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IT201800010620A1 - Dispositivo di tenuta, in particolare per un albero motore - Google Patents

Dispositivo di tenuta, in particolare per un albero motore Download PDF

Info

Publication number
IT201800010620A1
IT201800010620A1 IT102018000010620A IT201800010620A IT201800010620A1 IT 201800010620 A1 IT201800010620 A1 IT 201800010620A1 IT 102018000010620 A IT102018000010620 A IT 102018000010620A IT 201800010620 A IT201800010620 A IT 201800010620A IT 201800010620 A1 IT201800010620 A1 IT 201800010620A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
screen
annular
radially
sealing device
projections
Prior art date
Application number
IT102018000010620A
Other languages
English (en)
Inventor
Gianluca Arobbio
Gianni Alvise Cognolato
Fabio Marchisio
Ciro Raia
Original Assignee
Skf Ab
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Skf Ab filed Critical Skf Ab
Priority to IT102018000010620A priority Critical patent/IT201800010620A1/it
Priority to DE102019217606.2A priority patent/DE102019217606A1/de
Priority to CN201911146015.8A priority patent/CN111237467A/zh
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Description

Descrizione del brevetto per Invenzione Industriale dal titolo:
“DISPOSITIVO DI TENUTA, IN PARTICOLARE PER UN ALBERO MOTORE”
Settore Tecnico dell’Invenzione
La presente invenzione è relativa ad un dispositivo di tenuta inseribile tra due organi in rotazione relativa. In particolare, l’invenzione è relativa ad in dispositivo di tenuta per un albero motore, inseribile tra l’albero motore rotante e la carcassa o corpo del motore, stazionaria, formata da basamento e coppa dell’olio, per esercitare una duplice azione di tenuta, sia verso l’olio motore contenuto nelle coppa, sia verso i contaminanti esterni (acqua, fango, polvere, eccetera).
Tecnica Nota
Come è noto, nei dispositivi di tenuta su albero motore si presenta il problema di proteggere il labbro di tenuta strisciante a contatto con la superficie laterale dell’albero motore e che è destinato ad impedire il trafilamento dell’olio motore, dai contaminanti esterni che, se venissero in contatto diretto con il labbro di tenuta, lo logorerebbero precocemente, generando delle perdite di olio.
Attualmente viene offerto sul mercato un dispositivo paraolio provvisto di un inserto in plastica gommato che crea una tenuta addizionale a labirinto tra l’ambiente esterno, ricco di contaminanti, ed il labbro di tenuta lato olio. È anche noto da US5368314 un dispositivo di tenuta per alberi di pompe ad alta pressione che include una tenuta frontale senza contatto tra due elementi del dispositivo di tenuta relativamente rotanti determinata dalla creazione di una pressione gassosa tra gli elementi relativamente rotanti causata da recessi assialmente affacciati definiti da scanalature aventi in una direzione radiale un andamento a spirale.
I dispositivi di tenuta noti non sono privi di inconvenienti. Il dispositivo di US5368314 è estremamente complesso, costoso ed ingombrante e non è utilizzabile per alberi motore di motori a combustione interna di veicoli.
I dispositivi paraolio attualmente in uso nei motori di veicoli, invece, sono affidabili e poco ingombranti, ma comunque non impediscono a lungo andare che alcuni contaminanti, soprattutto in condizioni critiche di uso, ad esempio per applicazioni su veicoli fuoristrada, possano trafilare oltre la tenuta a labirinto e raggiungere il labbro strisciante, aumentandone la naturale usura. Inoltre, la realizzazione dell’inserto in plastica gommato è relativamente costosa, richiedendo una doppia operazione di stampaggio.
Sintesi dell’Invenzione
Scopo della presente invenzione è dunque quello di superare gli inconvenienti dell’arte nota ed in particolare di fornire un dispositivo di tenuta affidabile, di ingombro e di costo contenuti, al contempo aumentando la capacità di tenuta del dispositivo verso i contaminanti esterni e verso l’olio e migliorando in generale le prestazioni in termini di protezione dell'assieme albero motore da agenti contaminanti, rispetto alle soluzioni dell’arte nota.
