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ITTV20130045A1 - Dispositivo di serraggio - Google Patents

Dispositivo di serraggio

Info

Publication number
ITTV20130045A1
ITTV20130045A1 IT000045A ITTV20130045A ITTV20130045A1 IT TV20130045 A1 ITTV20130045 A1 IT TV20130045A1 IT 000045 A IT000045 A IT 000045A IT TV20130045 A ITTV20130045 A IT TV20130045A IT TV20130045 A1 ITTV20130045 A1 IT TV20130045A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
pulley
clamping device
rotation
control lever
control means
Prior art date
Application number
IT000045A
Other languages
English (en)
Inventor
Alessandro Manzato
Gianni Piva
Original Assignee
Northwave Srl
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Northwave Srl filed Critical Northwave Srl
Priority to IT000045A priority Critical patent/ITTV20130045A1/it
Priority to JP2016506840A priority patent/JP2016519604A/ja
Priority to NO14720050A priority patent/NO2983542T3/no
Priority to US14/783,388 priority patent/US9808049B2/en
Priority to AU2014253452A priority patent/AU2014253452B2/en
Priority to KR1020157031913A priority patent/KR102199257B1/ko
Priority to CA2907738A priority patent/CA2907738C/en
Priority to ES14720050.5T priority patent/ES2645143T3/es
Priority to EP14720050.5A priority patent/EP2983542B1/en
Priority to PCT/EP2014/056065 priority patent/WO2014166743A1/en
Publication of ITTV20130045A1 publication Critical patent/ITTV20130045A1/it

Links

Classifications

    • AHUMAN NECESSITIES
    • A43FOOTWEAR
    • A43CFASTENINGS OR ATTACHMENTS OF FOOTWEAR; LACES IN GENERAL
    • A43C7/00Holding-devices for laces
    • AHUMAN NECESSITIES
    • A43FOOTWEAR
    • A43CFASTENINGS OR ATTACHMENTS OF FOOTWEAR; LACES IN GENERAL
    • A43C11/00Other fastenings specially adapted for shoes
    • A43C11/16Fastenings secured by wire, bolts, or the like
    • A43C11/165Fastenings secured by wire, bolts, or the like characterised by a spool, reel or pulley for winding up cables, laces or straps by rotation
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F16ENGINEERING ELEMENTS AND UNITS; GENERAL MEASURES FOR PRODUCING AND MAINTAINING EFFECTIVE FUNCTIONING OF MACHINES OR INSTALLATIONS; THERMAL INSULATION IN GENERAL
    • F16GBELTS, CABLES, OR ROPES, PREDOMINANTLY USED FOR DRIVING PURPOSES; CHAINS; FITTINGS PREDOMINANTLY USED THEREFOR
    • F16G11/00Means for fastening cables or ropes to one another or to other objects; Caps or sleeves for fixing on cables or ropes
    • F16G11/12Connections or attachments, e.g. turnbuckles, adapted for straining of cables, ropes, or wire

Landscapes

  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • Clamps And Clips (AREA)
  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Physical Education & Sports Medicine (AREA)
  • Footwear And Its Accessory, Manufacturing Method And Apparatuses (AREA)
  • Gripping Jigs, Holding Jigs, And Positioning Jigs (AREA)
  • Sealing With Elastic Sealing Lips (AREA)
  • Seal Device For Vehicle (AREA)

Description

DISPOSITIVO DI SERRAGGIO
DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di serraggio, in particolare un dispositivo di serraggio per articoli aventi sistemi di chiusura a cavetto o simili.
Come noto, il principale vantaggio di un sistema di chiusura a cavetto à ̈ quello di consentire l’esercizio di una forza di serraggio relativamente elevata tra le parti dell’articolo su cui il sistema di chiusura à ̈ montato.
Un sistema di chiusura a cavetto comprende generalmente un dispositivo di serraggio in grado di esercitare una forza di trazione su un cavetto di chiusura, operativamente associato alle parti da serrare, e di assicurare un’azione di ritenuta del cavetto stesso, in modo da evitarne allentamenti indesiderati.
Alcuni dispositivi di serraggio di tipo noto risultano azionabili con relativa difficoltà, ad esempio qualora l’utente indossi guanti di protezione.
Altri dispositivi di serraggio convenzionali non consentono un rilascio controllato del cavetto di chiusura.
In generale, i dispositivi di serraggio, attualmente disponibili, presentano strutture relativamente complesse ed ingombranti, realizzabili a livello industriale con costi di produzione relativamente elevati.
Compito principale della presente invenzione à ̈ fornire un dispositivo di serraggio che consenta di superare gli inconvenienti sopra citati.
All’interno di questo compito, uno degli scopi della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di serraggio che sia particolarmente affidabile ed utilizzabile con facilità, anche in condizioni ambientali avverse.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di serraggio che permetta di esercitare una forza di serraggio regolabile con facilità.
Un altro scopo della presente invenzione à ̈ quello di realizzare un dispositivo di serraggio che abbia una struttura particolarmente semplice, robusta e poco ingombrante.
Non ultimo scopo della presente invenzione, à ̈ quello di realizzare un dispositivo di serraggio che sia di relativamente semplice produzione industriale, a costi economicamente competitivi. Questo compito e questi scopi, nonché altri scopi che appariranno evidenti dalla successiva descrizione e dai disegni allegati, sono realizzati, secondo l’invenzione, da un dispositivo di serraggio, secondo la rivendicazione 1, proposta nel seguito, e le successive rivendicazioni dipendenti.
