatore 14 secondo quanto sopra descritto, entrambe le rotazioni essendo intermittenti. Nell'esempio illustrato i mezzi di azionamento comprendono attuatori pneumatici 11 e 17 rappresentati schematicamente in quanto di tipo convenzionale, nella cui uscita attiva si impegnano le corrispondenti estremità del primo asse 8 e del secondo asse 15, a tale scopo estendentisi oltre le estremità libere rispettivamente del manicotto flangiato 12a e di quello 12b. I mezzi di azionamento comprendono inoltre mezzi di comando a controllo remoto, preferibilmente programmabili per un funzionamento automatico, non illustrati né descritti in dettaglio in quanto di caratteristiche ovvie per un esperto del ramo.
Il funzionamento del dispositivo secondo la presente invenzione è il seguente. Il flusso di materiale in polvere intercettato dal passaggio 3 del corpo 1 viene arrestato dal primo otturatore 9 in posizione di chiusura e dal secondo otturatore 14, disposto con due lobi complanari 14a a chiudere l'apertura 13 (vedi figura 1). La rotazione di 90° del primo otturatore 9, comandata attraverso l'attuatore 11, fino alla posizione di apertura, indicata con tratto discontinuo in figura 2, libera il passaggio 3 e consente lo scarico del materiale in un contenitore di raccolta sottostante, non illustrato. Il primo otturatore 9 viene mantenuto in posizione di apertura per un tempo funzione della quantità di materiale da scaricare. È chiaro infatti che, assunta nota e costante la portata del flusso di materiale attraverso il passaggio 3, detta quantità è proporzionale al tempo di apertura, che può essere controllato in maniera automatica dai mezzi di comando in base alla capacità del contenitore da riempire.
Il ritorno del primo otturatore 9 in posizione di chiusura, con una rotazione di 90° del primo asse 8 che può essere sia concorde che opposta alla precedente, determina l'arresto del flusso. La dosatura di materiale così ottenuta non potrà essere, per ovvie ragioni, che piuttosto grossolana, e quindi compatibile solo con il dosaggio di consistenti volumi di materiale.
Qualora si richieda un dosaggio maggiormente accurato del volume di materiale da immettere nel contenitore, potrà essere utilizzato il secondo otturatore 14. Infatti, la sua rotazione di un passo di spostamento, comandata attraverso l'attuatore 19, permette lo scarico della quantità di materiale proporzionalmente piccola che si trova nel volume spazzato da un lobo 14a. I mezzi di comando, regolati sulla base dei parametri costruttivi del dispositivo (dimensioni e numero dei lobi), controllerà quindi l'esecuzione di un certo numero di passi, funzione della quantità di materiale da scaricare, al fine dì approssimare il più possibile il volume complessivo richiesto .
Il secondo otturatore 14, i cui passi di spostamento potranno realizzarsi sia per mezzo di un azionamento rotazionale continuo che alternato del secondo asse 15, consente perciò di ottenere un dosaggio fine del materiale, con una precisione del tutto soddisfacente in rapporto al tipo di impiego a cui si fa riferimento. Tale azione di dosatura fine potrà peraltro essere utilizzata anche indipendentemente da quella del primo otturatore 9, per il dosaggio di piccoli volumi di materiale.
In una variante realizzativa in cui anche il secondo otturatore 14 sia provvisto di una sola coppia di lobi 14a, assumendo la forma ed il funzionamento del primo otturatore 9, il dispositivo può comunque effettuare una dosatura del materiale più accurata di quella consentita dal primo otturatore 9. É chiaro peraltro che per aumentare la precisione del dosaggio sarà necessario aumentare il numero di lobi 14a. Si deve far rilevare al riguardo come qualora si preveda un numero di lobi 14a uguale a superiore a otto, un azionamento alternato del secondo asse 15 rende inoperativi e quindi superflui due o più lobi disposti sul lato inferiore del corpo 1. In questo caso il secondo otturatore potrà quindi avere uno sviluppo incompleto. Vantaggiosamente i lobi 14a saranno dotati di bordi taglienti, atti a rompere i grumi che sovente si formano per effetto dell'umidità nel materiale finemente polverizzato.
