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Alberto Magno

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Alberto Magno in un affresco di Tommaso da Modena, Treviso, 1352

Alberto Magno di Bollstädt, detto Doctor Universalis (conosciuto anche come Alberto il Grande, Alberto di Colonia; 1206 – 1280), vescovo cattolico, teologo, filosofo e scienziato tedesco.

Citazioni di Alberto Magno

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  • Eraclito ha detto che, se la felicità risiedesse nei piaceri corporali, diremmo che i buoi sono felici quando hanno dei ceci da mangiare.[1]
  • Esistono molti mondi o esiste un unico mondo? È uno degli interrogativi più nobili e sublimi nello studio della Natura.[2]
  • La donna è meno consona alla moralità dell'uomo perché ha in sé più liquidità dell'uomo. Caratteristica del liquido è di ricevere facilmente e di trattenere male. Il liquido è un elemento facilmente mutevole, perciò le donne sono volubili e curiose. Quando una donna ha un rapporto con un uomo è molto probabile che desideri stare allo stesso tempo anche con un altro. La donna non è affatto fedele. Se tu le dai fiducia ne sarai deluso.[...] La donna è un uomo mal riuscito e rispetto all'uomo ha una natura difettosa e imperfetta, perciò è insicura. Quello che non riesce ad ottenere da sola cerca di raggiungerlo con gli inganni demoniaci. Perciò, per farla breve, l'uomo si deve guardare da ogni donna come da un serpente velenoso o da un diavolo cornuto. [...] L'intelligenza tende al bene e la furbizia al male. Pertanto nei comportamenti cattivi è più intelligente la donna perché è più furba dell'uomo. La sua sensibilità spinge la donna verso ogni male, mentre la ragione spinge l'uomo verso ogni bene. (da Quaestiones super de animalibus. XV, 11[3])
  • Le scienze naturali non consistono nel ratificare quanti altri hanno detto, ma nel cercare le cause dei fenomeni.
Scientiae enim naturalis non est simpliciter narrata accipere, sed in rebus naturalibus inquirere causas. (De mineralibus, II, tr. 2, cap. 1)
  • Trovai [in riferimento alla magia] una spiegazione illuminante nel sesto libro dei Naturalia di Avicenna, in cui si dice che è insita nell'anima umana una certa proprietà (Virtus) di cambiare le cose, e che le altre cose le sono soggette; precisamente quando essa è trascinata a un grande eccesso di amore o di odio o qualcosa di analogo. Se quindi l'anima di un uomo cade in preda a un grande eccesso di una qualche passione, si può stabilire sperimentalmente che l'eccesso costringe [magicamente] le cose e le cambia nella direzione verso cui tende l'eccesso e non l'ho creduto per lungo tempo, ma dopo la lettura di libri negromantici e che hanno per tema immagini magiche e magia, ho trovato che (realmente) l'emotività (affectio) dell'anima umana è la radice principale di tutte le cose, sia che essa, a causa della sua grande emozione, modifichi il suo corpo e altre cose alle quali tende, sia che ad essa anima siano soggette, data la sua dignità, le altre cose inferiori, o che con tale affetto spinto al di là di ogni limite corra parallelamente l'ora adatta o la situazione astrologica o un'altra forza, e noi crediamo [di conseguenza] che [ciò] che produce questa forza sia causato dall'anima. [...] Chi vuole quindi conoscere il segreto di questo fatto per provocarlo e scatenarlo, deve sapere che chiunque può influenzare magicamente ogni cosa, se cade preda di un grande eccesso [...] e allora lo deve fare precisamente in quell'ora in cui l'eccesso lo aggredisce e agire con le cose che l'anima gli prescrive. Infatti l'anima è allora così bramosa della cosa che vuole causare, che afferra anche da sé l'ora più importante e migliore, che comanda anche alle cose che più convengono a quell'effetto. Così è l'anima che brama più intensamente l'oggetto che rende le cose più efficaci e più simili [a ciò] che risulta [...] In maniera simile funziona infatti la produzione in tutto ciò che l'anima brama con intenso desiderio. (Da De mirabilibus mundi[4])

Note

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  1. Da De vegetabilibus libri VII, Reimer, Berlino, 1867, VI, 401; citato in Georges Minois, La ricerca della felicità. Dall'età dell'oro ai giorni nostri, traduzione di Vito Carrassi, Dedalo, Bari, 2010, p. 52. ISBN 978-88-220-0571-7
  2. Citato in AA.VV., Il libro dell'astronomia, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2017, p. 230. ISBN 9788858018347
  3. Citato in Angela Giallongo, La donna serpente. Storie di un enigma dall'antichità al XXI secolo, edizioni Dedalo, 2012, pp. 185-186. ISBN 8822005759
  4. Citato in Marie-Louise von Franz, Psiche e materia, Bollati Boringheri, p. 145. ISBN 978-88-339-0712-3

Altri progetti

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