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Race of Champions 1979

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Regno Unito (bandiera) Gran Premio Race of Champions 1979
Gara non valida per il Mondiale
Data 15 aprile 1979
Nome ufficiale XIII Marlboro/Daily Mail Race of Champions
Luogo Circuito di Brands Hatch
Percorso 4,207 km / 2,613 US mi
Distanza 40 giri, 168,280 km/ 104,520 US mi
Risultati
Pole position Giro più veloce
Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Brasile (bandiera) Nelson Piquet
Lotus-Ford Cosworth in 1'17"52 Brabham-Alfa Romeo in 1'17"46
Podio
1. Canada (bandiera) Gilles Villeneuve
Ferrari
2. Brasile (bandiera) Nelson Piquet
Brabham-Alfa Romeo
3. Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti
Lotus-Ford Cosworth

La Race of Champions 1979 (XII Marlboro/Daily Mail Race of Champions) è stata una gara di Formula 1, non valida per il campionato del mondo, disputata domenica 15 aprile 1979 sul Circuito di Brands Hatch, nel Regno Unito. Alla gara parteciparono vetture della Formula Aurora, in quanto essa rappresentò anche la terza prova di quel campionato. La gara, programmata inizialmente per il 18 marzo, venne posticipata, per le cattive condizioni atmosferiche, ad aprile.

La gara, tra le vetture di F1, venne vinta dal canadese Gilles Villeneuve su Ferrari; per il vincitore si trattò del primo, e unico, successo in una gara non titolata. Precedette sul traguardo il brasiliano Nelson Piquet su Brabham-Alfa Romeo e lo statunitense Mario Andretti su Lotus-Ford Cosworth. Tra le vetture di F. Aurora prevalse il britannico Guy Edwards su Fittipaldi-Ford Cosworth.

Aspetti tecnici

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La Lotus testò durante le prove il modello 80, che era stato presentato il 14 marzo, in occasione della prima data in cui l'evento era stato programmato.[1] La Ferrari impiegò una 312 T3, che nel mondiale era già stata sostituita dalla T4. Le vetture impiegate dalla F. Aurora erano tutte vetture di Formula 1, utilizzate nelle stagioni precedenti nel mondiale. La sola Chevron B41 non partecipò mai a corse iridate.

La Goodyear, che riforniva tutte le scuderie di F1 presenti, tranne la Ferrari, decise di portare una mescola morbida, molto veloce, ma anche alquanto poco resistente, confidando sulla poca lunghezza della gara (circa 170 km, contro i 250–300 km di un gran premio del mondiale).[2]

Aspetti sportivi

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Nella solita alternanza tra circuiti nell'ospitare il Gran Premio di Gran Bretagna nel 1979 toccò al Circuito di Silverstone; per tale ragione, quello di Brands Hatch, ospitò una gara non iridata. La Race of Champions ritornò così a essere disputata, dopo aver saltato il 1978 dato che Brands Hatch ospitava il mondiale.

La competizione avrebbe dovuto svolgersi il 18 marzo, ma venne posticipata alla Domenica di Pasqua, 15 aprile, per la neve che colpì il circuito britannico.[3] In un primo momento la gara era stata riprogrammata per sabato 14.[4]

La gara fu un omaggio alla memoria di Gunnar Nilsson, pilota svedese di Formula 1, deceduto nel 1978 per un tumore. Proprio per tale ragione la maggior parte dei team del mondiale aveva dato inizialmente la propria adesione al gran premio.[5] L'incasso della gara venne devoluto alla fondazione creata in onore del pilota svedese.[6] Successivamente venne anche organizzato il Gunnar Nilsson Memorial Trophy, a Donington Park, il 3 giugno.

Si tenne una sola settimana dopo il GP di Long Beach, quarta gara del mondiale, che era stata vinta da Gilles Villeneuve della Ferrari. La competizione era perciò la prima gara europea di Formula 1 della stagione, anche se non valida per il campionato. Proprio la vicinanza con il gran premio statunitense portò a dei problemi con le trafile burocratiche alla dogana, che misero in dubbio la tenuta della gara.[6]

La gara vide alla partenza anche le vetture della Formula Aurora, essendo valida come terza prova della stagione 1979. La Formula Aurora era una sorta di Campionato britannico di Formula 1, nel quale partecipavano, per lo più, vecchie vetture di Formula 1, equipaggiate quasi esclusivamente dal motore Ford Cosworth DFV. Nel campionato potevano però essere impiegate anche vetture di Formula 2 o Formula 5000. Il campionato di F. Aurora prevedeva di tenere una gara sul Circuito di Brands Hatch per il 16 aprile; si decise così di effettuare un'unica gara a cui avrebbero partecipato congiuntamente sia le vettura del mondiale di F1 che quelle della F. Aurora.[7] La F. Aurora aveva, tra l'altro, disputato l'International Gold Cup, seconda prova del suo campionato, appena due giorni prima, il 13 aprile, sul tracciato di Oulton Park.