In base all’invenzione viene dunque fornito un dispositivo di tenuta, in particolare per un albero motore, avente le caratteristiche enunciate nelle rivendicazioni annesse.
Breve descrizione dei disegni
L’invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano due esempi non limitativi di attuazione, in cui:
- la figura 1 illustra schematicamente una vista prospettica di tre quarti anteriore del dispositivo di tenuta dell’invenzione, visto dal lato opposto a quello rivolto in uso verso l’olio motore, in altre parole visto dal lato rivolto in uso verso l’ambiente esterno;
- la figura 2 è una vista in elevazione e sezionata secondo un piano di traccia II-II del dispositivo di tenuta di figura 1, rappresentato montato tra due organi in rotazione relativa, illustrati schematicamente e solo in parte a tratteggio, definiti da un albero motore rotante ed un basamento motore, stazionario;
- la figura 3 illustra schematicamente una vista prospettica di tre quarti anteriore, cioè dal lato rivolto in uso verso l’ambiente esterno, di un componente innovativo del dispositivo di tenuta di figure 1 e 2;
- la figura 4 è una vista sezionata secondo un piano di traccia IV-IV del componente di figura 3;
- la figura 5 è una vista in scala ingrandita di un dettaglio della vista sezionata di figura 4;
- le figure 6, 7 ed 8 illustrano schematicamente in scala ingrandita rispettivi dettagli del dispositivo di tenuta di figure 1 e 2; e
- la figura 9 illustra schematicamente una vista prospettica di tre quarti anteriore ed in sezione radiale di una possibile variante del dispositivo di tenuta di figura 1.
Descrizione dettagliata
Con riferimento alle figure 1 e 2, in esse è indicato nel suo complesso con 1 un dispositivo di tenuta inseribile tra un primo organo 2, stazionario, ed un secondo organo 3, rotante, illustrati solo schematicamente ed a tratteggio in figura 2.
In particolare, l’organo stazionario 2 è costituito nell’esempio illustrato da un basamento di un motore a combustione interna di veicolo, noto e non illustrato per semplicità, mentre l’organo rotante 3 è costituito da un albero motore, fuoriuscente assialmente a sbalzo dal basamento 2. Tra gli organi 2 e 3 è inserito radialmente il dispositivo di tenuta 1 allo scopo, da una parte, di trattenere nel basamento 2 l’olio lubrificante necessario al funzionamento del motore e, dall’altra parte, di impedire l’accesso dall’esterno a eventuali contaminanti presenti nell’ambiente in cui si muove il veicolo, quali, acqua, polvere e fango.
Il dispositivo di tenuta 1 comprende un primo schermo anulare 4 provvisto di una porzione a manicotto 5 essenzialmente cilindrica e configurata per accoppiare solidalmente, in modo noto, al primo organo 2 e di una porzione a flangia 6 che si estende radialmente a sbalzo dalla porzione a manicotto 5 e verso un asse di simmetria A della porzione a manicotto 5.
Il dispositivo di tenuta 1 comprende inoltre un secondo schermo anulare 7 configurato per accoppiare solidalmente al secondo organo 3 e vincolato folle, nel modo che si vedrà, al primo schermo 4, ed una guarnizione anulare 8 provvista di almeno un primo labbro anulare 9 di tenuta che si estende assialmente e radialmente a sbalzo dalla porzione a flangia 6 verso l’asse di simmetria A e da banda opposta al secondo schermo 7.
