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ITBO20060375A1 - Unita' per avvitare tappi a vite sul collo di rispettivi contenitori. - Google Patents

Unita' per avvitare tappi a vite sul collo di rispettivi contenitori. Download PDF

Info

Publication number
ITBO20060375A1
ITBO20060375A1 IT000375A ITBO20060375A ITBO20060375A1 IT BO20060375 A1 ITBO20060375 A1 IT BO20060375A1 IT 000375 A IT000375 A IT 000375A IT BO20060375 A ITBO20060375 A IT BO20060375A IT BO20060375 A1 ITBO20060375 A1 IT BO20060375A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
unit according
axis
frame
shaft
tubular wall
Prior art date
Application number
IT000375A
Other languages
English (en)
Inventor
Marco Baroni
Gianpietro Zanini
Original Assignee
Azionaria Costruzioni Acma Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Azionaria Costruzioni Acma Spa filed Critical Azionaria Costruzioni Acma Spa
Priority to IT000375A priority Critical patent/ITBO20060375A1/it
Priority to EP07734558A priority patent/EP2018343A1/en
Priority to US12/227,288 priority patent/US7836664B2/en
Priority to PCT/IB2007/001249 priority patent/WO2007132337A1/en
Publication of ITBO20060375A1 publication Critical patent/ITBO20060375A1/it

Links

Classifications

    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B67OPENING, CLOSING OR CLEANING BOTTLES, JARS OR SIMILAR CONTAINERS; LIQUID HANDLING
    • B67BAPPLYING CLOSURE MEMBERS TO BOTTLES JARS, OR SIMILAR CONTAINERS; OPENING CLOSED CONTAINERS
    • B67B3/00Closing bottles, jars or similar containers by applying caps
    • B67B3/20Closing bottles, jars or similar containers by applying caps by applying and rotating preformed threaded caps
    • B67B3/2013Closing bottles, jars or similar containers by applying caps by applying and rotating preformed threaded caps by carousel-type capping machines
    • B67B3/2033Closing bottles, jars or similar containers by applying caps by applying and rotating preformed threaded caps by carousel-type capping machines comprising carousel co-rotating capping heads

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Sealing Of Jars (AREA)
  • Table Devices Or Equipment (AREA)

Description

D E S C R I Z I O N E
dell'invenzione industriale dal titolo:
"Unità per avvitare tappi a vite sul collo
di rispettivi contenitori."
La presente invenzione è relativa ad una unità per avvitare tappi a vite sul collo di rispettivi contenitori.
Sono note unità costituite da una giostra rotante avente un basamento atto supportare una pluralità di contenitori destinati a contenere sostanze di varia natura, come liquidi alimentari, quali latte o succhi di frutta, oli minerali lubrificanti, detergenti, etc..
I contenitori sono disposti su rispettivi alloggiamenti ricavati nel bordo circonferenziale del basamento e vengono movimentati lungo un percorso circolare da una stazione di carico ad una stazione di scarico.
La giostra è inoltre dotata di un telaio posto superiormente al basamento, anch’esso girevole con il basamento stesso, e supportante una pluralità di dispositivi per avvitare tappi a vite sul collo filettato dei citati contenitori.
Ciascun dispositivo è disposto al di sopra di un rispettivo contenitore e presenta una pinza di presa atta ad afferrare il rispettivo tappo e ruotare per determinare Γ avvitamento del tappo tesso sulla bottiglia.
In questo modo, durante la movimentazione dei contenitori lungo il percorso circolare, ogni dispositivo provvede ad avvicinare la pinza al rispettivo tappo, impegnare lo stesso per effettuare la rotazione, e disimpegnare il tappo avvitato.
In particolare, la pinza è associata ad un albero rotante mobile verticalmente ad opera di rispettivi mezzi a camma i quali permettono, durante la rotazione del telaio, di movimentare l’albero in avvicinamento/allontanamento dal tappo del rispettivo contenitore. I mezzi a camma sono disposti in corrispondenza di una porzione fissa del telaio ed accolgono un rullino di scorrimento collegato all’albero.
Gli alberi vengono messi in rotazione, attraverso appositi sistemi di trasmissione, da un unico motore; in alternativa, possono essere previsti dispositivi dotati di un rispettivo motore direttamente associato all’albero.
Generalmente, i dispositivi di avvitamento sono inoltre dotati di una frizione che trasmette il moto di rotazione dall’albero alla pinza. Quando il tappo è completamente avvitato la frizione inizia a slittare, nel momento in cui la coppia resistente sulla pinza supera un valore predefinito, interrompendo così il collegamento tra il citato albero e la pinza che pertanto si arresta mentre l’albero continua a ruotare.
A questo punto la pinza viene progressivamente aperta per disimpegnare il tappo e per inserire un successivo contenitore. Il movimento di apertura e chiusura della pinza è data da un attuatore, guidato dal movimento dell’albero, che provvede ad azionare la pinza stessa.
Le unità note sopra descritte presentano tuttavia importanti inconvenienti legati alla struttura dei dispositivi di avvitamento. Un primo importante inconveniente è dato dalla non versatilità dei dispositivi di avvitamento che risultano essere utilizzabili esclusivamente con contenitori aventi determinate caratteristiche fisiche.
Infatti, l’albero, la pizza e gli organi che permettono la movimentazione dell’albero e della pinza, vengono dimensionati in funzione dell’altezza del contenitore e del tappo da avvitare.
Pertanto, l’unità non può operare su contenitori aventi caratteristiche notevolmente differenti tra loro.
Inoltre, va altresì considerato che il dispositivo è vincolato al telaio superiore della giostra e numerosi organi di movimentazione, come ad esempio i mezzi a camma od i mezzi di trasmissione della rotazione associati all’albero ed al rispettivo motore posto nella giostra, non permettono di sostituire il dispositivi di avvitamento con un altro dispositivo differente.
