[go: up one dir, main page]
More Web Proxy on the site http://driver.im/Vai al contenuto

Wim Wenders

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Wim Wenders al Festival di Berlino 2024
Premio Premio Imperiale 2022

Ernst Wilhelm Wenders[1], detto Wim (Düsseldorf, 14 agosto 1945), è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco.

Esponente di primo piano del Nuovo cinema tedesco,[2][3] ha conosciuto il successo internazionale dirigendo pellicole quali Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti di carattere internazionale. Palma d'oro a Cannes nel 1984, ha inoltre ricevuto l'Orso d'oro alla carriera al Festival del Cinema di Berlino nel 2015.

Dopo aver conseguito la maturità presso l'Humanistisches Gymnasium di Oberhausen, Wenders si iscrive alla facoltà di Medicina, decidendo di seguire le orme del padre, già medico affermato; in seguito, cambierà facoltà, frequentando per un semestre Filosofia e per quello successivo Sociologia, ma la sua forte passione per il cinema lo spingerà a interrompere gli studi universitari e a voler intraprendere la professione di regista.[4]

Nel corso della propria carriera, otterrà tuttavia le lauree «ad honorem» nel 1989 dalla Sorbona di Parigi, nel 1995 dall'Università di Friburgo, nel 2005 dall’Università Cattolica di Lovanio e nel 2010 dall'Università degli Studi di Catania.

Nel 1966 Wenders si trasferisce a Parigi e qui lavora come incisore nello studio dell'artista americano Johnny Friedlander. Trascorre intere giornate alla Cinémathèque, vedendo tre o quattro film al giorno e fino a sette nei fine settimana, maturando una cultura cinefila che trasparirà con evidenza nei suoi film.[5] Inizia a frequentare le lezioni dell'Institut des hautes études cinématographiques (IDHEC) ma la sua domanda di iscrizione verrà respinta per soprannumero.[6].

In seguito torna in Germania, e dal 1967 al 1970 è studente dell'Accademia del cinema di Monaco. Il suo primo corto, Scenari, è del 1967 mentre l'anno successivo realizza Lo stesso giocatore spara di nuovo, Ciak film, diretto insieme a Gerhard Theuring, e Victor I. Sempre nel 1968 inizia a collaborare con la rivista Filmkritk e il quotidiano Süddeutsche Zeitung come critico cinematografico.

Gira altri quattro cortometraggi nel 1969: Alabama 2000 anni luce, che segna l'inizio della collaborazione con Robby Müller per la fotografia, e Tre LP americani, scritto insieme a Peter Handke, scrittore austriaco col quale instaurerà un saldo rapporto di collaborazione e di amicizia. Negli anni sessanta e sulla scia della Nouvelle Vague francese, nasce in Germania il movimento del "Junger Deutscher Film" Nuovo cinema tedesco. Tra i suoi rappresentanti, Werner Herzog, Rainer Werner Fassbinder, Edgar Reitz e Alexander Kluge, Wenders occuperà un posto di primo piano.[7]

Nel 1970 il regista gira il suo primo lungometraggio: Estate in città. Seguirà La paura del portiere prima del calcio di rigore del 1971, da un romanzo di Peter Handke. L'anno dopo dirige La lettera scarlatta, film ambientato nell'America puritana del XVII secolo.

La trilogia della strada

[modifica | modifica wikitesto]

Il tema del viaggio è invece al centro di quella che è stata poi definita "la trilogia della strada". Il primo film che compone la trilogia è Alice nelle città del 1973, opera che Wenders ha girato in parte negli Stati Uniti e che racconta l'amicizia tra un giovane reporter e una bambina. L'opera riceve il premio della critica tedesca nel 1974 e, ancora oggi, viene considerato uno dei lavori più riusciti del regista. Gli altri film della trilogia sono Falso movimento e Nel corso del tempo e, come nel precedente, anche in questi due ad interpretare il protagonista è Rüdiger Vogler. Con Nel corso del tempo arrivano per Wenders i primi riconoscimenti internazionali: il Golden Hugo al Chicago Film Festival e il premio FIPRESCI al Festival di Cannes.[8]

Gli anni negli Stati Uniti e il successo internazionale

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1975 fonda la casa di produzione Road Movies e in seguito dirige L'amico americano, con Bruno Ganz e Dennis Hopper nel ruolo dei due protagonisti. Il film si basa sul romanzo L'amico americano (Ripley's Game) di Patricia Highsmith e attira l'interesse del regista statunitense Francis Ford Coppola, coinvolto nella co-produzione.