Il profilo circolare del passaggio 3 e dell'apertura 13, e conseguentemente degli otturatori, facilita il centraggio di questi ultimi, ma possono chiaramente essere adottati anche profili diversi. Inoltre, anche se nell'esempio sopra descritto il primo otturatore 9 è a forma di piatto, esso potrà essere costituito da un elemento lobato di forma analoga a quella del secondo otturatore 14, provvisto quindi di una pluralità di schermi ciascuno atto ad intercettare completamente il passaggio 3. In questo caso l'azionamento del primo otturatore non avverrà tra una posizione di chiusura ed una di apertura ma, analogamente a quanto descritto per il secondo otturatore 14, tra posizioni angolarmente spaziate corrispondentemente all'angolazione reciproca di due lobi adiacenti, per scaricare la quantità di materiale interessata da tale spostamento.
Le due soluzioni sopra prospettate sono adottate in una diversa forma realizzativa del dispositivo secondo l'invenzione, schematicamente illustrata nelle figure 3 e 4, che si avvale quindi di mezzi di otturazione entrambi lobati ed a profilo in pianta quadrilatero. In tali figure le componenti sostanzialmente analoghe a quelle della prima forma realizzativa non sono rappresentate né descritte in dettaglio, in quanto di struttura e funzionamento deducibili, eventualmente apportando modifiche di ovvia natura per un esperto del ramo, sulla base di quanto sopra descritto.
Con riferimento a dette figure, il dispositivo prevede un corpo di forma scatolare, del quale è rappresentata una sezione complessivamente parallelepìpeda 102 definente un passaggio 103 per il flusso di materiale in polvere. Due facce verticali opposte 102a della sezione parallelepìpeda 102 presentano centralmente e simmetricamente rispettive parti in rilievo 119, di sviluppo arcuato, atte a definire internamente alla sezione 102 stessa una sede 118 di sviluppo complessivamente cilindrico, intercettante trasversalmente il passaggio 103.
Entro la sede 118, aperta sulle altre due facce verticali 102b della sezione 102 attraverso aperture 120 di profilo circolare su di esse ricavate, si impegna girevolmente un primo otturatore 109, a forma complessiva di tamburo. Il primo otturatore 109 comprende nell'esempio illustrato quattro coppie di lobi quadrilateri 109a, estendentisi radialmente da un primo asse 108 in modo da risultare a due a due complanari, per formare rispettivi schermi di profilo atto ad intercettare completamente la sede 118, disponendosi lungo un suo piano diametrale. I lobi 109a si estendono tra due dischi di estremità 109b che, disponendosi in corrispondenza delle aperture 120, chiudono lateralmente il passaggio 3.
Ciascuna coppia di lobi 109a del primo otturatore 109 presenta centralmente un'apertura 113a, nell'esempio illustrato anch'essa quadrilatera, ricavata simmetricamente rispetto al primo asse 108. L'assieme delle aperture 113a definisce una sede 113 di sviluppo cilindrico, coassiale alla sede 118, entro la quale si impegna girevolmente un secondo otturatore 114, di forma a tamburo del tutto corrispondente a quella del primo otturatore 109, con lobi 114a estendentisi da un secondo asse 115 ed atti ad intercettare la sede 113, in maniera analoga a quanto visto per i lobi 109a rispetto alla sede 118. Benché nella rappresentazione schematica di figura 3 ciò non sia apprezzabile, per permettere la disposizione del secondo otturatore 114 entro la sede 113, il primo otturatore dovrà ovviamente essere formato da due parti longitudinalmente consecutive, da accoppiare durante il montaggio del dispositivo, o comunque presentare una struttura equivalente idonea allo scopo.