Un ulteriore inconveniente dell’unità sopra descritta è dato dalla complessità strutturale della frizione che disaccoppia l’albero dalla pinza. Tale frizione, oltre ad essere costituita da elementi delicati e complessi, determinano un eccessivo ingombro volumetrico dell’intera giostra che supporta numerosi dispositivi di avvitamento. Infine un altro inconveniente è dato dal fatto che, durante la rotazione della giostra, l’albero del dispositivo di avvitamento continua a ruotare anche durante la fase in cui il dispositivo non impegna il tappo.
Infatti, al termine dell’ avvitamento del tappo sul rispettivo contenitore, la frizione provvede a disaccoppiare la pinza dall’albero mantenendo in rotazione soltanto l’albero fino a quando la pinza non impegna un atro tappo da avvitare.
Pertanto, il motore connesso all’albero, e gli organi di trasmissione del moto lavorano a vuoto per un certo periodo con il conseguente eccessivo dispendio energetico di tali elementi.
Scopo della presente invenzione è pertanto quello di proporre una unità per avvitare tappi a vite sul collo di contenitori che sia esente dagli inconvenienti sopra decritti.
In particolare, è scopo della presente invenzione proporre una unità per avvitare tappi a vite avente rispettivi dispositivi di avvitamento modulabili in funzione del tipo di contenitore da avvitare.
È un ulteriore scopo della presente invenzione mettere a disposizione una unità per avvitare tappi che sia costruttivamente semplice, economica, di ingombri limitati e capace di interrompere la rotazione degli organi all’ interno del dispositivo di avvitamento. Secondo la presente invenzione viene realizzata una unità per avvitare tappi a vite sul collo di rispettivi contenitori comprendente: una giostra supporto presentante una base di sostegno per accogliere rispettivi contenitori ed un telaio superiore disposto al di sopra di detta base; mezzi motori associati a detta giostra per ruotare detta base di sostegno e detto telaio attorno ad un rispettivo asse verticale; almeno un dispositivo di avvitamento associato a detto telaio superiore al di sopra di un rispettivo contenitore e presentante un organo di presa impegnabile al tappo di detto contenitore; primi mezzi di movimentazione del dispositivo di avvitamento per ruotare detto organo di presa attorno ad un asse parallelo a detto asse verticale; e secondi mezzi di movimentazione del dispositivo di avvitamento per movimentare detto organo di presa in avvicinamento/allontanamento dal rispettivo tappo; caratterizzata dal fatto che detto dispositivo di avvitamento comprende inoltre un corpo scatolare amovibilmente impegnato a detto telaio superiore ed all’interno del quale è alloggiato detto organo di presa.
La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 mostra, secondo una vista in alzato laterale, una unità per avvitare tappi a vite sul collo di rispettivi contenitori in accordo con la presente invenzione, con alcune parti asportate per meglio illustrarne altre;
- la figura 2 mostra, secondo una vista schematica ed in pianta dall’alto, una porzione superiore dell’unità illustrata in figura 1; - la figura 3 a illustra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo di avvitamento associato all’unità illustrata in figura 1 in una prima condizione operativa;
- la figura 3b illustra una vista in sezione longitudinale di un dispositivo di avvitamento associato all’unità illustrata in figura 1 in una seconda condizione operativa; e
- la figura 4 mostra una vista prospettica di un particolare costruttivo illustrato nelle figure 3 a e 3b.
Con riferimento alla figura 1, con il numero di riferimento 1 è stato nel suo complesso indicata una unità per avvitare tappi 2 a vite sul collo di rispettivi contenitori 3.
In generale, l’unità 1 comprende una giostra 4 di supporto costituita da una base 5 di sostegno, sostanzialmente piana ed avente sviluppo periferico circolare. La base 5 definisce una sede di alloggiamento di una pluralità di contenitori 3 disposti in una fila ordinata lungo lo sviluppo circonferenziale della base 5 stessa.
La giostra 4 presenta inoltre un telaio 6 superiore disposto al di sopra della base 5 per sostenere, come meglio verrà descritto in seguito, almeno un dispositivo 7 di avvitamento.
L’unità 1 presenta inoltre mezzi 8 motori associati alla giostra per ruotare la base 5 ed il telaio 6 simultaneamente attorno ad un rispettivo asse “X” verticale.
In questo modo, la base 5 durante la sua rotazione trasporta i contenitori 3 lungo un rispettivo percorso “A” da una stazione di carico in cui vengono alloggiati i contenitori 3 sulla base 5 stessa, ad una rispettiva stazione di scarico.
Vantaggiosamente, il telaio 6 supporta una pluralità di dispositivi 7 di avvitamento, disposti perifericamente sul telaio 6 stesso e ciascuno dei quali disposto al di sopra di un rispettivo contenitore 3. In questo modo, durante l’avanzamento dei contenitori 3 lungo il percorso “A”, gli stessi vengono movimentati assieme ai rispettivi contenitori 3 per avvitare il tappo 2.
In particolare, ogni dispositivo 7 di avvitamento presenta un corpo 10 scatolare amovibilmente impegnato al telaio 6 ed un organo 9 di presa alloggiato all’interno del corpo 10 scatolare ed insegnabile al tappo 2 del rispettivo contenitore 3. In maggiore dettaglio, il corpo 10 scatolare presenta una parete tubolare 11 dotata di una prima estremità Ila affacciata al contenitore 3 sottostante e presentante una apertura 12 di passaggio dell’organo di presa 9.
La parete tubolare 11 presenta inoltre una seconda estremità l lb opposta alla prima e presentante un foro 13 di connessione.