La guarnizione anulare 8 è realizzata in modo noto, secondo un processo chiamato incollaggio in fase di vulcanizzazione, in un materiale elastomerico e viene stampata in modo noto, ad iniezione o, preferibilmente, a compressione, su una armatura metallica 10 realizzata in una lamiera tranciata e piegata per costituire la porzione a manicotto 5 e la porzione a flangia 6 dello schermo 4 nel suo complesso. Il labbro anulare di tenuta 9 è realizzato nello stesso materiale elastomerico della guarnizione 8 e viene stampato integrale di pezzo con essa. Il labbro di tenuta 9 è inoltre configurato per cooperare ad interferenza ed a tenuta di fluido con il secondo organo o albero motore 3, come è schematicamente illustrato in figura 2, dove il labbro 9 è rappresentato in una configurazione indeformata. Per ottenere una pressione di contatto tra labbro 9 e albero 3 sufficiente ad assicurare l’azione di tenuta e sostanzialmente costante, il labbro 9 è provvisto di una molla anulare 11, che lo spinge in uso contro l’albero 3.
Inoltre, la guarnizione 8 è provvista integrale di pezzo anche di un secondo labbro anulare 12 che si estende radialmente ed assialmente di sbalzo dalla porzione a manicotto 6 in una direzione opposta a, e sostanzialmente simmetrica con, il labbro di tenuta 9, con cui forma in sezione radiale una V avente il vertice diretto verso la porzione a manicotto 6. Il labbro 12 è configurato per cooperare con l’albero 3, ma non a contatto con lo stesso, in modo da fornire una tenuta a labirinto che protegga il labbro 9. Un lato 13 del labbro 9 rivolto verso il labbro 12 è preferibilmente munito di rigature 14, note, per migliorare l’azione di tenuta.
Per permettere l’accoppiamento folle tra gli schermi 4 e 7, lo schermo anulare 7 presenta un bordo perimetrale radialmente esterno 15 impegnato con gioco assiale e radiale entro una sede anulare 16 (figura 2) della porzione a manicotto 5.
La sede anulare 16 è conformata in sezione radiale come una U rivolta verso l’asse di simmetria A ed è delimitata, nell’esempio non limitativo illustrato, da una estremità 18 della porzione a manicotto 5 del primo schermo 4 rivolta da banda opposta al primo labbro anulare di tenuta 9 ripiegata ad U asimmetrica.
Il bordo periferico radialmente esterno 15 del secondo schermo 7 e la sede anulare ad U 16 del primo schermo 4, ovvero l’estremità 18 piegata ad U della porzione a manicotto 5 che la delimita, definiscono tra loro una prima tenuta a labirinto 19, di tipo statico, in quanto atta a creare un percorso tortuoso per il passaggio di eventuali contaminanti esterni diretti verso il primo labbro anulare di tenuta 9 che cercassero di superare lo schermo 7. La tenuta a labirinto 19 è quindi una tenuta a labirinto di tipo classico, ovvero una tenuta senza contatto che crea comunque un ostacolo al passaggio di contaminanti esterni.
Secondo l’invenzione, il secondo schermo 7 è provvisto da banda opposta alla porzione a flangia 6 del primo schermo 4 di una pluralità di aggetti 20 sporgenti assialmente e rivolti da banda opposta al primo labbro anulare 9 di tenuta.
Gli aggetti 20 hanno uno sviluppo radiale, nel senso che si estendono radialmente verso l’esterno in direzione opposta all’asse A, a partire da una porzione anulare radialmente interna 21 dello schermo 7 e fino in prossimità del bordo 15, ma rimanendo ad una distanza prefissata dallo stesso.
Gli aggetti 20 sono disposti circonferenzialmente in corona sul secondo schermo 7, circonferenzialmente spaziati tra loro in modo da essere intervallati da una pluralità di recessi circonferenziali 22 delimitati ciascuno tra una coppia di aggetti 20 immediatamente adiacenti.
Secondo l’invenzione, gli aggetti 20 ed i rispettivi recessi circonferenziali 22 che li intervallano sono configurati per definire, eventualmente insieme con il primo schermo 4, una seconda tenuta a labirinto 23 di tipo dinamico, disposta in serie alla prima tenuta a labirinto 19 e da banda opposta al primo labbro anulare di tenuta 9.
