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Marco Servilio Pulice Gemello

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Marco Servilio Pulice Gemello
Console della Repubblica romana
Nome originaleMarcus Servilius Pulex Geminus
GensServilia
Edilitànel 204 a.C.[1]
Consolatonel 202 a.C.[2]
Proconsolatonel 201 a.C. in Etruria

Marco Servilio Pulice Gemello[3] (latino: Marcus Servilius Pulex Geminus) (fl. III secolo a.C.) è stato un politico romano del III secolo a.C. appartenente alla gens Servilia.

Eletto augure alla morte di Spurio Carvilio Massimo,[4] nel 204 a.C. divenne edile curule e pose delle quadrighe d'oro sul Campidoglio.[1]

Nel 203 a.C. viene nominato magister equitum dal dittatore Publio Sulpicio Galba Massimo[5] e l'anno successivo fu eletto console con Tiberio Claudio Nerone nel 202 a.C..[2] Durante il suo consolato, mentre il collega ricevette il compito di partire per l'Africa ad affiancare Scipione l'Africano, fu incaricato di restare a Roma, per tenere i comizi. Una volta però che gli fu confermata l'Etruria[6][7] come provincia da governare anche per l'anno successivo, elesse dittatore suo fratello Gaio Servilio Gemino[8] affinché svolgesse i suoi incarichi da console al posto suo in città.

  1. ^ a b Livio, XXIX, 38.
  2. ^ a b Livio, XXX, 26.
  3. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.2 p. 239 Archiviato il 16 ottobre 2012 in Internet Archive.
  4. ^ Livio, XXVI, 23.8.
  5. ^ Livio, XXX, 24.
  6. ^ Livio, XXX, 27 e 38.
  7. ^ Livio, XXX, 41.
  8. ^ Livio, XXX, 39.

Predecessore Fasti consulares Successore
Gneo Servilio Cepione
e
Gaio Servilio Gemino
(202 a.C.)
con Tiberio Claudio Nerone
Gneo Cornelio Lentulo
e
Publio Elio Peto