ITVR20080067A1 - Dispositivo per uso chirurgico - Google Patents

Description

RIASSUNTO

Dispositivo per uso chirurgico (1), in particolare per interventi percutanei di plastica ossea, per esempio interventi di vertebroplastica o simili, e/o per interventi di biopsia, comprende una guida (2) di iniezione di un fluido terapeutico in una parte ossea (26), per esempio un fluido cementifero, scorrevole all'interno di detta guida (2) un ago (12) con una prima estremità (14), dotata di un pomello di presa (15), e una seconda estremità (18) opposta alla prima estremità (14), la guida (2) avendo una prima estremità (3) che definisce un'apertura, sagomata a becco di flauto, di erogazione (4) del fluido all'interno della parte ossea (26), e una seconda estremità (5) che definisce un'apertura di caricamento del fluido all'esterno della parte ossea (26), la seconda estremità (5) comprende un'impugnatura (8), la quale presenta due ali (9 e 10) di forma diversa, in modo tale che sia riconoscibile la posizione e l'orientamento della sagoma a becco di flauto dell'apertura (4). (figura 1)

Descrizione di Brevetto di Invenzione Industriale avente per titolo:

"DISPOSITIVO PER USO CHIRURGICO".

CAMPO TECNICO DELL'INVENZIONE.

La presente invenzione riguarda un dispositivo per uso chirurgico, ed in particolare, secondo un aspetto, la presente invenzione riguarda un ago per biopsia di tessuti duri, quali per esempio i tessuti ossei, secondo un altro aspetto, la presente invenzione riguarda un ago per interventi percutanei plastica ossea, in particolare per vertebroplastica .

STATO DELLA TECNICA ANTERIORE.

Lo stato della tecnica comprende diversi dispositivi per uso chirurgico, quali per esempio aghi per biopsia di tessuti ossei, aghi per l'introduzione di fluidi per la plastica delle vertebre, aghi per operazioni di fusione di vertebre, eccetera.

Nel brevetto statunitense US-2 919 692 è descritto uno strumento da utilizzare principalmente per biopsie di vertebre. Lo strumento di questo brevetto comprende una guida tubolare dotata sull'esterno di una scala graduata per indicare la desiderata profondità di penetrazione, un perforatore anch'esso tubolare, inseribile all'interno della guida tubolare, e una punta di guida per il perforatore. Quest'ultimo presenta un'estremità frastagliata per tagliare l'osso ed una lunghezza tale da poter arrivare al midollo dell'osso. Sono inoltre previsti altri aghi per preparare la foratura ed aghi di diversa lunghezza per ottenere biopsie a diverse profondità.

Nell'uso di questo strumento, è perciò necessario introdurre ed estrarre le diverse guide ed aghi numerose volte fino ad ottenere il materiale biologico della biopsia.

Nella domanda di brevetto statunitense US-2007/0270896 è illustrato un dispositivo di accesso ai peduncoli di una vertebra per effettuare un'operazione di fusione di vertebre. Il suddetto dispositivo comprende un ago di posizionamento tubolare, dotato di una punta particolarmente adatta al bloccaggio su un peduncolo di una vertebra, all'interno dell'ago tubolare si trova un altro ago dotato di una punta con un'affilatura atta a penetrare attraverso il peduncolo. Secondo una forma esecutiva la punta dell'ago di penetrazione ha una forma piramidale a tre facce.

In seguito, l'ago di penetrazione viene estratto e viene posizionato un filo di Kirschner, quindi viene rimosso anche l'ago tubolare di posizionamento e, attraverso successive fasi di inserzione e rimozione del filo di Kirschner e dell'ago di posizionamento, vengono infine avvitate nella vertebra degli inserti filettati per le viti per effettuare la fusione di vertebre.

SCOPI DELL'INVENZIONE.

Uno scopo della presente invenzione è migliorare lo stato della tecnica.

Un altro scopo della presente invenzione è mettere a punto un dispositivo per uso chirurgico che sia di uso facile e pratico, per esempio per attraversare i tessuti molli di un paziente.

