ITMC20070020U1 - Mescolatore per calcestruzzo ed altri simili impasti suscettibile di un agevole e sicura pulizia interna. - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità industriale avente per titolo:

“MESCOLATORE PER CALCESTRUZZO ED ALTRI SIMILI IMPASTI SUSCETTIBILE DI UN’AGEVOLE E SICURA PULIZIA INTERNA”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un mescolatore per calcestruzzo, polveri e granulati asciutti e semiasciutti suscettibile di un’agevole e sicura pulizia interna.

Come è noto i tradizionali mescolatori, che già da tempo hanno trovato larga diffusione nei più disparati settori ed in particolare in quello dell’edilizia, sono costituiti da una grossa vasca parallelepipeda con pareti interne cilindriche o ad omega, entro cui operano orizzontalmente uno o più alberi girevoli destinati alla mescolazione degli impasti caricati nella vasca medesima.

A tale scopo questi alberi adottano alcune pale radiali destinate ad interferire efficacemente con la massa da amalgamare.

In corrispondenza delle sponde trasversali di una simile vasca sono previsti le sedi entro cui infilare le estremità di ciascuno degli anzidetti alberi di mescolazione, con l’interposizione di opportuni cuscinetti e guarnizioni di tenuta.

Sull’esterno di una o entrambe di tali sponde trasversali sono invece montate le unità motrici destinate a trascinare in rotazione ciascuno dei medesimi alberi di mescolazione.

Nell’ambito di una simile unità motrice è previsto un motore elettrico che aziona, direttamente o per il tramite di una cinghia di trasmissione, un motoriduttore che a sua volta trasmette il moto rotatorio, grazie all’interposizione ad una serie di ingranaggi di rinvio e di riduzione, al rispettivo albero mescolatore.

Generalmente l’anzidetto motore ad alimentazione elettrica mantiene un regime di rotazione di circa 1400 giri/minuto cui corrisponde, nel rispettivo motoriduttore, un regime di rotazione ridotto di 1/2 e, nell’albero di mescolazione, un regime di rotazione pari a circa 25 giri/minuto.

Nell’impiego pratico di tali mescolatori si impone con una certa frequenza – preferibilmente con cadenza giornaliera e comunque prima del consolidamento dei residui di malta – la necessità di compiere un’operazione di pulizia della vasca entro cui avviene la mescolazione degli anzidetti impasti.

Si tratta, più precisamente, di scrostare tutte le superfici interne di tale vasca (ivi comprese quelle degli alberi mescolatori e delle rispettive pale) dai residui solidi degli impasti precedentemente elaborati, ad opera di un addetto che opera dall’esterno della vasca e che, in alcuni casi di pulizia più efficace, viene invece calato all’interno della stessa.

Attualmente quest’ultima operazione di pulizia risulta particolarmente delicata soprattutto per la parte dedicata alla pulizia degli alberi mescolatori alloggiati nella vasca anzidetta.

Considerando infatti che ciascuno di tali alberi deve essere scrostato nella fascia esterna e nel punto di intersezione con le varie pale e per tutta la sua lunghezza, è normalmente previsto in questa fase che un simile albero sia trascinato in brevi avanzamenti angolari (di pochi gradi alla volta) proprio al fine di agevolare il compito dell’addetto alla pulizia calato nella vasca.

Grazie a tale accorgimento, infatti, i successivi tratti da scrostare della superficie di tale albero vengono sempre rivolti verso l’alto, dunque nella posizione in cui risulta più comodo intervenire per l’anzidetto operatore.

In particolare questi piccoli avanzamenti angolari vengono attualmente imposti a ciascuno di tali alberi di mescolazione dando brevi impulsi elettrici al motore elettrico adottato nella rispettiva anzidetta unità motrice.

Una simile logica operativa non può tuttavia essere considerata del tutto soddisfacente, quanto meno in relazione ai rischi ai quali espone l’operatore addetto alla pulizia che si trovi calato all’interno della vasca fintanto che vengono imposti gli anzidetti brevi avanzamenti agli alberi di mescolazione.

Un’eventuale disfunzione del dispositivo o un’eventuale negligenza di colui che debba impartire gli anzidetti brevi impulsi all’unità motrice potrebbero infatti provocare una rotazione non controllata degli alberi di mescolazione al loro normale regime operativo, con conseguenze probabilmente letali per l’anzidetto operatore addetto alla pulizia.

