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Propithecus coquereli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Sifaka di Coquerel
Propithecus coquereli
Stato di conservazione
Critico[1][2]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdinePrimates
SottordineStrepsirrhini
FamigliaIndriidae
GenerePropithecus
SpecieP. coquereli
Nomenclatura binomiale
Propithecus coquereli
A. Grandidier, 1867
Sinonimi
  • damonis Gray, 1870
Areale
Distribuzione del sifaka di Coquerel[1]

Il sifaka di Coquerel (Propithecus coquereli A. Grandidier, 1867) è una specie di lemure diurno di medie dimensioni appartenente al genere Propithecus[3], originario del Madagascar nord-occidentale. Il sifaka di Coquerel era un tempo considerato una sottospecie del sifaka di Verreaux (Propithecus verreauxi), prima di essere riconosciuto come una specie a pieno titolo. È elencato come in pericolo critico nella Lista Rossa IUCN a causa della perdita dell'habitat e della caccia.

Il sifaka di Coquerel è diventato famoso nella cultura popolare grazie al personaggio di Zoboomafoo dell'omonima serie TV per bambini. Il nome è un omaggio all'entomologo francese Charles Coquerel (1822-1867).

Il mantello del sifaka di Coquerel è generalmente folto, con una colorazione bianca su dorso, testa e coda mentre gli arti sono di color marrone, con macchie del medesimo colore sul petto. Il volto è nudo e dalla pelle scura, fatta eccezione per una caratteristica macchia di pelo bianco lungo il dorso del naso. Anche le orecchie sono prive di peli e scure, mentre i suoi occhi sono gialli o arancioni.[4][5] Anche la parte inferiore delle mani e dei piedi di questo animali sono prive di peli e hanno pelle scura. Come tutti i lemuri, anche il sifaka di Coquerel presenta denti incisivi inferiori a pettine, usati per la toelettatura e talvolta per raschiare la polpa della frutta dai noccioli.[6]

Distribuzione e habitat

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Questa specie vive ad altitudini inferiori ai 91 metri nelle foreste decidue secche del Madagascar nord-occidentale, comprese le foreste costiere.[7] Il suo areale si espande dal fiume Betsiboka fino al fiume Maevarano. Ampie indagini sulla distribuzione della specie condotte nel 2009, 2010 e 2011 hanno portato alla conferma della sua presenza nella maggior parte dei frammenti di foresta tra questi fiumi.[7] Tuttavia, i suoi limiti di distribuzione orientali non sono chiari. Tra i fiumi Sofia e Bemarivo, la specie è stata segnalata due volte come assente. Allo stesso modo, la parte meridionale del sistema interfluviale tra i fiumi Bemarivo e Betsiboka, dove si sa poco sulla presenza della specie, richiede indagini.[7]

I gruppi di questa specie hanno un'area di distribuzione domestica che ammonta a 9,9-22,2 acri.[8] Uno studio del 2014[9] nel Parco nazionale di Ankarafantsika suggerisce che le densità di popolazione variano da 5 a 100/km2, con chiari effetti negativi posti dalla presenza limitrofa di strade. La dimensione della popolazione potrebbe essere di circa 47.000 individui nel Parco nazionale di Ankarafantsika.[9] Tuttavia, la specie è frequentemente osservata intorno ai villaggi e in aree dominate da specie arboree introdotte.[7]

Esemplare nel Madagascar settentrionale

Il sifaka di Coquerel vive in gruppi matriarcali che comprendono dai tre ai dieci individui.[7] È diurno e principalmente arboricolo. Molti aspetti del suo comportamento sono noti grazie ad osservazioni di esemplari in natura e in cattività.[10]

Alimentazione

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La dieta è costituita da foglie, germogli, fiori e frutti.

Comunicazione

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Utilizza differenti tipi di vocalizzazioni.[11][12]

Al pari degli altri lemuri i P. deckeni sottostanno ad una stretta stagionalità riproduttiva: le femmine sono ricettive per pochi giorni all'anno, in febbraio-marzo. Dopo una gestazione di 4-5 mesi danno alla luce in media un piccolo ogni 2 anni

Classificazione

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In passato era considerato una sottospecie di Propithecus verreauxi (Propithecus verreauxi ssp. coquereli); recenti studi ne hanno definito il carattere di specie a sé stante[13].

Conservazione

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La IUCN Red List considera questa specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered).[1][2]

È protetta nelle aree del Parco nazionale di Ankarafantsika e della Riserva Speciale di Bora.

  1. ^ a b c Louis, E.E., Bailey, C.A., Sefczek, T.M., King, T., Radespiel, U. e Frasier, C.L., Propithecus coquereli, vol. 2020, 2020, pp. e.T18355A115572275, DOI:10.2305/IUCN.UK.2020-2.RLTS.T18355A115572275.en. URL consultato il 19 Novembre 2021.
  2. ^ a b Checklist of CITES Species, su CITES, UNEP-WCMC. URL consultato il 18 marzo 2015.
  3. ^ (EN) Colin Groves, Propithecus coquereli, in D.E. Wilson e D.M. Reeder (a cura di), Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  4. ^ P. M. Kappeler, Patterns of sexual dimorphism in body weight among prosimian primates, in Folia Primatologica, vol. 57, n. 3, 1991, pp. 132–146, DOI:10.1159/000156575.
  5. ^ I. Tattersall, The Primates of Madagascar, Columbia University, 1982.
  6. ^ S. T. Pochron e P. C. Wright, Dance of the sexes: a lemur needs some unusual traits to survive in Madagascar's unpredictable environment, su business.highbeam.com, CBS, 2005. URL consultato il 12 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
  7. ^ a b c d e Jordi Salmona, Extensive survey of the Endangered Coquerel's sifaka Propithecus coquereli, in Endangered Species Research, vol. 25, n. 2, 2014, pp. 175–183, DOI:10.3354/esr00622.
  8. ^ J.-J. Petter, Recherches sur l'écologie et l'éthologie des lémuriens malgaches, in Mémoires du Muséum National d'Histoire Naturelle, Série A, Zoologie, vol. 27, 1962, pp. 1–146.
  9. ^ a b Kun-Rodrigues C, Salmona J, Besolo A, Rasolondraibe E, Rabarivola C, Marques TA, Chikhi L, New density estimates of a threatened sifaka species (Propithecus coquereli) in Ankarafantsika National Park, in American Journal of Primatology, vol. 76, n. 6, 2014, pp. 515–528, DOI:10.1002/ajp.22243. URL consultato il 18 febbraio 2015.
  10. ^ R. Oldenkamp, Propithecus coquereli, su animaldiversity.ummz.umich.edu, Animal Diversity Web, 2011. URL consultato il 18 marzo 2012.
  11. ^ Copia archiviata (WAV), su lemur.duke.edu. URL consultato l'8 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2007).
  12. ^ Copia archiviata (WAV), su lemur.duke.edu. URL consultato l'8 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2010).
  13. ^ Mayor MI, Sommer JA, Houck ML, Zaonarivelo JR, Wright PC, Ingram C, Engel SR and Louis EE, Specific Status of Propithecus spp, in International Journal of Primatology, vol. 25, n. 4, 2004, pp. 875-900.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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