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ITUB20159193A1 - Dispositivo di macinazione - Google Patents

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Publication number
ITUB20159193A1
ITUB20159193A1 ITUB2015A009193A ITUB20159193A ITUB20159193A1 IT UB20159193 A1 ITUB20159193 A1 IT UB20159193A1 IT UB2015A009193 A ITUB2015A009193 A IT UB2015A009193A IT UB20159193 A ITUB20159193 A IT UB20159193A IT UB20159193 A1 ITUB20159193 A1 IT UB20159193A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
grinding
annular
grooved
central axis
outer shell
Prior art date
Application number
ITUB2015A009193A
Other languages
English (en)
Inventor
Alberto Catellani
Original Assignee
Plast Emilia S R L
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Plast Emilia S R L filed Critical Plast Emilia S R L
Priority to ITUB2015A009193A priority Critical patent/ITUB20159193A1/it
Priority to EP16203617.2A priority patent/EP3181023A1/en
Publication of ITUB20159193A1 publication Critical patent/ITUB20159193A1/it

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    • A47FURNITURE; DOMESTIC ARTICLES OR APPLIANCES; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; SUCTION CLEANERS IN GENERAL
    • A47JKITCHEN EQUIPMENT; COFFEE MILLS; SPICE MILLS; APPARATUS FOR MAKING BEVERAGES
    • A47J42/00Coffee mills; Spice mills
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  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Food Science & Technology (AREA)
  • Finish Polishing, Edge Sharpening, And Grinding By Specific Grinding Devices (AREA)
  • Polarising Elements (AREA)
  • Encapsulation Of And Coatings For Semiconductor Or Solid State Devices (AREA)
  • Disintegrating Or Milling (AREA)

Description

DESCRIZIONE
"DISPOSITIVO DI MACINAZIONE"
CAMPO DELLA TECNICA
La presente invenzione riguarda un dispositivo di macinazione per prodotti alimentari in grani, come ad esempio pepe, sale, caffè, cioccolata o altre spezie. Più in particolare , 1'invenzione inerisce un dispositivo di macinazione che è destinato ad essere associato alla bocca di un contenitore usa-e-getta, tipicamente un vasetto di vetro o di plastica trasparente , all'interno del guai e il prodotto da macinare viene confezionato e commercializzato .
TECNICA MOTA
I dispositivi di macinazione attualmente utilizzati per guesto tipo di applicazioni comprendono generalmente una parte statorica atta ad essere applicata in posizione fissa alla bocca del contenitore , ed una parte rotorica atta a ruotare rispetto alla parte statorica per azione manuale di un utilizzatore .
La parte statorica comprende una cavità di macinazione, conformata sostanzialmente come un condotto cilindrico, la guale è disposta coassiale alla bocca del contenitore e la cui superficie interna è resa corrugata da una pluralità di denti o nervature aventi bordi acuminati.
La parte rotorrea comprende un piattello trasversale, il quale è atto ad occludere 1'estremità assiale della cavità di macinazione ed è provvisto di una pluralità di aperture di uscita per il passaggio del prodotto macinato, ed un corpo macinante di forma generalmente conica, il quale si deriva centralmente dal piattello trasversale per inserirsi assialmente all'interno della cavità di macinazione e la cui superficie esterna è resa corrugata da una corrispondente pluralità di denti o nervature con bordi acuminati.
La superficie interna della cavità di macinazione e la superficie esterna del corpo macinante non sono a diretto contatto, ma sono tra loro separate da una stretta intercapedine anulare su cui si affacciano le aperture di uscita ricavate nel piattello trasversale.
In questo modo, il prodotto da macinare può che si posiziona nell'intercapedine viene trattenuto tra i denti della cavità di macinazione e del corpo macinante e può essere efficacemente macinato, semplicemente facendo ruotare le due parti 1'una rispetto all'altra.
Affinché ciò sia possibile è tuttavia necessario che la cavità di macinazione ed il corpo macinante siano realizzate in un materiale piuttosto duro e rigido, ad esempio in Resina Acetalica (ROM), il quale possa essere facilmente lavorato per realizzare le necessarie dentature e possa altresì resistere alle frizioni generate durante la macinazione.
Come controindicazione, questo tipo di materiale è tuttavia piuttosto costoso ed impatta quindi in modo significativo sul costo di produzione del dispositivo di macinazione che, essendo concepito come dispositivo usa-e-getta, deve essere realizzato nel modo più economico possibile.
SOMMARIO DELL'INVENZIONE
Uno scopo della presente invenzione è perciò quello di fornire una soluzione che consenta di ridurre i costi di produzione del dispositivo di macinazione, senza comprometterne la funzionalità e 1'efficacia.
Un altro scopo è quello di raggiungere il menzionato obiettivo nell'ambito di una soluzione semplice e razionale.
Tali ed altri scopi sono raggiunti dalle caratteristiche dell'invenzione riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell'invenzione.
In particolare, una forma di attuazione dell'invenzione rende disponibile un dispositivo di macinazione comprendente:
- una parte statorica comprendente una cavità di macinazione,
- una parte rotorica girevolmente accoppiata alla parte statorica secondo un asse di rotazione coincidente con un asse centrale di detta cavità di macinazione e comprendente un corpo macinante assialmente inserito all'interno di detta cavità di macinazione,
in cui la parte statorica comprende:
un mantello esterno provvisto di mezzi di connessione alla bocca di un contenitore, ed una bussola interna definente la cavità di macinazione, la quale è realizzata in corpo separato rispetto al mantello esterno ed è accoppiata al mantello esterno mediante un collegamento che li vincola reciprocamente almeno in rotazione.
Grazie a questa soluzione, la bussola che definisce la cavità di macinazione può essere 1'unico componente della parte statorica che viene realizzato in un materiale duro e rigido, riducendo al minimo 1'utilizzo di tale materiale e quindi i costi di produzione del dispositivo di macinazione.
