Rovescala
Rovescala comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Pavia |
Amministrazione | |
Sindaco | Marco Scabiosi (lista civica) dal 5-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 45°01′N 9°21′E |
Altitudine | 250 m s.l.m. |
Superficie | 8,41 km² |
Abitanti | 876[1] (31-8-2019) |
Densità | 104,16 ab./km² |
Frazioni | Ca' Bella, Ca' del Vento, Ca' Littorina, Campana di Ferro, Ca' Nicelli, Ca' Nova, Cascina Molino, Cascina Val Madonna, Croce, Luzzano, Mosca, Pieve, Scazzolino |
Comuni confinanti | Castel San Giovanni (PC), Montù Beccaria, San Damiano al Colle, Santa Maria della Versa, Ziano Piacentino (PC) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 27040 |
Prefisso | 0385 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 018131 |
Cod. catastale | H614 |
Targa | PV |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | rovescalesi |
Giorno festivo | 22 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Rovescala nella provincia di Pavia | |
Sito istituzionale | |
Rovescala (Ruscala in dialetto oltrepadano) è un comune italiano di 876 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella collina dell'Oltrepò Pavese, nella valle del torrente Bardonezza, al confine con la provincia di Piacenza[3].
Storia
Fin dall'epoca longobarda il territorio fu una pertinenza monastica dell'abbazia di San Colombano di Bobbio, fondata nel 614 dall'abate San Colombano, i territori sono inseriti nei possedimenti del grande feudo reale ed imperiale monastico di Bobbio, il territorio di Rovescala (Rovacla)[4] faceva parte della grande domusculta della corte di Auliano di Monte Acuto (Montù Beccaria).
Rovescala fu donata nel 943 dai re d'Italia Ugo e Lotario al vescovo di Pavia e successivamente confermata dall’imperatore Ottone I nel 972, aggiungendovi il titolo di contea[5]. Fu successivamente infeudata ai discendenti di Bernardo, di stirpe carolingia, conte di Parma e Pavia, che, già conti di Sospiro nel Cremonese, furono in seguito detti Conti di Rovescala, venendo annoverati, con i Langosco, i Gambarana e gli Sparavara, tra l'ampio consortile dei conti palatini di Lomello. Contesa tra Piacentini e Pavesi, Rovescala passò nel 1164 sotto il dominio di questi ultimi, che vi nominarono podestà e castellani, ma i conti continuarono a conservarne il possesso effettivo. Capi del partito guelfo e duramente ostili alla crescente influenza viscontea nella Lombardia meridionale, i conti di Rovescala esercitarono per buona parte del XIII e XIV secolo una grande influenza su tutto l'Oltrepò, scontrandosi con i Malaspina di Varzi e i Landi di Piacenza. Banditi nel 1315 da Pavia (della quale avevano la cittadinanza) con le altre principali casate guelfe, i conti nel 1358 riottennero i loro beni sequestrati, ma nel 1370 sostennero una dura guerra contro Galeazzo Maria Visconti, che devastò gran parte dei loro possedimenti. Perdonati una prima volta dal signore di Milano, alla sua morte si ribellarono nuovamente al dominio visconteo (1405-07), finché nel 1416 Filippo Maria Visconti non marciò contro di loro, impadronendosi di Rovescala. Imprigionati e privati dei loro beni, donati dal duca a Giorgio Aicardi, detto Scaramuzza Visconti, i conti si trasferirono a Pieve Porto Morone, sulla sinistra del Po, sempre in territorio pavese, ottenendo in seguito, nel 1427 e poi nel 1456, la reintegrazione dei loro possessi, ma non del castello e della signoria di Rovescala, rimasta alla discendenza di Scaramuzza. Nel 1482, morto Gasparino Visconti senza eredi, il duca Gian Galeazzo Maria Sforza vendette per trecento ducati la signoria di Rovescala al nobile piacentino Gerardo Pecorara, concedendogli l'investitura feudale e la separazione del territorio dalla giurisdizione di Pavia e di ogni altra città, quale corpo separato.
Il fatto che i maggiori proprietari terrieri continuassero ad essere gli antichi conti, fu causa di una lunghissima serie di controversie legali con i nuovi feudatari, che più volte degenerarono in scontri armati tra gli opposti partigiani. Nel 1491 i conti rientrarono temporaneamente in possesso del castello, ma negli anni '30 del Cinquecento i Pecorara riuscirono definitivamente ad imporsi quali signori del feudo, grazie anche ad una serie di accordi matrimoniali con gli antichi conti, ormai in progressiva decadenza. Retto in condominio da diversi rami della famiglia Pecorara (dal 1536 annoverata tra la nobiltà decurionale di Pavia), nel 1623 il feudo fu interamente acquistato da Pietro Paolo Pecorara, restando alla sua discendenza fino alla morte, nel 1783. In mancanza di eredi diretti, il re di Sardegna Vittorio Amedeo III (nei cui stati l'Oltrepò pavese era pervenuto nel 1739) tre anni dopo investì Rovescala al giureconsulto pavese Gerolamo Pecorara, come più prossimo affine, il quale fu anche l'ultimo feudatario.
Presso Rovescala ancora nel XVIII secolo esisteva il piccolo comune di Luzzano, presso il confine piacentino. Era noto fin dal XII secolo, quando era dominio del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. All'inizio del XIX secolo fu aggregato a Rovescala.
Monumenti e luoghi d'interesse
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[6]
Amministrazione
Comunità montane
Fa parte della fascia bassa della Comunità Montana Oltrepò Pavese.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2019.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Giancarlo A. Baruffi, Via S.ti Columbani-II Alta Versa, Pavia, Luigi Ponzo e Figlio, 2014.
- ^ [https://www.saintcolumban.eu/sito/d-la_famiglia_colombaniana/d_02-le_comunita_colombaniane/d_02_01-italia/italia-lombardia-canevino_pv/documenti/03-il_trasferimento_di_san_colombano_da_bobbio_a_pavia.pdf Il Trasferimento di San Colombano da Bobbio a Pavia: 17 – 30 Luglio 929 - Il corteo sabato 18 luglio 929 attraversa la Val Versa, ricca di corti e di celle monastiche: Canevino, Auliano, Golferenzo, Soriasco, Begoglio, Rovescala, Sparano di Bosnasco e Portalbera]
- ^ Storia di Rovescala sul Portale Lombardia Beni Culturali
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
- Rovescala, 1192-1992, Uomini, terre e vini in un borgo oltrepadano, L.V.G., Azzate, 1992
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.rovescala.pv.it.