Il funzionamento di tale forma realizzativa del dispositivo si attua mediante un azionamento intermittente di entrambi gli otturatori 109 e 114, secondo quanto sopra menzionato. Si noterà peraltro che in questo caso durante l'azionamento e quindi la rotazione del primo otturatore 109, i lobi adiacenti a quello di spinta del materiale, rimanendo in contatto con le facce interne delle parti in rilievo 119a, garantiscono sempre l'effettiva separazione meccanica tra la zona sottostante il dispositivo, cioè quella in cui avviene lo scarico del materiale, e quella soprastante. Ciò consente l'impiego del dispositivo anche quando si abbia una apprezzabile differenza di pressione tra dette zone, la quale con una forma realizzativa come la prima sopra descritta, potrebbe essere causa di fenomeni indesiderabili, quali agitazioni della polvere od il formarsi flussi in direzione opposta a quella voluta.
Benché nelle forme realizzative descritte ed illustrate si sia fatto riferimento ad un unico secondo otturatore 14, possono essere previsti due o più secondi otturatori, disposti adiacenti e solidali a rispettivi assi, girevoli in maniera indipendente. In questo caso il primo otturatore 9 dovrà essere ovviamente provvisto di un corrispondente numero di aperture 13 . Tale variante permette, usando secondi otturatori 14 con caratteristiche (dimensioni e/o numero di lobi) tra loro differenti, di ottenere ancora più ampie possibilità di dosaggio, risultato delle svariate combinazioni possibili nell'azionamento degli otturatori.
Da quanto sopra emerge chiaramente che l'impiego come dosatore del dispositivo secondo l'invenzione consente di raggiungere pienamente gli scopi prefissati. Esso infatti può essere gestito da posizione remota e in maniera completamente automatica e quindi, non comportando alcun intervento diretto sul materiale da parte di personale addetto, consente il suo mantenimento in condizioni di effettiva sterilità. Esso, pur con una struttura costruttivamente semplice e che pone minimi problemi di manutenzione, permette la realizzazione di una dosatura del tutto idonea all'uso a cui si è fatto riferimento.
I vantaggi che il dispositivo offre devono inoltre essere considerati alla luce di altri possibili suoi impieghi oltre a quello come dosatore, non necessariamente ristretti al settore del confezionamento di prodotti ad uso dell'industria farmaceutica. A questi impieghi esso potrà essere preposto da solo od in combinazione con altri accessori, secondo quanto ovvio per un esperto del ramo. Associando ad esempio il dispositivo ad uno o più elementi di vagliatura a rete metallica, disposti in corrispondenza della sezione di uscita, esso potrà assumere la funzione di classificatore. Inoltre, applicando mezzi di intercettazione in corrispondenza della sezione di uscita atti a chiudere temporaneamente il dispositivo e portando in rotazione continua il primo e/o il secondo otturatore, il dispositivo potrà essere utilizzato come miscelatore di due o più materiali in polvere.
Altre varianti e/o modifiche potranno essere apportate al dispositivo distributore di materiale in polvere secondo la presente invenzione senza per questo uscire dall'ambito protettivo dell'invenzione medesima.
Claims (15)
- RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo distributore di un volume prestabilito di materiale in polvere, comprendente un corpo definente una sezione di passaggio per detto materiale, primi mezzi di otturazione di detto passaggio articolati a detto corpo, e mezzi di azionamento associati a detti primi mezzi di otturazione, caratterizzato dal fatto di comprendere secondi mezzi di otturazione di una porzione di detta sezione di passaggio, articolati a detto corpo, impegnantisi a tenuta entro almeno un'apertura ricavata su detti primi mezzi di otturazione e cooperanti con questi per intercettare completamente detto passaggio, a detti secondi mezzi di otturazione essendo associati rispettivi mezzi di azionamento indipendente da quello di detti primi mezzi di otturazione.