Secondo un aspetto dell'invenzione, il collegamento tra la bussola interna ed il mantello esterno può comprendere:
- un anello scanalato realizzato in corpo unico con la bussola interna ed estendentesi attorno ad un asse centrale coincidente con 1'asse di rotazione, ed
- una corrispondente sede scanalata realizzata nel mantello esterno ed in cui è assialmente inserito detto anello scanalato, realizzando con detta sede scanalata un accoppiamento prismatico.
Questa soluzione rappresenta una modalità semplice ed efficace per garantire che la bussola interna che definisce la cavità di macinazione non possa mai ruotare rispetto al mantello esterno che viene applicato al contenitore.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, detto anello scanalato può avere uno sviluppo assiale inferiore allo sviluppo assiale della bussola interna, rispetto alla quale può sporgere radialmente verso 1'esterno.
Questo accorgimento permette di realizzare 1'anello scanalato in modo semplice e razionale.
Un altro aspetto dell'invenzione prevede che il mantello esterno possa comprendere una spalla anulare che delimita una estremità di detta sede scanalata e che funge da riscontro assiale per 1'anello scanalato.
In questo modo risulta facile posizionare assialmente la bussola interna rispetto al mantello esterno.
Un altro aspetto dell'invenzione prevede che il mantello esterno possa comprendere almeno un dentello che sporge radialmente all'interno del perimetro della sede scanalata, bloccando assialmente l anello scanalato contro la spalla anulare.
In questo modo si evita efficacemente che la bossola interna possa sfilarsi assialmente dal mantello esterno.
Secondo un ulteriore aspetto dell'invenzione, 1'anello scanalato può comprendere almeno una appendice radiale che sporge radialmente da uno dei denti dell'anello scanalato e che si impegna in una corrispondente rientranza radiale ricavata lungo una delle scanalature della sede scanalata.
In guesto modo, 1'accoppiamento tra la bussola interna ed il mantello esterno può essere realizzato solamente in una predeterminata posizione angolare reciproca di gueste due componenti.
Un altro aspetto dell'invenzione prevede in particolare che 1'anello scanalato possa comprendere una coppia di dette appendici radiali disposte da parti diametralmente opposte rispetto all'asse centrale.
Grazie a guesta soluzione si evita efficacemente che il piattello possa inclinarsi all'interno del mantello esterno prima di raggiungere il corretto allineamento.
Secondo un aspetto dell'invenzione la detta sede scanalata può delimitata da una nervatura anulare che sporge coassialmente dalla spalla anulare e da una pluralità di peduncoli che sporgono da detta nervatura anulare radialmente verso 1'asse centrale.
Questa soluzione rappresenta una modalità semplice ed efficace per realizzare la sede scanalata.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, il mantello esterno può ulteriormente comprendere una pluralità di nervature longitudinali che sporgono dalla nervatura anulare e si estendono parallelamente all'asse centrale, dette nervature longitudinali essendo distribuite attorno all'asse centrale tra loro angolarmente equidistanti .
Queste nervature longitudinali hanno la funzione di fungere da riscontro per il bordo del contenitore , rendendo stabile il collegamento di guest' ultimo con la parte statorica del dispositivo di macinazione .
Un aspetto dell'invenzione prevede inoltre che le nervature longitudinali possano essere angolarmente sfalsate rispetto ai peduncoli della sede scanalata.
In guesto modo, le nervature longitudinali non interferiscono con 1'accoppiamento tra la sede scanalata e 1'anello scanalato della bussola interna.
Come anticipato in precedenza, un ulteriore aspetto dell' invenzione prevede infine che la bussola interna possa essere realizzata in un materiale differente rispetto al mantello esterno .
In particolare, entrambi possono essere realizzati in materiale plastico ma, mentre la bussola interna può essere realizzata in un materiale duro e rigido, ad esempio in Resina Acetalica (ROM), il mantello esterno può essere realizzato in un materiale avente caratteristiche meccaniche inferiori ma più economico, ad esempio in polipropilene (PP), riducendo i costi complessivi del dispositivo di macinazione .
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell' invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con 1'ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista laterale di un contenitore dotato un dispositivo di macinazione secondo una forma di attuazione della presente invenzione.
La figura 2 è una prima vista esplosa del dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 3 è una seconda vista esplosa del dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 4 è una terza vista esplosa del dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 5 è una vista laterale capovolta di un corpo di supporto appartenente al dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 6 è la proiezione ortogonale di figura 5.
La figura 7 è ia sezione VII-VII di figura 6.
La figura 8 è la sezione VIII-VIII di figura 9.
La figura 9 è una vista assiale dall'alto di una contromacina appartenente al dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 10 è la proiezione ortogonale di figura 9.
La figura 11 è la sezione XI-XI di figura 13.
La figura 12 è una vista laterale della sola parte statorica del dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 13 è la sezione XIII-XIII di figura 12.
La figura 14 è una vista prospettica della parte statorica di figura 12.
La figura 15 è una sezione longitudinale che mostra 1'assemblaggio della parte statorica sul contenitore.
La figura 16 è una vista laterale di un corpo di manovra del dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 17 è la proiezione ortogonale di figura 16.
La figura 18 è la sezione XVIII-XVIII di figura 17.
La figura 19 è una vista laterale di un corpo di macinazione appartenente al dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 20 è la sezione XX-XX di figura 19.
La figura 21 è la proiezione ortogonale di figura 19.
La figura 22 è una vista prospettica del corpo di macinazione di figura 19.
La figura 23 è il dettaglio XXIII di figura 20.
La figura 24 è il dettaglio XXIV di figura 18.
La figura 25 è una sezione longitudinale del dispositivo di macinazione di figura 1.
La figura 26 è una vista laterale del corpo di supporto di figura 5 secondo una forma di realizzazione alternativa
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Dalle summenzionate figure si rileva un dispositivo di macinazione, indicato globalmente con il riferimento numerico 100, il guaie è principalmente utilizzato per la macinazione di prodotti alimentari in grani, come ad esempio pepe, sale, caffè, cioccolata o altre spezie.