Si rammenti infatti che detti alberi supportano radialmente le anzidette pesanti pale di mescolazione che, ove interferissero al normale regime di rotazione con il corpo del suddetto operatore, sarebbero certamente in grado di provocargli lesioni assai gravi.

Scopo specifico della presente invenzione è dunque quello di rendere più sicuro un mescolatore per calcestruzzo proprio in occasione delle anzidette operazioni di pulizia che vedono un addetto calato all’interno della sua vasca.

In questa prospettiva si è deciso di abbandonare completamente la sopra descritta logica di avanzamento intermittente degli alberi di mescolazione, attuata con un avanzamento per brevi “passi successivi” delle rispettive unità motrici.

In alternativa si è previsto invece di associare all’unità motrice di un albero mescolatore un piccolo motoriduttore che non viene in alcun modo coinvolto nell’ordinario funzionamento del mescolatore, ma che può essere vantaggiosamente azionato nel corso dell’anzidetta operazione di pulizia interna del medesimo mescolatore.

In tale evenienza, infatti, questo piccolo motoriduttore si rivela capace di trascinare in rotazione, con l’interposizione dell’anzidetta tradizionale unità motrice, il rispettivo albero mescolatore con un regime di rotazione estremamente basso (nell’ordine di un giro/minuto).

In questa ottica è facile comprendere come una così lenta rotazione di un albero di mescolazione non possa comunque risultare pericolosa per l’operatore calato nella vasca per effettuare la necessaria pulizia.

Ciò in quanto quest’ultimo si trova comunque nella condizione di poter facilmente schivare le pesanti pale radiali che ruotano lentissimamente entro la vasca di mescolazione.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alla tavola di disegno allegata, avente solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui la figura 1 è la vista laterale del mescolatore in questione.

Con riferimento a detta figura, il mescolatore (1) si avvale usualmente di una vasca parallelepipeda (2) tra le cui sponde trasversali sono sostenuti orizzontalmente uno o più alberi girevoli (3) per la mescolazione dell’impasto da amalgamare.

Ciascuno di tali alberi (3) è azionato da una rispettiva unità motrice (UM) nell’ambito della quale è previsto un motore elettrico (4) collegato con una cinghia (5) ad un sovrastante motoriduttore (6) a sua volta connesso, per il tramite di una cascata di ingranaggi di rinvio e di riduzione, con il rispettivo albero mescolatore (3).

Tale motore (4) risulta dotato di una notevole potenza in quanto deve essere in grado, pur con l’interposizione dell’anzidetto motoriduttore (6) e dell’anzidetta successiva cascata di ingranaggi, di trascinare il rispettivo albero mescolatore (3) ad un regime di rotazione sufficientemente elevato da consentire una perfetta mescolazione del denso e “pesante” impasto riversato nella vasca (2).

Nell’ambito di questa tradizionale impostazione, è stata prevista l’applicazione di una ruota libera (7) in corrispondenza dell’albero dell’anzidetto motore elettrico principale (4), montata in un assetto che le permette di non essere coinvolta nella normale rotazione di quest’ultimo.

Questa ruota libera (7) è collegata, tramite una cinghia (8), ad una puleggia (9) calettata sull’albero di un motore elettrico dotato di bassa potenza (10), preferibilmente nell’ordine di 1 CV, che si trova montato in una posizione adiacente all’anzidetto motore elettrico principale (4), con possibilità di dare movimento allo stesso.

Ebbene allorquando si tratti di effettuare l’anzidetta operazione di pulizia, occorre togliere tensione a quest’ultimo motore principale (4) e dare invece tensione all’anzidetto motore ausiliario (10) a bassa potenza.

In effetti l’azionamento di tale motore ausiliario (10) serve a provocare, grazie all’interposizione della cinghia di trasmissione (9), la rotazione dell’anzidetta ruota libera (7) e di conseguenza dell’albero del motore principale (4) sul quale la stessa ruota libera (7) risulta calettata.

Inutile dire che la rotazione imposta all’albero del motore principale (4) serve a trascinare nel medesimo senso di rotazione l’intera catena cinematica costituita, per l’appunto, dal motoriduttore (6), dalla successiva cascata di ingranaggi di rinvio e di riduzione e dal vero e proprio albero di mescolazione (3).