Ulteriori vantaggi del dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, potranno essere meglio percepiti facendo riferimento alla descrizione data di seguito ed alle allegate figure, fornite a scopo puramente illustrativo e non limitativo, in cui le figure 1-19 rappresentano schematicamente alcune viste prospettiche ed in sezione del dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, in diverse posizioni operative.
Con riferimento alle citate figure, la presente invenzione si riferisce ad un dispositivo di serraggio 1.
Il dispositivo di serraggio 1 può essere utilizzato per qualunque articolo avente un sistema di chiusura a cavetto o di tipo simile.
Il dispositivo di serraggio 1 à ̈ particolarmente adatto per l’impiego in indumenti (ad esempio indumenti sportivi) ed in calzature, ad esempio calzature da passeggio, calzature antiinfortunistiche, calzature per sci alpino, sci da fondo, snowboard, trekking, nordic walking, alpinismo, ciclismo, ed in altri tipi di calzature sportive.
Il dispositivo di serraggio 1 può anche trovare impiego in qualunque tipo di attrezzatura sportiva, ad esempio snowboard, sci, caschi, accessori, racchette, e simili.
Il dispositivo di serraggio 1 può inoltre essere utilizzato in dispositivi medico-ortopedici, ad esempio collari, busti, corsetti, e simili.
Il dispositivo di serraggio 1 comprende una base di supporto 2 fissabile ad una superficie dell’articolo. Ad esempio, nell’utilizzo del dispositivo di serraggio 1 su una calzatura sportiva, la base 2 può essere fissata ad un lembo della tomaia o ad un linguettone.
Il fissaggio della base 2 può vantaggiosamente essere ottenuto mediante incollaggio, rivettatura, saldatura, cucitura o altre tecniche di tipo noto.
Il dispositivo di serraggio 1 à ̈ destinato ad essere operativamente associato ad almeno un cavetto di chiusura (o altro elemento di chiusura di tipo simile) per esercitare una forza di trazione su quest’ultimo.
Vantaggiosamente, il cavetto di chiusura (non illustrato) à ̈ operativamente associato alle parti da serrare dell’articolo. Ad esempio, nell’utilizzo del dispositivo di serraggio 1 su una calzatura, esso può essere operativamente associato ai lembi di tomaia da serrare, con ripetuti incroci in corrispondenza della zona di allacciamento.
Il dispositivo di serraggio 1 comprende una puleggia 3, operativamente associata, in modo girevole, alla base di supporto 2.
La puleggia 3 à ̈ operativamente associabile al cavetto di chiusura in corrispondenza di una superficie di fissaggio 310A, dove almeno un’estremità o, più in generale, almeno una porzione del cavetto à ̈ fissabile, in modo amovibile, alla puleggia 3.
Per il fissaggio alla puleggia 3, il cavetto di chiusura viene fatto vantaggiosamente passare attraverso i fori passanti 36 ricavati sulla puleggia stessa.
La puleggia 3 comprende una superficie di avvolgimento 310 del cavetto di chiusura, preferibilmente diversa dalla superficie di fissaggio 310A.
La puleggia 3 Ã ̈ girevole rispetto alla base 2 attorno ad un primo asse di rotazione A, perpendicolare rispetto alla base suddetta.
In particolare, la puleggia 3 Ã ̈ girevole secondo una prima direzione di avvolgimento D1 o una seconda direzione di svolgimento D2 del cavetto sulla/dalla superficie di avvolgimento 310. La puleggia 3 comprende una superficie dentata 331 predisposta in modo da essere impegnabile da opportuni mezzi di ritenuta.
Il dispositivo di serraggio 1 comprende una manopola 4 accoppiata alla puleggia 3 in modo da essere solidalmente connessa con quest’ultima.
La manopola 4 può essere azionata manualmente per ruotare la puleggia 3 secondo la direzione di avvolgimento D1 ed, eventualmente, anche secondo la direzione di svolgimento D2.
Il dispositivo di serraggio 1 comprende primi e secondi mezzi di ritenuta 5-6, operativamente impegnabili con la superficie dentata 331 della puleggia 3, e mezzi di comando 7, distinti dalla manopola 4, operativamente associati ai mezzi di ritenuta 5-6.
Preferibilmente, il dispositivo di serraggio 1 comprende mezzi elastici 8, ancorati alla base 2 ed operativamente associati ai mezzi di ritenuta 5-6 ed ai mezzi di comando 7.
Preferibilmente, la puleggia 3 comprende una prima porzione 31 di accoppiamento con la base 2, una seconda porzione 32 di accoppiamento con la manopola 4 ed una corona dentata 33 che comprende la superficie dentata 331.
Con riferimento ad un posizionamento della base 2 su una superficie piana orizzontale (come illustrato nelle citate figure), le porzioni 31, 32 della puleggia 3 sono rispettivamente posizionate inferiormente e superiormente rispetto al piano di rotazione (non illustrato) della ruota dentata 33.
La superficie superiore della ruota dentata 33 Ã ̈ accoppiata alla superficie inferiore della manopola 4, vantaggiosamente con un accoppiamento di forma.
La porzione 31 della puleggia 3 comprende la superficie di avvolgimento 310 ed à ̈ vantaggiosamente sagomata in modo da mantenere la superficie inferiore della ruota dentata 31 sollevata rispetto alla base 2 e permettere al cavetto di avvolgersi/svolgersi sulla/dalla superficie di avvolgimento 310.
