ITUB20154265A1

ITUB20154265A1 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine.

Info

Publication number: ITUB20154265A1
Application number: ITUB2015A004265A
Authority: IT
Inventors: Alessandro Cianetti
Original assignee: N E M Nord Est Mecc S N C
Priority date: 2015-10-09
Filing date: 2015-10-09
Publication date: 2017-04-09
Also published as: PT3358991T; US20190063133A1; WO2017060930A3; WO2017060930A2; EP3358991B1; EP3358991A2; ES2775704T3

Description

Descrizione del brevetto per Invenzione avente per titolo: “Struttura a ribalta per banchi e vetrine”.

Struttura a ribalta per banchi e vetrine.

Settore di applicazione

L’invenzione in oggetto si riferisce ad una struttura a ribalta che trova applicazione nel settore dei banchi e delle vetrine per l’esposizione e la vendita di prodotti.

Stato della tecnica

I banchi e le vetrine per l’esposizione e la vendita di prodotti sono sempre dotati di lastre in vetro o materiale plastico. La funzione di questi espositori è quella di isolare i prodotti dall’ambiente esterno e/o quella di evitare che i clienti possano toccarli od asportarli. Le lastre sono vincolate in vari modi ad un telaio superiore sorretto da montanti oppure ad un telaio inferiore fissato al banco o vetrina. Fra i vari sistemi di fissaggio a telaio inferiore alcuni prevedono l’apertura di ciascuna lastra verso il lato cliente. Ciò permette la sua pulizia e la disposizione o la rimozione dei prodotti sulla superficie d’appoggio del banco o vetrina.

Ciascuna lastra, indipendentemente dal sistema di rotazione adottato, deve ovviamente rimanere chiusa in fase operativa. Ciò si ottiene inclinando la lastra verso l’interno del banco e facendola appoggiare a supporti fìssati al banco stesso. Oppure la lastra è mantenuta in posizione verticale ma viene fissata con fermi di sicurezza alla struttura del banco o mediante appositi angolari alle lastre fisse del banco. Sono utilizzati anche scrocchetti, serrature ed elementi di incastro in materiale plastico per garantire che la lastra rimanga in posizione verticale in fase operativa.

Nei conosciuti sistemi di fissaggio a telaio inferiore che permettono la rotazione della lastra sono stati riscontrati molti difetti, tra i quali:

- gli elementi di incastro in materiale plastico sono spesso troppo ad interferenza e pertanto rendono difficile aprire o chiudere la lastra;

- gli elementi di incastro, dopo varie centinaia di aperture, si usurano precludendo la tenuta della lastra in posizione verticale;

- la presenza di serrature nella parte interna del banco richiede, all’apertura della lastra, l’intervento di un primo operatore dalla dalla parte interna del banco e di un secondo operatore dalla parte esterna per sorreggere la lastra durante la sua rotazione.

Fra i diversi sistemi di fissaggio a telaio inferiore con rotazione della lastra è noto quello costituito da una struttura basculante formata da due profili. Un primo profilo è fissato al corpo del banco e può essere denominato “profilato di base” o “profilato portante”. L’altro profilato supporta la parte inferiore della lastra e può essere denominato “profilato di ritegno” oppure semplicemente “pinza reggilastra”. Entrambi i profilati si estendono parallelamente alla lastra. Il profilato portante presenta un rilievo formato da uno stelo e da un’estremità sostanzialmente rotonda in sezione trasversale. Il profilato di ritegno è dotato di un alloggiamento, aperto da un lato, dimensionato per accogliere l’estremità rotonda del rilievo del profilato portante. Il rilievo del profilato portante costituisce un perno attorno al cui asse longitudinale ruota il profilato di ritegno e la lastra da esso sorretta. Il baricentro della lastra è posto su un asse longitudinale parallelo all’asse longitudinale del perno e sovrapposto a quest’ ultimo.

La rotazione della lastra verso il lato cliente termina quando una parte del profilato di ritegno va a contatto con una faccia od una parte del profilato portante.

Sommario dell ’ invenzione

Scopo dell’invenzione in oggetto è quello di mettere a disposizione degli utilizzatori una struttura a ribalta per banchi e vetrine atta alla rotazione di ciascuna lastra verso il lato cliente che consenta di risolvere i problemi prima evidenziati.

Questo ed altri scopi sono raggiunti dalla struttura in oggetto, come meglio descritto nella prima rivendicazione.