Considerando che la potenza del motore ausiliario (10) è assai limitata e considerando peraltro che l’unità motrice (UM) ad esso connessa è in grado comunque di assicurare la riduzione del regime di rotazione dell’albero di questo stesso motore ausiliario (10), è facile comprendere come l’albero mescolatore (3) possa trovarsi nella condizione di compiere rotazioni estremamente lente, quasi impercettibili, tali da consentire all’operatore calato nella vasca di poter interferire con tutta sicurezza e con la massima efficacia contro la superficie dello stesso al fine della necessaria rimozione delle incrostazioni solide.

Preferibilmente il regime di rotazione di questo motore ausiliario (10) è nell’ordine di 60-70 giri/minuto cui corrisponde, nell’albero di rotazione (3), l’anzidetto ipotizzato regime di rotazione pari a circa 1 giro/minuto.

Si precisa infine che sarebbe certamente possibile, pur senza esulare dalla presente idea inventiva, prevedere una differente modalità di realizzazione dell’anzidetto collegamento “selettivo” tra il motore ausiliario (10) ed il motore principale (4) dell’unità motrice (UM).

Solo per fare un esempio non limitativo, si potrebbe magari possibile ricorrere all’impiego di una frizione di collegamento tra gli alberi dei due citati motori principale (4) ed ausiliario (10), essendo evidente, in questo caso, che il senso di rotazione dei due medesimi motori potrebbe anche essere il medesimo.

Si precisa infine che in presenza di mescolatori dotati di un singolo albero di mescolazione e di una sola rispettiva unità motrice, è naturalmente previsto l’utilizzo di un unico esemplare dell’anzidetto motore ausiliario (10) associato direttamente a quest’ultima.

Tuttavia l’impiego di un singolo motore ausiliario è previsto anche in presenza di mescolatori dotati di due o più alberi di mescolazione; ciò in quanto, in tale evenienza, questi alberi mescolatori sono resi solidali tramite giunti omocinetici.

Ciò comporta che se anche il motore ausiliario (10) pone in rotazione soltanto la specifica unità motrice alla quale è associato, la rotazione dell’albero mescolatore azionato direttamente da quest’ultima comporta la contemporanea rotazione (grazie al collegamento assicurato dal giunto omocinetico) anche degli adiacenti uno o più ulteriori alberi di mescolazione.

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1) Mescolatore per calcestruzzo ed altri simili impasti, del tipo costituito da una vasca parallelepipeda (2) entro cui operano uno o più alberi di mescolazione (3), ciascuno dei quali trascinato in rotazione da una rispettiva unità motrice (UM), esterna alla vasca anzidetta (2), che comprende, debitamente connessi, un motore elettrico (4), un motoriduttore (6) ed una cascata di ingranaggi di rinvio e riduzione interfacciata con l’estremità del rispettivo albero di mescolazione (3), caratterizzato per il fatto di adottare un motore ausiliario di bassa potenza (10) collegato con l’anzidetto motore principale (4) della rispettiva unità motrice (UM) per il tramite di mezzi (7) che risultano capaci, in occasione della normale attivazione del suddetto motore principale (4) e della contemporanea disattivazione del motore ausiliario (10), di evitare che quest’ultimo sia trascinato in rotazione dal medesimo motore principale (4), ma che risultano altresì capaci, in occasione della disattivazione di tale motore principale (4) e della contemporanea attivazione del motore ausiliario (10), di consentire a quest’ultimo di trascinare in rotazione il suddetto motore principale (4).
2. 2) Mescolatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto mezzo di collegamento previsto tra il motore principale (4) ed il motore ausiliario (10) consiste in una ruota libera (7) montata sull’albero di tale motore principale (4) e collegata, tramite una cinghia (8), ad una puleggia (9) calettata sull’albero del motore ausiliario (10).
3. 3) Mescolatore secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto mezzo di collegamento (7) previsto tra il motore principale (4) ed il motore ausiliario (10) consiste una frizione interposta tra gli alberi di questi stessi motori.
4. 4) Mescolatore secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto motore ausiliario (10) ha una potenza pari ad 1 CV.