- 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detti primi mezzi di otturazione sono solidali ad un primo asse girevolmente connesso a detto corpo ed estendentesi centralmente entro detto passaggio, e detti secondi mezzi di otturazione sono solidali a rispettivi assi girevolmente impegnati entro detto primo asse.
- 3. Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui detti primi mezzi di otturazione comprendono un primo otturatore comprendente almeno una coppia di lobi estendentisi radialmente in maniera angolarmente equispaziata da detto primo asse, detti lobi risultando a due a due complanari per formare un rispettivo schermo di intercettazione completa di detto passaggio di detto corpo .
- 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui detto primo otturatore comprende una coppia di detti lobi, per cui è atto a ruotare tra una posizione di chiusura, in cui intercetta completamente detto passaggio, ed una di apertura, ruotata di 90° rispetto a quella di chiusura, in cui permette lo scarico di detto materiale in polvere attraverso detto passaggio.
- 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui detto primo otturatore comprende almeno due coppie di detti lobi, per cui una rotazione discontinua di detto primo otturatore generata da passi di spostamento angolare di ampiezza pari all'angolo tra due lobi adiacenti è atta indurre lo scarico, attraverso detto passaggio, della quantità di detto materiale in polvere all'interno del volume spazzato da uno di detti lobi.
- 6. Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui detti secondi mezzi di otturazione comprendono almeno un secondo otturatore, comprendente almeno una coppia di lobi estendentisi radialmente in maniera angolarmente equispaziata da un rispettivo secondo asse, detti lobi risultando a due a due complanari per formare un rispettivo schermo di intercettazione completa della rispettiva apertura ricavata su detto primo otturatore.
- 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui detto secondo otturatore comprende una coppia di detti lobi, per cui è atto a ruotare tra una posizione in cui intercetta completamente detta apertura ricavata su detto primo otturatore, ed una posizione ruotata di 90° rispetto a quella di chiusura, in cui permette lo scarico di detto materiale in polvere attraverso detta apertura.
- 8. Dispositivo secondo la rivendicazione 6, in cui detto secondo otturatore comprende almeno due coppie di detti lobi, per cui una rotazione discontinua di detto secondo otturatore generata da passi di spostamento angolare di ampiezza pari all'angolo tra due lobi adiacenti è atta indurre lo scarico, attraverso detta apertura, della quantità di detto materiale in polvere all'interno del volume spazzato da uno di detti lobi.
- 9. Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, comprendente un secondo otturatore disposto centralmente rispetto a detto primo otturatore.
- 10.Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti in cui detti lobi di detto secondo otturatore, e le corrispondenti aperture su detto primo otturatore, hanno un profilo arcuato.
- 11.Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui detti assi si estendono esternamente a detto corpo per impegnarsi con i rispettivi mezzi di azionamento.
- 12 .Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti, in cui detto corpo è di forma complessivamente anulare e comprende una sezione sostanzialmente cilindrica, definente detto passaggio, detti primo e secondo asse essendo disposti lungo un diametro di detta sezione cilindrica.
- 13 .Dispositivo secondo le rivendicazioni da 1 a 11, in cui detto corpo è di forma scatolare e comprende una sezione complessivamente parallelepipeda, definente detto passaggio, ed una sede di sviluppo complessivamente cilindrico, intercettante trasversalmente il passaggio stesso, detti primo e secondo asse essendo disposti coassialmente a detta sede cilindrica, detti lobi di detti primi mezzi di otturazione essendo di profilo quadrilatero, per cui disponendosi lungo un piano diametrale di detta sede sono atti ad intercettare completamente detto passaggio.
- 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13, in cui detta sede cilindrica è definita da due parti in rilievo, di sviluppo arcuato, formate centralmente e simmetricamente da due facce verticali opposte di detta sezione parallelepipeda di detto corpo.
- 15.Dispositivo distributore di materiale in polvere, sostanzialmente come sopra descritto ed illustrato, con riferimento ai disegni annessi.
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