Ancora un altro scopo della presente invenzione è di mettere a punto un dispositivo per uso chirurgico che permetta di effettuare biopsie e di realizzare plastiche ossee, in particolare vertebroplastiche, con un solo strumento e in una singola fase di inserimento nel corpo del paziente.

Conformemente ad un aspetto dell'invenzione è previsto un ago per uso chirurgico secondo la rivendicazione 1.

BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di alcune forme di realizzazione di dispositivi per uso chirurgico, illustrati a titolo indicativo negli uniti disegni in cui:

la figura 1 è una vista prospettica di un dispositivo per uso chirurgico secondo la presente invenzione, durante una fase di utilizzo per una vertebroplastica; la figura 2 è una vista laterale di un particolare del dispositivo chirurgico di cui a figura 1;

la figura 3 è una vista prospettica di un altro particolare del dispositivo chirurgico di cui a figura 1;

le figure 4-6 illustrano alcune fasi di utilizzo per una vertebroplastica del dispositivo per uso chirurgico secondo la presente invenzione;

la figura 7 è una vista prospettica del dispositivo per uso chirurgico secondo la presente invenzione, durante una fase di utilizzo per una biopsia;

la figura 8 è una vista prospettica di un particolare del dispositivo chirurgico di cui a figura 6;

la figura 9 illustra due viste laterali di alcuni particolari del dispositivo chirurgico di cui alle figure precedenti;

le figure 10-14 sono delle viste ingrandite di alcuni particolari di un'altra versione del dispositivo secondo la presente invenzione.

FORME DI ATTUAZIONE DELL'INVENZIONE.

Con riferimento alle figure 1-9, con 1 è indicata nel complesso una versione del dispositivo per uso chirurgico secondo la presente invenzione, in particolare un dispositivo per interventi di plastica ossea, quali la vertebroplastica o simili, e per interventi di biopsia.

Nella forma esecutiva illustrata si farà esplicito riferimento ad interventi di biopsia e plastica ossea con introduzione di cemento osseo applicata a vertebre, anche se si deve intendere che la presente invenzione può essere applicata per altri tipi di interventi osseo.

Il dispositivo 1 comprende una guida 2 dotata di una prima estremità 3 che è aperta ed il cui bordo definisce un'apertura di erogazione 4, la suddetta estremità è inoltre sagomata a becco di flauto.

La guida 2 comprende, dalla parte opposta rispetto alla prima estremità 3, una seconda estremità 5, anch'essa aperta, che definisce l'apertura di caricamento e che è dotata di mezzi di collegamento 6 per un serbatoio di contenimento 7 di fluido terapeutico, per esempio fluido cementifero (figura 6).

Sul lato della seconda estremità 5, la guida 2 comprende un'impugnatura 8, la quale presenta due ali 9 e 10 di forma diversa. Secondo quanto illustrato in dettaglio anche nelle figure 10-13, che si riferiscono ad un'altra versione della guida 2 che verrà descritta più in dettaglio nel seguito, l'ala 9 presenta una forma triangolare in corrispondenza dell'apertura di erogazione 4 sagomata a becco di flauto, mentre l'altra ala 10 che si trova opposta all'ala 9 presenta una forma rettangolare. Le forme delle ali 9 e 10 qui descritte ed illustrate sono solo degli esempi di realizzazione e si deve intendere che sono possibili anche altre forme atte a differenziare le due ali senza uscire dall'ambito della presente invenzione.

Secondo quanto illustrato in figura 12, la guida 2 può comprendere un simbolo 11 che riproduce la posizione della sagoma a becco di flauto dell'apertura 4. Nell'utilizzo della guida 2, l'operatore può così orientare con facilità e sicurezza la posizione dell'apertura 4 in modo di dirigere il fluido cementifero nella direzione voluta.

Secondo quanto illustrato più in dettaglio nelle figure 3, 7-9, all'interno della guida 2 può scorrere un ago 12 che è a sua volta assialmente cavo e comprende all'interno della propria cavità assiale un mandrino 13. L'ago 12 comprende una prima estremità 14 dotata di un pomello di presa 15, e di primi mezzi di accoppiamento 16 atti ad accoppiarsi con secondi mezzi di accoppiamento 17 della guida 2.

