IT201800007828A1 - Macchina impilatrice o de-impilatrice di teglie con piastra di supporto - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo:
“MACCHINA IMPILATRICE O DE-IMPILATRICE DI TEGLIE CON
PIASTRA DI SUPPORTO”
Campo della tecnica
La presente invenzione riguarda una macchina impilatrice o de-impilatrice di teglie per prodotti da forno, come ad esempio biscotti, croissant, panini, focacce e molti altri.
Tecnica nota
Come è noto, la produzione di prodotti da forno prevede generalmente di preparare un impasto, di suddividere l’impasto in porzioni singolarmente atte a realizzare un rispettivo prodotto, eventualmente di lasciare lievitare queste porzioni per un certo periodo di tempo ed infine di sottoporre le porzioni di impasto lievitato ad un processo di cottura in forno.
Nell’ambito della produzione industriale di questo tipo di prodotti alimentari, dopo aver suddiviso l’impasto nelle singole porzioni, queste ultime vengono collocate su delle teglie, le quali vengono utilizzate per sostenere i prodotti durante le fasi di lievitazione e cottura.
Al termine della fase di cottura, i prodotti vengono rimossi dalle teglie che vengono poi riutilizzate.
Per fronteggiare eventuali variazioni nel ritmo produttivo, ad esempio eventuali arresti della produzione, dopo la rimozione dei prodotti in uscita dal forno, le teglie possono essere temporaneamente accumulate all’interno di un apposito magazzino, in attesa di essere immesse nuovamente lungo la linea di produzione in seguito.
Al fine di ridurre gli ingombri, all’interno di questo magazzino le teglie possono essere disposte per pile, in cui ciascuna pila comprende una pluralità di teglie sovrapposte tra loro.
Per questo motivo, il magazzino è generalmente dotato di una macchina impilatrice, atta a sovrapporre le teglie provenienti una alla volta dalla linea di produzione per formare una pila, e di una macchina de-impilatrice, atta a separare le teglie sovrapposte di una pila per immetterle una alla volta nuovamente sulla linea di produzione.
Dopo essere state impilate, le pile di teglie all’interno del magazzino possono essere movimentate in vario modo, ad esempio mediante dei trasportatori a nastro o delle rulliere, su cui le pile di teglie viaggiano stando direttamente a contatto degli organi di movimentazione, sino a raggiungere una posizione di stoccaggio o essere appoggiate direttamente su degli scaffali.
Sennonché, il contatto diretto che si realizza tra le teglie impilate e gli organi di movimentazione e di stoccaggio (es. gli scaffali) fa sì che le teglie possano venire danneggiate e talvolta sporcarsi, diminuendo l’igiene dell’intero processo produttivo.
Esposizione dell’invenzione
Alla luce di queste considerazioni, uno scopo della presente invenzione è quello di rendere disponibile una macchina impilatrice o de-impilatrice che permetta di superare il menzionato inconveniente della tecnica nota, nell’ambito di una soluzione semplice, razionale e dal costo relativamente contenuto.
Tali scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
In particolare, una forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile una macchina impilatrice o de-impilatrice di teglie per prodotti da forno, comprendente:
- un piano di appoggio orizzontale atto a sostenere una pila di teglie,
- un trasportatore superiore atto a trattenere una teglia in posizione sospesa verticalmente al di sopra del piano di appoggio e di-stanziata da esso, ed
- un dispositivo sollevatore atto a muovere verticalmente la pila di teglie nello spazio compreso tra il piano di appoggio ed il trasportatore superiore,
in cui il piano di appoggio per la pila di teglie è definito da una piastra di supporto posta in appoggio su un apparato di sostegno.
In questo modo, le pile di teglie possono essere successivamente manipolate insieme e mediante le relative piastre di supporto, rendendo queste operazioni più semplici e sicure.
Le piastre di supporto permettono inoltre di mantenere le pile di teglie sollevate dai vari organi di macchina, proteggendole ed aumentando l’igiene e l’asetticità di tutto l’impianto produttivo.
Un aspetto della presente invenzione prevede che l’apparato di sostegno per la piastra di supporto possa comprendere un trasportatore inferiore atto a fare avanzare la piastra di supporto e ad arrestarla al di sotto del trasportatore superiore.
Grazie a questa soluzione viene vantaggiosamente aumentato il livello di automazione della macchina, riducendo corrispondentemente gli interventi manuali necessari al suo funzionamento.
Preferibilmente, ciascuna piastra di supporto può essere realizzata in materiale plastico.
Grazie a questa soluzione, le piastre di supporto risultano relativamente economiche e facili da pulire.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione, il dispositivo sollevatore può comprendere:
- almeno una coppia di primi bracci di supporto, associati a sbalzo ad una struttura di sostegno verticale, paralleli tra loro e posizionati in pianta esternamente e da parti opposte rispetto al piano di appoggio, e
- organi attuatori atti a muovere detti primi bracci di supporto in direzione verticale tra una posizione abbassata, in cui sono posizionati ad una quota inferiore rispetto al piano di appoggio, ed una posizione sollevata, in cui sono posizionati ad una quota superiore rispetto al piano di appoggio.
Grazie alla presenza di questi bracci di supporto sporgenti a sbalzo, la macchina impilatrice o de-impilatrice risulta meccanicamente piuttosto semplice e, soprattutto, risulta sostanzialmente aperta e accessibile almeno su tre lati, garantendo la possibilità di eseguire facili interventi di manutenzione quando necessario, nonché di eseguire periodici interventi di pulizia per ottenere un più elevato livello di igiene.
Secondo un aspetto della presente invenzione, il dispositivo sollevatore può ulteriormente comprendere:
- una coppia di secondi bracci di supporto associati a sbalzo alla struttura di sostegno verticale, paralleli ai primi bracci di supporto e posizionati in pianta esternamente e da parti opposte rispetto ai primi bracci di supporto stessi,
- primi organi attuatori atti a muovere detti secondi bracci di supporto in direzione verticale tra una posizione abbassata, in cui sono so-stanzialmente alla stessa quota dei primi bracci di supporto in posizione sollevata, ed una posizione sollevata, in cui sono posizionati ad una quota maggiore e in prossimità del trasportatore superiore, e
- secondi organi attuatori atti a muovere detti secondi bracci di supporto tra una configurazione chiusa, in cui sono atti a sostenere le teglie, ed una configurazione aperta, in cui rilasciano le teglie.
Grazie a questa soluzione, le operazioni di impilaggio o de-impilaggio delle teglie possono avvenire grazie alla cooperazione tra i primi bracci di supporto ed i secondi bracci di supporto, riducendo i tempi morti e quindi aumentando la produttività della macchina.
Un particolare aspetto dell’invenzione prevede che i secondi organi attuatori possano essere atti a far ruotare ciascuno di detti secondi bracci di supporto attorno ad un rispettivo asse longitudinale.
In questo modo viene fornita una soluzione particolarmente semplice per muovere i secondi bracci di supporto tra la configurazione chiusa e la configurazione aperta.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, ciascuno dei secondi bracci di supporto può presentare una pluralità di denti sporgenti orizzontalmente, i quali sono sfalsati e compenetrati in pianta ad una pluralità di denti sporgenti del primo braccio di supporto più vicino.
Questa soluzione permette di rendere disponibili delle superfici di contatto per le teglie piuttosto ampie, senza che i secondi bracci di supporto vadano ad interferire con i primi bracci di supporto.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il trasportatore superiore può essere installato alla sommità della struttura di sostegno verticale.
In questo modo si ottiene una macchina stand-alone più semplice da posizionare ed installare all’interno di un impianto.
Un ulteriore aspetto della presente invenzione prevede che il trasportatore superiore possa comprendere:
- un nastro scorrevole in un percorso chiuso comprendente almeno un tratto operativo rettilineo e orizzontale, ed
- un sistema magnetico atto a mantenere una teglia sospesa e aderente ad una superficie inferiore del nastro scorrevole nel tratto operativo del suo percorso. Questo aspetto fornisce un sistema sicuro, semplice e razionale per mantenere le teglie sospese e aderenti al trasportatore superiore.
Preferibilmente, il suddetto sistema magnetico può essere disattivabile, ossia la forza magnetica da esso esercitata può essere selettivamente annullata o quantomeno affievolita.