Il dispositivo di macinazione 100, comunemente chiamato anche tappo-macina, è concepito come un dispositivo usa-egetta destinato ad essere applicato ad un contenitore a perdere 900, ad esempio ad un vasetto di vetro o di plastica trasparente od opaca, all'interno del guaie i prodotti da macinare vengono confezionati e commercializzati.
In particolare, il dispositivo di macinazione 100 è destinato ad essere applicato ad una bocca di uscita 905 del suddetto contenitore 900, la guaie presenta una forma generalmente cilindrica.
Come illustrato nella vista esplosa di figura 2, il dispositivo di macinazione 100 comprende essenzialmente due parti reciprocamente mobili, di cui una parte statorica, indicata globalmente con 105, ed una parte rotorica, indicata globalmente con 110.
La parte statorica 105 comprende un corpo monolitico di supporto 115 avente la forma di un mantello (ovvero avente una forma generalmente tubolare internamente cava), il guale si sviluppa attorno ad un asse di simmetria centrale A ed è atto ad essere coassialmente infilato sulla bocca di uscita 905 del contenitore 900.
Entrando più nel dettaglio, il corpo di supporto 115 comprende un primo bordo anulare 120, attraverso il guale la bocca di uscita 905 del contenitore 900 può essere inserita all'interno.
Come illustrato in figura 7, il bordo anulare 120 è definito come 1'estremità libera di una prima porzione cilindrica 125 del corpo di supporto 115, la quale si sviluppa assialmente dal bordo anulare 120 sino ad una spalla anulare 130 che si protende radialmente dalla superficie interna del corpo di supporto 115 verso 1'asse centrale A.
A partire dalla spalla anulare 130, il corpo di supporto 115 comprende una seconda porzione cilindrica 135, coassiale ma avente diametro più piccolo rispetto alla porzione cilindrica 125, la quale termina con un secondo bordo anulare 140 che giace in un piano parallelo al piano di giacitura dell'opposto bordo anulare 120.
In corrispondenza della spalla anulare 130, il corpo di supporto 115 comprende una nervatura anulare 145 disposta coassialmente rispetto alla porzione cilindrica 125 (v. anche fig.3).
In particolare, la nervatura anulare 145 sporge radialmente dalla superficie interna della porzione cilindrica 125 verso 1'asse centrale A e assialmente dalla spalla anulare 130 verso il bordo anulare 120.
Dalla nervatura anulare 145 si derivano ulteriormente una pluralità di distinte nervature longitudinali 150 che si estendono parallelamente all'asse centrale A verso il bordo anulare 120.
Queste nervature longitudinali 150 sono distribuite sulla superficie interna della porzione cilindrica 125 in modo da risultare angolarmente eguidistanti tra loro rispetto all' asse centrale A.
Come illustrato in figura 15, le nervature longitudinali 150 fungono da riscontro per un bordo superiore 910 della bocca di uscita 905 del contenitore 900, in modo poter centrare il corpo di supporto 115 e rendere più stabile il collegamento reciproco .
Nell' esempio illustrato, la nervatura anulare 145 non è continua ma è interrotta in due punti diametralmente opposti da altrettante scanalature longitudinali 155 (v. figg.3, 6 e 13) , ciascuna delle guali si estende tra due nervature longitudinali 150 consecutive e termina a livello della spalla anulare 130.
In guest o modo, il diametro della superficie interna del corpo di supporto 115, in corrispondenza di ciascuna delle scanalature longitudinali 155, è sostanzialmente uguale al diametro della superficie interna della porzione cilindrica 125 (v . figg.6 e 7).
Il corpo di supporto 115 comprende inoltre una pluralità di distinti peduncoli 160 che sporgono radialmente dalla superficie interna della nervatura anulare 145 verso 1'asse centrale A e assialmente dalla spalla anulare 130 verso il primo bordo anulare 120.
Questi peduncoli 160 sono distribuiti circonferenzialmente attorno all'asse centrale A in modo che ciascuno di essi risulti angolarmente interposto in modo equidistante tra due nervature longitudinali 150 consecutive, ad eccezione della zona in cui sono presenti le due scanalature longitudinali 155 ed in cui i peduncoli 160 sono quindi assenti.
In questo modo, la nervatura anulare 145 ed i peduncoli 160 definiscono in negativo sulla spalla anulare 130 una sede scanalata, dove le scanalature di detta sede sono rappresentate dal profilo dei peduncoli 160 mentre i denti sono rappresentati dal profilo dei tratti della nervatura anulare 145 che sono interposti tra i peduncoli 160.
In questo contesto, le scanalature longitudinali 155 possono quindi essere viste come due rientranze radiali ricavate sul fondo di due scanalature diametralmente opposte della suddetta sede scanalata.
I peduncoli 160 possono presentare una forma rastremata in senso longitudinale, più larga in corrispondenza della spalla anulare 130 e più stretta in corrispondenza dell'estremità rivolta verso il bordo anulare 120.
In corrispondenza del bordo anulare 120, la superficie interna del corpo di supporto 115 può comprendere una cianfrinatura 165 atta a facilitare 1'inserimento della bocca di uscita 905 del contenitore 900.
Dalla parte opposta, in corrispondenza del bordo anulare 140, il corpo di supporto 115 può comprendere una nervatura anulare 170 disposta coassiale alla porzione cilindrica 135. In particolare, la nervatura anulare 170 sporge dalla superficie interna della porzione cilindrica 135 e si protende in senso radiale verso 1'asse centrale A, in modo da permettere 1'accoppiamento della parte statorica 105 alla parte rotorrea 110 come sarà descritto in seguito.
Il corpo di supporto 115 può inoltre comprendere una terza nervatura anulare 175 disposta coassialmente rispetto alla porzione cilindrica 125, la guaie sporge radialmente dalla superficie esterna della porzione cilindrica 125 in allontanamento dall'asse centrale A.