Come viene illustrato nelle figure 1 e 3, il telaio 6 è costituito da almeno un supporto 14 avente conformazione sostanzialmente piastriforme e definente una superficie superiore 14a piana ed un bordo perimetrale 14b affacciato alla parete 1 1 di ogni dispositivo 7 di avvitamento.
11 dispositivo 7 di avvitamento presenta inoltre mezzi risolvibili 15 di connessione associati al corpo 10 scatolare ed al telaio 6 per movimentare il dispositivo 7 tra una posizione di impegno in cui il dispositivo 7 stesso è associato al telaio 6 ed una posizione di disimpegno in cui è distaccato dal telaio 6.
In maggiore detaglio, i mezzi 15 risolvibili sono costituiti da almeno una porzione 16 sporgente dalla parete 11 tubolare ed estendentesi trasversalmente allo sviluppo planare della parete 11 stessa. Preferibilmente, la porzione 16 sporgente è realizzata di pezzo con la parete 11 tubolare.
I mezzi 15 presentano inoltre un elemento 17 di aggancio inseribile in un foro 17a realizzato nella porzione 16 sporgente ed in una apertura 18 di passaggio realizzata nel citato supporto 14.
Come viene meglio illustrato in figura 3a e 3b, la porzione 16 sporgente risulta essere appoggiata sulla superficie superiore 14a del citato supporto 14 con il rispettivo foro 17a coassiale alla citata apertura 18 di passaggio. In questa situazione, va rilevato che il corpo 10 scatolare sporge a sbalzo al di fuori dell’ingombro volumetrico del citato telaio 6.
Vantaggiosamente, l’elemento di aggancio 17 è costituito da un perno filettato 19, quale ad esempio una vite, avvitato nel foro 17a e nell’ apertura 18a.
In accordo con una soluzione realizzativa preferenziale illustrata in figura 1, 3 a e 3b, va altresì rilevato che il telaio 6 presenta due supporti 14 distanziati tra di loro. In questa situazione, i mezzi 15 di connessione sono costituiti da due porzioni 16 sporgenti dalla parete I I tubolare, ciascuna delle quali disposta in corrispondenza di una rispettiva estremità Ila, 1 lb della parete 11 tubolare stessa.
Ogni porzione 16 sporgente è associata al rispettivo supporto 14 attraverso il citato elemento di aggancio 17 per mantenere in maniera stabile l’intero dispositivo 7 connesso al telaio 6.
Vantaggiosamente, agendo sull’elemento di aggancio 17 che, come sopra citato è costituito da un perno 19 filettato, è possibile intervenire manualmente per distaccare/attaccare il dispositivo 7 al telaio 6.
L’organo 9 di presa, meglio illustrato nelle figure 3a e 3b, comprende un albero 20 rotante avente una prima estremità 20a sporgente dal foro 13 di connessione ed una seconda estremità 20b opposta alla prima 20a, dalla quale si sviluppa un elemento 21 a pinza che sporge al di fuori dell’apertura 12 di passaggio.
In maggiore dettaglio, l’albero 20 è costituito da un elemento 22 cilindrico cavo, coassialmente alloggiato all’ interno della parete 1 1 tubolare e presentante una estremità superiore 22a rivolta verso il foro 13 ed una estremità inferiore 22b definente la seconda estremità 20b dell’albero 20.
In corrispondenza dell’estremità superiore 22a dell’elemento 22 cilindrico si sviluppa un perno 23 sporgente al di fuori del citato foro 23 di connessione e definente la prima estremità 20a dell’albero 20.
In particolare, il perno 23 presenta una porzione attiva 23 a alloggiata nella parete 11 tubolare e scorrevolmente inserita nell’estremità superiore 22a dell’elemento 22 cilindrico come meglio sarà chiarito nel corso della presente descrizione. La porzione attiva 23a del perno 23 è inoltre dotata di un elemento di aggancio 24 alloggiata all’ interno dell’elemento cilindrico 22 per rendere l’elemento 22 cilindrico stesso solidale al perno 23 nella rotazione attorno ad un rispettivo asse “Y” parallelo al citato asse verticale “X”.
L’unità 1 presenta inoltre primi mezzi 25 di movimentazione del dispositivo 7 di avvitamento per ruotare il citato organo 9 di presa attorno all’asse di rotazione “Y”.
In dettaglio, i primi mezzi 25 di movimentazione sono costituiti da una ruota 26 fissa associata al di sopra del telaio 6 superiore e presentante un bordo 26a circonferenziale estendentesi lungo il citato percorso “A”.
In particolare, la ruota 26 fissa è costituita da un disco superiore 27 ed un disco inferiore 28 entrambi aventi conformazione sostanzialmente piastriforme e disposti l’uno sopra l’altro lungo rispettivi piani di giacitura paralleli. Ogni disco 27, 28 presenta un orlo 29 sviluppantesi in corrispondenza del bordo 26a circonferenziale della ruota 26 e definito da una porzione arcuata piana 29a alternata ad una porzione arcuata ondulata 29b (figura 2). In maggiore dettaglio, la porzione arcuata piana 29a presenta un andamento continuo e circolare, mentre la porzione arcuata ondulata 29b è costituita da una pluralità di sporgenze 30 aventi profilo arrotondato, alternate a rispettive rientranze 31 anch’esse aventi profilo arrotondato. In questa situazione, come visibile in figura 2 in cui sono illustrati unicamente i primi mezzi 25 di movimentazione, il citato orlo 29 di ciascun disco 27, 28 presenta conformazione circolare in cui la porzione arcuata ondulata 29b si sviluppa lungo il percorso “A” di avanzamento dei contenitori 3.