In pratica, la seconda tenuta a labirinto 23 viene definita “a labirinto” in quanto crea un ostacolo senza contatto all’ingresso dei contaminanti esterni, come una tenuta a labirinto di tipo classico, come la tenuta 19, ma, al contrario di quest’ultima, la tenuta a labirinto dinamica 23 non crea un percorso tortuoso, ma viene realizzata per il fatto che gli aggetti 20 ed i rispettivi recessi circonferenziali 22 che li intervallano formano un elica 24 (figura 3 e 4) atta, in seguito ad una rotazione relativa tra il primo schermo 4 ed il secondo schermo 7, a generare una corrente fluida 25 (indicata schematicamente dalle frecce in figura 2) che respinge i contaminanti esterni lontano dagli schermi 4 e 7.
Per ottenere la descritta tenuta “a labirinto” dinamica, ciascun aggetto 20 è delimitato radialmente verso l’esterno da una prima superficie attiva 26 e da una seconda superficie attiva 27 formanti tra loro un angolo diverso da 180° (figura 6) e che si congiungono creando uno spigolo di vertice 28 delimitante una estremità radialmente esterna 29 di ciascun aggetto 20, radialmente spaziata dal bordo 15.
Gli aggetti 20 hanno medesima estensione radiale e pertanto le loro estremità 29 giacciono tutte su, passano tutte per, una circonferenza (non illustrata per semplicità) di raggio R.
Con riferimento alla figura 6, per ciascun aggetto 20 la prima superficie attiva 26 forma con una perpendicolare p al raggio R dello schermo 7 descrivente la circonferenza su cui giacciono tutte le estremità 29 degli aggetti 20 e passante per lo spigolo di vertice 28 un primo angolo α, mentre la seconda superficie attiva 27 forma con la medesima perpendicolare p al raggio R passante per lo spigolo di vertice 28 un secondo angolo β.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il primo angolo α deve essere minore di 75° ed il secondo angolo β deve essere maggiore di 35°. Preferibilmente, il primo angolo α è compreso tra 55°e 65° ed il secondo angolo β è compreso tra 40°e 55°.
Inoltre, secondo una preferita forma di attuazione dell’invenzione, almeno una, o entrambe, delle prima e seconda superficie 26,27 sono curve e presentano una concavità rivolta radialmente verso l’esterno. In particolare, almeno la superficie 27 ha un profilo che si sviluppa ad elica, definendo un tratto di spirale.
Più in generale, il secondo schermo 7 è conformato a flangia e gli aggetti 20 sono formati su una faccia frontale anulare 30 del secondo schermo 7 delimitante lo stesso da banda opposta al primo schermo 4.
Gli aggetti 20 si estendono fin sopra a, o a filo della, porzione anulare 21 radialmente interna dello schermo 7, che definisce anche una porzione anulare radialmente interna della faccia 30.
La porzione anulare 21 è preferibilmente conformata a gradino e forma sulla faccia anulare 30 un tratto cilindrico 31 di diametro esterno inferiore a quello del bordo 15.
Lo spigolo di vertice 28 di ciascun aggetto 20 è disposto obliquamente all’asse di simmetria A (figura 7) e forma con una perpendicolare c alla faccia frontale anulare 30 dello schermo 7, perpendicolare c che è parallela all’asse di simmetria A, un terzo angolo δ rivolto da banda opposta all’asse di simmetria A e compreso tra 5° e 11°, che ha lo scopo di migliorare la corrente fluida 25 di repulsione dei contaminanti esterni, in particolare di favorirne la dispersione lontano dagli schermi 4 e 7.
Infine, i recessi circonferenziali 22 presentano lungo una direzione radiale una larghezza in direzione circonferenziale progressivamente crescente man mano che ci si allontana dall’asse di simmetria A.
Con riferimento ora alla figura 9, in essa è illustrata una possibile variante 100 del dispositivo di tenuta 1 precedentemente descritto. I dettagli simili od uguali a quelli già descritti sono indicati per semplicità con i medesimi numeri di riferimento.
Il dispositivo di tenuta 100 comprende uno schermo 4 identico a quello già descritto e provvisto della guarnizione anulare 8, ed un secondo schermo anulare 70, che differisce dallo schermo 7 precedentemente descritto per la forma degli aggetti 20, che sono sostituiti da aggetti 200.