L'ago 12 comprende inoltre una seconda estremità, o punta 18, posta sul lato opposto alla prima estremità 14, dotata di una punta 19 sagomata a cono (non illustrata), oppure a diamante a forma di piramide a due o più facce.

Anche il mandrino 13 comprende una prima estremità dotata di una manopola 20 ed una seconda estremità, opposta alla prima estremità, con una punta 21 sagomata a cono (non illustrata), oppure a diamante a forma di piramide a due o più facce.

1 primi e i secondi mezzi di accoppiamento 16, 17 permettono due diverse posizioni relative fra la guida 2 e l'ago 12. In una prima posizione relativa, illustrata in figura 3, la punta 18 dell'ago 12 si trova sporgente rispetto alla sagoma a becco di flauto dell'apertura 4.

Questa prima posizione relativa permette una migliore penetrazione nei tessuti molli del paziente del gruppo guida 2 e ago 12, grazie alla prominenza della punta 18 a forma di cono o diamante.

Una seconda posizione relativa fra la guida 2 e l'ago 12 prevede che l'estremità 3 a becco di flauto sia sporgente rispetto alla punta 18 dell'ago 12.

Questa seconda posizione relativa permette una migliore penetrazione del gruppo - guida 2 ed ago 12 nei tessuti duri del paziente, in particolare nei tessuti ossei guali, per esempio, le vertebre.

Per ottenere le due posizioni, i primi mezzi di accoppiamento comprendono una scanalatura 16 che comprende due porzioni 22, 23 disposte, su una parte cilindrica dell'estremità 14 dell'ago 12, a due diverse profondità assiali.

I secondi mezzi di accoppiamento della guida 2 comprendono un piolo 17 atto ad inserirsi nella scanalatura 16. La scanalatura 16 e del piolo 17 costituiscono nell'insieme un innesto a baionetta con due diverse posizioni dell'ago 12 rispetto alla guida 2. Quando l'ago 12 è nella posizione con la punta 18 più sporgente rispetto alla guida 2, il piolo 17 si trova inserito nella porzione 22, mentre, nell'altra posizione, con la punta 18 retratta rispetto alla guida 2, il piolo 17 si trova inserito nella porzione 23. La scanalatura 16 comprende inoltre un tratto assiale 24 aperto attraverso cui si inserisce il piolo 17.

Nella versione illustrata nelle figure 10-14, la posizione del piolo 17 e della scanalatura 16 sono scambiate.

II piolo 17 si trova in prossimità del pomello di presa 15 sull'ago 12, mentre la guida 2 comprende una scanalatura 16 parzialmente chiusa, ed in particolare secondo la figura 14, la scanalatura 16 comprende un tratto assiale 25 superiormente chiuso attraverso cui si inserisce il piolo 17. L'estremità 6 della guida 2 è chiusa ad anello ed è perciò molto resistente.

La scanalatura 16, illustrata nelle figure 10-14, presenta una sola posizione assiale dell'ago 12 perché si riferisce ad una versione semplificata della presente invenzione.

Tuttavia, la stessa scanalatura 16 illustrata nella figura 2, con due tratti 22, 23 disposti a diversa profondità assiale, può essere applicata all'estremità 6 della guida 2 illustrata nelle figure 10-14.

Nella versione semplificata, l'estremità 18 dell'ago 12 presenta anch'essa una conformazione a becco di flauto. Quando il piolo 17 dell'ago 12 è completamente inserito nella scanalatura 16 della guida 2, l'estremità 18 si integra, praticamente senza soluzione di continuità, con l'apertura 4 (figura 11).

Con la versione più completa del dispositivo 1, illustrata nelle figure 1-9, durante un intervento chirurgico, l'operatore inserisce dapprima il mandrino 13 nel corpo del paziente fino raggiungere e ad arrestarsi contro una parte ossea 26 (figura 4) oggetto dell'intervento chirurgico.

Per favorire l'introduzione del mandrino 13 nel corpo del paziente, l'operatore può utilizzare un guidamandrino 27. L'introduzione del mandrino è anche facilitata dal piccolo diametro dello stesso mandrino 13, e dalla conformazione a cono o diamante della punta 21.