Tra il bordo anulare 120 e la spalla anulare 130, il corpo di supporto 115 può infine comprendere una o più nervature elicoidali 185 che sporgono dalla superficie interna della porzione cilindrica 125 e che si sviluppano ad elica rispetto all'asse centrale A, in modo da definire una filettatura atta a cooperare con una corrispondente filettatura ricavata sulla superficie esterna della bocca di uscita 905, al fine di avvitare il corpo di supporto 115 al contenitore 900.
Come anticipato in precedenza, guesto avvitamento termina guando il bordo superiore 910 della bocca di uscita 905 del contenitore 900 viene serrato contro le nervature longitudinali 150 (v. fig.15), le guali assolvono così anche la fun zione di impedire per attrito la rotazione opposta e quindi lo svitamento del corpo di supporto 115.
In altre forme di realizzazione, le nervature elicoidali 185 possono essere sostituite da una nervatura anulare coassiale o da una serie di dentelli disposti circonferenzialmente, ad esempio in prossimità del bordo anulare 120, le quali siano atte a realizzare un collegamento ad incastro con rispettive nervature o dentelli ricavati nella bocca di uscita 905 del contenitore 900.
In questi casi, il vincolo tra la bocca di uscita 905 ed il corpo di supporto 115 sarebbe tuttavia esclusivamente di tipo assiale o quasi, cosicché il bloccaggio reciproco in senso rotazionale verrebbe demandato ad altri mezzi di cui si accennerà in seguito.
Tornando alla vista esplosa di figura 2, la parte statorica 105 del dispositivo di macinazione 100 comprende anche un secondo corpo monolitico 190, nel prosiegui chiamato per semplicità "contro-macina", il quale comprende principalmente una bussola tubolare 195 che si sviluppa attorno ad un asse centrale B e la cui superficie interna definisce una cavità di macinazione 200 di tipo passante (ossia conformata sostanzialmente come un condotto aperto ad entrambe le opposte estremità).
Come illustrato in figura 8, la cavità di macinazione 200 è resa corrugata da una pluralità di denti o nervature sporgenti, le quali possono estendersi longitudinalmente in modo sostanzialmente parallelo all'asse centrale B mentre possono svilupparsi radialmente con una forma sostanzialmente acuminata.
In particolare, la cavità di macinazione 200 può essere suddivisa in due porzioni anulari tra loro coassiali e disposte in successione, di cui una prima porzione 205 che può essere leggermente troncoconica ed una seconda porzione 210 sostanzialmente cilindrica.
In corrispondenza della prima porzione 205, la superficie interna della bussola tubolare 195 comprende una prima serie di denti o nervature sporgenti 215, mentre un corrispondenza della seconda porzione 210, la superficie interna della bussola tubolare 195 comprende una seconda serie di denti o nervature sporgenti 220, dove il passo e 1'altezza dei denti o nervature della seconda serie 220 possono essere inferiori rispetto al passo e all'altezza dei denti o nervature della prima serie 215.
La contro-macina 190 comprende inoltre un piattello anulare 225, il quale sporge radialmente dalla superficie esterna della bussola tubolare 195 in allontanamento dall'asse centrale B.
Il piattello anulare 225 giace in un piano ortogonale all'asse centrale B e può essere posto sostanzialmente a metà dell'estensione assiale della bussola tubolare 195.
Lo spessore del piattello anulare 225 è molto più piccolo rispetto all'estensione assiale della bussola tubolare 195 ed è sostanzialmente uguale alla altezza (ossia allo sviluppo assiale) della nervatura anulare 145 ricavata nella superficie interna del corpo di supporto 115.
Inoltre, il diametro esterno del piattello anulare 225 è sostanzialmente uguale o di poco inferiore al diametro interno di detta nervatura anulare 145 e superiore al diametro interno della spalla anulare 130.
In punti diametralmente opposti del piattello anulare 225, la contro-macina 190 comprende due dentelli 230 che sporgono radialmente dal bordo laterale del piattello anulare 225 in allontanamento dall'asse centrale B, e la cui estremità libere distano reciprocamente di una guantità sostanzialmente uguale, o di poco inferiore, al diametro interno della porzione cilindrica 125 del corpo di supporto 115, ovvero alla distanza massima tra le due scanalature longitudinali 155 che interrompono la nervatura anulare 145.
La larghezza, ossia 1'estensione angolare, di guesti due dentelli sporgenti 230 è anch'essa sostanzialmente uguale o di poco inferiore alla larghezza delle due scanalature longitudinali 155.
Sul bordo perimetrale del piattello anulare 225, laddove non sono presenti i dentelli sporgenti 230, sono ulteriormente ricavati due gruppi di scanalature longitudinali 235 che si estendono assialmente per 1'intero spessore del piattello anulare 225.
Le scanalature longitudinali 235 di ciascun gruppo sono distribuite attorno all'asse centrale B in modo da risultare reciprocamente separate sostanzialmente dalla stessa distanza angolare che separa i peduncoli 160 del corpo di supporto 115.
Da un altro punto di vista, le scanalature longitudinali 235 suddividono il bordo perimetrale del piattello anulare 225 in una pluralità di denti aventi tutti lo stesso diametro esterno, ed i dentelli 230 possono guindi essere considerati come due appendici radiali che sporgono radialmente da due denti diametralmente opposti del piattello anulare 225.
Le scanalature longitudinali 235 possono presentare una forma rastremata in senso longitudinale che sostanzialmente corrisponde, in negativo, alla forma rastremata dei peduncoli 160.
In guesto modo, la contro-macina 190 essere coassialmente inserita all'interno del corpo di supporto 115, avendo comunque cura di orientare la seconda porzione 210 della bussola tubolare 195 verso il bordo anulare 140 del corpo di supporto 115.
Fintanto che i dentelli sporgenti 230 del piattello anulare 225 non sono allineati con le scanalature longitudinali 155, gli stessi dentelli sporgenti 230 si appoggeranno sulle nervature longitudinali 150 e/o sulla nervatura anulare 145, consentendo di ruotare la contro-macina 190 (eventualmente in modo automatizzato) sino a raggiungere il corretto allineamento.