Va altresì rilevato che le porzioni arcuate ondulate 29b dei due dischi 27, 28 sono sovrapposte ed alternate tra loro. In altre parole, ogni sporgenza 30 presente nel disco superiore 27 è disposta in corrispondenza di una rispettiva rientranza 3 1 del disco inferiore 28. I primi mezzi 25 di movimentazione comprendono inoltre un elemento rotante 32 vincolato alla prima estremità 20a dell’albero 20, vale a dire al perno 23 sporgente dal foro 13, ed operativamente impegnato al bordo 26a della ruota 26 fissa.
Come viene meglio illustrato nelle figure 3 a, 3b e nel dettaglio di figura 4, l’elemento 32 rotante è costituito da un organo di impegno primario 33 e da un organo di impegno secondario 34 ciascuno dei quali associato all’orlo 29 di un rispettivo disco 27, 28.
In dettaglio, ogni organo di impegno 33, 34 è costituito da una coppia di aste 35 ciascuna delle quali presentante conformazione sostanzialmente allungata e sviluppo periferico rettangolare. Le aste 35 di ogni coppia sono parallele e distanziate tra di loro per accogliere una coppia di rulli cilindrici 36, anch’essi distanziati tra loro.
Più in particolare, va rilevato che i rulli 36 risultano essere disposti tra le due aste 36 in corrispondenza di rispettive estremità opposte delle aste 35 stesse.
Vantaggiosamente, i rulli 36 di ogni coppia di aste 35 sono girevoli attorno a rispettivi assi paralleli all’asse di rotazione “Y” dell’albero 20.
Va altresì rilevato che gli organi di impegno 33, 34 sono sovrapposti l’uno all’altro ed uniti in corrispondenza di una porzione mediana delle aste 35. Inoltre, le aste 35 dell’organo di impegno primario 33 si sviluppano perpendicolarmente alle aste 35 dell’organo di impegno secondario 34.
In questa situazione, gli organi di impegno 33, 34 risultano essere conformati a “croce di malta”.
Facendo sempre riferimento alle figure 3 e 4, va rilevato che quando il dispositivo 7 è in corrispondenza della porzione arcuata piana 29a, i rispettivi organi di impegno 33, 34 risultano essere fermi. Infatti, in questa situazione, un rullo 36 di ogni organo 33, 34 rotola sulla porzione arcuata piana 29a mantenendo gli organi 33, 34 stessi fermi rispetto al telaio 6. Di conseguenza, anche l’albero 20 non viene messo in rotazione.
Quando il dispositivo 7 è in corrispondenza della porzione arcuata ondulata 29b, i rispettivi organi di impegno 33, 34 ruotano attorno all’asse di rotazione “Y”. Infatti, in questa situazione, i rulli 36 degli organi di impegno 33, 34 vengono ingranati tra le sporgenze 30 della porzione arcuata ondulata 29b definendo la rotazione dell’intero elemento rotante 32.
In altre parole, i rulli 36 di un rispettivo organo di impegno 33, 34, si inseriscono all’interno delle rientranze 31 ruotando le aste 35 tra una sporgenza 30 e quella successiva.
Di conseguenza, anche l’albero 20 viene messo in rotazione solo quando l’elemento rotante 32 scorre sulla citata porzione arcuata ondulata 29b di ogni disco 27, 28.
In accordo con una soluzione realizzativa alternativa non illustrata nelle unite figure, i primi mezzi 25 di movimentazione possono essere costituiti da un motore elettrico direttamente associato sul corpo 10 scatolare.
In questa situazione, ogni dispositivo 7 di avvitamento è dotato di un rispettivo motore direttamente impegnato alla prima estremità 20a dell’albero 20.
L’unità 1 comprende inoltre secondi mezzi 37 di movimentazione del dispositivo 7 di avvitamento per movimentare l’organo 9 di presa in avvicinamento/allontanamento dal rispettivo tappo 2.
In particolare, i secondi mezzi 37 di movimentazione comprendono un elemento 38 di collegamento primario avente conformazione sostanzialmente cilindrica e presentante una prima porzione 38a associata all’elemento 22 cilindrico cavo ed una seconda porzione 38b opposta alla prima 38a. La seconda porzione 38b dell’elemento 38 di collegamento primario sporge al di fuori della parete 11 tubolare attraverso una fenditura 39 ricavata nella parete 11 tubolare stessa tra le citate porzioni 16 sporgenti.
La prima porzione 38a dell’elemento 38 di collegamento è dotata di un cuscinetto anulare 40 associato circonferenzialmente attorno all’elemento 22 cilindrico cavo. Il cuscinetto 40 anulare permette la rotazione dell’elemento 22 cilindrico attorno all’asse “Y” rispetto all’elemento di collegamento 38, e nello stesso tempo vincola l’elemento 22 cilindrico all’elemento di collegamento lungo una direzione parallela all’asse di rotazione “Y”. In questo modo, a seguito della movimentazione dell’elemento 38 di collegamento primario, viene movimentato verticalmente anche l’elemento 22 cilindrico.
I secondi mezzi 37 di movimentazione presentano inoltre un rullino 41 di scorrimento associato alla seconda porzione 38b dell’elemento 38 di collegamento primario e girevole attorno ad un rispettivo asse trasversale all’asse di rotazione “Y”.
II rullino 41 si sviluppa tra i supporti 14 del telaio 6 ed è scorrevolmente inserito in una prima guida 42 a camma ricavata in un tamburo 43 fisso.
In particolare, il tamburo 43 fisso presenta conformazione sostanzialmente cilindrica ed è interposto tra i citati supporti 14 del telaio 6. Il tamburo 43 presenta inoltre una superficie cilindrica 43 a affacciata ai dispositivi 7 di avvitamento, sulla quale è alloggiata la prima guida 42 a camma.
