Giovanni di Thurn und Taxis
Giovanni, principe di Thurn und Taxis (Ratisbona, 5 giugno 1926 – Monaco di Baviera, 14 dicembre 1990), fu un uomo d'affari tedesco e capo dell'immensamente ricca e principesca famiglia Thurn und Taxis dal 1982 fino alla sua morte.
Giovanni di Thurn und Taxis | |
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Giovanni di Thurn und Taxis in una fotografia d'epoca | |
Principe di Thurn und Taxis | |
In carica | 26 aprile 1982 – 14 dicembre 1990 |
Predecessore | Carlo Augusto |
Successore | Alberto II |
Nome completo | tedesco: Johannes Baptista de Jesus Maria Louis Miguel Friedrich Bonifazius Lamoral italiano: Giovanni Battista di Gesù Maria Luigi Michele Federico Bonifacio Lamorale |
Nascita | Ratisbona, 5 giugno 1926 |
Morte | Monaco di Baviera, 14 dicembre 1990 (64 anni) |
Luogo di sepoltura | Abbazia di Sant'Emmerano |
Dinastia | Thurn und Taxis |
Padre | Carlo Augusto, X principe di Thurn und Taxis |
Madre | Principessa Maria Anna di Braganza |
Consorte | Contessa Maria Gloria di Schönburg-Glauchau |
Figli | Maria Teresa Elisabeth Alberto |
Religione | Cattolicesimo |
Biografia
modificaGiovanni nacque a Ratisbona nell'allora Repubblica di Weimar, da Carlo Augusto, X principe di Thurn und Taxis e dalla principessa Maria Anna di Braganza. Ebbe due sorelle maggiori e un fratello minore.
Matrimonio e famiglia
modificaLa famiglia Thurn and Taxis subì l'attenzione massiccia dei media durante la fine degli anni 1970 fino alla metà degli anni 1980, quando Giovanni sposò la giovane contessa Mariae Gloria di Schönburg-Glauchau, membro di una dinastia comitale mediatizzata che possedeva ancora vaste proprietà in Germania dopo la prima guerra mondiale, ma che, successivamente all'avvento del regime nazista, divenne rifugiata in Africa e cadde in disgrazia. Lo stile di vita della coppia haut bohème li collocò tra i membri del jet set, e l'aspetto sopra le righe della principessa Gloria (caratterizzato dal colore brillante dei capelli e da vestiti sgargianti) spinse Vanity Fair a descriverla come Princess TNT, the dynamite socialite, uno pseudonimo che le restò appiccicato per lungo tempo.[1] Durante gli anni '70 Giovanni frequentava spesso feste avant-garde e bisessuali,[2] ed era spesso avvistato in discoteche gay.[3]
Giovanni sposò la contessa Gloria di Schönburg-Glauchau il 31 maggio 1980. Da questo matrimonio nacquero tre figli:[4]
- Maria Theresia Ludowika Klothilde Helene Alexandra (Ratisbona, 28 novembre 1980),
- Elisabeth Margarethe Maria Anna Beatriz (Ratisbona, 24 marzo 1982),
- Albert (II.) Maria Lamoral Miguel Johannes Gabriel (Ratisbona, 24 giugno 1983).
Alla morte di suo padre, Giovanni diventò il capo della famiglia Thurn and Taxis. Il 14 dicembre 1990, dopo aver subito due trapianti di cuore in 2 giorni al Munich-Großhadern, il principe Giovanni morì. Lasciò 500 milioni di dollari di debiti e la sua vedova adottò uno stile di vita più sobrio e controllato, per tutelare al meglio il patrimonio familiare e garantire a suo figlio ciò che ne era rimasto.[1]
Ascendenza
modificaOnorificenze
modificaNote
modifica- ^ a b "The Conversion of Gloria TNT". Colacello, Bob. Vanity Fair. June 2006.
- ^ Gloria in Extremis, Horacio Silva, New York Times Style Magazine, 6 December 2008
- ^ Bernd-Ulrich Hergemöller. Mann für Mann. page 689
- ^ Genealogisches Handbuch des Adels, Fürstliche Hauser Band XIX. C.A. Starke Verlag, Limburg an der Lahn. 2011. pp.369, 385-386. German. ISBN 978-3-7980-0849-6.
Bibliografia
modifica- Wolfgang Behringer. Thurn und Taxis: Die Geschichte ihrer Post und ihrer Unternehmen. München/Zürich: 1990. ISBN 3-492-03336-9
- Martin Dallmeier and Martha Schad. Das Fürstliche Haus Thurn und Taxis, 300 Jahre Geschichte in Bildern. Regensburg: 1996. ISBN 3-7917-1492-9
- Bernd-Ulrich Hergemöller. Mann für Mann. page 689
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni di Thurn und Taxis
Collegamenti esterni
modifica- Thurn und Taxis family homepage, su thurnundtaxis.de. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2019).
- Bild:Im Bett mit Gloria, su bild.de. URL consultato il 4 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
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