La porzione 32 della puleggia 3 comprende la superficie di fissaggio 310A ed à ̈ accoppiata con la manopola 4.
In tal modo, pur essendo la manopola 4 accoppiata solidalmente con la puleggia 3, l’assieme formato da quest’ultime risulta girevole rispetto alla base 2.
Vantaggiosamente, i mezzi di ritenuta 5-6 sono predisposti in posizione laterale rispetto all’assieme formato dalla puleggia 3 e dalla manopola 4, in modo da poter interagire agevolmente con la superficie dentata 331.
Anche i mezzi di comando 7 sono predisposti in posizione laterale rispetto all’assieme formato dalla puleggia 3 e dalla manopola 4, in modo da ridurre ulteriormente l’ingombro verticale del dispositivo di serraggio.
Preferibilmente, la base 2 e la manopola 4 sono sagomate in modo da formare, quando accoppiate tra loro, un involucro scatolare che definisce un volume di contenimento per la puleggia 3, i mezzi di ritenuta 5-6 e, almeno parzialmente, per i mezzi di comando 7. Quest’ultimi sono vantaggiosamente predisposti in modo da protrudere da detto involucro, in posizione laterale.
Preferibilmente, la base 2 à ̈ sagomata in modo da comprendere una porzione di sostegno 22, fissabile all’articolo su cui montare il dispositivo di serraggio, ed una seconda e terza porzione di protezione 23, 24, accoppiate scorrevolmente con la manopola 4.
La porzione 22 della base 2 à ̈ sostanzialmente piana ed à ̈ sagomata in modo da formare una sede di accoppiamento scorrevole con la porzione 31 della puleggia 3.
Le porzioni 23, 24 della base 2 si ergono perpendicolarmente dalla porzione 22 e circondano almeno parzialmente la puleggia 3, in modo da proteggere lateralmente quest’ultima.
La porzione 24 della base 2 à ̈ sagomata a forma di guscio in modo da proteggere superiormente i mezzi di ritenuta 5-6 ed i mezzi di comando 7, da consentire ai mezzi di ritenuta 5-6 di interagire con la superficie dentata 331 ed ai mezzi di comando 7 di protrudere verso l’esterno.
Preferibilmente, la porzione 24 della base 2 Ã ̈ sagomata in modo da formare perni di ancoraggio 241, 242, 243 per i mezzi di ritenuta 5-6, i mezzi di comando 7 ed i mezzi elastici 8.
Preferibilmente, le porzioni 22, 23 della base 2 sono realizzate in un corpo unico mentre la porzione 24 Ã ̈ fissata alla porzione 22 mediante viti (non illustrate) inserite in opportune sedi ricavate in corrispondenza dei perni di ancoraggio 241, 242, 243.
Si à ̈ verificato come ciò consenta di semplificare l’assemblaggio del dispositivo di serraggio 1.
Preferibilmente, il dispositivo di serraggio 1 comprende mezzi di connessione 91, 910, 911 per connettere operativamente tra loro la base 2, puleggia 3 e la manopola 4.
Preferibilmente, tali mezzi di connessione comprendono un perno sagomato 91 passante attraverso un’apertura 21 della base 2 ed un foro passante 35 della puleggia 3, lungo l’asse di rotazione A.
Il perno 91 comprende una testa sagomata 910, accoppiata con un corrispondente bordo sagomato dell’apertura 21, ed una cavità filettata 911 predisposta per ospitare una vite (non illustrata) passante attraverso un’apertura 41 della manopola 4, lungo l’asse di rotazione A. In tal modo, quando la vite suddetta ed il perno 91 sono mutuamente accoppiati, la puleggia 3 risulta imprigionata tra la base 2 e la manopola 4.
Il dispositivo di serraggio 1 presenta così una struttura complessiva sostanzialmente a sandwich, in cui la puleggia 3 à ̈ posizionata tra la base di supporto 2 e la manopola 4 ed in cui i mezzi di ritenuta 5-6 ed i mezzi di comando sono posizionati tra le porzioni 22 e 24 della base 2, in posizione laterale rispetto all’assieme formato dalla puleggia 3 e dalla manopola 4. Ciò consente di ottenere notevole riduzione degli ingombri complessivi, particolarmente in senso verticale (cioà ̈ perpendicolarmente rispetto alla base 2).
Secondo l’invenzione, i mezzi di comando 7 sono in grado di assumere una posizione di ritenuta R, una posizione di rilascio completo P1 ed una posizione di rilascio controllato P2. I mezzi di ritenuta 5-6 ed mezzi di comando 7 sono predisposti ed operativamente associati tra loro in modo che:
- i primi mezzi di ritenuta 5 impediscano alla puleggia 3 di ruotare secondo la direzione D2, quando i mezzi di comando 7 si trovano nella posizione di ritenuta R;
- i primi e secondi mezzi di ritenuta 5-6 permettano alla puleggia 3 di ruotare liberamente secondo la direzione D2, quando i mezzi di comando 7 sono azionati tra la posizione di ritenuta R e la posizione di rilascio completo P1;
- i primi e secondi mezzi di ritenuta 5-6 permettano alla puleggia 3 di ruotare con modalità passo-passo secondo la direzione D2, quando i mezzi di comando sono azionati tra la posizione di ritenuta R e la posizione di rilascio controllato P2.