Questo tipo di punta a cono o diamante è particolarmente adatta a tagliare i tessuti molli del paziente senza che vi siano deviazioni dall'impostazione fornita dall'operatore.

Successivamente, viene introdotto facendolo scorrere sul mandrino 13, il gruppo - guida 2 ed ago 12 - con la punta 19 dell'ago 12 nella posizione più sporgente (figure 3 e 5) fino da arrestarsi contro la parte ossea 26 (figura 6). Anche in questo caso, la conformazione a cono o diamante 19 della punta 18, favorisce la penetrazione nei tessuti molli del paziente senza che vi siano deviazioni dall'impostazione fornita dall'operatore.

Quindi, per procedere alla penetrazione nella parte ossea 26 l'operatore posiziona l'ago 12 e la relativa punta 18 in posizione retratta, spostando il piolo 17 nella porzione 23 della scanalatura 16.

In questo modo, è l'estremità 3 a becco di flauto che penetra nella parte ossea 26, perché la conformazione a becco di flauto è più favorevole per la penetrazione nei tessuti duri, quali appunto le parti ossee.

Si deve notare che, grazie all'ala 9 di forma triangolare dell'impugnatura 8, l'operatore può orientare con facilità e sicurezza la posizione dell'apertura 4 che è posizionata in corrispondenza della suddetta ala 9.

Durante la penetrazione nella parte ossea 26, e per eseguire una biopsia della suddetta parte ossea, il mandrino 13 è posto in posizione retratta rispetto all'ago 12.

Quest'ultimo presenta, verso la parte ossea 26, la propria estremità 18 con una cavità 27 corrispondente alla porzione lasciata libera dal mandrino 13. Durante l'introduzione nella parte ossea 26, grazie al bordo tagliente dell'estremità 18, la cavità 27 si riempie di materiale osseo 28.

Quando la guida 2 è completamente penetrata nella parte ossea 26 (figura 1), con l'estremità 3 nella corretta posizione per effettuare un'introduzione di fluido terapeutico, per esempio fluido cementifero per plastica ossea, l'operatore può estrarre (figura 6, freccia F) l'ago 12 con il mandrino 13 (figura 7).

Si può quindi applicare (figura 6, freccia G) il serbatoio di contenimento 7 di fluido cementifero, tramite i mezzi di collegamento 6 e procedere quindi all'intervento di plastica ossea, in particolare di vertebroplastica .

Secondo quanto illustrato nella figura 8, reinserendo il mandrino 13 nell'ago 12, si può estrarre il materiale osseo 28 della biopsia.

Dalla sequenza delle operazioni sopra descritte, è perciò evidente che è possibile ottenere la biopsia della parte ossea 26 senza ulteriori introduzioni e/o estrazioni del dispositivo 1, al tempo stesso è possibile eseguire un intervento di plastica ossea, in particolare di vertebroplastica.

Con la versione semplificata del dispositivo 1 illustrato nelle figure 10-14, è possibile eseguire l'introduzione di fluidi terapeutici nella parte ossea, per esempio una vertebroplastica con l'introduzione di un fluido cementifero, ma non è possibile eseguire una biopsia dei tessuti ossei.

La guida 2 con l'ago 12 sono inizialmente fissati insieme in modo da avere l'estremità 18 dell'ago 12 integrata, praticamente senza soluzione di continuità, con l'apertura 4 della guida 2 (figura 11). Tale posizione è ottenuta tramite l'innesto a baionetta fra guida 2 e ago 12 posto nell'estremità opposta all'apertura a becco di flauto. Come già sopra indicato 1'innesto a baionetta di questa versione del dispositivo 1 comprende un'estremità 6 chiusa ad anello, pur comprendendo una scanalatura 16 con un tratto assiale 25 chiuso superiormente, attraverso cui si inserisce il piolo 17 che è portato dall'ago 12. L'estremità 6 della guida 2 è chiusa ad anello ed è perciò molto resistente.

Una volta introdotto il dispositivo 1 nella parte ossea del paziente, l'operatore può estrarre l'ago 12, ruotando e sfilandolo dall'innesto a baionetta, e può quindi applicare il serbatoio di contenimento 7 di fluido cementifero, tramite i mezzi di collegamento 6, procedendo quindi all'intervento percutaneo di plastica ossea, in particolare di vertebroplastica.