In questo modo, quando necessario, le teglie possono essere rilasciate dal trasportatore superiore.
A questo proposito, il sistema magnetico può comprendere almeno un magnete (ad esempio un magnete permanente) e organi attuatori atti a muovere detto magnete in direzione verticale.
Grazie a questa soluzione, il magnete può essere selettivamente avvicinato o allontanato rispetto al tratto operativo del nastro scorrevole, variando in modo selettivo l’entità della forza di attrazione magnetica che esso esercita sulle teglie trasportate.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, la macchina può comprendere anche un dispositivo di movimentazione atto a muovere la teglia rispetto al tratto operativo del nastro scorrevole in direzione verticale.
In questo modo le teglie possono essere vantaggiosamente trasferite tra il trasportatore superiore ed il dispositivo sollevatore sottostante.
Questo dispositivo di movimentazione può comprendere ad esempio:
- almeno due corpi di riscontro reciprocamente complanari e posizionati in pianta da parti opposte del nastro scorrevole, e
- organi di azionamento atti a muovere detti corpi di riscontro in direzione verticale tra una posizione sollevata, in cui sono posizionati ad una quota superiore rispetto al tratto operativo del nastro scorrevole, ed una posizione abbassata, in cui sono collocati ad una quota inferiore rispetto al tratto operativo del nastro scorrevole.
Questo aspetto fornisce una soluzione relativamente semplice per movimentare le teglie.
In particolare, ciascun corpo di riscontro può comprendere un sistema magnetico disattivabile atto a mantenere la teglia sospesa e aderente al corpo di riscontro stesso.
In questo modo, i corpi di riscontro possono vantaggiosamente accompagnare le teglie nel loro movimento.
Anche in questo caso, il sistema magnetico può comprendere almeno un magnete (ad esempio un magnete permanente) e organi attuatori atti a muovere detto magnete in direzione verticale.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, gli organi di azionamento dei corpi di riscontro possono comprendere almeno un motore dotato di un albero rotante ed almeno un manovellismo di spinta atto a trasformare il movimento rotatorio dell’albero del motore in un movimento alternativo in direzione verticale di corpi di riscontro.
Grazie all’azionamento mediante manovellismo di spinta, la velocità dei corpi di riscontro risulta variabile e raggiunge il minimo in corrispondenza dei punti di inversione, garantendo un trasferimento delle teglie tra il trasportatore superiore ed il dispositivo sollevatore particolarmente delicato.
Un’altra forma di attuazione della presente invenzione rende disponibile anche un impianto per l’impilamento e il de-impilamento di teglie per prodotti da forno, il quale comprende:
- una prima macchina come sopra delineata e configurata per de-impilare le teglie di una pila,
- una seconda macchina come sopra delineata e configurata per impilare le teglie formando una pila, e
- una linea di movimentazione atta a trasportare le piastre di supporto dalla prima macchina alla seconda macchina.
In questo modo, il funzionamento dell’intero impianto può avvenire in modo completamente automatizzato.
Secondo un preferito aspetto dell’invenzione, lungo la linea di movimentazione può essere posta una macchina spazzolatrice atta a spazzolare le piastre di supporto vuote prima di raggiungere la seconda macchina.
Grazie a questa soluzione è possibile rimuovere polvere o residui alimentari che possono essersi accumulati sulle piastre di supporto, prima che queste vengano utilizzate a contatto con le teglie, aumentando di conseguenza l’igiene e l’asetticità dell’impianto.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che lungo la linea di movimentazione possa essere posto un magazzino atto a ricevere le piastre di supporto provenienti dalla prima macchina, accumularle e a inviarle alla seconda macchina. Grazie a questa soluzione è vantaggiosamente possibile realizzare un “polmone” di piastre di supporto che permette di far fronte ad eventuali variazioni nel ritmo produttivo, ad esempio accumulando piastre di supporto quando i ritmi di produzione (dei prodotti alimentari) sono elevati o rilasciando piastre di supporto quando i ritmi di produzione (dei prodotti alimentari) calano.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il suddetto magazzino può comprendere almeno un dispositivo impilatore/de-impilatore delle piastre di supporto.
In questo modo, anche le piastre di supporto possono essere sovrapposte in pile, riducendo lo spazio da esse occupato e quindi le dimensioni complessive del magazzino.
Secondo un altro preferito aspetto dell’invenzione, il magazzino può essere posto lungo la linea di movimentazione tra la macchina spazzolatrice e la seconda macchina.
Grazie a questa soluzione, la macchina spazzolatrice potrà pulire le teglie prima che queste giungano al magazzino in modo da poter essere impilate già pulite, evitando che possibili residui creino un disassamento della pila di piastre di supporto con conseguente caduta delle stesse.
Secondo un aspetto dell’invenzione, in cui suddetto dispositivo impilatore/deimpilatore può comprendere:
- un trasportatore atto a definire un piano di appoggio per le piastre di supporto, - una pluralità di supporti,
- primi mezzi attuatori atti a muovere la pluralità di supporti tra una posizione abbassata, in cui sono posti ad una quota inferiore al appoggio per le piastre di supporto, ed una posizione sollevata in cui so-no posti ad una quota superiore a detto piano di appoggio,
- secondi mezzi attuatori atti a muovere la pluralità di supporti tra una posizione di impegno, in cui sono atti a stare a contatto e sostenere in appoggio una piastra di supporto, ed una posizione di disimpegno, in cui non sono in grado di stare a contatto con detta piastra di supporto.
In questo modo, le piastre di supporto possono essere facilmente impilate l’una sull’altra a mano a mano che ciascuna di esse raggiunge il dispositivo impilatore/de-impilatore avanzando sul trasportatore.
Analogamente, ciascuna piastra di supporto della pila può essere facilmente rilasciata sul trasportatore per essere immessa nuovamente in circolazione.
Secondo un altro aspetto della soluzione, la pluralità di supporti può essere fissata ad un telaio, il quale è mobile tra la posizione abbassata e la posizione alzata azionato dai primi mezzi attuatori.
Questa soluzione ha il vantaggio di coordinare in modo semplice le due movimentazioni dei supporti.
Breve descrizione delle figure
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista in pianta del layout di un impianto per la gestione di teglie secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
Le figure 2, 3 e 4 sono altrettante viste relative ad una pila di teglie.
La figura 5 è una vista prospettica di una macchina impilatrice inserita nell’impianto di figura 1.
La figura 6 è una vista in pianta della macchina di figura 5.
La figura 7 è la sezione VII-VII di figura 6.
La figura 8 è la sezione VIII-VIII di figura 7 mostrata in scala ingrandita.
La figura 9 è una vista laterale del dettaglio di figura 8.
La figura 10 è la sezione X-X di figura 7.
La figura 11 è un dettaglio ingrandito di figura 10.
La figura 12 è un dettaglio ingrandito della vista indicata con XII in figura 7.
Le figure 13 e 14 sono un diverso dettaglio della vista indicata con XII in figura 7, mostrato in due diverse configurazioni operative.
La figura 15 è la sezione di figura 7 ma relativa ad una macchina de-impilatrice appartenente all’impianto di figura 1.
La figura 16 è una vista in pianata e schematica del layout di un sistema di gestione di piastre di supporto utilizzate nell’impianto di figura 1.
La figura 17 è una vista dall’alto di un dispositivo impilatore/de-impilatore incluso nel sistema di gestione di figura 16.
La figura 18 è la sezione XVIII- XVIII di figura 17.
La figura 19 è una vista laterale del dispositivo impilatore/de-impilatore di figura 17.
Descrizione dettagliata
Figura 1 mostra un impianto 100 per la movimentazione, l’immagazzinamento e la gestione di teglie V per prodotti alimentari, tipicamente per prodotti da forno, come ad esempio biscotti, croissant, panini, focacce e molti altri. In particolare, le teglie V possono essere concepite per sostenere porzioni di un impasto alimentare durante le varie fasi di lavorazione necessarie ad ottenere i suddetti prodotti, tra cui ad esempio una fase di lievitazione e/o una fase di cottura in forno.
A questo proposito, ciascuna teglia V può essere conformata come un corpo lastriforme di forma generalmente planare, ad esempio a pianta rettangolare, il quale può essere realizzato in materiale metallico, ad esempio in acciaio inossidabile, o in un qualunque altro materiale idoneo a sopportare alte temperature e a garantire sufficiente asetticità.