Preferibilmente, i primi mezzi di ritenuta 5 comprendono un primo arpione, almeno parzialmente girevole rispetto alla base 2, attorno ad un secondo asse di rotazione B parallelo al primo asse di rotazione A.
L’arpione 5 à ̈ vantaggiosamente ancorato alla base 2 in corrispondenza del perno di ancoraggio 241, disposto lungo l’asse di rotazione B.
L’arpione 5 comprende un primo dente 51, impegnabile con la superficie dentata 331 della puleggia 3, ed una terza e quarta porzione di accoppiamento 52-53 con i mezzi di comando 7. Preferibilmente, le porzioni 52-53 dell’arpione 5 sono situate in posizioni opposte rispetto all’asse di rotazione B.
L’arpione 5 à ̈ sagomato e posizionato in modo che il dente 5 e le porzioni di accoppiamento 52-53 siano predisposti lungo piani di riferimento diversi e sovrapposti, sostanzialmente paralleli alla porzione 22 della base 2.
In particolare, le porzioni 52-53 sono predisposte lungo un primo piano di riferimento, in posizione prossimale rispetto alla porzione 22 della base 2, mentre il dente 51 Ã ̈ predisposto lungo un secondo piano di riferimento, in posizione distale rispetto alla porzione 22 della base 2.
L’arpione 5 presenta così una struttura molto compatta, pur presentando molteplici superfici di accoppiamento con la puleggia 3 ed i mezzi di comando 7.
I secondi mezzi di ritenuta 6 comprendono un secondo arpione 6, almeno parzialmente girevole rispetto a detta base di supporto, attorno ad un terzo asse di rotazione C parallelo all’asse di rotazione A.
L’arpione 6 à ̈ vantaggiosamente ancorato alla base 2 in corrispondenza del perno di ancoraggio 243, disposto lungo l’asse di rotazione C.
L’arpione 6 comprende un secondo dente 61 impegnabile con la superficie dentata 331 della puleggia 3 ed una quinta porzione di accoppiamento 62 con i mezzi di comando 7.
Preferibilmente, l’arpione 6 à ̈ solidalmente connesso con i mezzi di comando 7 in corrispondenza della porzione di accoppiamento 62.
Forme realizzative alternative della presente invenzione potrebbero prevedere che l’arpione 6 sia separato rispetto ai mezzi di comando 7 ed interagisca con quest’ultimi in corrispondenza della porzione di accoppiamento 62.
Vantaggiosamente, l’arpione 6 à ̈ sagomato e posizionato in modo che il dente 61 sia predisposto sostanzialmente lungo il medesimo piano di riferimento del dente 51 dell’arpione 5, in modo da poter interagire con la superficie dentata 331.
I denti 51 e 61 degli arpioni 5-6, inoltre, sono posizionati uno rispetto all’altro in modo da impegnarsi alternativamente con la superficie dentata 331 della puleggia 3, quando i mezzi di comando sono azionati alternativamente tra la posizione di ritenuta R e la posizione di rilascio controllato P2.
A tal fine, i denti 51 e 61 sono vantaggiosamente distanziati da un arco di circonferenza (la
quale circoscrive la superficie dentata 331) avente all’incirca lunghezza L= 1 (N /2 )* P
dove P Ã ̈ il passo della dentatura della superficie dentata 331 ed N Ã ̈ un numero intero positivo.
Preferibilmente, i mezzi di comando 7 comprendono una leva di comando (preferibilmente un’unica leva di comando), almeno parzialmente girevole rispetto alla base 2, attorno ad un asse di rotazione parallelo all’asse di rotazione A.
La leva di comando 7 comprende una sesta e settima porzione di accoppiamento 71-72 con i primi mezzi di ritenuta, in particolare con l’arpione 5, ed un’ottava porzione di accoppiamento 73 con i secondi mezzi di ritenuta, in particolare con l’arpione 6.
Vantaggiosamente, la leva di comando 7 Ã ̈ sagomata e posizionata in modo le porzioni di accoppiamento 71-72-73 siano predisposte lungo piani di riferimento diversi e sovrapposti, sostanzialmente paralleli alla porzione 22 della base 2.
In particolare, le porzioni di accoppiamento 71-72 sono predisposte sostanzialmente lungo il medesimo piano di riferimento delle porzioni di accoppiamento 52-53 dell’arpione 5, in modo da poter interagire con quest’ultime.
La porzione di accoppiamento 73 Ã ̈ invece predisposta sostanzialmente lungo il medesimo piano di riferimento dei denti 51, 61 degli arpioni 5-6.
Preferibilmente, la leva di comando 7 e l’arpione 6 sono solidalmente connessi tra loro, in modo da formare un corpo unico, in corrispondenza delle porzioni di accoppiamento 73 e 62, rispettivamente.
In tal modo, la leva di comando 7 à ̈ girevole rispetto alla base 2 attorno allo stesso asse di rotazione C dell’arpione 6 ed à ̈ vantaggiosamente ancorata in corrispondenza del medesimo perno di ancoraggio 243.
Forme realizzative alternative della presente invenzione potrebbero prevedere che la leva di comando 7 formi un corpo separato rispetto all’arpione 6.
In tal caso, la leva di comando 7 e l’arpione 6 sono predisposti in modo da interagire in corrispondenza delle rispettive porzioni di accoppiamento 73 e 62.