Solo guando i dentelli sporgenti 230 del piattello anulare 225 sono allineati con le scanalature longitudinali 155, la contro-macina 190 potrà essere inserita profondamente nel corpo di supporto 115 per raggiungere la posizione finale illustrata nelle figure da 11 a 14.
Grazie a guesto movimento di inserimento, il piattello anulare 225 della contro-macina 190 si inserisce sostanzialmente a misura nella sede scanalata definita dalla nervatura anulare 145 e dai peduncoli 160, trovando appoggio assiale contro la spalla anulare 130 e impegnando i peduncoli 160 all'interno delle scanalature longitudinali 235.
In guesto modo, 1'incastro tra le scanalature longitudinali 235 ed i peduncoli 160 realizza un accoppiamento prismatico che vincola in rotazione la contro-macina 190 al corpo di supporto 115.
E da osservare che il bloccaggio assiale del piattello anulare 225 nella sopraindicata sede può essere ottenuto, oltre che dalla spalla anulare 130, anche con 1'ausilio da uno o più piccolissimi dentelli (non visibili nelle figure) che sporgono radialmente da una o più corrispondenti delle nervature longitudinali 150, sono posizionati in senso assiale immediatamente a ridosso della nervatura anulare 145, e si protendono almeno leggermente all'interno del perimetro della sede scanalata definita dalla nervatura anulare 145 stessa, in modo tale da permettere 1'inserimento forzato del piattello anulare 225 ma anche da opporsi al suo sfilamento. In alternativa, lo sfilamento del piattello anulare 225 può essere impedito o guantomeno contrastato realizzando un incastro con interferenza tra le scanalature longitudinali 235 del piattello anulare 225 e i peduncoli 160 del corpo di supporto 115.
E inoltre da osservare che il diametro esterno della bussa tubolare 195 della contro-macina 190 è inferiore al diametro interno della nervatura anulare 170 posta in corrispondenza del bordo anulare 140 del corpo di supporto 115 cosicché, in posizione finale, la seconda porzione 210 della bussola tubolare 195 può parzialmente sporgere in senso assiale all'esterno del bordo anulare 140, risultando anche separata dalla nervatura anulare 170 da una intercapedine relativamente ampia.
Una volta che la contro-macina 190 è assemblata nel corpo di supporto 115, guest'ultimo viene avvitato alla bocca di uscita 905 del contenitore 900 come descritto in precedenza, rendendo la parte statorica 105 del dispositivo di macinazione 100 solidale al contenitore 900 (v. fig. 15).
Nel caso in cui il collegamento tra il corpo di supporto 115 e la bocca di uscita 905 non sia di tipo filettato, ma sia semplicemente un aggancio a scatto che li vincola in senso assiale, la contro-macina 190 potrebbe comprendere due ulteriori dentelli (non illustrati) che, sporgendo dalla superficie del piattello anulare 225 che è rivolta verso la prima porzione 205 della bussola tubolare 195, sono atte ad inserirsi all'interno di corrispondenti rientranze ricavate sul bordo 910 della bocca di uscita 905, realizzando un vincolo rotazionale che rende la contro-macina 190 (e guindi 1'intera parte statorica 105) solidale in rotazione al contenitore 900.
Tornando nuovamente alla vista esplosa di figura 2, la parte rotorrea 110 del dispositivo di macinazione 100 comprende a sua volta un primo corpo monolitico di manovra 240, il guale è atto ad essere girevolmente accoppiato al corpo di supporto 115 della parte statorica 105.
Il corpo di manovra 240 comprende principalmente un mantello esterno cilindrico 245 che si sviluppa attorno ad un asse di centrale C.
Il diametro interno del mantello cilindrico 245 è sostanzialmente uguale, o di poco superiore, al diametro esterno del tratto del corpo di supporto 115 che è compreso tra la nervatura anulare 175 e la porzione cilindrica 135.
La superficie laterale esterna del mantello cilindrico 245 può essere bombata e può essere solcata da una pluralità di scanalature longitudinali che ne favoriscono la presa da parte di un utilizzatore.
Come illustrato in figura 18, il corpo di manovra 240 comprende inoltre un piattello trasversale 250, il guaie è posto all'interno del mantello cilindrico 245 dove è orientato ortogonalmente rispetto all'asse centrale C.
In particolare, il piattello trasversale 250 è assialmente posizionato in posizione intermedia lungo lo sviluppo assiale del mantello cilindrico 245, suddividendone la cavità interna in due camere separate, di cui una prima camera 255 ed una seconda camera 260.
Il corpo di manovra 240 comprende inoltre un codolo cilindrico 265, il guale sporge dal piattello trasversale 250 verso 1'interno della prima camera 255, estendendosi coassialmente al mantello cilindrico 245 e definendo con guest'ultimo una intercapedine anulare.
Il codolo cilindrico 265 delimita anche una porzione centrale 270 del piattello trasversale 250, la guale può sporgere in leggero rilevo all'interno della seconda camera 260.
Il diametro interno del codolo cilindrico 265 è sostanzialmente uguale o leggermente superiore al diametro esterno della bussola tubolare 195 della contro-macina 190, mentre il suo diametro esterno è sostanzialmente uguale o leggermente inferiore al diametro interno della porzione cilindrica 135 del corpo di supporto 115.
La superficie esterna del codolo cilindrico 265 presenta inoltre almeno una scanalatura anulare coassiale 275 avente un profilo coniugato al profilo della nervatura anulare 170 del corpo di supporto 115.
In particolare, la distanza assiale tra la scanalatura anulare 275 ed il piattello trasversale 250 è sostanzialmente uguale alla distanza tra la nervatura anulare 170 e l estremità libera sporgente della bussola tubolare 195 della contro-macina 190 (v. fig.25).
Grazie a guesta conformazione, il corpo di supporto 115 della parte statorica 105 può essere infilato coassialmente e sostanzialmente a misura all'interno della prima camera 255 della parte rotorrea 110.