Almeno una faccia di ciascuna teglia V può comprendere una pluralità di recessi per il contenimento delle singole porzioni di impasto alimentare.
Prima di essere utilizzate nella produzione degli alimenti, le teglie V possono essere raccolte in pile, dove ciascuna pila comprende una pluralità di teglie V reciprocamente sovrapposte a diretto contatto l’una sull’altra.
Come illustrato nelle figure da 2 a 4, ciascuna pila di teglie V è preferibilmente sostenuta in appoggio su una rispettiva piastra di supporto S, la quale può essere realizzata in materiale metallico, ad esempio in acciaio inossidabile, o più preferibilmente in materiale plastico.
Le piastre di supporto S possono avere una forma sostanzialmente planare, ad esempio a pianta rettangolare. Preferibilmente, ciascuna piastra di supporto S ha almeno una dimensione (es. larghezza) minore rispetto ad una corrispondente dimensione delle teglie V sovrastanti ed è disposta in modo tale che le teglie V possano sporgere lateralmente da due parti opposte della piastra di supporto S stessa.
Ciascuna piastra di supporto S può ulteriormente presentare una svasatura in corrispondenza di due lati contrapposti.
Tornando alla figura 1, l’impianto 100 può comprendere un magazzino, indicato globalmente con 105, il quale è atto ad ospitare e immagazzinare una molteplicità delle suddette pile di teglie V.
A questo scopo, il magazzino 105 può comprendere una pluralità di trasportatori longitudinali 110, ad esempio trasportatori a rulli o a nastri, i quali possono essere disposti parallelamente tra loro e possono essere singolarmente atti a supportare una fila di pile di teglie V.
Tutti i trasportatori longitudinali 110 possono sostenere lo stesso tipo di teglie V oppure possono sostenere teglie V di diversa forma e/o formato per utilizzarle nella produzione di prodotti alimentari differenti.
Il magazzino 105 può comprendere inoltre un trasportatore trasversale 115, orientato ortogonalmente rispetto ai trasportatori longitudinali 110, il quale può comprendere un carrello 120 atto a prelevare una pila di teglie V da uno qualunque dei trasportatori longitudinali 110 e a trasportarla presso una macchina deimpilatrice 125.
La macchina de-impilatrice 125 è atta a separare le teglie V della pila e a trasferirle, una alla volta, su un trasportatore di uscita 130.
Il trasportatore di uscita 130 può e comprendere dei mezzi di sostentamento mobili atti a definire una superficie di appoggio al di sopra della quale vengono appoggiate le teglie V.
Questi mezzi di sostentamento mobili possono essere definiti ad esempio da uno o più nastri scorrevoli, il cui tratto superiore è atto a definire la superficie di appoggio per le teglie V.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di realizzazione, i mezzi di sostentamento mobili del trasportatore di uscita 130 possano essere definiti da una rulliera o da altri sistemi idonei.
Mediante il trasportatore di uscita 130, le teglie V possono essere immesse su una linea di movimentazione 135 che le trasporta verso una successione di stazioni operative.
Queste stazioni operative (non mostrate nelle figure) possono comprendere ad esempio, ma non esclusivamente né necessariamente, una stazione spazzolatura, in cui le teglie V vengono pulite, una stazione di caricamento, in cui le teglie V vengono caricate con le porzioni di impasto alimentare, una stazione di lievitazione, in cui le teglie V possono essere mantenute in una camera a temperatura e umidità controllata per favorire la lievitazione delle porzioni di impasto, una stazione di cottura, in cui le teglie V vengono posizionate all’interno di un forno, ed una stazione di svuotamento, in cui i prodotti alimentari ottenuti vengono prelevati dalle teglie V.
Al termine di questo percorso, le teglie V possono rimanere sulla linea di movimentazione 135, in modo da essere immediatamente riutilizzate in un nuovo ciclo produttivo, oppure possono essere deviate su un trasportatore di ingresso 140, il quale può essere strutturalmente analogo al trasportatore di uscita 130 descritto in precedenza.
Il trasportatore di ingresso 140 è atto a trasportare una teglia V alla volta verso una macchina impilatrice 145, la quale è atta a sovrapporre le teglie V in modo da formare una pila.
La pila di teglie V ottenuta dalla macchina impilatrice 145 può essere successivamente prelevata dal trasportatore trasversale 115 per essere collocata sopra uno dei trasportatori longitudinali 110 del magazzino 105.
Secondo una possibile forma di attuazione illustrata in figura 5, la macchina impilatrice 145 comprende anzitutto un piano di appoggio orizzontale 150 atto a sostenere una pila di teglie V.
Il piano di appoggio 150 può essere reso direttamente disponibile da una delle piastre di supporto S, la quale può essere collocata in appoggio su un apparato di sostegno che la mantiene sollevata dal suolo.
L’apparato di sostegno può essere definito da un trasportatore inferiore 155, il quale atto a fare avanzare una fila si piastre di supporto S lungo una prefissata direzione di avanzamento A, ad esempio una direzione di avanzamento rettilinea e orizzontale, per arrestarle una alla volta in corrispondenza di una prefissata posizione operativa.
Come illustrato in figura 7, il trasportatore inferiore 155 può comprendere una coppia di rulliere, indicate rispettivamente con 160 e 165, le quali sono reciprocamente allineate, in modo tale da consentire alle piastre di supporto S di passare dall’una all’altra con continuità.
Ciascuna rulliera 160 e 165 comprende generalmente una pluralità di rulli orizzontali, disposti trasversalmente rispetto alla direzione di avanzamento A e complanari tra loro, ed un motore 170, ad esempio un motore elettrico, che, attraverso un opportuno sistema di trasmissione (non illustrato), ad esempio un sistema di trasmissione a cinghia, è atto a porre in rotazione simultaneamente tutti i rulli della rulliera intorno al proprio asse.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di attuazione, il trasportatore inferiore 155 possa comprendere una sola rulliera o che una o entrambe le rulliere possano essere sostituite da nastri scorrevoli o da altri sistemi di trasporto idonei.
Non si esclude neppure che alcune forme di realizzazione possano prevedere che, anziché dal trasportatore inferiore 155, l’apparato di sostegno della piastra di supporto S sia definito da un elemento statico, come ad esempio un tavolo o una base fissa.
Ulteriori forme di realizzazione potrebbero inoltre prevedere che la pila di teglie V venga posta direttamente in appoggio sull’apparato di sostegno, ad esempio direttamente sui rulli o sui nastri del trasportatore inferiore 155 o su una opportuna superficie dell’elemento statico, i quali definirebbero essi stessi il piano di appoggio 150.
La macchina impilatrice 145 comprende inoltre un trasportatore superiore 175, il quale è atto a portare una teglia V in posizione sospesa verticalmente al di sopra del piano di appoggio 150 e distanziata da esso.
Nell’esempio illustrato, il trasportatore superiore 175 comprende un nastro scorrevole 180, il quale è atto a scorrere in un percorso chiuso che comprende almeno un tratto operativo rettilineo e orizzontale 185 che è almeno parzialmente sovrapposto e distanziato dal piano di appoggio 150.
A questo scopo, il nastro scorrevole 180 può essere avvolto su almeno due ruote di rinvio 190 ad asse orizzontale, in modo tale che il suo percorso comprenda un tratto inferiore, che definisce il tratto operativo 185, ed un tratto superiore, sovrastante al tratto operativo 185, che ne definisce sostanzialmente il tratto di ritorno. Il movimento del nastro scorrevole 180 può essere azionato da un motore (non illustrato), ad esempio da un motore elettrico, il quale è atto a porre in rotazione almeno una delle ruote di rinvio 190.
Il trasportatore superiore 175 comprende inoltre un sistema magnetico, indicato globalmente con 195, il quale è atto a mantenere le teglie V sospese e aderenti alla superficie inferiore del nastro scorrevole 180 che si trova nel tratto operativo 185, ossia alla superficie rivolta verso il sottostante piano di appoggio 150.