Si trasferisce negli USA per circa quattro anni. Durante questo periodo alterna la lavorazione di Lampi sull'acqua - Nick's Movie, film-testamento sull'amico e regista Nicholas Ray, "...uno dei grandi maestri del sogno e del cinema mitopoietico"[9] a una "detective story" Hammett - Indagine a Chinatown, frutto di una tormentata collaborazione con il produttore Francis Ford Coppola.

Ritorno in Germania

[modifica | modifica wikitesto]

Rientrato in Germania, deluso dal sistema americano di produzione cinematografica, riflette sulla condizione del regista in Lo stato delle cose del 1982. Ambientato in Portogallo e a Los Angeles, viene premiato con il Leone d'Oro al Festival di Venezia. Lo stato delle cose apre una fase particolarmente felice per Wenders. Il festival di Cannes nel 1984 conferisce la Palma d'oro a Paris, Texas, scritto con Sam Shepard, nel 1987 vince il premio come migliore regista per Il cielo sopra Berlino, un viaggio in compagnia di angeli nello spazio di una metropoli luogo emblematico della storia del novecento europeo.[10]

Nel 1989 gli viene conferita una laurea honoris causa della Sorbona di Parigi e una dall'Università cattolica di Louvain-la-Neuve (Belgio) nel 2005. Nel 2010 è stato altresì insignito della laurea honoris causa in Architettura dall'Università di Catania.

Gli anni novanta

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 compare come protagonista nel videoclip Milano non è l'America della rock-band italiana Timoria. Nel 1991 conclude Fino alla fine del mondo, al quale ha lavorato a più riprese per circa vent'anni e dove il tema del viaggio attraverso i continenti viene recuperato e intrecciato con quello dell'amore e del progresso tecnologico.[11] Alla colonna sonora del film collaborano artisti come U2, Talking Heads, Lou Reed, Nick Cave e R.E.M., e riceve il premio Friedrich Wilhelm Murnau a Bielefeld.

Nel 1993 Wenders gira il seguito de Il cielo sopra Berlino, Così lontano così vicino. In occasione della celebrazione del centenario del cinema del 1995, insieme a un film per la televisione I fratelli Skladanowsky dirige anche Lisbon Story, di nuovo con Rüdiger Vogler e Patrick Bauchau, omaggio al cinema e alla città di Lisbona.[4]

Insieme a Michelangelo Antonioni dirige nel 1995 Al di là delle nuvole, opera che segue gli sviluppi di quattro storie ambientate rispettivamente a Ferrara, Portofino, Aix-en-Provence e Parigi.

Tra il 1991 e il 1996 Wenders è a capo dell'Accademia europea del cinema, di cui ancora oggi è il presidente, e dal 1993 è professore onorario all'Accademia del cinema di Monaco.

Wim Wenders nel 2018 mentre riceve il Bronzo Dorato alla carriera

Trasferitosi di nuovo negli Stati Uniti[12], tenta la via della produzione indipendente da cui nascerà Buena Vista Social Club, incontro col musicista Ry Cooder, con Compay Segundo e con altri autori e interpreti della musica cubana; The Million Dollar Hotel, giallo con Milla Jovovich e Mel Gibson che vincerà l'Orso d'argento al Festival di Berlino; La terra dell'abbondanza, girato a Los Angeles, casa del regista tedesco; Non bussare alla mia porta, contraddistinto dalle stesse tematiche di Paris, Texas e più in generale un tributo alla tradizione americana e ai film western. Nel 2008, il film Palermo Shooting, lo porta in Italia, scegliendo come location la Sicilia.