Nell'occasione le vetture di F. Aurora vennero fatte partire dietro a quella di Formula 1, lasciando libero uno stallo di partenza fra le due categorie di vetture.[7]

Piloti e team

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Inizialmente, per la data di marzo, erano 11 i piloti di Formula 1 iscritti, ai quali si aggiungevano alcuni piloti con una certa esperienza in F1, come Emilio de Villota e Rupert Keegan. Inoltre risultavano iscritti Desiré Wilson e il campione di motociclismo Giacomo Agostini, in quello che sarebbe stato il suo esordio con una vettura di Formula 1, una Williams FW06.[5]

Rispetto alla lista di piloti iscritti per la data di marzo vi furono parecchi cambiamenti: la Lotus sostituì Carlos Reutemann con Mario Andretti; la Brabham affiancò Nelson Piquet a Niki Lauda; non si presentarono la Walter Wolf Racing, con James Hunt, l'ATS con Hans-Joachim Stuck, l'Ensign con Derek Daly, la Williams con Clay Regazzoni e Arturo Merzario con la sua vettura; la Shadow portò Elio De Angelis in luogo di Danny Ongais.[5]

A i 7 piloti di Formula 1 iscritti si affiancarono 13 piloti della F. Aurora. Oltre ai quattro già iscritti per la data di marzo, erano presenti, tra gli altri, Guy Edwards e Bernard de Dryver, che avevano già fatto esperienze nel mondiale di F1. In merito alle scuderie si rividero la RAM, già impegnata in 6 gare iridate tra il 1976 e il 1977, la Surtees e la Theodore Racing, che avevano abbandonato il circus a fine 1978.

I seguenti piloti e costruttori vennero iscritti alla gara:[8]

Team Telaio[9] Gomme Nr. Pilota
Regno Unito (bandiera) Martini Team Lotus Lotus 79-Ford Cosworth DFV[10] G 1 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti
Regno Unito (bandiera) Parmalat Racing Team Brabham BT48-Alfa Romeo G 5 Austria (bandiera) Niki Lauda
6 Brasile (bandiera) Nelson Piquet
Regno Unito (bandiera) Marlboro Team McLaren McLaren M28-Ford Cosworth DFV G 7 Regno Unito (bandiera) John Watson
Italia (bandiera) Scuderia Ferrari Ferrari 312 T3 M 12 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve
Regno Unito (bandiera) Interscope Shadow Racing Shadow DN9B-Ford Cosworth DFV G 18 Italia (bandiera) Elio De Angelis
Regno Unito (bandiera) Warsteiner Arrows Racing Team Arrows A1-Ford Cosworth DFV G 30 Germania (bandiera) Jochen Mass
Regno Unito (bandiera) Melchester Racing Tyrrell 008-Ford Cosworth DFV G 41 Sudafrica (bandiera) Desiré Wilson
42 Stati Uniti (bandiera) Gordon Smiley
Spagna (bandiera) Madom F1 Team Lotus 78-Ford Cosworth DFV G 43 Spagna (bandiera) Emilio de Villota
Regno Unito (bandiera) RAM Racing Fittipaldi F5A-Ford Cosworth DFV G 44 Regno Unito (bandiera) Guy Edwards
45 Belgio (bandiera) Bernard de Dryver
Graham Eden Racing Chevron B41-Ford Cosworth DFV G 46 Regno Unito (bandiera) Tiff Needell
Val Musetti March 781-Ford Cosworth DFV G 47 Regno Unito (bandiera) Val Musetti
Team Agostini Williams FW06-Ford Cosworth DFV G 49 Italia (bandiera) Giacomo Agostini
Hong Kong (bandiera) Theodore Racing Wolf WR4-Ford Cosworth DFV G 51 Irlanda (bandiera) Dave Kennedy
Regno Unito (bandiera) Team Surtees Surtees T20-Ford Cosworth DFV G 52 Regno Unito (bandiera) Philip Bullman
Regno Unito (bandiera) C. W. Clowes Racing Arrows A1-Ford Cosworth DFV G 56 Regno Unito (bandiera) Rupert Keegan
Walz Toj Racing March 781-Ford Cosworth DFV G 62 Austria (bandiera) Gerd Biechteler
Smith & Jones Ensign N174-Ford Cosworth DFV G 63 Regno Unito (bandiera) Robin Smith