Gli aggetti 200 sono definiti da palette aventi rispetto all’asse di simmetria A e lungo una direzione radiale un profilo sostanzialmente a spirale che evolve radialmente verso l’esterno.
Le palette 200 sono formate assialmente a sbalzo su una porzione anulare 32, radialmente esterna, della faccia frontale anulare 30 dello schermo 70, delimitante lo stesso da banda opposta al primo schermo 4.
Le palette 200 si estendono inoltre radialmente a sbalzo dalla porzione anulare 21 conformata a gradino della faccia frontale anulare 30 e dello schermo 70 stesso e delimitano tra loro recessi circonferenziali 220, i quali si estendono fino ad interporsi radialmente tra una estremità libera 29 radialmente esterna delle palette 200 (che definisce più in generale la estremità radialmente esterna degli aggetti 200) e la porzione anulare 21 conformata a gradino del secondo schermo 70.
Le palette 200 presentano superfici attive adiacenti 260 e 270 che definiscono gli spigoli di vertice 28 e delimitano le estremità radialmente esterno 29 degli aggetti 200.
Per le superfici attive 260 e 270, limitatamente alla forma di realizzazione illustrata, valgono i valori critici di ampiezza di angoli α e β formati con la perpendicolare al raggio R precedentemente illustrati.
È tuttavia possibile realizzare palette 200 di conformazione diversa, ad esempio formate da alette sottili e svergolate nella direzione della loro estensione radiale, laddove le superfici attive 260 sono di estensione ridotta.
Infine, secondo entrambe le forme di realizzazione 1 e 100 descritte, il secondo schermo 7 o 70 è preferibilmente provvisto in corrispondenza del suo bordo perimetrale radialmente esterno 15 di deflettori radiali 33 per migliorare la corrente fluida 25 di repulsione dei contaminanti esterni (illustrati per semplicità solamente sul dispositivo di tenuta 1).
I deflettori radiali 33 sono costituiti da un risalto 34 anulare assiale (figure 5 e 7) ricavato in corrispondenza del bordo perimetrale radialmente esterno 15 e delimitato radialmente verso l’interno e verso gli aggetti 20 (200 nel caso del dispositivo di tenuta 100) da una pluralità di denti 35 adiacenti (figura 8) aventi in una direzione circonferenziale un profilo a dente di sega.
I denti 35 sono configurati in modo che l’estremità radialmente esterna 29 di ciascun aggetto 20 (200 nel caso del dispositivo 100) è affacciata ad un’ansa 71 di separazione tra due denti 35 adiacenti del risalto anulare 34, in modo da favorire lo smaltimento verso l’esterno della corrente fluida 25.
In base a quanto descritto, è evidente che mentre il labbro 9 è una labbro di tenuta radiale standard, ottimizzato per l’applicazione specifica ad alberi motore 3, che assicura la tenuta olio a prescindere dal regime di rotazione dell’albero 3, lo schermo 7 (o 70), che è realizzato interamente in una resina plastica sintetica in un unico pezzo con un’unica operazione di stampaggio, rimane fisicamente collegato all'albero 3 e ruota rispetto allo schermo 4 (che è fisicamente collegato al basamento motore 2 e che è quindi stazionario) mentre l'albero 3 ruota.
A questo scopo, la porzione radialmente interna 21 è delimitata da un bordo radialmente interno 72 configurato per accoppiarsi con leggera interferenza con l’albero o organo rotante 3 (ad esempio con accoppiamento di tipo h6/H7 secondo il sistema di tolleranze albero base).
In uso, l’albero 3 trascina nella sua rotazione l'inserto o schermo in plastica 7 (o 70). Glia aggetti 20 o le palette 200, che costituiscono la parte esterna dello schermo 7 o 70 in plastica, generano un effetto di pompaggio fluidodinamico, che pompa lontano dalla guarnizione 8 eventuali particelle contaminanti (polvere, particelle metalliche, eccetera) prima ancora c he possano raggiungere la tenuta a labirinto 19 di tipo tradizionale.