Tale struttura comprende un profilato portante ed un profilato di ritegno che si estendono parallelamente alla lastra. Il profilato portante è fissato al corpo dell’ espositore. Il profilato portante presenta almeno una prima ala ed almeno una seconda ala, dove la prima ala è più interna rispetto all’espositore della seconda ala. Neirestremità libera della prima ala è presente una feritoia longitudinale che alloggia un primo pattino.

II profilato di ritegno è rettilineo e presenta una scanalatura delimitata da due ali entro la quale trova alloggio la parte inferiore della lastra. Essa viene bloccata mediante silicone oppure grazie ad un un inserto, costituito da un profilato rettilineo. Qualora sia utilizzato l’inserto, la lastra viene bloccata nella scanalatura mediante grani passanti attraverso una prima serie di fori filettati con asse ortogonale a quello dell’ala nella quale vengono ricavati.

Un alloggiamento è presente nel profilato di ritegno in posizione opposta a quella della scanalatura che alloggia la parte inferiore della lastra ed ospita l’estremità libera della seconda ala del profilato portante. L’estremità libera della seconda ala del profilato portante costituisce un perno attorno al cui asse longitudinale ruota il profilato di ritegno e la lastra da esso sorretta.

L’asse longitudinale dell’estemità libera della seconda ala del profilato portante attorno al quale ruota il profilato dì ritegno è più esterno rispetto all’espositore dell’asse longitudinale ove è posto il baricentro della lastra di una distanza “1”. L’estemità libera dell’ala rivolta verso l’interno dell’espositore, delimitante la scanalatura del profilato di ritegno, è collegata al corpo dell’ala stessa mediante una zona a spessore ridotto. Tale estemità libera dell’ala del profilato di ritegno rivolta verso l’interno dell’espositore presenta ulteriormente una feritoia longitudinale che alloggia un secondo pattino ed una seconda serie di fori filettati passanti aventi asse ortogonale a quello dell’ala e diretti dalla base della stessa alla sua estremità. La seconda serie di fori filettati è attraversata da grani che agiscono in spinta contro restremità libera dell’ala rivolta verso l’interno dell’espositore e ne provocano la rotazione a causa della deformazione della zona a spessore ridotto.

Ulteriori fori filettati sono posti nei pressi delle estremità del profilato di ritegno. Essi ospitano le estremità dì due viti. Dette viti possono essere inserite anche in fori filettati realizzati sul profilato portante. Esse regolano la verticalità della lastra agendo in battuta, rispettivamente, sulla prima ala del profilato portante o sul profilato dì ritegno.

Il primo ed il secondo pattino sono costituiti da elementi rettilinei estrusi in materiale autolubrificante. Una guarnizione è interposta fra almeno un pattino e l’estremità libera dell’ala che lo ospita. Tale guarnizione è costituita da un elemento rettilineo in silicone. Quando i due pattini autolubrificanti iniziano ad entrare a contatto il pattino dotato di guarnizione cede gradualmente al passaggio dell’altro pattino. Quando si oltrepassa la massima tangenza fra i due pattini un pattino scavalca il pattino dotato di guarnizione. Successivamente la guarnizione siliconica spinge verso l’esterno il pattino su qui agisce, opponendo quindi resistenza a un’eventuale rotazione del profilato di ritegno verso l’esterno del banco.

Qualora sia utilizzato un inserto per bloccare la parte inferiore della lastra esso presenta sulla sua parete superiore una feritoia longitudinale atta ad alloggiare un cartellino portaprezzo; in assenza del cartellino portapezzo l’apertura della feritoia dell’inserto è occupata da una guarnizione longitudinale.

Grazie alla struttura in oggetto non è necessario inclinare la lastra verso l’interno dell’espositore per evitare che si apra in fase operativa. Né sono necessari supporti interni fìssati all’espositore stesso.

L’uso di fermi di sicurezza non è più necessario, anche se la prudenza ne consiglia comunque Futi lizzo. Non sono richiesti neppure scrocchetti, serrature ed elementi dì incastro in materiale plastico.

La garanzia della tenuta verticale è ottenuta grazie ai due pattini autolubrificanti. Essi hanno un’interferenza regolata dalla guarnizione siliconica agente almeno su un pattino. È così facile aprire o chiudere la lastra. Inoltre i pattini auto lubrificanti, agendo solo in minima parte per attrito, si usurano poco aumentando notevolmente la tenuta della lastra in posizione verticale.