A causa di un guasto alla scatola del cambio la Lotus non poté testare a lungo il nuovo modello 80. Andretti fu comunque capace di conquistare la pole position, davanti a Niki Lauda e Gilles Villeneuve. Le vetture della F. Aurora furono più lente di quelle della F1, anche se il migliore della formula britannica, Rupert Keegan, chiuse a 35 centesimi da John Watson. Giacomo Agostini venne limitato dalla rottura del cambio della sua Williams FW06.[11]

Nella sessione di qualifica[12] si è avuta questa situazione:

Pos[13] Pilota Costruttore[9] Tempo Griglia
1 1 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'17"52 1
2 5 Austria (bandiera) Niki Lauda Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 1'17"76 2
3 12 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve Italia (bandiera) Ferrari 1'17"85 3
4 6 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 1'17"98 2
5 30 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 1'18"95 5
6 18 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 1'19"57 6
7 16 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 1'20"30 7
9 56 Regno Unito (bandiera) Rupert Keegan Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 1'20"65 8
10 41 Sudafrica (bandiera) Desiré Wilson Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'20"80 9
11 44 Regno Unito (bandiera) Guy Edwards Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 1'20"90 11
12 43 Spagna (bandiera) Emilio de Villota Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 1'21"67 12
13 51 Irlanda (bandiera) Dave Kennedy Canada (bandiera) Wolf-Ford Cosworth 1'22"35 NP[14]
14 52 Regno Unito (bandiera) Philip Bullman Regno Unito (bandiera) Surtees-Ford Cosworth 1'22"41 14
15 46 Regno Unito (bandiera) Tiff Needell Regno Unito (bandiera) Chevron-Ford Cosworth 1'22"50 15
16 49 Italia (bandiera) Giacomo Agostini Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 1'22"60 16
17 42 Stati Uniti (bandiera) Gordon Smiley Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 1'23"20 17
18 45 Belgio (bandiera) Bernard de Dryver Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 1'23"44 18
19 47 Regno Unito (bandiera) Val Musetti Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 1'25"61 19
20 63 Regno Unito (bandiera) Robin Smith Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth 1'26"67 20
NQ 62 Austria (bandiera) Gerd Biechteler Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth senza tempo[15] NQ

La testa della gara venne presa da Niki Lauda, che condusse con un certo margine su Mario Andretti, Gilles Villeneuve e Nelson Piquet, a lungo in lotta per le posizioni di rincalzo. Tra le vetture di F1 deluse invece la McLaren che si ritrovò a lottare con quelle della F. Aurora. Tra queste ultime Rupert Keegan comandò a lungo, davanti a Desiré Wilson e Guy Edwards.

Lauda, a causa degli pneumatici, fu costretto ai box: passò a condurre Villeneuve, che venne presto passato però da Mario Andretti. Anche la Lotus però soffrì per un rapido degradamento delle gomme: al giro 17 Villeneuve tornò in testa e condusse fino al termine. Il canadese precedette al traguardo Nelson Piquet, autore del giro veloce, anche lui costretto a una sosta ai box, e Andretti, penalizzato anche da noie al cambio e ai freni.

Fu l'unica vittoria per il canadese in una gara non titolata, che seguiva però le due vittorie consecutive conquistate da Villeneuve nel Gran Premio del Sudafrica e nel Gran Premio di Long Beach, gare valide per il mondiale 1979. Essa fu anche l'ultima vittoria della Scuderia Ferrari in una gara non valida per il campionato.

Tra le vetture di F. Aurora Keegan e la Wilson furono costretti a ridurre il loro ritmo, a causa di problemi al propulsore. Prevalse così Guy Edwards.[2][16]

I risultati della gara[17] furono i seguenti:

