Tram TEL Ce 2/2 1-12
TEL Ce 2/2 1 ÷ 12 | |
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Motrice tranviaria urbana | |
Anni di costruzione | 1910 |
Anni di esercizio | 1910-1959 |
Quantità prodotta | 12 |
Costruttore | SWS (parte meccanica) Alioth (parte elettrica) |
Lunghezza | 8.200 mm (lunghezza) |
Larghezza | 2.000 mm |
Capacità | 18 posti a sedere |
Scartamento | 1000 mm |
Massa in servizio | 10,8 t (1 ÷ 3) 9,8 t (4 ÷ 12) |
Rodiggio | B |
Diametro ruote motrici | 820 mm |
Potenza continuativa | (oraria): 66 kW (1 ÷ 3) 41 kW (4 ÷ 12) |
Velocità massima omologata | 35 km/h |
Alimentazione | elettrica |
Dati tratti da:
Betti Carboncini, op. cit., p. 233 |
Le elettromotrici Ce 2/2 delle Tramvie Elettriche Luganesi, numerate da 1 a 12, erano una serie di vetture tranviarie che prestarono servizio sulla rete di Lugano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1910 la rete tranviaria di Lugano, inizialmente alimentata a corrente alternata trifase, venne convertita alla corrente continua[1], rendendo così necessaria la sostituzione delle originarie elettromotrici Ce 1/2 numerate da 1 a 4.
Le nuove vetture, di tipo Ce 2/2 e numerate da 1 a 12, furono costruite dalla Schlieren con parte elettrica Alioth[2]. Delle dodici vetture complessive, quelle numerate da 1 a 3 erano di potenza maggiore, per il servizio sull'acclive linea 4 per la stazione ferroviaria[2].
In epoca successiva, in seguito all'eliminazione della terza classe, le vetture divennero di seconda, e vennero pertanto riclassificate Be 2/2[2].
In seguito alla riduzione della rete tranviaria, progressivamente sostituita dalla rete filoviaria, la vettura 3 fu venduta alla Ferrovia Lugano-Ponte Tresa, che la utilizzò come veicolo di servizio fino al 1970[3]; la vettura 4 venne invece noleggiata alla Ferrovia Lugano-Cadro-Dino, che la utilizzò per il servizio sulla tratta urbana dalle caratteristiche tranviarie, dal centro di Lugano alla località La Santa[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Adriano Betti Carboncini, Binari ai laghi, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, 1992, ISBN 88-85068-16-2.