Ancor più in particolare, la prima guida 42 a camma è costituita da una scanalatura anulare definente un percorso di movimentazione lungo l’asse “Y” dell’elemento 22 cilindrico in avvicinamento/allontanamento dal rispettivo tappo 2.
In questo modo, durante la rotazione del dispositivo 7 attorno all’asse “X” verticale, il rullino 41 scorre all’ interno della prima guida 42 seguendo il percorso imposto dalla guida 42 stessa.
L’organo di presa 9 è inoltre dotato di mezzi 44 attuatori associati all’albero 20 rotante ed impegnabili all’elemento a pinza 21 per commutare l’elemento 21 a pinza stesso tra una condizione di serraggio (figura 3a) in cui è impegnato al rispettivo tappo 2 ed una condizione di apertura (figura 3b) in cui è disimpegnato dal tappo 2. Come viene meglio illustrato nelle figure 3 a e 3b, i mezzi 44 attuatori comprendono un manicotto 45 tubolare coassialmente associato all’ esterno dell’elemento 22 cilindrico. Vantaggiosamente, il manicotto 45 è associato all’elemento 22 cilindrico attraverso appositi mezzi 46 di scorrimento assiale di tipo noto e pertanto non descritti nel dettaglio, atti a rendere il manicotto 45 scorrevole rispetto all’elemento 22 lungo l’asse di rotazione “Y”.
In dettaglio, il manicotto 45 tubolare è costituito da una prima porzione anulare 47 avente una estremità superiore 47a rivolta verso l’estremità superiore 22a dell’elemento 22 cilindrico, ed una estremità inferiore 47b avente in sezione trasversale ampiezza maggiore dell’estremità superiore. In altre parole, l’estremità inferiore 47b della prima porzione anulare 47 è costituita da una porzione allargata e distanziata dall’elemento 22 cilindrico per definire una camera 48 anulare.
Il manicotto 45 presenta inoltre una seconda porzione anulare 49 avente una estremità superiore 49a coassialmente inserita nella citata camera anulare 48 tra l’estremità inferiore 47b della prima porzione anulare 47 e l’elemento 22 cilindrico. Va altresì rilevato che l’estremità superiore 49a della seconda porzione anulare 49 presenta una superfìcie 50 di battuta, avente sviluppo anulare ed impegnata ad un elemento 5 1 elastico di contrasto alloggiato nella camera 48 anulare. In questa situazione, la seconda porzione anulare 49 risulta essere scorrevole rispetto alla prima porzione anulare 47 in modo tale da movimentare la rispettiva estremità superiore 49a alPintemo della camera 48. A seguito del movimento della seconda porzione anulare 49, la superficie di battuta 50 si avvicina/allontana dall’elemento 51 elastico per comprimere/distendere lo stesso. Vantaggiosamente, tale elemento 51 elastico è costituito da una molla elicoidale 5 la coassiale all’asse di rotazione “Y”.
La seconda porzione anulare 49 presenta inoltre una estremità inferiore 49b avente conformazione svasata e presentante un bordo 52 anulare rivolto verso il citato elemento 21 a pinza.
In particolare, l’elemento 21 a pinza comprende almeno due ganasce 53 associate all’estremità inferiore 22b dell’elemento 22 cilindrico e disposte da parti opposte rispetto all’asse di rotazione “Y”. Va specificato che, l’elemento 21 a pinza può presentare anche tre ganasce 53 disposte circonferenzialmente tra di loro.
Ogni ganascia 53 presenta conformazione sostanzialmente a “C” ed è imperniata all’elemento 22 cilindrico per ruotare attorno ad un asse trasversale al citato asse di rotazione “Y”. Ogni ganascia 53 presenta inoltre una superficie 53a inferiore di contatto atta ad appoggiarsi al bordo laterale del tappo 2, ed una superficie 53b superiore inclinata opposta alla superfìcie 53a inferiore.
Come illustrato in figura 3a e 3b, il bordo 52 anulare della seconda porzione anulare 49 è impegnabile alle superfici 53b inclinate delle citate ganasce 53 per ruotare le stesse e definire la condizione di serraggio.
In altre parole, quando il manicotto 45 tubolare viene movimentato lungo l’asse di rotazione “Y” verso l’elemento 21 a pinza, il bordo 52 anulare si appoggia sulle superfici 53b inclinate per avvicinare le superfici 53a di contatto al tappo 2 che viene impegnato dalle superfici 53a di contatto stesse. Quando il manicotto 45 si allontana dall’elemento 21 a pinza, il bordo 52 viene distaccato dalle superfici 53b inclinate per permettere la rotazione delle ganasce 53 in allontanamento dal citato tappo 2.
La movimentazione del manicotto 45 tubolare avviene ad opera di un elemento 54 di collegamento secondario avente conformazione sostanzialmente cilindrica e presentante una prima porzione 54a associata al manicotto 45 tubolare, ed una seconda porzione 54b opposta alla prima 54a, sporgente attraverso la fenditura 39 al di fuori della parete 11 tubolare. In particolare, la seconda porzione 54b si sviluppa parallelamente ed al di sotto della seconda porzione 38b dell’elemento 38 di collegamento primario.
Analogamente all’elemento 38 di collegamento primario, anche la prima porzione 54a dell’elemento 54 di collegamento secondario è dotata di un cuscinetto 55 anulare associato circonferenzialmente attorno alla prima porzione anulare 47 del manicotto 45 tubolare. Il cuscinetto 55 anulare permette la rotazione del manicotto 45 attorno all’asse “Y” rispetto all’elemento 54 di collegamento secondario, e nello stesso tempo vincola il manicotto 45 all’elemento di collegamento lungo una direzione parallela all’asse di rotazione “Y”. In questo modo, a seguito della movimentazione dell’elemento 54 di collegamento secondario, viene movimentato verticalmente anche il manicotto 45 tubolare.