Ha poi contribuito con l'episodio di 24 minuti Invisible Crimes al documentario collettivo Invisibles dell'organizzazione umanitaria Médecins Sans Frontières, presentato a Berlino e a Cannes nel 2007 e ha aderito alla World Cinema Foundation di Martin Scorsese per preservare film poco noti al grande pubblico o comunque di difficile reperibilità e fruizione. Il regista ha anche girato uno spot televisivo per l'UNDP, il programma per lo Sviluppo dell'ONU, con protagonisti le due stelle del calcio Ronaldo e Zidane.

Wim Wenders al Festival Il Cinema Ritrovato di Bologna, nel giugno 2024

In questo periodo realizza inoltre tre documentari: nel 2011 il lungometraggio 3D Pina, tributo alla ballerina Pina Bausch; nel 2014 Il sale della terra, dedicato al fotografo brasiliano Sebastião Salgado; nel 2018 Papa Francesco - Un uomo di parola, documentario sul pontefice. Queste ultime due pellicole, fra l'altro, sono state candidate al premio della Giuria Oeil d'Or per il miglior documentario al Festival di Cannes.[13].

Lungometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
  • Scenari (Schauplätze, 1967)
  • Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again, 1968)
  • Victor I (1968)
  • Ciak film (Klappenfilm), co-regia con Gerhard Theuring (1968)
  • Città d'argento (Silver City, 1969)
  • Alabama 2000 anni luce (Alabama: 2000 Light Years from Home, 1969)
  • Arisha (Arisha, der Bär und der steinerne Ring, 1993)
  • Other Side of the Road (2003)
  • Il volo (2009)
  • If Buildings Could Talk (2010)
  • Vai Paparazzo! (2015)
  • Film sulla polizia (Polizeifilm) - cortometraggio TV (1969)
  • Tre LP americani (Drei Amerikanische LP's) - cortometraggio TV (1969)
  • Ein Haus für uns - Jugenderholungsheim - serie TV, episodi 1x9-1x10 (1977)
  • Reverse Angle (Reverse Angle: Ein Brief aus New York) - cortometraggio TV (1982)
  • Chambre 666 - mediometraggio TV (1982)
  • Night and Day, episodio di Red Hot and Blue - film TV (1990)
  • Un matin partout dans le monde - cortometraggio TV (2000)
  • The Blues - serie TV documentario, episodio 1x02 (2003)
  • Cathedrals of Culture - serie TV documentario, episodio 1x1 (2014)

Video musicali

[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore

[modifica | modifica wikitesto]
Lungometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
  • Scenari (Schauplätze), regia di Wim Wenders (1967)
  • Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again), regia di Wim Wenders (1968)
  • Città d'argento (Silver City, regia di Wim Wenders) (1969)
  • Alabama 2000 anni luce (Alabama: 2000 Light Years from Home), regia di Wim Wenders (1969)
  • Arisha (Arisha, der Bär und der steinerne Ring), regia di Wim Wenders (1993)
  • If Buildings Could Talk (2010)
  • Film sulla polizia (Polizeifilm) - cortometraggio TV (1969)
  • Chambre 666, regia di Wim Wenders - film TV (1982)
  • The Blues - serie TV documentario, episodio 1x2 (2003)
Lungometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
  • Scenari (Schauplätze), regia di Wim Wenders (1967)
  • Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again), regia di Wim Wenders (1968)
  • Ciak film (Klappenfilm), , regia di Wim Wenders e Gerhard Theuring (1968)
  • Città d'argento (Silver City), regia di Wim Wenders (1969)
  • Arisha (Arisha, der Bär und der steinerne Ring), regia di Wim Wenders (1993)

