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Pasquale Vivolo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pasquale Vivolo
Vivolo con la maglia della Juventus
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza179 cm
Peso74 kg
Calcio
RuoloAttaccante
Termine carriera1959
Carriera
Giovanili
19??-1947Cremonese
Squadre di club1
1947-1949Cremonese40 (11)[1]
1949-1953Juventus67 (31)
1953-1958Lazio121 (33)
1958Genoa0 (0)
1958-1959Brescia1 (0)
Nazionale
1952-1953Italia (bandiera) Italia4 (1)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Pasquale Vivolo (Brusciano, 6 gennaio 1928Cremona, 18 novembre 2002) è stato un calciatore e dirigente sportivo italiano, di ruolo attaccante.

In carriera ha totalizzato complessivamente 189 presenze e 63 reti in Serie A.

Nato nell'entroterra napoletano ma trasferitosi fin dall'infanzia a Cremona, inizia la carriera in Serie B nella Cremonese per poi approdare alla Juventus nella stagione 1949-1950[2].

Della squadra vincitrice dello scudetto (il primo dopo 14 anni) è una riserva, chiuso da Ermes Muccinelli, Rinaldo Martino, Giampiero Boniperti, John Hansen e Karl Aage Præst. Quell'anno colleziona infatti 10 presenze.

Vivolo (accosciato, primo da sinistra) nella Lazio del 1954-55

Nella stagione successiva la storia finì per ripetersi, anche se il secondo scudetto (1951-1952) lo vide protagonista in 19 occasioni. Fu quindi convocato in Nazionale per la partita del 26 ottobre 1952 contro la Svezia: Vivolo esordì segnando il gol del momentaneo vantaggio azzurro (finì 1-1).

La Juventus lo cedette alla Lazio nell'estate del 1953 e con l'approdo nella Capitale la maglia azzurra venne meno. Fu il presidente biancoceleste Tessarolo a chiedere e ottenere il centrattacco bianconero per 70 milioni di lire.[senza fonte] Al primo derby in biancoceleste, il 23 novembre 1953, segnò un gol per pareggiare l'iniziale vantaggio avversario. Il primo anno con la Lazio collezionò 30 presenze e 9 reti.

Negli anni che seguirono modificò il suo gioco, non limitandosi più a far da unico punto di riferimento dell'attacco laziale, bensì partecipando più assiduamente alla costruzione della manovra offensiva.[senza fonte] Lasciò la squadra capitolina dopo cinque stagioni, con 121 presenze e 33 reti all'attivo, per trasferirsi nell'estate 1958 al Genoa, club con cui disputa il 22 giugno il derby della Lanterna tra i rossoblu e la Sampdoria, terminato 1-3 a favore dei blucerchiati, valido per la Coppa Italia 1958.[1] L'esperienza con i genovesi termina dopo quell'unico incontro, poiché si trasferisce al Brescia, in Serie B, dove giocò una gara prima di abbandonare il calcio giocato.

Chiusa la carriera come calciatore, Bibì, come era soprannominato Pasquale, è tornato a vivere a Cremona insieme a sua moglie, figlia del presidente della Cremonese Guido Grassi; Vivolo è stato anche dirigente del club grigiorosso negli anni '60, sempre vicino alla squadra che lo aveva lanciato nel grande calcio.[3]

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Italia
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
26-10-1952 Stoccolma Svezia Svezia (bandiera) 1 – 1 Italia (bandiera) Italia Amichevole 1
28-12-1952 Palermo Italia Italia (bandiera) 2 – 0 Svizzera (bandiera) Svizzera Coppa Internazionale -
17-5-1953 Roma Italia Italia (bandiera) 0 – 3 Ungheria (bandiera) Ungheria Coppa Internazionale -
13-11-1953 Il Cairo Egitto Egitto (bandiera) 1 – 2 Italia (bandiera) Italia Qual. Mondiali 1954 -
Totale Presenze 4 Reti 1
Juventus: 1949-1950, 1951-1952
  1. ^ a b Dizionario illustrato dei giocatori genoani, pag.245
  2. ^ Le liste della Serie B e C, Il Corriere dello Sport, 1º settembre 1949, pag.3
  3. ^ US Cremonese, oltre un secolo di storia, a pagina 172. Di Alexandro Everet e Carlo Fontanelli, Geo Edizioni, 2005.
  • Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, De Ferrari, 2008.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN23341394 · ISNI (EN0000 0000 2259 6790 · GND (DE133838501