I mezzi 44 attuatori presentano inoltre un rullino 56 di scorrimento girevolmente associato alla seconda porzione 54b dell’elemento 54 di collegamento secondario e ruotabile attorno ad un asse trasversale all’asse di rotazione “Y”.
II rullino 56 è alloggiato in una seconda guida 57 a camma ricavata nella superficie 43a cilindrica del tamburo 43.
La seconda guida 57 a camma è disposta al di sotto della prima guida 42 a camma ed è costituita da una scanalatura anulare definente un percorso di movimentazione del manicotto 45 tubolare lungo l’asse “Y” in avvicinamento/allontanamento dall’elemento 21 a pinza.
In questo modo, durante la movimentazione dei dispositivi 7 attorno al citato asse verticale “X” i rulli 41, 56 scorrono all’interno delle rispettive guide 42, 57 a camma per movimentare indipendentemente il manicotto 45 e l’elemento 22 cilindrico lungo l’asse “Y”.
Pertanto, quando un rispettivo dispositivo 7 deve avvitare un tappo 2, l’elemento 22 cilindrico viene avvicinato al contenitore 3 fino a quando l’elemento a pinza non è posto in corrispondenza del tappo. Durante la movimentazione dell’elemento 22 cilindrico, lo stesso scorre lungo la porzione 23 a attiva del perno 23 il quale provvede a guidare lungo l’asse “Y” l’elemento 22 cilindrico stesso.
Successivamente, il manicotto 45 viene avvicinato all’elemento 21 a pinza per chiudere le ganasce 53 ed impegnare il tappo 2.
A questo punto, l’elemento rotante 32 incontra le porzioni arcuate ondulate 29b dei citati dischi 27, 28. Di conseguenza, il perno 23 associato all’elemento rotante 32 ruota attorno all’asse “Y” trasmettendo tale rotazione all’elemento 22 cilindrico ad esso associato per avvitare il tappo vincolato all’elemento 21 a pinza. Quando l’elemento rotante 32 arriva in corrispondenza delle porzioni arcuate piane 29a lo stesso interrompe la rotazione. A questo punto il tappo 2 risulta essere avvitato sul contenitore 3 ed il manicotto 45 si allontana dall’elemento 21 a pinza per disimpegnare il tappo 2.
Successivamente, anche l’elemento 22 cilindrico viene sollevato ed allontanato dal contenitore 3.
Vantaggiosamente, nel caso in cui l’unità 1 debba avvitare contenitori 3 di diverse dimensioni, i dispositivi 7 possono essere sostituiti con dispositivi 7 aventi caratteristiche idonee per tali contenitori 3.
Infatti, agendo sui mezzi 15 risolvibili è possibile distaccare il corpo scatolare 10, e pertanto tutti i meccanismi in esso contenuti, dal telaio 6. In questa situazione va rilevato che l’operazione di distacco e successivo impegno dei dispositivi 7 risulta essere particolarmente semplice in quanto si opera svitando/avvitando il perno 19 filettato dalla rispettiva porzione sporgente e dal supporto 14 del telaio 6. Inoltre, l’unità 1 non presenta alcun elemento di trasmissione del moto interposto tra il telaio 6 ed i dispositivi 7 che ne impedisce il distacco dei dispositivi 7 dalla giostra 4.
Infatti, per quanto riguarda i primi mezzi 25 di movimentazione, l’elemento 32 rotante viene appoggiato e dissociato facilmente dalla citata ruota 26 fissa. Mentre per quanto riguarda i secondi mezzi 37 di movimentazione, i rullini 41, 56 possono essere disinseriti ed inseriti nelle rispettive guide a camma.
Di conseguenza, l’intera unità 1 risulta essere modulabile ed adattabile a differenti tipi di contenitori 3.
Va altresì rilevato che l’albero 20 ruota attorno al citato asse “Y” esclusivamente quando l’elemento 21 a pinza è impegnato al tappo. Infatti, durante lo scorrimento dell’elemento 32 rotante in corrispondenza delle porzioni arcuate 29a piane, lo stesso non ruota evitando inutile dispendio energetico dato dalla rotazione a vuoto dell’albero 20.
Infine, va considerato che i dispositivi 7 risultano essere di ingombro contenuto e particolarmente compatti, in quanto tutti gli organi sono contenuti nel citato corpo 10 scatolare. Inoltre, tali dispositivi 7 sono costruttivamente semplici data l’assenza di delicati organi meccanici che fungono da frizione.

Claims (26)

  1. R I V E N D I C A Z I O N I 1) Unità per avvitare tappi a vite sul collo di rispettivi contenitori comprendente: - una giostra (4) di supporto presentante una base (5) di sostegno per accogliere rispettivi contenitori (3) ed un telaio (6) superiore disposto al di sopra di detta base (5); - mezzi (8) motori associati a detta giostra (4) per ruotare detta base (5) di sostegno e detto telaio (6) attorno ad un rispettivo asse verticale (X); - almeno un dispositivo (7) di avvitamento associato a detto telaio (6) superiore al di sopra di un rispettivo contenitore (3) e presentante un organo (9) di presa impegnarle al tappo (2) di detto contenitore (3); - primi mezzi (25) di movimentazione del dispositivo (7) di avvitamento per ruotare detto organo (9) di presa attorno ad un asse (Y) parallelo a detto asse (X) verticale; e - secondi mezzi (37) di movimentazione del dispositivo (7) di avvitamento per movimentare detto organo (9) di presa in avvicinamento/allontanamento dal rispettivo tappo (2); caratterizzata dal fatto che detto dispositivo (7) di avvitamento comprende inoltre un corpo (10) scatolare amovibilmente impegnato a detto telaio (6) superiore ed all 'interno del quale è alloggiato detto organo (9) di presa.