Inoltre, la leva di comando 7 à ̈ predisposta in modo da risultare girevole rispetto alla base 2 in corrispondenza di un asse di rotazione diverso dall’asse di rotazione C ed in modo da risultare ancorata alla base 2 in corrispondenza di un perno di ancoraggio diverso dal perno di ancoraggio 243.
Come sopra indicato, la leva di comando 7 Ã ̈ in grado di assumere una posizione di ritenuta R, una posizione di rilascio completo P1 ed una posizione di rilascio controllato P2.
La leva di comando 7 Ã ̈ vantaggiosamente azionabile manualmente in corrispondenza di una prima ed una seconda superficie di attuazione 74-75.
Agendo manualmente sulle superfici di attuazione 74-75, à ̈ possibile può muovere la leva di comando 7 nella posizione di rilascio completo P1 e nella posizione di rilascio controllato P2, rispettivamente.
Come sopra menzionato, il dispositivo di serraggio 1 comprende preferibilmente mezzi elastici 8 operativamente associati agli arpioni 5-6 ed alla leva di comando 7.
I mezzi elastici 8 sono predisposti in modo da opporsi ad un movimento di disimpegno dei primi mezzi di ritenuta 5 dalla superficie dentata 311 ed in modo da opporsi ad ogni spostamento dei mezzi di comando 7 dalla posizione di ritenuta R.
I mezzi elastici 8 comprendono preferibilmente una molla a torsione ancorata alla base 2 in corrispondenza del perno di ancoraggio 242.
Una prima estremità 81 della molla 8 à ̈ operativamente accoppiato al dente 51 dell’arpione 5 in modo da contrastarne un movimento di disimpegno dalla superficie dentata 331 ed, indirettamente, contrastare uno spostamento della leva di comando 7 dalla posizione di ritenuta R alla posizione di rilascio totale P1.
Una seconda estremità 82 della molla 8 à ̈ operativamente accoppiato alla leva di comando 7 in modo da contrastare uno spostamento di quest’ultima dalla posizione di ritenuta R alla posizione di rilascio controllato P2 (figura 6).
Il funzionamento del dispositivo di serraggio 1 Ã ̈ ora descritto in maggior dettaglio.
A riposo, la leva di comando 7 si trova di posizione di ritenuta R (figure 1-7), grazie all’azione della molla 8 che ne contrasta ogni spostamento da tale posizione.
In tale situazione, il dente 51 dell’arpione 5 à ̈ impegnato con la superficie dentata 331 mentre il dente 61 dell’arpione 6 non à ̈ in contatto con la superficie dentata 331.
Pertanto, l’arpione 5 impedisce il movimento della puleggia 3 secondo la direzione D2 di svolgimento del cavetto di chiusura e mantiene la puleggia 3 in una posizione di bloccaggio rispetto alla direzione di rotazione D2.
Si noti che né l’arpione 5 né l’arpione 6 sono in grado di impedire il movimento della puleggia 3 secondo la direzione D1 di avvolgimento del cavetto di chiusura, a causa dell’orientamento dei denti degli arpioni 5-6 e della superficie dentata 131.
Per aumentare la tensione di serraggio del cavetto di chiusura, Ã ̈ necessario agire sulla manopola 4 ruotandola secondo la direzione D1.
La puleggia 3 ruota, solidalmente con la manopola 4, secondo la direzione D1.
Il dispositivo di serraggio 1 esercita così una forza di trazione sul cavetto di chiusura, con conseguente aumento della tensione di serraggio.
Durante tale fase di azionamento del dispositivo di serraggio 1, la leva di comando 7 si mantiene sempre in posizione di ritenuta R, non essendo azionata.
L’arpione 5, pur non impedendo il moto della puleggia 3 secondo la direzione D1, rimane in contatto strisciante con la superficie dentata 131, a causa dell’azione della molla 8 (estremità 81) che contrasta il movimento di disimpegno del dente 51 dalla superficie dentata 131.
Una volta ottenuta la tensione di serraggio desiderata, bisogna semplicemente rilasciare la manopola 4.
Dato che la leva di comando 7 si trova nella posizione di ritenuta R, l’arpione 5 s’impegna immediatamente con la superficie dentata 131 mantenendo la puleggia 3 in una nuova posizione di bloccaggio (rispetto ad una rotazione secondo la direzione D2), corrispondente alla posizione raggiunta dalla puleggia stessa durante il moto di rotazione secondo la direzione D1.
Si impedisce così ogni allentamento della tensione di serraggio del cavetto di chiusura.
E’evidente come anche un utente non esperto possa effettuare una regolazione fine della tensione di serraggio del cavetto di chiusura.
Inoltre, Ã ̈ possibile incrementare la tensione di serraggio del cavetto di chiusura con successive manovre di azionamento della manopola 4, secondo la direzione D1, fino a raggiungere la tensione di serraggio desiderata.
Per ottenere il completo rilascio del cavetto di chiusura, Ã ̈ necessario azionare la leva di comando 7, spostandola (freccia S1) dalla posizione di ritenuta R alla posizione di rilascio totale P1 (figure 8-13).
A tal fine, Ã ̈ possibile agire sulla superficie di attuazione 74, allontanando la leva di comando 7 dal corpo principale del dispositivo serraggio.
La leva di comando 7 esegue un movimento di rotazione S1 (in senso antiorario nelle figure 8-9, 11-12) intorno all’asse di rotazione C fino a raggiungere la posizione P1, in corrispondenza della quale essa entra in contatto con una prima superficie di battuta della porzione 24 della base 2.