Durante guest o inserimento, il codolo cilindrico 265 viene progressivamente infilato nell'intercapedine anulare definita tra la porzione cilindrica 135 del corpo di supporto 115 e la bussola tubolare 195 della contro-macina 190, sino a guando la scanalatura anulare 275 realizza un collegamento di aggancio a scatto con la nervatura anulare 170, vincolando reciprocamente in senso assiale il corpo di manovra 240 della parte retorica 110 al corpo di supporto 115 della parte statorica 105, ma consentendo libere rotazioni del corpo di manovra attorno all'asse centrale C.
Al raggiungimento di guesto collegamento, la parte centrale 270 del piattello trasversale 250 risulta inoltre affacciata e a contatto del bordo sporgente della bussola tubolare 195 della contro-macina 190, chiudendo in questo modo 1'estremità della cavità di macinazione 200 e impedendo quindi la libera uscita dei prodotti contenuti nel contenitore 900.
Contestualmente, il bordo inferiore del mantello cilindrico 245 può risultare posizionato sostanzialmente a battuta contro la nervatura anulare 175 del corpo di supporto 115.
Tornando ancora una volta alla vista esplosa di figura 2, la parte rotorrea 110 del dispositivo di macinazione 100 comprende inoltre un secondo corpo monolitico 280, nel prosieguo chiamato per semplicità "corpo macinante", il quale è fissato alla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 e sporge all'interno della prima camera 255, in modo da inserirsi coassialmente all'interno della cavità di macinazione 200 della contro-macina 190.
Nell'esempio illustrato, il corpo macinante 280 è conformato sostanzialmente come un cono o tronco di cono avente una base maggiore 285 ed un asse longitudinale D.
Questo corpo macinante 280 è disposto coassiale al mantello cilindrico 245 ed è orientato in modo che la sua base maggiore 285 sia appoggiata alla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250.
Come illustrato nelle figure 19 e 20, la superficie laterale esterna del corpo macinante 280 è resa corrugata da una piuralita di denti o nervature sporgenti, le quali possono estendersi longitudinalmente in modo sostanzialmente parallelo alle generatrici del cono mentre possono svilupparsi radialmente con una forma sostanzialmente acuminata.
In particolare, la superficie esterna del corpo macinante 280 può essere suddivisa in due porzioni anulari tra loro coassiali e disposte in successione, di cui una prima porzione 290 ed una seconda porzione 295.
In corrispondenza della prima porzione 290, la superficie esterna del corpo macinante 280 comprende una prima serie di denti o nervature sporgenti 300, mentre un corrispondenza della seconda porzione 295, la superficie esterna del corpo macinante 280 comprende una seconda serie di denti o nervature sporgenti 305, dove il passo e 1'altezza dei denti o nervature della seconda serie 305 possono essere più piccole rispetto al passo e all'altezza dei denti o nervature della prima serie 300.
In questo modo, a seguito della rotazione della parte rotorrea 110 rispetto alla parte statorica 105, la prima serie di denti o nervature sporgenti 300 del corpo macinante 280 è atta a cooperare con la prima serie di denti o nervature sporgenti 215 della contro-macina 190, per afferrare saldamente i granuli dei prodotti da macinare, mentre la seconda serie di denti o nervature sporgenti 305 del corpo macinante 280 è atta a cooperare con la seconda serie di denti o nervature sporgenti 220 della contro-macina 190, per frantumare finemente i grani sino ad ottenere frammenti della granulometria voluta.
È comungue da osservare che le superfici interna corrugate della contro-macina 190 e le superfici esterne corrugate del corpo macinante 280 non sono mai a reciproco contatto, ma sono separate da una stretta intercapedine anulare che permette il passaggio del prodotto macinato.
Per consentire 1'uscita del prodotto macinato, la parte rotorica 110 del dispositivo di macinazione 100 è guindi provvista di una pluralità di aperture passanti 310, le guali sono ricavate nella porzione centrale 270 del piattello trasversale 250, in modo da affacciarsi alla suddetta intercapedine, mettendola in comunicazione con la seconda camera 260 del corpo di manovra 240.
Come illustrato nella vista esplosa di figura 2, la parte rotorrea 110 del dispositivo di macinazione 100 è infine provvista di un terzo corpo monolitico 315, che nel prosieguo verrà chiamato semplicemente "tappo", il guaie comprende un piattello 320 atto ad essere applicato al bordo superiore del mantello cilindrico 245 del corpo di manovra 240 per chiudere la seconda camera 260.
In particolare, il tappo 315 comprende una pluralità di dentelli sporgenti 325, i guali si derivano dal piattello 320 e sono atti a realizzare un aggancio a scatto con una gola anulare 330 ricavata coassialmente nella superficie interna della seconda camera 260 (v. fig.25).
Qualora durante 1'utilizzo piccole quantità di prodotto macinato dovessero accidentalmente infiltrarsi tra la superficie interna del mantello cilindrico 245 e la superficie esterna della porzione cilindrica 125 del corpo di supporto 115, dette piccole quantità potrebbero impedire o comunque ostacolare la rotazione della parte rotorrea 110.
Per superare questa possibile controindicazione, il corpo di supporto 115 della parte statorica 105 può essere modificato come previsto nella forma di realizzazione di figura 26.
Secondo la forma di realizzazione illustrata in figura 26, il corpo di supporto 115 è uguale in tutto e per tutto a quello descritto in precedenza, ad eccezione del fatto che, nel tratto compreso tra questa nervatura anulare 175 e la spalla anulare 130, la superficie esterna della porzione cilindrica 125 può essere solcata da una pluralità di scanalature longitudinali 180, le quali si sviluppano parallelamente all'asse centrale A per tutta 1'altezza del tratto.
In questo modo, le piccole quantità di prodotto macinato che dovessero accidentalmente infiltrarsi tra la superficie interna del mantello cilindrico 245 e la superficie esterna della porzione cilindrica 125, si possono raccogliere nelle scanalature longitudinali 180, senza generare un attrito tale da ostacolare la rotazione del mantello cilindrico 245.