Il suddetto sistema magnetico 195 può comprendere una pluralità di magneti 200, ad esempio magneti permanenti, i quali possono essere conformati come delle piastre e possono essere disposti nello spazio compreso tra il tratto operativo 185 ed il tratto superiore di ritorno del nastro scorrevole 180, in modo da esercitare una forza di attrazione magnetica dal basso verso l’alto che, vincendo la forza di gravità, mantiene le teglie V sospese e a contatto con la superficie inferiore del nastro scorrevole 180 nel tratto operativo 185.
Per evitare contaminazioni delle teglie V, i magneti 200 possono essere completamente racchiusi all’interno di un carter di protezione 205, il quale può essere realizzato ad esempio in acciaio inossidabile.
Lungo il tratto operativo 185, il nastro scorrevole 180 è atto a scorrere in una prefissata direzione di avanzamento B, preferibilmente orizzontale, la quale può essere parallela alla direzione di avanzamento A del trasportatore inferiore 155 sottostante.
Rispetto a tale direzione di avanzamento B, il nastro scorrevole 180 presenta una dimensione trasversale (larghezza) che è generalmente inferiore rispetto alla larghezza delle teglie V, in modo tale che ciascuna di esse possa sporgere orizzontalmente da due parti opposte del nastro scorrevole 180 stesso (v. ad esempio fig. 6).
Almeno in corrispondenza della porzione del nastro scorrevole 180 che è verticalmente sovrapposta al piano di appoggio 150, il sistema magnetico 195 può essere di tipo disattivabile, ossia può essere selettivamente comandato per annullare o quantomeno attenuare la forza di attrazione magnetica, affinché la teglia V tenda a cadere verso il basso per gravità.
Per ottenere questo scopo, il magnete 200 che si trova nella suddetta posizione può essere mobile in direzione verticale tra una posizione abbassata (mostrata in figura 7 e 8), in cui si trova ad una minima distanza dal tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180, ed una posizione sollevata (non mostrata), in cui si trova ad una distanza maggiore dal tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180.
Nella posizione abbassata, il magnete 200 è in grado di generare sulla teglia V una forza di attrazione magnetica sufficiente a trattenerla stabilmente a contatto con il nastro scorrevole 180, mentre nella posizione sollevata tale forza di attrazione magnetica è insufficiente a svolgere tale funzione o comunque risulta attenuata.
A titolo esemplificativo, questo movimento del magnete 200 può essere ottenuto mediante almeno un gruppo cilindro pistone 210, ad esempio di tipo pneumatico. In particolare, il magnete 200 può essere alloggiato all’interno del carter di protezione 205 con un certo gioco verticale ed il gruppo cilindro pistone 210 può essere fissato all’esterno del suddetto carter di protezione 205, con il relativo stelo scorrevole che penetra all’intero ed è fissato al magnete 200.
In altre forme di realizzazione, il magnete 200 posto al di sopra del piano di appoggio 150 potrebbe essere semplicemente un elettromagnete fisso che viene selettivamente alimentato e disalimentato.
In corrispondenza della porzione del nastro scorrevole 180 che risulta verticalmente sovrapposta al piano di appoggio 150, la macchina impilatrice 145 può comprendere anche un dispositivo di movimentazione, indicato globalmente con 215 nelle figure 8 e 9, il quale è atto a muovere la teglia V rispetto al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180 in direzione verticale.
Nell’esempio illustrato, questo dispositivo di movimentazione 215 può comprendere almeno due corpi di riscontro 220, realizzati ad esempio in acciaio inossidabile, ciascuno dei quali rende disponibile una superficie di contatto 225 sostanzialmente piana, orizzontale e rivolta verso il basso.
Questi due corpi di riscontro 220 possono essere posizionati a lato del nastro scorrevole 180 e da parti opposte dello stesso rispetto ad una direzione trasversale alla direzione di avanzamento B, in modo tale che le loro superfici di contatto 225 risultino sovrapposte alle porzioni sporgenti della teglia V (vedi anche figura 6).
Ai corpi di riscontro 220 sono associati degli organi di azionamento, indicati globalmente con 230, i quali sono atti a muovere detti corpi di riscontro 220 in direzione verticale tra una posizione sollevata (illustrata in figura 8) ed una posizione abbassata (non mostrata).
In posizione sollevata, le superfici di contatto 225 dei corpi di riscontro 220 sono posizionate ad una quota sostanzialmente uguale o almeno leggermente superiore rispetto al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180, mentre in posizione abbassata, le superfici di contatto 225 sono collocate ad una quota inferiore rispetto al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180.
In entrambe queste posizioni, le superfici di contatto 225 dei corpi di riscontro 220 sono preferibilmente complanari tra loro e rimangono complanari anche durante il loro movimento.
Per ciascun corpo di riscontro 220, gli organi di azionamento 230 possono comprendere ad esempio un manovellismo di spinta 235, il quale può comprendere una manovella 240, atta a ruotare intorno ad un asse di rotazione orizzontale, ed una biella 245, una cui prima estremità è articolata in posizione eccentrica alla manovella 240 e l’estremità opposta è articolata al rispettivo corpo di riscontro 220, ad esempio attraverso un elemento di supporto 250, il quale è a sua volta è accoppiato e vincolato a scorrere su apposite guide verticali.
In questo modo, la rotazione delle manovelle 240 è vantaggiosamente trasformata in un moto alternativo lineare dei corpi di riscontro 220, la cui velocità avrà un andamento sostanzialmente sinusoidale, minimo (praticamente nullo) in corrispondenza della posizione sollevata e della posizione abbassata e massimo durante la corsa tra queste due posizioni.
Le manovelle 240 dei due manovellismi di spinta 235 possono essere poste simultaneamente in rotazione da un unico motore 255, ad esempio da un motore elettrico, attraverso un sistema di trasmissione che collega l’albero di detto motore 255 ad entrambe le manovelle 240.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di attuazione, ciascun manovellismo di spinta 235 possa essere azionato da un rispettivo motore o che possa essere presente un solo manovellismo di spinta 235 collegato in modo da azionare entrambi i corpi di riscontro 220.
Ciascun corpo di riscontro 220 comprende preferibilmente un sistema magnetico, indicato globalmente con 260, il quale è generalmente atto a mantenere la teglia V aderente alla superficie di contatto 225. Questo sistema magnetico 260 può comprendere un magnete 265, ad esempio un magnete permanente, il quale può essere conformato come una piastra e può essere inserito all’interno del corpo di riscontro 220 (che può essere realizzato come un involucro chiuso), in modo da poter esercitare una forza di attrazione magnetica dal basso verso l’alto che, vincendo la forza di gravità, mantiene la teglia V sospesa e aderente alla superficie di contatto 225.
Anche questi sistemi magnetici 260 sono preferibilmente di tipo disattivabile, ossia possono essere selettivamente comandati per annullare o ridurre la forza di attrazione magnetica che esercitano sulla teglia V, affinché quest’ultima tenda a cadere verso il basso per gravità.
Per ottenere questo scopo, il magnete 265 può essere mobile in direzione verticale, rispetto al corrispondente corpo di riscontro 220, tra una posizione abbassata (mostrata in figura 8), in cui si trova ad una minima distanza dalla superficie di contatto 225, ed una posizione sollevata (non mostrata), in cui si trova ad una distanza maggiore dalla superficie di contatto 225.
Nella posizione abbassata, il magnete 265 è in grado di generare sulla teglia V una forza di attrazione magnetica sufficiente a trattenerla stabilmente a contatto con il corpo di riscontro 220, mentre nella posizione sollevata tale forza di attrazione magnetica è insufficiente a svolgere tale funzione o comunque risulta attenuata.
Il movimento di ciascun magnete 265 può essere ottenuto mediante uno o più gruppi cilindro pistone 270, ad esempio di tipo pneumatico. In particolare, ciascun magnete 265 può essere alloggiato all’interno del rispettivo corpo di riscontro 220 con un certo gioco verticale ed i gruppi cilindro pistone 270 possono essere fissati all’esterno del corpo di riscontro 220, con il relativo stelo scorrevole che penetra all’intero ed è fissato al magnete 265.
In altre forme di realizzazione, ciascun magnete 265 potrebbe essere semplicemente un elettromagnete fisso che viene selettivamente alimentato e disalimentato.