Durante il moto di rotazione S1 della leva di comando 7, la porzione 71 della leva di comando 7 esercita una forza sulla porzione 52 dell’arpione 5 in modo da determinare un moto di rotazione dell’arpione 5, intorno all’asse di rotazione B, con verso concorde rispetto al movimento di rotazione S1 della leva di comando 7.
Il movimento di rotazione dell’arpione 5 determina un disimpegno del dente 51 dalla superficie dentata 131.
Il movimento di disimpegno dell’arpione 5 à ̈ contrastato dall’azione della molla 8 (estremità 81), la quale contrasta così indirettamente anche il movimento della leva di comando 7 verso la posizione P1 (l’arpione 5 e la leva di comando 7 sono meccanicamente accoppiati tra loro in corrispondenza delle porzioni 51 e 71 rispettivamente).
La rotazione S1 della leva di comando 7 verso la posizione P1 determina un concorde movimento di rotazione dell’arpione 6, intorno al medesimo asse di rotazione C, causando un ulteriore allontanamento del dente 61 dalla superficie dentata 131.
Quando la leva di comando 7 raggiunge la posizione di rilascio totale P1, né l’arpione 5 né l’arpione 6 sono in grado di impedire il movimento della puleggia 3 secondo la direzione D2 di svolgimento del cavetto di chiusura.
Il cavetto di chiusura à ̈ soggetto (a causa della forza di reazione esercitata dalle parti serrate dal cavetto stesso) ad una forza di trazione che provoca una libera rotazione della puleggia 3 secondo la direzione D2, con conseguente svolgimento del cavetto di chiusura dalla superficie 310 della puleggia 3 ed allentamento della tensione di serraggio.
In tale fase, Ã ̈ possibile (ma non necessario) assecondare la rotazione della puleggia 3, ruotando la manopola 4 secondo la direzione D2.
Una volta allentata (in modo non controllato) la tensione di serraggio, bisogna semplicemente rilasciare la leva di comando 7.
L’azione esercitata dalla molla 8 riporta automaticamente la leva di comando 7 in posizione di ritenuta R.
L’arpione 5 s’impegna nuovamente con la superficie dentata 131 e mantiene la puleggia 3 in una nuova posizione di bloccaggio (rispetto ad una rotazione secondo la direzione D2), corrispondente alla posizione raggiunta dalla puleggia stessa durante il moto di rotazione secondo la direzione D2, impedendo ogni ulteriore allentamento della tensione di serraggio. Per ottenere un allentamento controllato della tensione di serraggio del cavetto di chiusura, à ̈ necessario eseguire una o più manovre, ciascuna delle quali prevede di azionare la leva di comando 7 spostandola (freccia S2) dalla posizione di ritenuta R alla posizione di rilascio controllato P2 (figure 14-19) e successivamente di rilasciare la leva di comando 7, in modo che quest’ultima ritorni automaticamente (freccia S3) nella posizione di ritenuta R.
Il funzionamento del dispositivo di serraggio 1, durante una di tali manovre di azionamento/rilascio della leva di comando 7, Ã ̈ ora descritto in maggior dettaglio.
Si noti come, durante tale manovra, il cavetto di chiusura sia costantemente soggetto ad una forza di trazione che tende a far ruotare la puleggia 3 secondo la direzione D2, a causa della forza di reazione esercitata dalle parti serrate dal cavetto stesso.
Per portare la leva di comando nella posizione P2, Ã ̈ possibile agire sulla superficie di attuazione 75, premendo la leva di comando 7 verso il corpo principale del dispositivo serraggio.
La leva di comando 7 esegue un movimento di rotazione S2 (in senso orario nelle figure 14 16, 18), intorno all’asse di rotazione C, fino a raggiungere la posizione P2, in corrispondenza della quale essa entra in contatto con una seconda superficie di battuta della porzione 24 della base 2.
Il movimento della leva di comando 7 verso la posizione P2 à ̈ contrastato dall’azione della molla 8 (estremità 82).
Durante la rotazione S2 della leva di comando 7, la porzione 71 della leva di comando 7 si allontana dalla porzione 52 dell’arpione 5, non interagendo con quest’ultima.
La porzione 72 della leva di comando 7 esercita una forza sulla porzione 53 dell’arpione 5 determinando un movimento di rotazione dell’arpione 5, intorno all’asse di rotazione B, con verso opposto rispetto al movimento di rotazione S2 della leva di comando 7.
Il movimento di rotazione dell’arpione 5 determina un disimpegno del dente 51 dalla superficie dentata 131.
Il movimento di disimpegno dell’arpione 5 à ̈ contrastato dall’azione della molla 8 (estremità 81) che contrasta così ulteriormente (in modo indiretto) il movimento della leva di comando 7 verso la posizione P2.
La rotazione S2 della leva di comando 7 verso la posizione P2 determina un concorde moto di rotazione dell’arpione 6, intorno all’asse di rotazione C. Il dente 61 dell’arpione 6 va così ad impegnarsi con la superficie dentata 131.
In virtù del reciproco posizionamento tra i denti 51, 61 degli arpioni 5-6, durante il movimento S2 della leva di comando 7, la puleggia 3 esegue una piccola rotazione secondo la direzione D2, durante la quale ciascun dente della superficie dentata 131 percorre una distanza all’incirca uguale P/2, dove P à ̈ il passo della superficie dentata 131.