  2. 2) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto dispositivo (7) di avvitamento comprende inoltre mezzi (15) risolvibili di connessione associati a detto corpo (10) scatolare ed a detto telaio (6) per movimentare il dispositivo (7) stesso tra una posizione di impegno in cui il corpo (10) scatolare e l’organo (9) di persa contenuto in esso è associato a detto telaio (6) ed una posizione di disimpegno in cui il corpo (10) scatolare e l’organo (9) di presa sono distaccati da detto telaio (6).
  3. 3) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto corpo (10) scatolare comprende: una parete tubolare (11) avente una prima estremità (I la) affacciata al rispettivo contenitore (3) e presentante una apertura (12) di passaggio di detto organo (9) di presa; ed una seconda estremità (1 lb) opposta alla prima (I la), presentante un foro (13) di connessione; detti mezzi (15) di connessione essendo impegnati a detta parete (11) tubolare .
  4. 4) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (15) di connessione comprendono: almeno una porzione (16) sporgente da detta parete (11) tubolare ed estendentesi trasversalmente allo sviluppo planare della parete (11) stessa; ed un elemento (17) di aggancio inseribile in un foro (17a) realizzato in detta porzione (16) sporgente.
  5. 5) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto telaio (6) comprende almeno un supporto (14) presentante un bordo perimetrale (14b) ed una superficie superiore (14a) sostanzialmente piana; detta porzione (16) sporgente essendo appoggiata sulla superfìcie superiore (14a) di detto supporto (14) in corrispondenza di una apertura (18) di passaggio coassiale a detto foro (17a) realizzato nella porzione (16) sporgente per inserire l’elemento (17) di aggancio in detto foro (17a) ed in detta apertura (18) di passaggio.
  6. 6) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto elemento (17) di aggancio comprende un perno (19) filettato avvitato in detto foro (17a) ed in detta apertura (18).
  7. 7) Unità secondo una o più delle rivendicazioni da 4 a 6, caratterizzata dal fatto che detti mezzi (15) di connessione comprendono due porzioni (16) sporgenti disposte rispettivamente in corrispondenza della prima (1 la) e seconda (1 lb) estremità della parete (11) tubolare, e ciascuna delle quali presentando un rispettivo elemento (17) di aggancio; detto telaio (6) comprendendo due supporti (14) distanziati tra di loro e ciascuno dei quali associato ad una rispettiva porzione (16) sporgente.
  8. 8) Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 7, caratterizzata dal fatto che detto organo (9) di presa comprende: un albero (20) rotante presentante una prima estremità (20a) sporgente da detto foro (13) di connessione al di fuori di detta parete (11) tubolare, ed una seconda estremità (20b) opposta alla prima (20a); ed almeno un elemento (21) a pinza associato a detta seconda estremità (20b) dell’albero (20) e sporgente da detta apertura (12) di passaggio.
  9. 9) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto albero (20) comprende: un elemento cilindrico (22) cavo, definente detta seconda estremità (20b) dell’albero (20) stesso ed alloggiato nella parete (11) tubolare; ed un perno (23) definente detta prima estremità (20a) dell’albero (20) e presentante una porzione (23a) attiva alloggiata nella parete (11) tubolare e scorrevolmente inserita in detto elemento (22) cilindrico; detta porzione (23a) attiva presentando un elemento di aggancio (24) per rendere solidale nella rotazione attorno a detto asse (Y) il perno (23) all’elemento cilindrico (22).
  10. 10) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti secondi mezzi (37) di movimentazione comprendono: un elemento (38) di collegamento primario presentante una prima porzione (38a) associata a detto elemento cilindrico (22) cavo ed una seconda porzione (38b) opposta alla prima (38a), sporgente al di fuori della parete tubolare (11) attraverso una fenditura (39) ricavata nella parete (11) tubolare stessa.
  11. 11) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta giostra (4) comprende inoltre un tamburo (43) fisso interposto tra detti supporti (14) del telaio (6) e presentante una superficie (43 a) cilindrica affacciata a detto dispositivo (7) di avvitamento; detti secondi mezzi (37) di movimentazione presentando inoltre un rullino (41) di scorrimento girevolmente associato alla seconda porzione (38b) dell’elemento (38) di collegamento primario e scorrevole all’ interno di una prima guida (42) a camma ricavata nella superficie (43 a) cilindrica del tamburo (43) fisso.
  12. 12) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta prima guida (42) a camma presenta una scanalatura anulare definente un percorso di movimentazione di detto elemento (22) cilindrico in awicinamento/allontanamento dal rispettivo tappo (2) lungo detto asse (Y) di rotazione.
  13. 13) Unità secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 12, caratterizzata dal fatto che detto organo (9) di presa comprende inoltre mezzi (44) attuatori associati a detto albero (20) rotante ed impegnagli a detto elemento (21) a pinza per commutare l’elemento (21) a pinza stesso tra una condizione di serraggio in cui è impegnato al rispettivo tappo (2) ed una condizione di apertura in cui è disimpegnato da detto tappo (2).
  14. 14) Unità secondo la rivendicazione precedente quando dipende dalla rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto chedetti mezzi (44) attuatori comprendono: un manicotto (45) tubolare coassialmente associato all’esterno dell’elemento (22) cilindrico; un elemento (54) di collegamento secondario presentante una prima porzione (54a) associata a detto manicotto (45) tubolare ed una seconda porzione (54b) opposta alla prima (54a), sporgente al di fuori della parete (11) tubolare attraverso detta fenditura (39); ed un rullino (56) di scorrimento girevolmente associato alla seconda porzione (54b) dell’elemento (54) di collegamento secondario e scorrevole all’interno di una seconda guida (57) a camma ricavata nella superficie cilindrica (43a) del tamburo (43) fisso.