Come illustrato in figura 10, la macchina impilatrice 145 comprende inoltre un dispositivo sollevatore, indicato globalmente con 275, il quale è atto a muovere verticalmente le teglie V nello spazio compreso tra il piano di appoggio 150 ed il trasportatore superiore 175.
Il dispositivo sollevatore 275 può comprendere una coppia di primi bracci di supporto 280, ciascuno dei quali si estende prevalentemente lungo un asse longitudinale orizzontale X.
Gli assi longitudinali X dei primi bracci di supporto 280 sono preferibilmente paralleli tra loro e possono essere paralleli alla direzione di avanzamento A del trasportatore inferiore 155.
In particolare, i primi bracci di supporto 280 possono essere posizionati a lato e da parti opposte del trasportatore inferiore 155, in modo tale che la larghezza del trasportatore inferiore 155 risulti completamente contenuta, in pianta, nello spazio compreso tra questa coppia di primi bracci di supporto 280.
I primi bracci di supporto 280 possono essere associati a sbalzo ad una struttura di sostegno verticale 285, la quale può essere conformata sostanzialmente come un portale che è posto a cavallo del trasportatore inferiore 155 ed alla sommità del quale può essere installato il trasportatore superiore 175.
Come illustrato in figura 12, ciascuno dei primi bracci di supporto 280 può comprendere una parete superiore 290 atta a rendere disponibile una superficie di contatto 295 sostanzialmente piana, orizzontale e rivolta verso l’alto, la quale può estendersi sostanzialmente per tutta la lunghezza del relativo braccio di supporto 280.
La parete superiore 290 di ciascun braccio di supporto 280 può sporgere a sbalzo dalla sommità di una parete verticale 300 di irrigidimento, estendendosi verso l’esterno, ossia in allontanamento rispetto allo spazio compreso tra i due bracci di supporto 280.
La distanza che separa i bordi interni dei bracci di supporto 280, ossia i bordi della parete superiore 290 più vicini tra loro, è generalmente inferiore rispetto alla larghezza delle teglie V, in modo tale che le superfici di contatto 295 siano in grado di sostenerle in appoggio.
Per aumentare l’ampiezza delle superfici di contatto 295, è tuttavia preferibile che la parate superiore 290 di ciascun braccio di supporto 280 presenti un bordo esterno conformato sostanzialmente a pettine, ovvero comprendente una pluralità di denti sporgenti orizzontalmente intervallati da spazi vuoti (v. fig.11).
Ai primi bracci di supporto 280 sono associati degli organi attuatori, indicati globalmente con 305 in figura 7, i quali sono atti a muovere detti bracci di supporto 280 in direzione verticale tra una posizione sollevata ed una posizione abbassata (non mostrate esplicitamente nelle figure).
In posizione abbassata, le superfici di contatto 295 dei primi bracci di supporto 280 sono posizionate ad una quota inferiore rispetto al piano di appoggio 150, mentre in posizione sollevata, le suddette superfici di contatto 295 sono posizionate ad una quota superiore rispetto al piano di appoggio 150 ma preferibilmente inferiore rispetto al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180.
In entrambe queste posizioni, le superfici di contatto 295 dei primi bracci di supporto 280 sono preferibilmente complanari tra loro e rimangono tali anche durante il loro movimento.
Come illustrato in figura 7, per ciascun braccio di supporto 280, gli organi attuatori 305 possono comprendere almeno una guida verticale installata nella struttura di sostegno 285, alla quale è scorrevolmente associato un carrello 310 che porta il braccio di supporto 280, ed una catena o cinghia di trascinamento 315 atta a trascinare il carrello 310 a scorrere lungo la guida verticale.
Le catene o cinghie di trascinamento 315 dei primi bracci di supporto 280 possono essere azionate simultaneamente da un unico motore 320, ad esempio da un motore elettrico, attraverso un opportuno sistema di trasmissione.
Il dispositivo sollevatore 275 può ulteriormente comprendere una coppia di secondi bracci di supporto 325, i quali si estendono prevalentemente lungo un rispettivo asse longitudinale orizzontale Y e possono essere associati a sbalzo alla struttura di sostegno 285.
Gli assi longitudinali Y dei secondi bracci di supporto 325 sono preferibilmente paralleli tra loro e paralleli agli assi longitudinali X dei primi bracci di supporto 280.
In particolare, i secondi bracci di supporto 325 possono essere posizionati da parti opposte rispetto alla coppia di primi bracci di supporto 280, in modo tale che questi ultimi risultino completamente contenuti, in pianta, nello spazio compreso tra i secondi bracci di supporto 325.
Come illustrato in figura 13, ciascuno dei secondi bracci di supporto 325 può comprendere una parete superiore 330 atta a rendere disponibile una superficie di contatto 335 sostanzialmente piana, orizzontale e rivolta verso l’alto, la quale può estendersi sostanzialmente per tutta la lunghezza del relativo braccio di supporto 325.
La parete superiore 330 può sporgere a sbalzo dalla porzione sommitale di un’asta di sostegno 340, estendendosi verso l’interno, ossia in avvicinamento all’altro braccio di supporto 325.
La distanza che separa i bordi interni dei secondi bracci di supporto 325, ossia i bordi della parete superiore 330 più vicini tra loro, è preferibilmente inferiore rispetto alla larghezza delle teglie V, in modo tale che le superfici di contatto 335 siano in grado di sostenerle in appoggio.
Per aumentare l’ampiezza di tali superfici di contatto 335, è tuttavia preferibile che detti bordi interni dei secondi bracci di supporto 325 siano conformati sostanzialmente a pettine, ovvero che presentino una pluralità di denti sporgenti orizzontalmente intervallati da spazi vuoti (v. fig.11).
In particolare, è preferibile che i denti sporgenti di ciascun braccio di supporto 325 siano sfalsati, in pianta, rispetto ai denti sporgenti del primo braccio di supporto 280 più vicino, in modo da risultare sostanzialmente sovrapposti agli spazi vuoti di quest’ultimo, di cui presentano sostanzialmente una forma complementare.
Ai secondi bracci di supporto 325 sono associati dei primi organi attuatori, indicati globalmente con 345 in figura 7, i quali sono atti a muovere detti secondi bracci di supporto 325 in direzione verticale tra una posizione sollevata (mostrata in figura 7) ed una posizione abbassata (non mostrata esplicitamente nelle figure).
In posizione abbassata, le superfici di contatto 335 dei secondi bracci di supporto 325 sono posizionate sostanzialmente alla stessa quota (e quindi complanari con) le superfici di contatto 295 dei primi bracci di supporto 280, quando questi ultimi si trovano in posizione sollevata.
Questa posizione può essere raggiunta, senza dover ridurre le dimensioni delle superfici di contatto 335 e/o 295, grazie al fatto che i denti sporgenti dei bracci di supporto 325 e 280 sono tra loro sfalsati e complementari, potendosi perciò compenetrare in direzione verticale senza interferenze.
In posizione sollevata, le superfici di contatto 335 dei secondi bracci di supporto 325 si trovano invece ad una quota superiore rispetto alla precedente ma comunque preferibilmente inferiore rispetto al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180 e sostanzialmente uguale alla quota raggiunta dai corpi di riscontro 220, quando questi ultimi si trovano in posizione abbassata.
In entrambe queste posizioni, le superfici di contatto 335 dei secondi bracci di supporto 325 sono preferibilmente complanari tra loro e rimangono tali anche durante il loro movimento.
Come illustrato in figura 7, per ciascuno dei secondi bracci di supporto 325, i primi organi attuatori 345 possono comprendere almeno una guida verticale installata nella struttura di sostegno 285, alla quale è scorrevolmente associato un carrello 350 che porta il braccio di supporto 325, ed una catena o cinghia di trascinamento 355 atta a trascinare il carrello 350 a scorrere lungo la guida verticale. Le catene o cinghie di trascinamento 355 dei due bracci di supporto 325 possono essere azionate simultaneamente da un unico motore 380, ad esempio da un motore elettrico, attraverso un opportuno sistema di trasmissione.
Ai bracci di supporto 325 sono ulteriormente associati dei secondi organi attuatori, indicati globalmente con 360, i quali sono atti a muovere i bracci di supporto 325 tra una configurazione chiusa (mostrata in figura 13) ed una configurazione aperta (mostrata in figura 14).