In altre parole, durante il movimento S2 della leva di comando 7, la puleggia 3 ruota di 1⁄2 dente secondo la direzione D2, determinando così un corrispondente allentamento della tensione di serraggio del cavetto di chiusura.
Quando la leva di comando 7 raggiunge la posizione P2, l’arpione 6 s’impegna definitivamente con la superficie dentata 131 e mantiene la puleggia 3 in una nuova posizione di bloccaggio (rispetto ad una rotazione secondo la direzione D2), corrispondente alla posizione raggiunta dalla puleggia stessa durante il moto di rotazione di 1⁄2 dente, secondo la direzione D2.
Quando à ̈ rilasciata, la leva di comando 7 ritorna automaticamente (freccia S3) nella posizione di ritenuta R.
La rotazione S3 della leva di comando 7 verso la posizione di ritenuta R determina un concorde movimento di rotazione dell’arpione 6, intorno all’asse di rotazione C. Il dente 61 dell’arpione 6 si disimpegna così dalla superficie dentata 131.
La porzione 73 della leva di comando 7 esercita forze sulla porzione 53 dell’arpione 5. L’azione della molla 8 (estremità 81) determina pertanto un movimento di rotazione dell’arpione 5, intorno all’asse di rotazione B, con verso opposto rispetto al moto di rotazione S3 della leva di comando 7.
Il movimento di rotazione dell’arpione 5 determina così un nuovo impegno del dente 51 con la superficie dentata 131 che si completa quando la leva di comando 7 raggiunge la posizione di ritenuta R.
In virtù del reciproco posizionamento tra i denti 51, 61, durante il movimento S3 della leva di comando 7, la puleggia 3 esegue un’ulteriore piccola rotazione secondo la direzione D2, durante la quale ciascun dente della superficie dentata 131 percorre ulteriormente una distanza all’incirca uguale a P/2, dove P à ̈ il passo della superficie dentata 131.
In altre parole, durante il movimento S3 della leva di comando 7, la puleggia 3 ruota nuovamente di 1⁄2 dente secondo la direzione D2, determinando così un ulteriore corrispondente allentamento della tensione di serraggio del cavetto di chiusura.
Quando la leva di comando 7 raggiunge la posizione di ritenuta R, l’arpione 5 s’impegna definitivamente con la superficie dentata 131 e mantiene la puleggia 3 in una nuova posizione di bloccaggio (rispetto ad una rotazione secondo la direzione D2), corrispondente alla posizione raggiunta dalla puleggia stessa durante l’ulteriore moto di rotazione di 1⁄2 dente, secondo la direzione D2.
Da quanto sopra à ̈ evidente che ad ogni manovra di azionamento/rilascio della leva di comando 7, la puleggia 3 ruota di un solo dente, secondo la direzione D2.
E’ così possibile ottenere un allentamento progressivo e controllato della tensione di serraggio del cavetto di chiusura eseguendo ripetutamente la manovra di azionamento/rilascio della leva di comando 7, sopra descritta, cioà ̈ azionando alternativamente la leva di comando 7 tra la posizione di ritenuta 7 e la posizione di rilascio controllato P2.
Il funzionamento del dispositivo di serraggio 1 Ã ̈ stato descritto con specifico riferimento alle forme realizzative, illustrate nelle figure 1-19.
Sono ovviamente possibili varianti realizzative.
Ad esempio, il dispositivo di serraggio 3 potrebbe essere operativamente associato ad una molteplicità di cavetti di chiusura.
In tal caso, ciascuno dei cavetti di chiusura può vantaggiosamente essere operativamente connesso con la puleggia 3, in corrispondenza della superficie di avvolgimento 310.
I versi di rotazione della puleggia 3 e della leva di comando 7 potrebbero essere invertiti, modificando opportunamente la connessione del cavetto di chiusura e l’orientamento della superficie dentata 131 e dei denti 51, 61 nonché la disposizione operativa delle parti.
L’arpione 5 potrebbe essere sagomato e posizionato in modo che il dente 5 e le porzioni di accoppiamento 52-53 siano predisposti lungo un medesimo piano di riferimento, sostanzialmente parallelo alla porzione 22 della base 2.
La leva di comando 7 potrebbe essere sagomata e posizionata in modo che le porzioni di accoppiamento 71-72-73 siano predisposte lungo un medesimo piano di riferimento, sostanzialmente parallelo alla porzione 22 della base 2.
I mezzi elastici 8 potrebbero comprendere una pluralità di molle a torsione ancorate al perno di ancoraggio 243 ed operativamente associate all’arpione 5 ed alla leva di comando 7.
Ad esempio, una prima molla potrebbe essere operativamente accoppiata ed al dente 51 dell’arpione 5 in modo da contrastarne un movimento di disimpegno dalla superficie dentata 331 ed, indirettamente, contrastare uno spostamento della leva di comando 7 dalla posizione di ritenuta R alla posizione di rilascio totale P1.
Una seconda molla, potrebbe essere operativamente accoppiata alla leva di comando 7 in modo da contrastare uno spostamento di quest’ultima dalla posizione di ritenuta R alla posizione di rilascio controllato P2.
Si à ̈ verificato nella pratica che il dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, permette di soddisfare i compiti e gli scopi prefissati.
Il dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, permette di serrare (anche in modo incrementale) le parti dell’articolo operativamente associate al cavetto di chiusura, con semplici manovre manuali.
D’altra parte, il dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, permette di rilasciare rapidamente il cavetto di chiusura o di allentare in modo controllato la tensione di serraggio, agendo su un’unica leva di comando.