In questo modo, quando il contaminante esterno entra in contatto con l’elica 24 viene rifiutato, riducendo il rischio che il contaminante entri nel labirinto di tenuta 19.
La forma dell’elica 24, ovvero degli aggetti 20/20 e dei recessi 22/220 che la costituiscono, è progettata per facilitare la fuoriuscita del contaminante verso il diametro esterno dello schermo 7/70, grazie alla spaziatura tra le palette 200 / aggetti 20 definita dai recessi 22 /220, che aumentano la loro estensione o larghezza circonferenziale dall'interno verso l'esterno, sfruttando così la massima velocità periferica esterna.
Infatti, grazie alla geometria descritta ed ai valori selezionati per gli angoli α e β, la superficie attiva 26 o 260 risulta orientata parallelamente alla risultante della composizione vettoriale tra il vettore velocità periferica del bordo 15 dello schermo 7/70 ed il vettore forza centrifuga, permettendo così di raggiungere la massima portata possibile per la corrente fluida 25.
Tutti gli scopi dell’invenzione sono dunque raggiunti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di tenuta (1;100) inseribile tra un primo organo (2), stazionario, ed un secondo organo (3), rotante, in particolare tra un basamento ed un albero motore di un motore a combustione interna, comprendente: - un primo schermo anulare (4) provvisto di una porzione a manicotto (5) configurata per accoppiare solidalmente al primo organo e di una porzione a flangia (6) che si estende radialmente a sbalzo dalla porzione a manicotto e verso un asse di simmetria (A) della porzione a manicotto; - un secondo schermo anulare (7;70) configurato per accoppiare solidalmente al secondo organo e vincolato folle al primo schermo (4); e - una guarnizione anulare (8) provvista di almeno un primo labbro anulare (9) di tenuta che si estende assialmente e radialmente a sbalzo dalla porzione a flangia (6) verso l’asse di simmetria (A) e da banda opposta al secondo schermo (7;70) e configurato per cooperare ad interferenza ed a tenuta di fluido con il secondo organo (3); - il primo e secondo schermo (4,7;70) definendo tra loro una prima tenuta a labirinto (19), di tipo statico, atta a creare un percorso tortuoso per il passaggio di eventuali contaminanti esterni diretti verso il primo labbro anulare di tenuta; caratterizzato dal fatto che: i- il secondo schermo (7;70) è provvisto da banda opposta alla porzione a flangia (6) del primo schermo di una pluralità di aggetti (20;200) sporgenti assialmente e rivolti da banda opposta al primo labbro anulare di tenuta, gli aggetti avendo uno sviluppo radiale; ii- gli aggetti (20;200) sono disposti circonferenzialmente in corona sul secondo schermo e circonferenzialmente spaziati tra loro in modo da essere intervallati da una pluralità di recessi circonferenziali (22;220) delimitati ciascuno tra una coppia di aggetti immediatamente adiacenti; iii- gli aggetti (20;200) ed i rispettivi recessi circonferenziali (22;220) che li intervallano sono configurati per definire una seconda tenuta a labirinto (23) disposta in serie alla prima tenuta a labirinto (19) e da banda opposta al primo labbro anulare di tenuta (9); iv- la seconda tenuta a labirinto (23) essendo di tipo dinamico, gli aggetti ed i rispettivi recessi circonferenziali che li intervallano formando un elica (24) atta, in seguito ad una rotazione relativa tra il primo e secondo schermo, a generare una corrente fluida (25) che respinge i contaminanti esterni lontano dai primo e secondo schermo.
  2. 2. Dispositivo di tenuta secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il secondo schermo anulare (7;70) presenta un bordo perimetrale radialmente esterno (15) impegnato con gioco assiale e radiale entro una sede anulare (16) della porzione a manicotto (5) conformata in una sezione radiale come una U rivolta verso l’asse di simmetria (A); il bordo periferico radialmente esterno (15) del secondo schermo e la sede anulare ad U del primo schermo definendo tra loro la prima tenuta a labirinto (19), di tipo statico; la sede anulare ad U (16) essendo definita da una prima estremità (18) della porzione a manicotto del primo schermo rivolta da banda opposta al primo labbro anulare di tenuta (9).