In configurazione chiusa, le pareti superiori 330 sono disposte in modo che i loro bordi interni siano separati da una distanza inferiore alla larghezza delle teglie V, consentendogli di sostenere queste ultime in appoggio. In configurazione aperta, la distanza tra detti bordi interni è invece superiore alla larghezza delle teglie V in modo da poterle rilasciarle.
Nell’esempio illustrato, questo movimento è ottenuto facendo ruotare ciascun braccio di supporto 325 verso il basso attorno al rispettivo asse longitudinale Y, spostandolo così dalla posizione in cui la relativa parete superiore 330 è sostanzialmente orizzontale come descritto in precedenza ad una posizione in cui la parete superiore 330 è sostanzialmente verticale.
Naturalmente, affinché questo movimento rotatorio risulti efficace per gli scopi prefissati, la distanza tra gli assi longitudinali Y dei bracci di supporto 325 deve essere maggiore rispetto alla larghezza delle teglie V.
Per azionare ciascun braccio di supporto 325 (v. fig.11), i secondi organi attuatori 360 possono comprendere un giunto a snodo 365 atto a collegare il braccio di supporto 325 al relativo carrello 350 secondo l’asse longitudinale Y, ed almeno un gruppo cilindro pistone 370, ad esempio di tipo pneumatico, il quale è montato sul carrello 350 e ed è collegato al braccio di supporto 325 eccentricamente rispetto all’asse longitudinale Y, affinché un allungamento/accorciamento del gruppo cilindro pistone 370 risulti in una rotazione del braccio di supporto 325.
All’interno dell’impianto 100, la macchina impilatrice 145 sopra-descritta è disposta in modo tale che il trasportatore superiore 175 sia parzialmente sovrapposto al trasportatore di ingresso 140 (v. fig.7).
Nell’esempio illustrato, il tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180 è cioè parzialmente sovrapposto al piano di supporto definito dal trasportatore di ingresso 140 e separato da esso da un distanza verticale sostanzialmente uguale o poco superiore allo spessore di una teglia V.
In questo modo, le teglie V che provengono una alla volta dal trasportatore di ingresso 140 vengono attratte dal sistema magnetico 195 e rimangono aderenti al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180.
Le teglie V vengono così trasportate dal nastro scorrevole 180 e arrestate una alla volta nella posizione operativa in cui ciascuna di esse è verticalmente sovrapposta al piano di appoggio 150.
Quando la prima teglia V giunge in questa posizione, i secondi bracci di supporto 325 si trovano in configurazione chiusa ed in posizione sollevata, in modo da risultare alla minima distanza rispetto al tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180.
A questo punto, i corpi di riscontro 220 del dispositivo di movimentazione 215 vengono attivati a spostarsi dalla posizione sollevata alla posizione abbassata, entrando in contatto con le porzioni della teglia V che sporgono lateralmente dal nastro scorrevole 180 e spingendole verso il basso.
In questa fase, i sistemi magnetici 260 associati ai corpi di riscontro 220 possono essere attivati, in modo da trattenere la teglia V, mentre il sistema magnetico 195 associato all’ultimo tratto del nastro scorrevole 180 può essere disattivato, consentendo il distacco della teglia V.
Quando i corpi di risconto 220 raggiungono la loro posizione abbassata, la teglia V si trova sostanzialmente a contatto con i secondi bracci di supporto 325 o a breve distanza da essi, cosicché anche i sistemi magnetici 260 possono essere disattivati, rilasciando la teglia V sui secondi bracci di supporto 325.
A questo proposito si desidera osservare che, grazie all’azionamento mediante i manovellismi di spinta 235, la velocità dei corpi di riscontro 220 in corrispondenza della loro posizione sollevata e abbassata è minima, garantendo una presa ed un rilascio molto delicato della teglia V.
Successivamente, i secondi bracci di supporto 325 si abbassano di una quantità sostanzialmente pari allo spessore della teglia V mentre i corpi di riscontro 220 vengono riportati in posizione sollevata.
A questo punto il trasportatore superiore 175 si rimette in funzione per portare una nuova teglia V in posizione operativa ed il ciclo si ripete identicamente a prima, con l’unica differenza che la nuova teglia V verrà appoggiata e rilasciata direttamente sulla teglia V precedente.
Questo funzionamento ciclico continua fino a quando i secondi bracci di supporto 325, con sopra un certo numero di teglie V impilate tra loro, raggiungono la propria posizione abbassata.
In questo momento, i primi bracci di supporto 280 si trovano o vengono portati in posizione sollevata, in modo da risultare sostanzialmente complanari ai secondi bracci di supporto 325, i quali vengono spostati in configurazione aperta come descritto in precedenza, in modo da rilasciare le teglie V in appoggio sui primi bracci di supporto 280.
A questo punto, il processo di impilamento riprende nello stesso modo descritto in precedenza, con l’unica differenza che la funzione si sostegno e progressivo abbassamento, precedentemente eseguita dai secondi bracci di supporto 325, viene ora eseguita dai primi bracci di supporto 280.
Questo processo di impilamento procede sino ad ottenere sui primi bracci di supporto 280 una pila completa, dopo di che i primi bracci di supporto 280 vengono portati in posizione abbassata.
Così facendo, i primi bracci di supporto 280 passano a fianco e al di sotto del piano di appoggio 150, nella fattispecie della piastra di supporto S, rilasciando e appoggiando su di esso la pila di teglie V.
Nel frattempo, i secondi bracci di supporto 325 possono essere nuovamente spostati in posizione sollevata e riportati in configurazione chiusa, in modo che, mentre i primi bracci di supporto 280 si abbassano e rilasciano la pila di teglie V sul piano di appoggio 150, le prime teglie V della pila successiva possono essere impilate sui secondi bracci di supporto 325 con le stesse modalità precedenti, risparmiando tempo.
In ogni caso, dopo che una pila di teglie V è stata rilasciata sul piano di appoggio 150, il trasportatore inferiore 155 viene attivato, in modo da allontanare detta pila P dalla posizione operativa e portare in tale posizione operativa una nuova piastra di supporto S vuota.
I primi bracci di supporto 280 vengono quindi riportati in posizione sollevata per ripetere le operazioni precedentemente descritte.
Passando ora alla macchina de-impilatrice 125 illustrata in figura 15, questa macchina può essere strutturalmente identica alla macchina impilatrice 145 ed essere semplicemente fatta funzionare al contrario.
In pratica, il processo di de-impilaggio può iniziare con i primi bracci di supporto 280 in posizione abbassata e con il trasportatore inferiore 155 che fa avanzare una pila di teglie V, eventualmente sostenuta dalla relativa piastra di supporto S, sino ad arrestarla in posizione operativa sopra ai primi bracci di supporto 280. A questo punto, i primi bracci di supporto 280 possono essere sollevati in modo da sollevare la pila di teglie V dal piano di appoggio 150, nella fattispecie rispetto alla piastra di supporto S, sino a portarla in una posizione in cui la teglia V posta alla sommità della pila P si trova sostanzialmente alla stessa quota dei corpi di risconto 220 del dispositivo di movimentazione 215 in posizione abbassata.
In questo modo, attivando i sistemi magnetici 260, i corpi di riscontro 220 possono trattenere la teglia V e, muovendosi verso la posizione sollevata, portarla a contatto con il tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180.
A questo punto, i sistemi magnetici 260 dei corpi di riscontro 220 possono essere disattivati, mentre il sistema magnetico 195 associato al nastro scorrevole 180 è attivato in modo da trattenere la teglia V.
Anche in questo caso, grazie all’azionamento mediante i manovellismi di spinta 235, la presa ed il rilascio della teglia V da parte dei corpi di riscontro 220 risulta particolarmente delicata.
In seguito, il nastro scorrevole 180 può essere messo in movimento, in modo tale da allontanare la teglia V dalla posizione operativa.
A questo proposito, la macchina de-impilatrice 125 è disposta affinché il tratto operativo 185 del nastro scorrevole 180 sia parzialmente sovrapposto al trasportatore di uscita 130, cosicché, quando la teglia V supera l’estremità terminale del nastro scorrevole 180 essa possa rimanere direttamente in appoggio sul trasportatore di uscita 130.