Sebbene le scanalature longitudinali 180 siano ricavate nella superficie esterna della porzione cilindrica 125, non si esclude che in altre forme di realizzazione tali scanalature longitudinali possano essere realizzate nella superficie interna del mantello cilindrico 245.
Indipendentemente da ciò, affinché il dispositivo di macinazione 100 sopra descritto possa funzionare in modo efficiente è necessario che il corpo macinante 280 sia unito al piattello trasversale 250 in modo da risultare completamente solidale ad esso, ossia vincolato assialmente, trasversalmente e rispetto alle rotazioni, ed in modo che tale unione risulti stabile, ossia che le parti non possano separarsi a causa degli sforzi cui sono sottoposte in uso.
Nella forma di realizzazione gui illustrata, 1'unione tra il corpo macinante 280 ed il piattello trasversale 250 è preferibilmente ottenuta mediante un collegamento ad incastro. Per realizzare guesto collegamento ad incastro, il corpo di manovra 240 può anzitutto comprendere un elemento prismatico 335 (v. figg.17 e 18) che sporge a sbalzo dalla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 e che si estende all'interno della prima camera 255 con asse longitudinale coincidente con 1'asse centrale C.
Questo elemento prismatico 335 può avere un profilo perimetrale poligonale, nella fattispecie un profilo deeagonale, e può essere realizzato sotto-forma di una nervatura che sporge a sbalzo dalla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 delimitando una cavità interna.
Corrispondentemente , il corpo macinante 280 può comprendere una cavità prismatica 340 (v. figg.20-22), la guale è ricavata al centro della base maggiore 285 e presenta una forma coniugata a guella dell'elemento prismatico 335, nella fattispecie una cavità avente profilo deeagonale.
In guesto modo, la cavità prismatica 340 è atta a ricevere in inserimento 1'elemento prismatico 335 , realizzando con guest' ultimo un accoppiamento prismatico che vincola il corpo macinante 280 al piattello trasversale 250 sia rispetto agli spostamenti trasversali sia in rotazione.
Sebbene 1' elemento prismatico 335 sia realizzato nel piattello trasversale 250 e la cavità prismatica 340 nel corpo macinante 280, non si esclude che in altre forme di realizzazione 1'elemento prismatico 335 possa essere viceversa realizzato nel corpo macinante 280 e la cavità prismatica 340 essere realizzata nel piattello trasversale 250.
Come illustrato nei dettagli di figura 23 e 24, il collegamento ad incastro può inoltre comprendere una gola anulare 345 ricavata nella superficie laterale esterna dell'elemento prismatico 335 ed estendentesi attorno all'asse centrale C, ed almeno una nervatura anulare 350 ricavata nella superficie laterale interna della cavità prismatica 340, estendentesi anch' essa attorno all'asse centrale C e sporgente radialmente verso 1'interno.
Naturalmente , la gola anulare 345 e la nervatura anulare 350 non avranno uno sviluppo circolare ma prismatico che segue il profilo dell' elemento prismatico 335 e della corrispondente cavità prismatica 340.
Nell'esempio illustrato, la gola anulare 345 è definita tra la porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 ed una nervatura anulare 355 che sporge radialmente dalla superficie esterna dell' elemento prismatico 335, mentre la nervatura anulare 350 è ricavata sostanzialmente in corrispondenza dell' imboccatura della cavità prismatica 340.
In guesto modo, mentre 1'elemento prismatico 335 viene inserito all'interno della cavità prismatica 340, la nervatura anulare 350 può essere forzata a superare la nervatura anulare 355 e ad impegnarsi a scatto all' interno della gola anulare 345, realizzando con guest'ultima un accoppiamento di forma che vincola assialmente il corpo macinante 280 al piattello trasversale 250 .
Sebbene la gola anulare 345 e la nervatura anulare 350 siano elementi continui , non si esclude che in altre forme di realizzazione gli stessi elementi possano essere interrotti e guindi realizzati sotto forma di una pluralità di porzioni discontinue .
Ad esempio, la nervatura anulare 350 potrebbe essere sostituita da una pluralità di dentelli che, sporgendo dalla superficie interna della cavità prismatica 340, giacciono su uno stesso piano ortogonale all'asse centrale C e sono distribuiti circonferenzialmente intorno ad esso.
Corrispondentemente, la gola anulare 345 potrebbe essere sostituita da una pluralità di incamerature che, ricavate sulla superficie esterna dell'elemento prismatico 335, giacciono su uno stesso piano ortogonale all'asse centrale C e sono distribuite circonferenzialmente intorno ad esso.
Inoltre, sebbene la gola anulare 345 sia realizzata nell'elemento prismatico 335 e la nervatura anulare 350 nella cavità prismatica 340, non si esclude che in altre forme di realizzazione la gola anulare 345 possa viceversa essere realizzata nella cavità prismatica 340 e la nervatura anulare 350 essere realizzata nell'elemento prismatico 335.
Nonostante che 1'incastro sopra descritto sia già di per sé in grado di vincolare completamente il corpo macinante 280 al piattello trasversale 250, le forze laterali che in uso agiscono sul corpo macinante 280 provocano su di esso degli sforzi flessionali che potrebbero provocarne lo sganciamento.
Per risolvere guesta possibile controindicazione, il collegamento ad incastro può ulteriormente comprendere una pluralità di appendici 360 (v. figg.17 e 18) sporgenti a sbalzo dalla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 verso 1'interno della prima camera 255, le guali sono preferibilmente identiche fra loro e sono atte ad infilarsi all' interno di rispettive fenditure 365 (v. figg.20-22), che sono ricavate al centro della base maggiore 2 85 del corpo macinante 280 e che si estendono longitudinalmente all' interno di guest'ultimo, dove presentano preferibilmente la stessa forma in negativo delle appendici 360.