  15. 15) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta seconda guida (57) a camma presenta una scanalatura anulare definente un percorso di movimentazione del manicotto (45) tubolare lungo detto asse (Y) in awicinamento/allontanamento dall’elemento (21) a pinza.
  16. 16) Unità secondo la rivendicazione 14 e/o 15, caratterizzata dal fatto che detto manicotto (45) comprende: una prima porzione (47) anulare presentante una estremità superiore (47a) in corrispondenza della quale è associata la prima porzione (54a) dell’elemento (54) di collegamento secondario, ed una estremità inferiore (47b) avente in sezione trasversale ampiezza maggiore dell’estremità superiore (47a); una seconda porzione (49) anulare presentante una estremità superiore (49a) coassialmente inserita nell’estremità inferiore (47b) della prima porzione (47), ed una estremità inferiore (49b) avente conformazione svasata e presentante un bordo (52) anulare rivolto verso detto elemento (21) a pinza; ed un elemento (51) di elastico di contrasto alloggiato in detta estremità inferiore (47b) della prima porzione (47) anulare.
  17. 17) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto elemento (51) elastico di spinta comprende una molla (5 la) elicoidale, detta seconda porzione (49) del manicotto (45) essendo mobile lungo detto asse (Y) all’interno dell’estremità inferiore (47b) della prima porzione (47) per comprimere/distendere detta molla (5 la) elicoidale.
  18. 18) Unità secondo la rivendicazione 16 e/o 17, caratterizzata dal fatto che detto elemento (21) a pinza comprende almeno due ganasce (53) imperniate a detto elemento (22) cilindrico rispettivamente da parti opposte per ruotare attorno a rispettivi assi trasversali all’asse di rotazione (Y) dell’organo (9) di presa; detto bordo (52) anulare della seconda porzione (49) anulare nella condizione di serraggio essendo impegnabile a dette ganasce (53) per ruotarle verso il rispettivo tappo (2), e nella condizione di apertura essendo allontanato da dette ganasce (53).
  19. 19) Unità secondo una o più delle rivendicazioni da 8 a 18, caratterizzata dal fatto che detti primi mezzi (25) di movimentazione comprendono: una ruota (26) fìssa associata al di sopra di detto telaio (6) superiore della giostra (4) e presentante un bordo (26a) circonferenziale estendentesi lungo un percorso sostanzialmente circolare; ed un elemento (32) rotante vincolato alla prima estremità (20a) di detto albero (20) ed operativamente impegnato al bordo (26a) circonferenziale di detta ruota (26) fissa.
  20. 20) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detta ruota (26) fissa comprende un disco (27) superiore ed un disco (28) inferiore sviluppantisi l’uno sopra l’altro lungo rispettivi piani paralleli tra di loro; ciascun disco (27, 28) presentando in corrispondenza di detto bordo (26) circonferenziale un orlo (29) sviluppantisi lungo detto percorso circolare.
  21. 21) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detto orlo (29) di ciascun disco (27, 28) comprende una porzione arcuata (29a) piana ed una porzione arcuata (29b) ondulata contigua a detta porzione arcuata (29a) piana e presentante una pluralità di sporgenze (30) a profilo arrotondato alternate a rispettive rientranze (31) a profilo arrotondato; dette sporgenze (30) del disco (27) superiore essendo disposte in corrispondenza delle rientranze (31) del disco (28) inferiore.
  22. 22) Unità secondo una o più delle rivendicazioni da 19 a 21, caratterizzata dal fatto che detto elemento (32) rotante comprende: un organo (33) di impegno primario presentante una coppia di aste (35) parallele e distanziate tra di loro, aventi sviluppo sostanzialmente allungato, ed una coppia di rulli (36) cilindrici rotanti attorno a rispettivi assi paralleli all’asse (Y) di rotazione di detto albero (20) e disposti tra dette aste (35); ed un organo (34) di impegno secondario, associato all’organo (33) di impegno primario, presentante una coppia di aste (35), parallele e distanziate tra di loro, aventi sviluppo allungato perpendicolare allo sviluppo longitudinale delle aste (35) dell’organo (33) primario, ed una coppia di rulli (36) cilindrici rotanti attorno a rispettivi assi paralleli all’asse (Y) di rotazione di detto albero (20) e disposti tra le rispettive aste (35).
  23. 23) Unità secondo la rivendicazione 22 quando dipende dalla rivendicazione 21, caratterizzata dal fatto che ciascun organo (33, 34) di impegno è scorrevole sull’orlo (29) di un rispettivo disco (27, 28); ogni coppia di rulli (36) essendo ingranati nella rispettiva porzione arcuata (29b) ondulata per ruotare gli organi di impegno (33, 34) attorno all’asse (Y) di rotazione, ed essendo scorrevoli sulla rispettiva porzione arcuata (29a) piana per non ruotare detti organi (33, 34) di impegno.
  24. 24) Unità secondo la rivendicazione precedente, caratterizzata dal fatto che detti rulli (26) di ogni organo (33, 34) di impegno sono inseribili nelle rientranze (31) della rispettiva porzione arcuata (29b) ondulata; dette sporgenze (30) essendo inseribili tra due rulli (36) cilindrici di un rispettivo organo (33, 34) di impegno.
  25. 25) Unità secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedente, caratterizzata dal fatto che comprende una pluralità di dispositivi (7) di avvitamento associati allo sviluppo periferico di detto telaio (6) al di sopra di rispettivi contenitori (3).
  26. 26) Unità sostanzialmente come descritto con riferimento ad una qualsiasi delle figure dei disegni annessi.
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