Breve descrizione dei disegni

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione, preferita ma non esclusiva, della struttura in oggetto, illustrata a titolo indicativo e non limitativo negli uniti disegni, in cui:

- la figura 1 illustra una vista prospettica della struttura con lastra chiusa;

- la figura 2 mostra un esploso della struttura;

- la figura 3 mostra una vista prospettica posteriore del profilato di ritegno e di un suo particolare ingrandito;

- la figura 4 mostra una sezione trasversale della struttura in oggetto lungo il piano A-A indicato nella Fig. 3, con la lastra in posizione verticale chiusa;

- la figura 5 illustra un’altra sezione trasversale della struttura in oggetto, lungo il piano A-A indicato nella Fig. 3, con la lastra in posizione aperta;

- la figura 6 mostra una seconda vista prospettica della struttura in oggetto, con la lastra in posizione aperta;

- la figura 7 illustra una sezione trasversale della struttura in oggetto lungo il piano B-B indicato nella Fig. 3 con il profilato di ritegno in posizione aperta; - la figura 8 illustra una sezione trasversale della struttura in oggetto lungo il piano C-C indicato nella Fig. 3 con il profilato di ritegno in posizione aperta.

Descrizione dettagliata di un esempio preferito di esecuzione

Nella forma di realizzazione preferita di seguito descritta ed illustrata nelle Figg.

1-7 la struttura secondo Finvenzione viene utilizzata su un banco dotato di una lastra 1 in vetro piana. La struttura comprende un profilato portante 2 ed un profilato di ritegno 3. Sia il profilato portante 2 che il profilato di ritegno 3 si estendono parallelamente alla lastra 1.

Il profilato portante 2, in alluminio, è rettilineo ed è fissato al corpo del banco mediante viti. Il profilato portante 2 presenta una prima ala 2.1, una seconda ala 2.2 ed una terza ala 2.3. La seconda ala 2.2 è interposta fra le restanti ali 2.1, 2.3.

Le tre ali 2.1, 2.2, 2.3 sporgono da una camera 2.4 chiusa che fornisce rigidità al profilato portante 2. La prima ala 2.1 è più interna rispetto al banco della seconda ala 2.2 e quest’ultima è più interna della terza ala 2.3. La seconda ala 2.2 e la prima ala 2.1 delimitano una prima scanalatura 2.5 ed un’incavo 2.6. La prima scanalatura 2.5 è adiacente alla seconda ala 2.2. La terza ala 2.3 e la seconda ala 2.2 delimitano una seconda scanalatura 2.7. Il fondo della seconda scanalatura ^e<S>w<ti Oj>^<fi>m<fl>oa<c>-2.7 alloggia una guarnizione 4 siliconica rettilinea.

Nell’estremità libera della prima ala 2.1 è presente una feritoia 2.8 longitudinale avente l’apertura rivolta approssimativamente verso il bordo inferiore della lastra 1.

Tale feritoia 2.8 della prima ala 2.1 alloggia un primo pattino 5 ed una guarnizione 6 di ammortizzazione. Il pattino 5 è costituito da un elemento rettilineo estruso in materiale autolubrifìcante dotato dì un gambo e di una testa semicircolare in sezione trasversale. Il gambo è bloccato nella feritoia 2.8 dalle estremità delle ali che la delimitano mentre la testa sporge dalla feritoia 2.8 stessa. Nello spazio compreso fra il gambo del pattino 5 ed il fondo della feritoia è alloggiata la guarnizione 6. Quest’ultima è costituita da un elemento rettilineo cilindrico in silicone.

L’estremità libera della seconda ala 2.2 presenta in sezione trasversale una superfìcie circolare che si estende fra un dente di arresto 2.9 ed un dente di sicurezza 2.10, sporgenti dall’estremità libera stessa.

Il dente di arresto 2.9 è rivolto verso Γ interno del banco ed il dente di sicurezza 2.10 è rivolto verso l’esterno del banco stesso.

Il profilato di ritegno 3 è rettilineo ed è aneli’ esso è realizzato in alluminio. Esso presenta una scanalatura 3.1 delimitata da due ali 3.2, 3.3 entro la quale trovano alloggio, procedendo dall’esterno verso l’interno del banco, una prima parte dì una guarnizione di serraggio 7 ad U, la parte inferiore della lastra 1, una seconda parte di una guarnizione di serraggio 7 ad U ed un inserto 8.

