Tram STEL serie 116-123
Tram STEL 116 ÷ 123 poi ATM 116 ÷ 123 "tipo OEFT" | |
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Motrice tranviaria interurbana | |
Anni di costruzione | 1937 |
Anni di esercizio | 1937-ca. 2000 |
Quantità prodotta | 8 |
Costruttore | OEFT (parte meccanica) TIBB (parte elettrica) |
Lunghezza | 15.200 mm |
Larghezza | 2.320 mm |
Altezza | 3.580 mm |
Capacità | 41 posti a sedere 64 posti in piedi |
Scartamento | 1.445 mm |
Interperno | 7.750 mm |
Passo dei carrelli | 1.800 mm |
Massa in servizio | 30,825 t |
Massa vuoto | 24 t |
Diametro ruote motrici | 760 mm |
Potenza continuativa | 4 x 57 HP (oraria) |
Velocità massima omologata | 60 km/h |
Tipo di motore | TIBB GDTM 1252 |
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit., p. 185 |
Le vetture serie 116 ÷ 123 della STEL, poi passate all'ATM di Milano, erano una serie di elettromotrici tranviarie, progettate per il traino di treni locali sulle tranvie interurbane milanesi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le elettromotrici serie 116 ÷ 123 furono ordinate dalla STEL alle Officine Elettroferroviarie Tallero di Milano nel giugno 1936, al fine di potenziare il servizio locale sulla tranvia interurbana Milano-Monza[1].
Consegnate nel 1937, costituivano l'evoluzione delle elettromotrici serie 110 ÷ 115, costruite due anni prima dalla Breda e dalle quali riprendevano l'aspetto esteriore quasi senza variazioni[1].
Dal 1939 le vetture entrarono a far parte del parco sociale ATM, mantenendo la stessa numerazione[2], e da una statistica del 1957 risultavano ancora tutte in esercizio, suddivise fra i depositi di Monza Borgazzi (5 unità), Milano Molino (1 unità) e Milano Teodosio (2 unità)[3].
Alla chiusura della linea Milano-Monza avvenuta nel 1966, le OEFT vennero quasi tutte radiate e demolite; e si salvò soltanto l'unità 122, assegnata al deposito di via Messina[4], con il compito di svolgere servizio sulla diramazione per Milanino, sino alla chiusura di tale linea nel 1999. Nel corso degli anni '80 la 122 venne dotata di pantografi monobraccio, in sostituzione dei vecchi trolley.
Al 2011 l'unità 122 risultava ancora esistente e rimessata in buone condizioni al deposito di Desio[5] ma dopo la chiusura dell'impianto è stata abbandonata con altro materiale tranviario nella struttura ed oggetto nel tempo di atti vandalici prima del suo trasferimento nel luglio 2022 presso il deposito di Precotto[6].
Livree
[modifica | modifica wikitesto]Le vetture entrarono in servizio nella livrea bianco gesso tipica dei mezzi STEL, con il passaggio all'ATM le stesse assunsero una colorazione a due toni di verde, simile a quella dei tram urbani, ma con un caratteristico disegno frontale "a scudo".
In periodo bellico, però, il tetto divenne scuro; venne ricolorato nel secondo dopoguerra con il tono di verde più chiaro della vettura, quello posto nella parte superiore a livello dei finestrini.
L'unità 122, unica sopravvissuta alle demolizioni degli anni sessanta, fu successivamente dipinta in livrea "arancio ministeriale" con banda nera.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Cornolò, op. cit., p. 184.
- ^ Cornolò, op. cit., p. 193.
- ^ Cornolò, op. cit., p. 269–270.
- ^ Cornolò, op. cit., p. 276.
- ^ Statistica dei mezzi ATM Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive..
- ^ Di Luca Cesana, Un nuovo futuro per i tram storici di Desio?, pubblicazione Passione Trasporti, 28 luglio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le tranvie extraurbane milanesi, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tram STEL serie 116-123
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Stagniweb - Scheda tecnica, su miol.it.