  3. 3. Dispositivo di tenuta secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzato dal fatto che ciascun aggetto (20;200) è delimitato radialmente verso l’esterno da una prima (26;260) e da una seconda (27;270) superficie attiva formanti tra loro un angolo diverso da 180° e che si congiungono creando uno spigolo di vertice (28) delimitante una estremità radialmente esterna (29) di ciascun aggetto.
  4. 4. Dispositivo di tenuta secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che la prima (26;260) e la seconda (27;270) superficie attiva formano rispettivamente, con una medesima perpendicolare (p) ad un raggio (R) del secondo schermo (7;70) passante per lo spigolo di vertice (28) che le congiunge, un primo (α) ed un secondo (β) angolo; il primo angolo (α) essendo minore di 75°; ed il secondo angolo (β) essendo maggiore di 35°.
  5. 5. Dispositivo di tenuta secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che il primo angolo (α) è compreso tra 55°e 65°; e dal fatto che il secondo angolo (β) è compreso tra 40°e 55°.
  6. 6. Dispositivo di tenuta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, caratterizzato dal fatto che almeno uno o entrambe le prima e seconda superficie (26;260, 27;270) sono curve e presentano una concavità rivolta radialmente verso l’esterno.
  7. 7. Dispositivo di tenuta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 6, caratterizzato dal fatto che il secondo schermo (7;70) è conformato a flangia, gli aggetti essendo formati su una faccia frontale anulare (30) del secondo schermo delimitante lo stesso da banda opposta al primo schermo; lo spigolo di vertice (28) di ciascun aggetto essendo disposto obliquamente all’asse di simmetria (A) e formando con una perpendicolare (c) alla faccia frontale anulare (30) del secondo schermo, parallela all’asse di simmetria, un terzo angolo (δ) rivolto da banda opposta all’asse di simmetria e compreso tra 5° e 11°, che migliora la corrente fluida di repulsione dei contaminanti esterni.
  8. 8. Dispositivo di tenuta (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i detti aggetti sono definiti da palette (200) aventi rispetto all’asse di simmetria (A) e lungo una direzione radiale un profilo sostanzialmente a spirale che evolve radialmente verso l’esterno; dette palette (200) essendo formate assialmente a sbalzo su una prima porzione anulare (32), radialmente esterna, di una faccia frontale anulare (30) del secondo schermo (70) delimitante lo stesso da banda opposta al primo schermo (4); le palette (200) estendendosi inoltre radialmente a sbalzo da una seconda porzione anulare (21) conformata a gradino della detta faccia frontale anulare del secondo schermo e delimitando tra loro i recessi circonferenziali (220), i quali si estendono fino ad interporsi radialmente tra una estremità libera radialmente esterna (29) delle palette e la seconda porzione anulare (21) conformata a gradino della detta faccia frontale anulare del secondo schermo.
  9. 9. Dispositivo di tenuta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i recessi circonferenziali (22;220) presentano lungo una direzione radiale una larghezza in direzione circonferenziale progressivamente crescente man mano che ci si allontana dall’asse di simmetria.
  10. 10. Dispositivo di tenuta secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il secondo schermo (7;70) è provvisto in corrispondenza di un suo bordo perimetrale radialmente esterno (15) di deflettori radiali (33) per migliorare la corrente fluida di repulsione dei contaminanti esterni; i deflettori radiali (33) essendo costituiti da un risalto anulare assiale (34) ricavato in corrispondenza del bordo perimetrale radialmente esterno (15) e delimitato radialmente verso l’interno e verso gli aggetti da una pluralità di denti (35) adiacenti aventi in una direzione circonferenziale un profilo a dente di sega; una estremità radialmente esterna (29) di ciascun aggetto essendo affacciata ad un ansa (71) di separazione tra due denti (35) adiacenti del risalto anulare.
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