Pos No Pilota Costruttore[9] Giri Tempo/Ritiro Griglia
1 12 Canada (bandiera) Gilles Villeneuve Italia (bandiera) Ferrari 40 53'17"12 3
2 6 Brasile (bandiera) Nelson Piquet Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 40 +14"07 4
3 1 Stati Uniti (bandiera) Mario Andretti Regno Unito (bandiera) Lotus -Ford Cosworth 40 +23"17 1
4 30 Germania (bandiera) Jochen Mass Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 40 +40"66 5
5 5 Austria (bandiera) Niki Lauda Regno Unito (bandiera) Brabham-Alfa Romeo 39 + 1 giro 2
6 18 Italia (bandiera) Elio De Angelis Regno Unito (bandiera) Shadow-Ford Cosworth 39 + 1 giro 6
7 44 Regno Unito (bandiera) Guy Edwards Brasile (bandiera) Fittipaldi -Ford Cosworth 39 + 1 giro 11
8 45 Belgio (bandiera) Bernard de Dryver Brasile (bandiera) Fittipaldi-Ford Cosworth 39 + 1 giro 18
9 41 Sudafrica (bandiera) Desiré Wilson Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 38 + 2 giri 10
10 42 Stati Uniti (bandiera) Gordon Smiley Regno Unito (bandiera) Tyrrell-Ford Cosworth 38 + 2 giri 17
11 49 Italia (bandiera) Giacomo Agostini Regno Unito (bandiera) Williams-Ford Cosworth 38 + 2 giri 16
12 47 Regno Unito (bandiera) Val Musetti Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth 36 + 4 giri 19
13 63 Regno Unito (bandiera) Robin Smith Regno Unito (bandiera) Ensign-Ford Cosworth 36 + 4 giri 20
Rit 56 Regno Unito (bandiera) Rupert Keegan Regno Unito (bandiera) Arrows-Ford Cosworth 35 Motore 9
Rit 32 Spagna (bandiera) Emilio de Villota Regno Unito (bandiera) Lotus-Ford Cosworth 34 Motore 12
Rit 52 Regno Unito (bandiera) Philip Bullmann Regno Unito (bandiera) Surtees -Ford Cosworth 24 Testacoda 14
Rit 7 Regno Unito (bandiera) John Watson Regno Unito (bandiera) McLaren-Ford Cosworth 18 Cambio 7
Rit 46 Regno Unito (bandiera) Tiff Needell Regno Unito (bandiera) Chevron-Ford Cosworth 16 Incidente 15
NP 14 Irlanda (bandiera) Dave Kennedy Canada (bandiera) Wolf-Ford Cosworth Cambio 13
NQ 62 Austria (bandiera) Gerd Biechteler Regno Unito (bandiera) March-Ford Cosworth
  1. ^ (ES) Presentacion del nuevo "Martini-Lotus 80", in El Mundo Deportivo, 14 marzo 1979, p. 27. URL consultato il 18 settembre 2012.
  2. ^ a b (ES) Raimon Blancafort, Villeneuve (Ferrari) se impuso nella "Carrera de los campeones", in El Mundo Deportivo, 16 aprile 1979, p. 31. URL consultato l'8 novembre 2012.
  3. ^ La neve blocca la corsa dei campioni, in La Stampa, 16 marzo 1979, p. 21.
  4. ^ (ES) La "Carreras de los campeones" ya tiene fecha, in El Mundo Deportivo, 25 marzo 1979, p. 32. URL consultato il 7 novembre 2012.
  5. ^ a b c (ES) Xavier Ventura, La "Carreras de los campeones", aplazada por el mal tiempo, in El Mundo Deportivo, 16 marzo 1979, p. 27. URL consultato il 7 novembre 2012.
  6. ^ a b La Ferrari e Osella attacco agli inglesi, in La Stampa, 15 aprile 1979, p. 21.
  7. ^ a b (ES) Xavier Ventura, ¿Simple cuestion de medio?, in El Mundo Deportivo, 12 aprile 1979, p. 25. URL consultato il 7 novembre 2012.
  8. ^ (EN) Race of Champions (Entry List), su racingsportscars.com. URL consultato il 7 novembre 2012.
  9. ^ a b c Con il simbolo † si indicano le vetture partecipanti alla Formula Aurora.
  10. ^ La Lotus, in prova, testò anche il modello 80
  11. ^ (ES) Xavier Ventura, Andretti-Lauda-Villeneuve, duelo en cabeza de la "Carrera de los campeones", in El Mundo Deportivo, 15 aprile 1979, p. 25. URL consultato l'8 novembre 2012.
  12. ^ Sessione di qualifica, su silhouet.com.
  13. ^ Le vetture di Formula 1 vennero fatte disporre sulle prime sette posizioni della griglia; l'ottava piazzola venne lasciata libera, e dalla nona vennero schierate quelle della Formula Aurora.
  14. ^ Dave Kennedy non prese parte alla gara per un problema al cambio.
  15. ^ Gerd Biechteler non poté partecipare alle qualifiche per la rottura di una sospensione sulla sua vettura.
  16. ^ Ercole Colombo, Villeneuve non molla una gara, in La Stampa, 17 aprile 1979, p. 23.
  17. ^ Risultati della gara, su statsf1.com.
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