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Sonata per violoncello e pianoforte (Britten)

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Sonata per violoncello
CompositoreBenjamin Britten
Tipo di composizioneSonata
Numero d'opera65
Epoca di composizionedicembre 1960  – gennaio 1961
Prima esecuzione7 luglio 1961, Festival di Aldeburgh
Pubblicazione1961, Boosey & Hawkes, Londra
DedicaMstislav Leopol'dovič Rostropovič
Durata media26 minuti
Organicovioloncello, pianoforte
Movimenti
5 movimenti
  1. Dialogo. Allegro
  2. Scherzo-Pizzicato. Allegretto
  3. Elegia. Lento
  4. Marcia. Energico
  5. Moto perpetuo. Presto

La Sonata per violoncello, Op. 65, è un'opera del compositore inglese Benjamin Britten. Fu presentata per la prima volta nel luglio 1961 al Festival di Aldeburgh nel Suffolk.

Il 21 settembre 1960 durante un concerto alla Royal Festival Hall di Londra Britten conobbe il violoncellista Mstislav Rostropovič. Il programma prevedeva la prima britannica del Concerto per violoncello n. 1 di Dmitrij Šostakovič, eseguito da Rostropovič, insieme a The Young Person's Guide to the Orchestra di Britten. I due compositori condividevano un palco cerimoniale. Šostakovič confidò poi a Rostropovič:

«Slava, sai che soffro per i tanti lividi lungo il fianco." "Cos'è successo, Dmitri Dmitriyevich, sei caduto?" "No, ma al concerto di stasera, ogni volta che Britten ammirava qualcosa nel tuo modo di suonare, mi colpiva nelle costole dicendo: "Non è semplicemente meraviglioso?!?" Dato che gli sono piaciute così tante cose durante il concerto, ora sto soffrendo![1]»

Dopo lo spettacolo Rostropovič, già affermato come committente ossessivo di nuovi lavori, supplicò Britten di scrivergli un pezzo per violoncello. Il compositore acconsentì e un anno dopo produsse la Sonata per violoncello op. 65. Questa divenne la prima delle cinque grandi opere di Britten scritte per Rostropovič nel corso del decennio successivo, le altre furono la Sinfonia per violoncello e le Tre suite per violoncello solista. La corrispondenza di Britten con Rostropovič rivela l'umiltà del compositore di fronte alla reputazione di Rostropovič: egli confessa "potrei aver fatto degli errori" e scherza: "il movimento pizzicato ti divertirà, spero sia possibile!"[2] Nello scherzo-pizzicato si nota subito un debito, nel timbro e nel contrappunto, nei confronti della tradizione del gamelan balinese.[3] Il movimento finale Moto perpetuo utilizza il tema DSCH (la trasformazione musicale del nome di Šostakovič) come tributo al compositore che aveva ispirato Britten a scrivere per il violoncello.[4] La prima rappresentazione ebbe luogo all'Aldeburgh Festival il 7 luglio 1961.[5]

Il lavoro è in cinque movimenti:

  1. Dialogo. Allegro
  2. Scherzo-Pizzicato. Allegretto
  3. Elegia. Lento
  4. Marcia. Energico
  5. Moto perpetuo. Presto
  1. ^ Philip Reed and Mervyn Cooke, eds, Letters from a Life: The Selected Letters of Benjamin Britten, Volume 5, 1913–1976 (Woodbridge, UK: Boydell Press, 2010), 277.
  2. ^ Reed, 278.
  3. ^ Mervyn Cooke, ed., The Cambridge Companion to Benjamin Britten (Cambridge, UK: Cambridge University Press, 1999), 250.
  4. ^ Julian Lloyd Webber, "Britten's Third Cello Suite," Strad 91 (Mar 1981): 796.
  5. ^ Mervyn Cooke. Notes to Hyperion CD A67941/2, (2013)
  • Reed, Philip, and Mervyn Cooke, eds. Letters from a Life: The Selected Letters of Benjamin Britten, Volume 5, 1913–1976. Woodbridge, UK: Boydell Press, 2010.
  • Cooke, Mervyn, ed. The Cambridge Companion to Benjamin Britten. Cambridge: Cambridge University Press, 1999.
  • Lloyd Webber, Julian. "Britten's Third Cello Suite." Strad 91 (Mar 1981), 796–797.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN183271066 · LCCN (ENno95022692 · BNF (FRcb13909155v (data)
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