Produttore esecutivo

[modifica | modifica wikitesto]
Lungometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
  • Scenari (Schauplätze), regia di Wim Wenders (1967)
  • Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again), regia di Wim Wenders (1968)
  • Città d'argento (Silver City), regia di Wim Wenders (1969)
  • Alabama 2000 anni luce (Alabama: 2000 Light Years from Home), regia di Wim Wenders (1969)
  • Film sulla polizia (Polizeifilm), regia di Wim Wenders - cortometraggio TV (1969)
  • Tre LP americani (Drei Amerikanische LP's), regia di Wim Wenders - cortometraggio TV (1969)
Cortometraggi
[modifica | modifica wikitesto]
  • Scenari (Schauplätze), regia di Wim Wenders (1967)
  • Lo stesso giocatore spara di nuovo (Same Player Shoots Again), regia di Wim Wenders (1968)
  • Città d'argento (Silver City), regia di Wim Wenders (1969)
  • Amon Düül II spielt Phallus Dei, regia di Rüdiger Nüchtern - documentario (1969)
  • Film sulla polizia (Polizeifilm), regia di Wim Wenders - cortometraggio TV (1969)
  • L'idea di partenza, Firenze, Liberoscambio, 1983.
  • Giovanni Spagnoletti e Michael Töteberg (a cura di), Stanotte vorrei parlare con l'angelo. Scritti 1968-1988, Milano, Ubulibri, 1989, ISBN 978-8877480903.
  • L'atto di vedere - The Act of Seeing, Milano, Ubulibri, 1992.

Onorificenze tedesche

[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Giovanni Spagnoletti, Wenders, Wim, su Enciclopedia del cinema, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004.
  2. ^ Giovanni Spagnoletti, 2002.
  3. ^ Cinque grandi film di Wim Wenders, su Il Post, 14 agosto 2015. URL consultato il 15 agosto 2015.
  4. ^ a b Gian Piero Brunetta, 2006, pp. 620-623.
  5. ^ Wim Wenders, 1989, Introduzione all'edizione inglese, p. 211.
  6. ^ Filippo D'Angelo, 1995, p.21.
  7. ^ Gianni Rondolino, 2010, pp. 574-579.
  8. ^ Filippo D'Angelo, 1995, pp. 51-85.
  9. ^ Sandro Bernardi, 2007, p. 291.
  10. ^ Giuseppe Gariazzo, Robero Lasagna e Saverio Zumbo, 1997, pp. 37-38.
  11. ^ Wim Wenders, 1989, pp. 201-202.
  12. ^ Gianni Rondolino, 2010, p. 579.
  13. ^ Nicoletta Tamberlich, Giubileo: Wenders per filmare 'il cielo sopra Roma', su ANSA, 7 dicembre 2015.
  14. ^ (EN) The Recipients of the 33rd Praemium Imperiale, su Praemium Imperiale, The Japan Art Association, 15 settembre 2022. URL consultato il 16 settembre 2022.
  • Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Venezia, Marsilio, 2007, ISBN 978-88-317-9297-4.
  • Gian Piero Brunetta (a cura di), Dizionario dei registi del cinema mondiale, III - P/Z, Einaudi, 2006, ISBN 9788806178628.
  • Paolo Federico Colusso, Wim Wenders. Paeaggi luoghi città, Torino, Testo & Immagine, 1998, ISBN 978-8886498494.
  • Filippo D'Angelo, Wim Wenders, Roma, Il Castoro, 1995.
  • Stefano Francia di Celle, Wim Wenders, Milano, Torino Film Festival/Il Castoro, 2007.
  • Giuseppe Gariazzo, Robero Lasagna e Saverio Zumbo, Wenders story. Il cinema, il mito, Alessandria, Faisopiano, 1997.
  • (DE) Simone Malaguti, Wim Wenders' Filme und ihre intermediale Beziehung zur Literatur Peter Handkes, Francoforte, Peter Lang, 2008, ISBN 978-3-631-58064-6.
  • Maurizio Russo, Wim Wenders. Percezione visiva e conoscenza, Recco, 1997.
  • Gianni Rondolino, Manuale di storia del cinema, Novara, UTET, 2010, ISBN 978-88-6008-299-2.
  • Giovanni Spagnoletti, Lineamenti introduttivi alla storia del cinema. Il nuovo cinema tedesco: Rainer Werner Fassbiner e Wim Wenders, Roma, Aracne, 2002.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN109430683 · ISNI (EN0000 0001 2147 3745 · SBN RAVV038128 · ULAN (EN500247841 · LCCN (ENn82106673 · GND (DE118631195 · BNE (ESXX999258 (data) · BNF (FRcb120755296 (data) · J9U (ENHE987007452343705171 · NSK (HR000081773 · NDL (ENJA00477043 · CONOR.SI (SL11453027