Quesfultimo è costituito da un profilato rettilineo avente sezione trasversale rettangolare. Una faccia maggiore dell’inserto 8 è adiacente alla parte inferiore della lastra 1 (o, più propriamente, alla seconda parte della guarnizione di serraggio 7). L’altra faccia maggiore dell’ inserto 8 è adiacente alla parete interna dell’ala 3.2 rivolta verso fintemo del banco delimitante la scanalatura 3.1 del profilato di ritegno 3. E inoltre presente sulla parete superiore dell’inserto 8 una feritoia 8.1 longitudinale atta ad alloggiare un cartellino portapezzo. In sua assenza l’apertura della feritoia 8.1 dell’inserto 8 è occupata da una guarnizione 9 longitudinale.

L’estemìtà libera dell’ala 3.2 rivolta verso l’interno del banco delimitante la scanalatura 3.1 del profilato di ritegno 3 è collegata al corpo della stessa mediante una zona a spessore ridotto 3.4. Tale estremità libera dell’ala 3.2 rivolta verso Γ interno del banco presenta una feritoia 3.5 longitudinale avente l’apertura rivolta approssimativamente verso F estremità libera della prima ala 2.1 del profilato portante 2.

Tale feritoia 3.5 alloggia un secondo pattino 10 costituito da un elemento rettilineo estruso in materiale autolubrificante dotato di un gambo e di ima testa semicircolare in sezione trasversale. Il gambo è bloccato nella feritoia 3.5 dalle estremità delle ali che la delimitano mentre la testa sporge dalla feritoia 3.5 stessa.

L’ala 3.2 delimitante la scanalatura 3.1 del profilato di ritegno 3 rivolta verso Fintemo del banco presenta una prima serie di fori 3.6 filettati passanti, una seconda serie di fori 3.7 filettati passanti e due ulteriori fori 3.8 filettati.

I fori 3.6 filettati passanti della prima serie hanno asse trasversale a quello dell’ala 3.2 e ciascuno è attraversato da un grano 11. L’estremità dei grani 11 spinge l’inserto 8 contro la parte inferiore della lastra 1 e questa contro l’ala 3.3 rivolta verso l’esterno del banco. Il profilato di ritegno 3 può così serrare e reggere la lastra 1.

I due ulteriori fori 3.8 filettati hanno anch’essi asse trasversale rispetto a quello dell’ala 3,2 e ciascuno è posto nei pressi di un’estremità del profilato di ritegno 3. Essi ospitano le estremità di due viti 12 con testa esagonale.

I fori 3.7 filettati passanti della seconda serie hanno asse ortogonale a quello dell’ala (3.2) e diretti dalla base della stessa alla sua estremità. Ciascun foro 3.7 è attraversato da un grano 13 con impronta a taglio.

Un alloggiamento 3.9 è presente nel profilato di ritegno 3 in posizione opposta a quella della scanalatura 3.1. Tale alloggiamento 3.9 è delimitato da due ali 3.10, 3.11 ed è aperto da un lato. L’estremità dell’ala 3.10 rivolta verso Γ interno del banco è sagomata a gancio. Tale alloggiamento 3.9 è dimensionato per alloggiare Festremità libera della seconda ala 2.2 del profilato portante 2.

L’estremità libera della seconda ala 2.2 del profilato portante 2 costituisce un perno attorno al cui asse longitudinale ruota il profilato di ritegno 3 e la lastra 1 da esso sorretta. Tale asse di rotazione è più esterno rispetto al banco dell’asse longitudinale ove è posto il baricentro della lastra 1. Tale disassamento “1” permette alla lastra 1 di rimanere già in equilibrio verticale, anche se può essere previsto un fermo di sicurezza.

II profilato di ritegno 3, a cui è fissata la lastra 1, viene montato nel profilato portante 2 nella precisa posizione angolare di 24° fra la lastra 1 e la prima ala 2.1 del profilato portante 2. L’alloggiamento 3.9 del profilato di ritegno 3 accoglie Festremità libera della seconda ala 2.2 del profilato portante 2. Viene poi regolata la verticalità della lastra 1 agendo sulle due viti 12 la cui testa va in battuta sulla prima ala 2.1 del profilato portante 2.

