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Treno bloccato ATM serie 800

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Treno bloccato ATM serie 800
Convoglio
Treno bloccato serie 800 in livrea "arancio ministeriale"
Anni di costruzione 1963-1965
Anni di esercizio 1963-2011
Quantità prodotta 10 treni di 3 elementi
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit., p. 306
Un treno nell'originaria livrea bianco-gialla

I treni bloccati serie 800 dell'ATM di Milano erano una serie di treni tranviari bloccati, composti da tre vetture, realizzati negli anni sessanta per l'esercizio sulla "linea celere" Milano-Gorgonzola.

Furono allestiti dal 1963 al 1965 unendo una motrice della serie 130 ÷ 139 (costruite dalle OMS nel 1941) e due rimorchiate serie 347 ÷ 358 (costruite dalle OMS nel 1950). Le motrici, originariamente a 600 V, vennero trasformate in bitensioni, per consentire l'utilizzo sulla "linea celere" elettrificata a 1200 V.

I treni si componevano di una motrice, posta in posizione centrale, inquadrata da due rimorchiate sulle quali vennero rimontate le cabine di guida.

Complessivamente vennero allestiti 10 treni; le motrici vennero numerate da 801 a 810, le rimorchiate da 831 a 850. Gli ultimi 2 treni, esauritesi le rimorchiate OMS, furono allestiti con quattro rimorchiate serie 321 ÷ 334 (costruite dalle OEFT nel 1940), con cassa allungata mediante l'inserimento di un modulo. Il primo bloccato realizzato (matricola 808) aveva le porte delle rimorchiate pilota alle estremità delle casse; a partire dal 1963 fu modificato, portando le stesse al centro[1].

I bloccati della serie 800 erano molto simili a quelli della serie 500, con i quali erano accoppiabili a comando multiplo.

In seguito alla trasformazione della "linea celere" nella linea 2 della metropolitana e alla chiusura della linea Villa Fornaci-Cassano (1972), 8 bloccati vennero destinati al servizio sulla linea Gorgonzola-Vaprio, rimasta isolata dal resto della rete; i due restanti furono assegnati, insieme a quelli della serie 500, alla Milano-Vimercate.

Dopo la chiusura di queste due linee, rispettivamente nel 1978 e nel 1981, quattro bloccati (801, 802, 804 e 806)[2] vennero trasferiti sulla Milano-Carate; un altro, l'805, fu utilizzato per provare degli equipaggiamenti elettrici ad inverter e rimase ancora per diverso tempo assegnato al deposito della metropolitana di Gorgonzola, prima di essere definitivamente accantonato e successivamente demolito[2].

Dal 1983 i bloccati superstiti furono sottoposti a revisione con riverniciatura in arancione, rifacimento di interni, casse e finestrini, nuove testate dei rimorchi pilota, sostituzione degli avviatori[3] e furono privati dell'apparato a 1200 V e del comando multiplo. Inoltre, tra il 1983 e il 1986 la presa di corrente ad asta e rotella sui rimorchi a pilota fu sostituita con quella a pantografo[3].

Al 2011 solo quattro convogli risultavano ancora in servizio[4], tutti assegnati al deposito di Desio, dove si trovano tuttora accantonati, eccetto l'unità motrice del bloccato 802, trasferita da luglio 2022 al deposito di Precotto[5].

  1. ^ Zanin, op. cit., p. 110
  2. ^ a b Zanin, op. cit., p. 112
  3. ^ a b Zanin, op. cit., p. 99
  4. ^ Statistica dei mezzi ATM, su smf.photorail.com. URL consultato il 27 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  5. ^ Di Luca Cesana, Un nuovo futuro per i tram storici di Desio?, pubblicazione Passione Trasporti, 28 luglio 2022.
  • Mauro Anzani, In tram a Desio e Limbiate, Milano, ACT, 2011
  • Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi, Parma, Ermanno Albertelli, 1980, pp. 302–306.
  • Giuseppe Severi, I tram "bloccati" si rinnovano per le linee della Brianza, in "I Treni Oggi" n. 14 (novembre 1981).
  • Paolo Zanin, ATM Milano tram elettrici interurbani, Salò (BS), Editrice Trasporti su Rotaie, 2013, ISBN 978-88-85068-41-4.

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