Entrando nei dettagli, le appendici 360 sono distanziate dall' asse centrale C, nella fattispecie esse possono essere disposte circonferenzialmente introno all'asse centrale C, separate da guest'ultimo tutte dalla stessa distanza ed angolarmente equidistanti tra loro.
In particolare, le appendici 360 possono essere radialmente contenute all'interno del perimetro esterno dell' elemento prismatico 335 e sporgere longitudinalmente rispetto ad esso .
La forma di realizzazione gui illustrata prevede ad esempio càngue appendici 360 , ciascuna delle guali è posizionata al centro di un rispettivo lato dell'elemento prismatico 335.
Le appendici 360 possono avere una forma rastremata, più ampia in corrispondenza della base di attacco alla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 e progressivamente più stretta verso l'estremità libera.
L'altezza delle appendici 360, ossia la distanza tra la base di attacco alla porzione centrale 270 del piattello trasversale 250 e 1'estremità libera è preferibilmente superiore ad un terzo della altezza totale del corpo macinante 280, ovvero della sua dimensione assiale.
In questo modo, accoppiando il corpo macinante 280 al piattello trasversale 250, le appendici 360 si infilano all'interno delle rispettive fenditure 365 cosicché, quando si realizza 1'incastro tra 1'elemento prismatico 335 e la cavità prismatica 340, le appendici 360 risultano profondamente ancorate nel corpo macinante 280, impedendo o comunque riducendo le possibilità che lo quest'ultimo si possa separare dal piattello trasversale 250 a causa delle sollecitazioni flessionali cui è sottoposto in uso.
Grazie alla soluzione costruttiva sopra esposta, il dispositivo di macinazione 100, pur essendo formato da cinque componenti da assemblare, può risultare qlobalmente più economico rispetto ai dispositivi di macinazione della tecnica nota, in quanto il corpo di supporto 115 della parte statorica 105, il corpo di manovra 240 della parte rotorrea 110 ed il tappo 315, possono essere realizzati in un materiale diverso rispetto al corpo macinante 280 e la contro-macina 190.
In particolare, mentre il corpo macinante 280 e la contromacina 190 possono essere realizzate in un materiale plastico piuttosto rigido e generalmente costoso, ad esempio la resina acetalica (POM), il corpo di supporto 115, il corpo di manovra 240 ed il tappo 315 possono essere realizzati in un materiale plastico avente caratteristiche meccaniche inferiori e quindi generalmente più economico, come ad esempio il polipropilene (PP).
Ovviamente al dispositivo di macinazione 100 sopra descritto un tecnico del settore potrà apportare numerose modifiche di natura tecnico-applicativa, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione come sotto rivendicata.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo di macinazione (100) comprendente: - una parte statorica (105) comprendente una cavità di macinazione (200), - una parte retorica (110) girevolmente accoppiata alla parte statorica (105) secondo un asse di rotazione (A) coincidente con un asse centrale (B) di detta cavità di macinazione (200) e comprendente un corpo macinante (280) assialmente inserito all'interno di detta cavità di macinazione (200), in cui la parte statorica (105) comprende: un mantello esterno (115) provvisto di mezzi di connessione alla bocca (905) di un contenitore (900), ed una bussola interna (195) definente la cavità di macinazione (200), la quale è realizzata in corpo separato rispetto al mantello esterno (115) ed è accoppiata al mantello esterno (115) mediante un collegamento che li vincola reciprocamente almeno in rotazione.
  2. 2. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 1, in cui detto collegamento comprende: - un anello scanalato (225) realizzato in corpo unico con la bussola interna (195) ed estendentesi attorno ad un asse centrale (B) coincidente con 1'asse di rotazione (A), ed - una corrispondente sede scanalata realizzata nel mantello esterno (115) ed in cui è assialmente inserito detto anello scanalato (225), realizzando con detta sede scanalata un accoppiamento prismatico.
  3. 3. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 2, in cui detto anello scanalato (225) ha uno sviluppo assiale inferiore allo sviluppo assiale della bussola interna (195), rispetto alla quale sporge radialmente verso 1'esterno.
  4. 4. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui detto mantello esterno (115) comprende una spalla anulare (130) che delimita una estremità di detta sede scanalata e che funge da riscontro assiale per 1'anello scanalato (225).
  5. 5. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 4, in cui detto mantello esterno (115) comprende almeno un dentello che sporge radialmente all'interno del perimetro della sede scanalata, bloccando assialmente 1'anello scanalato (225) contro la spalla anulare (230).
  6. 6. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 4 o 5, in cui 1'anello scanalato (225) comprende almeno una appendice radiale (230) che sporge radialmente da uno dei denti dell' anello scanalato e che si impegna in una corrispondente rientranza radiale (155) ricavata lungo una delle scanalature della sede scanalata.
  7. 7. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 6, in cui 1'anello scanalato (225) comprende una coppia di dette appendici radiali (230) disposte da parti diametralmente opposte rispetto all'asse centrale (B).
  8. 8. Un dispositivo (100) secondo una gualungue delle rivendicazioni da 4 a 7, in cui detta sede scanalata è delimitata da una nervatura anulare (145) che sporge coassialmente dalla spalla anulare (130) e da una pluralità di peduncoli (160) che sporgono da detta nervatura anulare (145) radialmente verso l'asse centrale (B).
  9. 9. Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 8, in cui il mantello esterno (115) comprende una pluralità di nervature longitudinali (150) che sporgono dalla nervatura anulare (145) e si estendono parallelamente all'asse centrale (B), dette nervature longitudinali (150) essendo distribuite attorno all' asse centrale (B) tra loro angolarmente eguidi -stanti .
  10. 10 . Un dispositivo (100) secondo la rivendicazione 9, in cui dette nervature longitudinali (150) sono angolarmente sfaisate rispetto ai peduncoli (160) della sede scanalata.
  11. 11 . Un dispositivo (100) secondo una qualunque delle rivendicazioni precedenti, in cui la bussola interna (195) è realizzata in un materiale differente rispetto al mantello esterno (115) .
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