Claims (15)

1. RIVENDICAZIONI Dispositivo per uso chirurgico (1), in particolare per interventi percutanei di plastica ossea, per esempio interventi di vertebroplastica o simili, e/o per interventi di biopsia, comprendente almeno una guida (2) di iniezione di un fluido terapeutico in una parte ossea (26), per esempio un fluido cementifero, scorrevole all'interno di detta guida (2) un ago (12) con una prima estremità (14), dotata di un pomello di presa (15), e una seconda estremità (18) opposta a detta prima estremità (14), detta guida (2) avendo una prima estremità (3) che definisce almeno un'apertura di erogazione (4) di detto fluido all'interno di detta parte ossea (26), e almeno una seconda estremità (5) che definisce un'apertura di caricamento di detto fluido all'esterno di detta parte ossea (26), detta apertura di erogazione (4) essendo sagomata a becco di flauto, caratterizzato dal fatto che detta seconda estremità (5) comprende un'impugnatura (8), la quale presenta due ali (9 e 10) di forma diversa, in modo tale che sia riconoscibile la posizione e l'orientamento della sagoma a becco di flauto dell'apertura (4).
2. 2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detta guida (2) e detto ago (12) sono fissabili insieme in modo tale che l'estremità (18) dell'ago (12) sia integrata, praticamente senza soluzione di continuità, con l'apertura (4) a becco di flauto della guida (2).
3. 3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui in cui detta guida (2) e detto ago (12) sono fissabili insieme tramite dei mezzi a baionetta (16, 17).
4. 4. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in cui detti mezzi a baionetta (16, 17) sono posizionati su dette seconde estremità (5, 14) di detta guida (2) e detto ago (12).
5. 5. Dispositivo secondo la rivendicazione 4, in cui detti mezzi a baionetta comprendono un piolo (17) disposta su una di dette seconde estremità (14, 5).
6. 6. Dispositivo secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui detti mezzi a baionetta comprendono una scanalatura (16) disposta su una di dette seconde estremità (5, 14), ed in cui detta seconda estremità (5, 14) è conformata ad anello chiuso.
7. 7. Dispositivo secondo la rivendicazione 5, in cui detta scanalatura (16) comprende un tratto assiale (25) chiuso superiormente.
8. 8. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 5, in cui detti mezzi a baionetta comprendono una scanalatura (16) disposta su una di dette seconde estremità (5, 14), detta scanalatura (16) essendo dotata di due porzioni (22, 23) disposte, sull'estremità (14) dell'ago (12) oppure sull'estremità (5) della guida (2), a due diverse profondità assiali ed in modo tale da permettere di fissare detto ago (12) a due diverse posizioni assiali rispetto a detta guida (2).
9. 9. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda estremità (18) di detto ago (12) presenta una punta (19) sagomata a cono oppure a diamante a forma di piramide a due o più facce.
10. 10. Dispositivo secondo la rivendicazione 9, in cui detta punta (19) di detto ago (12) è posizionabile in una posizione più sporgente rispetto a detta apertura di erogazione (4) sagomata a becco di flauto.
11. 11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui detta punta (19) di detto ago (12) è posizionabile in due posizioni, a diversa profondità assiale rispetto a detta guida (2), tramite detti mezzi a baionetta (16, 17).
12. 12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un mandrino di guida (13) scorrevole assialmente entro una sede di detto ago (12).
13. 13. Dispositivo secondo la rivendicazione 12, in cui detto mandrino (13) comprende una punta (21) sagomata a cono oppure a diamante a forma di piramide a due o più facce.
14. 14. Dispositivo secondo la rivendicazione 12 o 13, in cui detto mandrino (13) comprende una manopola (20) atta a permettere l'introduzione dello stesso mandrino (13) nel corpo del paziente.
15. 15. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta seconda estremità (5), che definisce un'apertura di caricamento di detto fluido terapeutico, comprende dei mezzi di collegamento (6) per un serbatoio di contenimento (7) di detto fluido.