In chiusura della lastra 1 i due pattini 5, 10 auto lubrificanti iniziano ad entrare a contatto. Il pattino 5 autolubrifìcante posto sul profilato portante 2 cede gradualmente al passaggio del pattino 10 autolubrifìcante del profilato di ritegno 3 grazie al rientro del suo gambo entro la feritoia 2.8 del profilato portante 2 che lo ospita ed alla deformazione della guarnizione 6 siliconica. Quando si oltrepassa la massima tangenza fra i due pattini 5, 10 il pattino 10 fissato al profilato di ritegno 3 scavalca il pattino 5 alloggiato sul profilato portante 2. La guarnizione 6 siliconica, posizionata fra il pattino 5 ed il profilato portante 2, ritorna allora alla sua forma originale spingendo verso l’esterno della feritoia 2.8 tale pattino 5 ed opponendo quindi resistenza a un’eventuale rotazione del profilato di ritegno 3 verso l’esterno del banco oltre i 90°.

Viene quindi regolato l’incastro fra il pattino 5 presente sulla prima ala 2.1 del profilato portante 2 ed pattino 10 posizionato sull’estremità libera dell’ala 3.2 rivolta verso l’interno del banco del profilato di ritegno 3. In dettaglio, l’inclinazione del pattino 10 del profilato di ritegno 3 viene regolata per aumentare al massimo zona di contatto fra i due pattini 5, 10 e di conseguenza irrigidendo la sicurezza. Ciò avviene agendo sulla serie di grani 13 alloggiati entro la seconda serie di fori 3.7 filettati aventi asse ortogonale sia a quello dell’ala 3.2 sia a quello dei fori 3.6 filettati passanti della prima serie. I grani 13 agiscono in spinta contro l’estremità libera dell’ala 3.2 rivolta verso fintemo del banco e ne provocano la rotazione a causa della deformazione della zona a spessore ridotto 3.4.

Una volta montati i due profilati 2, 3 ed eseguite le sopra descritte regolazioni sulle viti 12 e sui grani 13 la struttura in oggetto è operativa. La lastra 1 può essere aperta forzando il contrasto fra i due pattini 5, 10. Al termine della rotazione di apertura della lastra il dente di sicurezza 2.10 rivolto verso l’esterno del banco dell’estremità libera della seconda ala 2.2 del profilato portante 2 va ad urtare contro la parete dell’alloggiamento 3.9 del profilato di ritegno 3. Contemporanamente l’estremità dell’ala 3.11 rivolta verso l’esterno del banco del profilato di ritegno 3 va ad urtare contro la guarnizione 4 siliconica posta sul fondo della scanalatura 2.7 del profilato poitante 2. Si ottiene così un effetto ammortizzante di fine corsa eliminando rumori di contato tra le parti metalliche ed ammortizzando anche in piccola parte l’eventuale urto trai due profilati 2, 3. Il dente di arresto 2.9 rivolto verso l’interno del banco dell’estremità libera della seconda ala 2.2 del profilato portante 2 va ad urtare contro l’estremità libera sagomata a gancio dell’ala 3.10 rivolta verso Γ interno del banco del profilato di ritegno 3. Questo evita che la lastra 1 possa ruotare verso l’esterno oltre un determinato angolo.

In fase di chiusura l’estremità libera sagomata a gancio dell’ala 3.10 del profilato di ritegno 3 trova parziale alloggio entro la prima scanalatura 2.5 adiacente alla seconda ala 2.2 del profilato portante 2.

La struttura a ribalta, così concepita, è suscettibile di ulteriori numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell’ ambito del concetto inventivo. Inoltre tutti i particolari sono sostituibili con altri tecnicamente equivalenti.