Nel frattempo, i primi bracci di supporto 280 possono essere sollevati di una quantità sostanzialmente pari allo spessore di una teglia V, in modo da portare la teglia V successiva in posizione idonea per essere presa dei corpi di riscontro 220 e ripetere il ciclo precedente.
Questo funzionamento ciclico avviene mentre i secondi bracci di supporto 325 si trovano in configurazione aperta, per non interferire con le teglie V, e continua fino a quando i primi bracci di supporto 280 raggiungono la loro posizione sollevata.
In questo momento, i secondi bracci di supporto 325 si trovano o vengono portati in posizione abbassata ed in configurazione chiusa, in modo da risultare sostanzialmente complanari ai primi bracci di supporto 280, risultando verticalmente al di sotto della pila di teglie V residue al fine di poterle sostenere.
A questo punto, il processo di de-impilamento riprende nello stesso modo descritto in precedenza, con l’unica differenza che la funzione si sostegno e progressivo sollevamento, precedentemente eseguita dai primi bracci di supporto 280, viene ora eseguita dai secondi bracci di supporto 325.
Il processo di de-impilamento procede sino a quando l’ultima teglia V della pila viene rilasciata sul trasportatore superiore 175, dopo di che i secondi bracci di supporto 325 possono essere riportati in posizione abbassata e in configurazione aperta.
Nel frattempo, i primi bracci di supporto 280 possono essere nuovamente spostati in posizione abbassata, in modo che, mentre i secondi bracci di supporto 325 si sollevano e rilasciano le ultime teglie V al trasportatore superiore 175, una nuova pila di teglie V può essere portata in posizione operativa dal trasportatore inferiore 155, risparmiando tempo.
In ogni caso, dopo che una pila di teglie V è stata sollevata rispetto alla corrispondente piastra di supporto S, il trasportatore inferiore 155 può essere attivato anche per allontanare la piastra di supporto S vuota.
Come illustrato in figura 16, mediante il trasportatore inferiore 155, le piastre di supporto S vuote possono essere immesse una alla volta su una linea di movimentazione 500 atta a trasferirle dalla macchina de-impilatrice 125 nuovamente alla macchina impilatrice 145, in modo da poter essere riutilizzate.
Questa linea di movimentazione 500 può comprendere una serie di trasportatori, ad esempio rulliere o trasportatori a nastro o cinghie, variamente disposti in successione tra loro.
Ad esempio la linea di movimentazione 500 comprende una rulliera T dotata di una serie di rulli R, omologhi tra loro, affiancati l’uno all’altro lungo una direzione di avanzamento delle piastre di supporto S e atti a fornire complessivamente un piano di appoggio per le piastre di supporto S stesse.
Ad esempio i rulli R sono affiancati e non a contatto in modo che tra due rulli R consecutivi sia realizzata un’intercapedine.
Lungo la linea di movimentazione 500, in corrispondenza della rulliera T può essere posto un magazzino 505, il quale è atto a ricevere le piastre di supporto S vuote provenienti dalla macchina de-impilatrice 125, accumularle per un certo periodo di tempo e, quando necessario, inviarle nuovamente alla macchina impilatrice 145.
In questo modo, è possibile creare un bacino di piastre di supporto S che consente di far fronte ad eventuali variazioni del ritmo produttivo dell’impianto 100.
All’interno del magazzino 505, le piastre di supporto S possono essere raccolte in una pila in modo da occupare meno spazio.
Nella forma di attuazione illustrata, il magazzino 505 può quindi comprendere un unico dispositivo impilatore/de-impilatore 515 delle piastre di supporto S, illustrato nelle figure da 17 a 19, il quale è selettivamente atto ad impilare le piastre di supporto S o a de-impilarle, a seconda delle necessità.
Il dispositivo impilatore/de-impilatore 515 comprende innanzitutto un telaio 520, sostanzialmente orizzontale, posto inferiormente alla rulliera T della linea di movimentazione 500.
Il telaio 520 può essere rigido, ad esempio realizzato in un materiale metallico come l’acciaio inossidabile.
Il telaio 520 è mobile tra una posizione abbassata in cui si trova ad una distanza massima dal piano di appoggio per le piastre di supporto S definito dalla rulliera T e una posizione sollevata in cui si trova ad una distanza minima da detto piano di appoggio.
Per rendere stabile e sicuro questo movimento tra la posizione abbassata e la posizione sollevata, il telaio 520 può essere scorrevolmente accoppiato ad una struttura di sostegno 525 dotata di opportuni organi di guida.
Il dispositivo impilatore/de-impilatore 515 comprende inoltre un primo attuatore 530 atto a porre il telaio 520 in movimento tra la posizione abbassata e la posizione alzata e vice versa.
Nella forma di attuazione illustrata, il primo attuatore 530 è configurato come un motore, ad esempio un motore elettrico, il quale è atto a porre in rotazione una o, più preferibilmente, almeno due camme 535 che sono poste al di sotto del telaio 520.
In particolare, le camme 535 sono poste a contatto con il telaio 520, ad esempio ciascuna in corrispondenza di una rispettiva estremità del telaio 520 stesso, in modo che ruotando siano atte a muoverlo tra detta posizione abbassata e detta posizione alzata e viceversa.
Come illustrato in figura 18, il dispositivo impilatore/de-impilatore 515 comprende inoltre almeno una coppia di aste 540 che si ergono sostanzialmente verticalmente dal telaio 520.
Le aste 540 possono essere conformate come delle barre rigide dotate di una estremità inferiore che è fissata mobile al telaio 520 e di una estremità superiore libera.
In particolare, l’estremità inferiore può essere incernierata al telaio 520 in modo che ciascuna asta 540 possa ruotare rispetto ad un asse di cerniera sostanzialmente orizzontale e parallelo alla direzione di avanzamento delle piastre di supporto S sulla rulliera T.
Ciascuna asta 540 è interposta tra due rulli R consecutivi della rulliera T, ovvero si sviluppa sostanzialmente verticalmente nell’intercapedine realizzata tra due rulli R consecutivi, con la seconda estremità dell’asta 540 che si protende superiormente al piano di appoggio delle piastre S.
Le aste 540 sono distanziate tra loro e allineate lungo ad una direzione di allineamento sostanzialmente orizzontale e perpendicolare ai rispettivi assi di cerniera.
In particolare, ciascuna asta 540 è posta in prossimità di una rispettiva estremità del telaio 520 in modo che la distanza tra le aste 540 sia sostanzialmente pari alla larghezza di una piastra S o poco maggiore.
Ciascuna asta 540 presenta in corrispondenza della estremità superiore libera un supporto 545 atto a contattare le piastre di supporto S.
Il supporto 545 può essere sostanzialmente conformato come un corpo a “L”, ovvero può presentare due tratti reciprocamente perpendicolari, di cui un primo tratto, che è fissato parallelamente all’asta 540, ed un secondo tratto che sporge a sbalzo e si estende in direzione orizzontale.
Nello specifico, il supporto 545 è fissato all’asta 540 di modo che, quando il telaio 520 è nella posizione abbassata, il secondo tratto sporgente sia posto ad una quota inferiore rispetto al piano di appoggio per le piaste di supporto S definito dalla rulliera T.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di attuazione, il supporto 545 possa essere realizzato in corpo monolitico con l’asta 540.
Il dispositivo impilatore/de-impilatore 515 comprende secondi mezzi attuatori atti a ruotare ciascuna asta 540 intorno al corrispondente asse di cerniera tra una posizione di impegno (mostrata in figura 18), in cui l’asta 540 è sostanzialmente verticale, ed una posizione di disimpegno (non mostrata), in cui l’asta 540 è inclinata di modo che la seconda estremità sia allontanata rispetto ad un piano di mezzeria longitudinale della rulliera T.
In pratica, in posizione di disimpegno, la seconda estremità di ciascuna asta 540 risulta disallineata rispetto alla prima estremità e spostata verso l’esterno della rulliera T.
I secondi mezzi attuatori possono comprende una pluralità di cilindri idraulici 550, ciascuno dei quali è dotato di una prima estremità fissata al telaio 520 e di una seconda estremità fissata ad una rispettiva asta 540.
Non si esclude tuttavia che, in altre forme di attuazione, i secondi mezzi attuatori possano comprendere qualsiasi altro attuatore adatto a muovere le aste 540 nel modo sopra descritto.