E’ evidente come le funzionalità sopra descritte consentano di ottenere un ottimale livello della tensione di serraggio tra le parti, facilmente regolabile con continuità e selettività.
Il dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, à ̈ utilizzabile con facilità, in modo molto intuitivo. Esso può essere facilmente azionato anche in condizioni ambientali avverse, ad esempio indossando guantoni o in presenza di ghiaccio e neve.
Il dispositivo di serraggio, secondo l’invenzione, presenta un elevato livello di integrazione strutturale tra le parti. Ciò consente di ottenere una struttura complessiva relativamente semplice, poco ingombrante (soprattutto in senso verticale, cioà ̈ perpendicolare alla base 2) e robusta.
Tale struttura, particolarmente compatta, Ã ̈ facilmente realizzabile a livello industriale, a costi competitivi rispetto ai prodotti disponibili sul mercato.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un dispositivo di serraggio (1) caratterizzato dal fatto di comprendere: - una base di supporto (2); - una puleggia (3), operativamente associabile ad un cavetto di chiusura e comprendente una superficie di avvolgimento (310) per detto cavetto di chiusura, detta puleggia essendo girevole rispetto a detta base di supporto attorno ad un primo asse di rotazione (A), sostanzialmente perpendicolare a detta base di supporto, secondo una prima direzione di avvolgimento (D1) o una seconda direzione di svolgimento (D2) di detto cavetto di chiusura; - una manopola (4), solidalmente connessa a detta puleggia, detta manopola essendo azionabile manualmente per ruotare detta puleggia; - primi e secondi mezzi di ritenuta (5, 6), operativamente impegnabili con una superficie dentata (331) di detta puleggia; - mezzi di comando (7), distinti da detta manopola ed operativamente associati a detti mezzi di ritenuta (5, 6); detti primi mezzi di ritenuta (5) impedendo a detta puleggia (3) di ruotare secondo detta seconda direzione (D2) quando detti mezzi di comando (7) si trovano in una posizione di ritenuta (R), detti primi e secondi mezzi di ritenuta (5, 6) permettendo a detta puleggia (3) di ruotare liberamente seconda detta seconda direzione (D2), quando detti mezzi di comando (7) sono azionati tra detta posizione di ritenuta (R) ed una posizione di rilascio completo (P1), detti primi e secondi mezzi di ritenuta (5, 6) permettendo a detta puleggia (3) di ruotare con una modalità passo-passo secondo detta seconda direzione (D2), quando detti mezzi di comando (7) sono azionati tra detta posizione di ritenuta (R) ed una posizione di rilascio controllato (P2).
  2. 2. Un dispositivo di serraggio, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti primi mezzi di ritenuta comprendono un primo arpione (5), almeno parzialmente girevole rispetto a detta base di supporto, attorno ad un secondo asse di rotazione (B) parallelo a detto primo asse di rotazione (A), detto primo arpione comprendendo un primo dente (51) impegnabile con la superficie dentata (331) di detta puleggia ed una terza e quarta porzione di accoppiamento (52, 53) con detti mezzi di comando.
  3. 3. Un dispositivo di serraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti secondi mezzi di ritenuta comprendono un secondo arpione (6), almeno parzialmente girevole rispetto a detta base di supporto, attorno ad un terzo asse di rotazione (C) parallelo a detto primo asse di rotazione (A), detto secondo arpione comprendendo un secondo dente (61) impegnabile con la superficie dentata (331) di detta puleggia ed una quinta porzione di accoppiamento (62) con detti mezzi di comando (7).
  4. 4. Un dispositivo di serraggio, secondo le rivendicazioni 2 e 3, caratterizzato dal fatto che il primo e secondo dente (51, 61) di detti primo e secondo arpione (5, 6) sono posizionati uno rispetto all’altro in modo da impegnarsi alternativamente con la superficie dentata (331) di detta puleggia, quando detti mezzi di comando (7) sono azionati alternativamente tra detta posizione di ritenuta (R) e detta posizione di rilascio controllato (P2).
  5. 5. Un dispositivo di serraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti mezzi di comando comprendono una leva di comando (7), almeno parzialmente girevole rispetto a detta base di supporto, attorno ad un asse di rotazione (C) parallelo a detto primo asse di rotazione (A), detta leva di comando comprendendo una sesta e settima porzione di accoppiamento (71, 72) con detti primi mezzi di ritenuta (5) ed una ottava porzione di accoppiamento (73) con detti secondi mezzi di ritenuta (6).
  6. 6. Un dispositivo di serraggio, secondo le rivendicazioni 3 e 5, caratterizzato dal fatto che detta leva comando (7) e detto secondo arpione (6) sono solidalmente connessi tra loro.
  7. 7. Un dispositivo di serraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere mezzi elastici (8), ancorati a detta base di supporto e predisposti in modo da opporsi ad un movimento di disimpegno di detti primi mezzi di ritenuta (5) dalla superficie dentata (311) di detta puleggia e da opporsi ad uno spostamento di detti mezzi di comando (7) da detta posizione di ritenuta (R).
  8. 8. Sistema di chiusura a cavetto caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di serraggio, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
  9. 9. Articolo caratterizzato dal fatto di comprendere un dispositivo di serraggio, secondo una o più delle rivendicazioni da 1 a 7.
  10. 10. Articolo, secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto di essere un indumento, una calzatura, un attrezzo sportivo o un dispositivo medico-ortopedico.
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