Claims

RIVENDICAZIONI 1 - Strutura a ribalta per banchi e vetrine destinate alla presentazione o vendita di prodotti comprendente un profilato portante (2) ed un profilato di ritegno (3) che si estendono parallelamente alla lastra (1); il profilato portante (2) è rettilineo ed è fissato al corpo dell' espositore; il profilato portante (2) presenta almeno una prima ala (2.1) ed almeno una seconda ala (2.2); la prima ala (2.1) è più interna rispetto all’espositore della seconda ala (2.2); inferiormente alla seconda ala (2.2) è fissata una guarnizione (4) siliconica; nell’estremità libera della prima ala (2.1) è presente una feritoia (2.8) longitudinale che alloggia un primo pattino (5); detto profilato di ritegno (3) è rettilineo e presenta una scanalatura (3.1) entro la quale viene bloccata la parte inferiore della lastra (1) delimitata da due ali (3.2, 3.3); un alloggiamento (3.9) è presente nel profilato di ritegno (3) in posizione opposta a quella della scanalatura (3.1); detto alloggiamento (3.9) del profilato di ritegno (3) alloggia Γ estremità libera della seconda ala (2.2) del profilato portante (2); detta estremità libera della seconda ala (2.2) costituisce un perno attorno al cui asse longitudinale ruota il profilato di ritegno (3) e la lastra (1) da esso sorretta; detta struttura è caratterizzata dal fatto che l’asse longitudinale deH’estremità libera della seconda ala (2.2) del profilato portante (2) attorno al quale ruota il profilato di ritegno (3) è più esterno rispetto all’espositore dell’asse longitudinale ove è posto il baricentro della lastra (1) di una distanza “1” e dal fatto che l’estemità libera dell’ala (3.2) rivolta verso l’interno dell’espositore, delimitante detta scanalatura (3.1) del profilato di ritegno (3), è collegata al corpo dell’ala (3.2) stessa mediante una zona a spessore ridotto (3.4); detta estemità libera dell’ala (3.2) rivolta verso l’interno dell’espositore del profilato di ritegno (3), presenta ulteriormente una feritoia (3.5) longitudinale; detta feritoia (3.5) alloggia un secondo pattino (10); detta ala (3.2) rivolta verso F interno dell’ espositore del profilato di ritegno (3) presenta una seconda serie di fori (3.7) filettati passanti aventi asse ortogonale a quello dell’ala (3,2) e diretti dalla base della stessa alla sua estremità; detta seconda serie di fori (3.7) filettati è attraversata da grani (13); detta ala (3.2) rivolta verso l’interno dell’ espositore del profilato di ritegno (3) o detto profilato di ritegno (3) presentano ulteriormente almeno due ulteriori fori (3.8) filettati; detti ulteriori fori (3.8) filettati sono posti nei pressi delle estremità del profilato di ritegno (3) ed ospitano le estremità di due viti (12); detti pattini (5, 10) sono costituiti da elementi rettilinei estrusi in materiale autolubrificante; una guarnizione (6) è interposta fra almeno un pattino (5, 10) e l’estremità libera dell’ala (2.1, 3.2) che lo ospita; detta guarnizione (6) è costituita da un elemento rettilineo in silicone. 2 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti grani (13) alloggiati entro la seconda serie di fori (3.7) agiscono in spinta contro l’estremità libera della detta ala (3.2) e ne provocano la rotazione deformando la zona a spessore ridotto (3.4) e modificando così l’orientamento del pattino (10) del profilato di ritegno (3) rispetto al pattino (5) del profilato portante (2). 3 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detti pattini (5, 10) autolubrificanti entrano a contatto al momento della chiusura della lastra (1); detta guarnizione (6) siliconica spinge verso l’esterno detto pattino (5, 10) rispetto a detta feritoia (2.8, 3.5) che parzialmente lo alloggia. 4 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che la testa delle dette viti (12) vincolate al profilato di ritegno (3) od al profilato portante (2) va in battuta, rispettivamente, sul profilato portante (2) oppure sul profilato di ritegno (3) regolando la verticalità della lastra 0). 5 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine, secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che falmeno una prima ala (2.1) e l’almeno una seconda ala (2.2) del profilato portante (2) sporgono da una camera chiusa (2.4). 6 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine, secondo la rivendicazione 1, in cui detta lastra (1) viene bloccata nel profilato di ritegno (3) grazie ad un un inserto (8), costituito da un profilato rettilineo; l’ala (3.2) rivolta verso l’interno dell’espositore delimitante la scanalatura (3.1) del profilato di ritegno (3) che accoglie la lastra (1) presenta una prima serie di fori (3.6) filettati passanti con asse trasversale a quello dell’ala (3.2); detti fori (3.6) sono attraversati da grani (11) agenti contro l’inserto (8) il quale a sua volta spìnge la parte inferiore della lastra (1); detto inserto (8) si caratterizza per il fatto di presentare sulla sua parete superiore una feritoia (8.1) longitudinale atta ad alloggiare un cartellino portaprezzo; in assenza del detto cartellino portapezzo l’apertura della feritoia (8.1) dell’inserto (8) è occupata da una guarnizione (9) longitudinale. 7 - Struttura a ribalta per banchi e vetrine, secondo le rivendicazioni precedenti, il tutto come precedentemente descritto ed illustrato negli allegati disegni.