Come comprensibile dalle figure 17 e 19, nella forma di attuazione illustrata, il dispositivo impilatore/de-impilatore 515 comprende preferibilmente due coppie di aste 540 conformate come spiegato in precedenza.
Le coppie di aste 540 sono parallele tra loro e poste a distanza lungo la direzione di avanzamento delle piastre di supporto S sulla rulliera T.
In particolare, le coppie di aste 540 sono poste ad una distanza almeno leggermente inferiore della lunghezza della piastra di supporto S.
Nella pratica il funzionamento del dispositivo impilatore/de-impilatore 515 è il seguente.
In fase di impilaggio una prima piastra di supporto S giunge in corrispondenza del dispositivo impilatore/de-impilatore 515, mentre il telaio 520 si trova in posizione abbassata con le aste 540 in posizione di impegno.
A questo punto, tramite il primo attuatore 530, il telaio 520 viene portato nella posizione sollevata, cosicché i supporti 545 delle aste 540 contattano la piastra S, sostanzialmente in corrispondenza di quattro spigoli della stessa, sollevandola dal piano di appoggio fornito dalla rulliera T.
Quando una seconda piastra di supporto S giunge in corrispondenza del dispositivo impilatore/de-impilatore 515, il telaio 520, per mezzo del primo attuatore 530, viene abbassato fintanto che la prima piastra di supporto S sia sostanzialmente a contatto ed in appoggio sulla seconda piastra di supporto S.
In questa posizione, il secondo tratto di ciascun supporto 545 è accolto nello spazio compreso tra la svasatura della seconda piastra di supporto S ed una superficie inferiore della prima piastra di supporto S.
A questo punto, le aste 540, per mezzo del rispettivo cilindro idraulico 550, vengono portate nella posizione di disimpegno, lasciando la prima piastra di supporto S impilata sulla seconda.
Il telaio 520 viene quindi abbassato fino a raggiungere la posizione abbassata e le aste 540 riportate, per mezzo del rispettivo cilindro idraulico 550, nella posizione di impegno.
Il telaio 520 viene quindi sollevato come descritto in precedenza, in modo da sollevare dalla rulliera T la pila composta dalla prima e dalla seconda piastra di supporto S.
Il procedimento sopra descritto viene poi ripetuto all’arrivo di una terza piastra di supporto S, e così via fino a realizzare una pila completa di piastre di supporto S dell’altezza desiderata.
In fase di de-impilaggio, il funzionamento del dispositivo impilatore/de-impilatore è il seguente.
Inizialmente la pila di piastre S si trova sollevata dal piano di appoggio definito dalla rulliera T, sostenuta dalle aste 540 in posizione di impegno e dal telaio 520 nella posizione sollevata.
A questo punto, il telaio 520 viene abbassato, per mezzo del primo attuatore 530, fino a che una prima piastra di supporto S, quella posta sul fondo della pila, si appoggia sulla rulliera T.
Le aste 540, per mezzo del rispettivo cilindro idraulico 550, vengono quindi portate nella posizione di disimpegno, dopo di che il telaio 520, per mezzo del primo attuatore 530, viene alzato fino ad una quota tale che il secondo tratto dei supporti 545 risulti sostanzialmente complanare con la svasatura della prima piastra di supporto S posta sulla rulliera T.
A questo punto, le aste 540 vengono riportate nella posizione di impegno, per mezzo dei rispettivi cilindri idraulici, in modo da infilarsi nella suddetta svasatura e porsi quindi al di sotto di una seconda piastra di supporto S che si trova in appoggio sulla prima.
Il telaio 520 viene poi ulteriormente alzato fino a raggiungere la posizione sollevata, in modo da sollevare la seconda piastra di supporto S e quindi tutte le piastre di supporto S impilate su di essa.
La rulliera T viene quindi azionata in modo da far avanzare la prima piastra di supporto S rimasta in appoggio sul trasportatore a rulli T, prima che il telaio 520 venga nuovamente abbassato, per mezzo del primo attuatore 530, per porre la seconda piastra di supporto S sia in appoggio sulla rulliera T.
Successivamente il procedimento si ripete, una piastra di supporto S alla volta, fino al completo de-impilaggio della pila di piastre di supporto S.
Tornando allo schema di figura 16, lungo la linea di movimentazione 500 può essere posta anche una macchina spazzolatrice 510 atta a pulire le piastre si supporto S, in modo da aumentare l’igiene di tutto l’impianto 100.
Questa macchina spazzolatrice 510 può comprendere ad esempio degli organi di spazzolatura, tipicamente ma non esclusivamente delle spazzole rotanti, i quali sono atti a spazzolare le piastre di supporto S che avanzano sulla linea di movimentazione 500.
Preferibilmente, la macchina spazzolatrice 510 può essere posta lungo la linea di movimentazione 500 a monte del magazzino 505, in modo tale che le piaste di supporto S siano impilate già pulite e pronte per un nuovo utilizzo.
Ovviamente a tutto quanto descritto in precedenza un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico-applicativa senza per questo uscire dall’ambito dell’invenzione come sotto rivendicata.
Claims (1)
- RIVENDICAZIONI 1. Una macchina impilatrice o de-impilatrice di teglie (V) per prodotti da forno, comprendente: - un piano di appoggio orizzontale (150) atto a sostenere una pila di teglie (V), - un trasportatore superiore (175) atto a trattenere una teglia (V) in posizione sospesa verticalmente al di sopra del piano di appoggio (150) e distanziata da esso, ed - un dispositivo sollevatore (275) atto a muovere verticalmente la pila di teglie (V) nello spazio compreso tra il piano di appoggio ed il trasportatore superiore (175), caratterizzata dal fatto che detto piano di appoggio (150) è definito da una piastra di supporto (S) posta in appoggio su un apparato di sostegno 2. Una macchina secondo la rivendicazione 1, in cui detta piastra di supporto (S) è in materiale plastico. 3. Una macchina secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui l’apparato di sostegno comprende un trasportatore inferiore (155) atto a fare avanzare la piastra di supporto (S) e ad arrestarla al di sotto del trasportatore superiore (175). 4. Un impianto (100) per l’impilamento e il de-impilamento di teglie (V) per prodotti da forno, comprendente: - una prima macchina (125) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti per de-impilare le teglie (V) di una pila, - una seconda macchina (145) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti per impilare le teglie (V) formando una pila, e - una linea di movimentazione (500) atta a trasportare le piastre di supporto (S) dalla prima macchina (125) alla seconda macchina (145). 5. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 4, in cui lungo la linea di movimentazione è posta una macchina spazzolatrice (510) atta a spazzolare le piastre di supporto (S) vuote prima di raggiungere la seconda macchina (145). 6. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui lungo la linea di movimentazione (500) è posto un magazzino (505) atto a ricevere le piastre di supporto (S) provenienti dalla prima macchina (125), accumularle e a inviarle alla seconda macchina (145). 7. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 6, in cui detto magazzino (505) comprende almeno un dispositivo impilatore/de-impilatore (515) delle piastre di supporto (S). 8. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 7, in cui il magazzino (505) è posto lungo la linea di movimentazione (500) tra la macchina spazzolatrice (510) e la seconda macchina (145). 9. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 7, in cui il dispositivo impilatore/de-impilatore (515) comprende: - un trasportatore (T) atto a definire un piano di appoggio per le piastre di supporto (S), - una pluralità di supporti (545), - primi mezzi attuatori (530) atti a muovere la pluralità di supporti (545) tra una posizione abbassata, in cui sono posti ad una quota inferiore al appoggio per le piastre di supporto (S), ed una posizione sollevata in cui sono posti ad una quota superiore a detto piano di appoggio, - secondi mezzi attuatori (550) atti a muovere la pluralità di supporti (545) tra una posizione di impegno, in cui sono atti a stare a contatto e sostenere in appoggio una piastra di supporto (S), ed una posizione di disimpegno, in cui non sono in grado di stare a contatto con detta piastra di supporto (S). 10. Un impianto (100) secondo la rivendicazione 9, in cui la pluralità di supporti (545) è fissata ad un telaio (520), il quale è mobile tra la posizione abbassata e la posizione alzata azionato dai primi mezzi attuatori (530).
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2018
- 2018-08-03 IT IT102018000007828A patent/IT201800007828A1/it unknown
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