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Michele Serra

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo giornalista e scrittore nato nel 1905, vedi Michele Serra (1905).
Michele Serra al Festival internazionale del giornalismo 2010

Michele Serra Errante (Roma, 10 luglio 1954) è un giornalista, umorista, scrittore e autore televisivo italiano.

Michele Serra (all'anagrafe Michele Serra Errante) nasce a Roma nel 1954 da madre nizzarda di origini siciliane e trentine e padre di origini sarde e piemontesi.[1] Cresce a Milano, dove s'era trasferito in pianta stabile al seguito dei genitori nel 1959. Consegue la maturità classica presso il liceo Manzoni e, una volta interrotti gli studi al terzo anno di Lettere moderne alla Statale, inizia nel 1975 a lavorare per l'Unità, organo di stampa ufficiale del Partito Comunista Italiano, in qualità dapprima di semplice dimafonista (tecnico del giornale addetto alla trascrizione del pezzo che i collaboratori esterni hanno registrato al centralino) e poi come redattore e inviato sportivo. Solo più avanti si occuperà anche di spettacoli[2][3].

Al giornale raccoglie l'eredità del celebre corsivista Mario Melloni, alias Fortebraccio, e sciorina commenti corrosivi e cronache tra le più disparate: il suo repertorio spazia dalle recensioni discografiche (ad esempio Nada), alle rubriche sportive (La telefonata del martedì), agli appunti di viaggio, come nel libro Tutti al mare, un giro dell'Italia costiera su una Panda. Si iscrive al PCI nel 1974 presso la sezione milanese "Perotti-Devani" di via Zecca Vecchia.

Nel 1986 comincia a dedicarsi alla satira, collaborando con l'inserto satirico de l'Unità Tango, diretto da Sergio Staino. Per questa sua attività vincerà quello stesso anno il Premio Satira Politica Forte dei Marmi per la sezione "Giornalismo"[4]. Nel 1987 inizia a collaborare anche col settimanale Epoca dell'Arnoldo Mondadori Editore, ma rassegna per protesta le dimissioni quando, nel 1990, la proprietà passa a Silvio Berlusconi dopo la "guerra di Segrate"[5]. Nel 1988 Tango chiude e il direttore de l'Unità Massimo D'Alema incarica Serra di dirigere un nuovo inserto satirico. Nasce così, nel gennaio 1989, Cuore, che dal 1991 diventerà settimanale a sé stante. Negli stessi anni scrive i testi delle apparizioni TV e degli spettacoli di Beppe Grillo.

Viene candidato dal PCI alle elezioni europee del 1989, ma non viene eletto[6]. Pochi mesi dopo, nel novembre 1989, esce il suo primo libro di racconti, Il nuovo che avanza. Il 26 luglio 1990 s'iscrive al Partito Radicale, agli Antiproibizionisti e ai Verdi Arcobaleno, in violazione dello statuto del PCI che non permette ai propri iscritti di aderire ad altri partiti. Ma Serra lo fa come provocazione davanti a Piero Fassino, per chiedere che la sinistra possa diventare «unita e antagonista»[7][8]. Nel 1990 scrive con Beppe Grillo il recital Buone notizie, esordio teatrale del comico genovese, che sarà diretto da Giorgio Gaber[9].

Nel 1991 aderisce al PDS, ma ne esce deluso quasi subito[10], pur rimanendo fortemente legato alle ragioni della sinistra incarnate un tempo dal PCI.

Il 7 maggio 1992 viene nominato direttore de l'Unità Walter Veltroni. Serra e altri redattori del giornale erano contrari alla nomina di un direttore politico e chiedevano una soluzione interna, più svincolata dal partito. Veltroni garantisce alla redazione piena autonomia e a partire dal 7 giugno offre a Serra e Ellekappa uno spazio quotidiano in prima pagina, la rubrica Che tempo fa, un corsivo con vignetta. Da allora, prima sull’Unità poi sulla Repubblica, Serra scrive tutti i giorni, tranne il lunedì, un suo corsivo.

Nel 1993 partecipa al cast del programma TV Cielito lindo, varietà della seconda serata di Rai 3, curato, tra gli altri, da Sergio Staino. Nel programma Serra ha una rubrica da casa dove se la prende con la pubblicità. Il 1º luglio 1994 lascia la direzione di Cuore (pur restandone "garante") a Claudio Sabelli Fioretti perché vuole dedicarsi di più alla scrittura, ma al contempo non lascia il suo spazio fisso su l'Unità[11][12]. Dal 13 novembre 1996 inizia a collaborare con la Repubblica, dove, dal luglio 2001, oltre a essere commentatore ed editorialista, cura una rubrica fissa, L'amaca, dove descrive con garbata ironia vizi e costumi della politica e della società italiana. Per lo stesso gruppo editoriale collabora anche a L'Espresso, sul quale cura la rubrica Satira preventiva.

Nel settembre 1997 esce, dopo tre anni di lavoro, il suo primo romanzo, Il ragazzo mucca, e due mesi dopo esordisce a teatro lo spettacolo Giù al Nord, scritto per Antonio Albanese, con lo stesso ed Enzo Santin. Nel 1998 aderisce all'associazione Liberamente, presieduta da Gloria Buffo e vicina ai DS, e con questa si schiera per l'abrogazione dell'ergastolo[13]. Nel 1999 è autore con altri del programma TV C'era un ragazzo, condotto da Gianni Morandi in prima serata su Rai 1. Nello stesso anno scrive un adattamento de Il suicida di Nikolaj Ėrdman per Luca De Filippo.

Il 28 luglio 2000 chiude l'Unità e Serra reagisce infuriato dalle colonne de la Repubblica, scrivendo:

«[...] la morte dell'Unità rischierebbe di passare agli archivi come il classico delitto perfetto. Non fosse che un assassino c'è, ed è la sinistra nel suo complesso, dal primo dirigente all'ultimo elettore, che ha progressivamente rinunciato, negli anni, a credere in un giornale che fu intensamente suo. E ha smesso di comprarlo.»

Il 1º novembre 2000 a Parma si tiene il concerto a più voci La tavola di Babele per sostenere la campagna FAO Cibo per tutti, e Serra figura fra gli autori[14]. Nel 2001 è autore con altri del programma TV 125 milioni di caz..te, condotto da Adriano Celentano su Rai 1[15]. Il 24 novembre 2001 si tiene la prima di Peter Uncino, rilettura del mito di Peter Pan scritta a quattro mani con Marco Tutino per Milva e David Riondino[16]. Nel 2002 vince il premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante[17] e il premio Gradara Ludens per il libro Cerimonie[18].

Dal 2003 al 2013 è autore con altri del programma di Rai 3 Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio. Nel 2012 è uno degli autori del programma condotto da Fabio Fazio e Roberto Saviano dal titolo Quello che (non) ho, in onda su LA7. Notoriamente tifoso dell'Inter, è autore di numerosi libri, la gran parte dei quali raccoglie una selezione dei suoi contributi su quotidiani e periodici. Collabora attualmente con la Repubblica (dove tiene la rubrica L'amaca), il Venerdì di Repubblica (dove risponde settimanalmente alle lettere dei lettori nella rubrica Per posta), e Il Post (dove cura la newsletter settimanale Ok Boomer).

Con un Post Scriptum alla Satira preventiva de L'Espresso n. 51 del 31 dicembre 2022, saluta i suoi lettori annunciando pertanto la fine della sua collaborazione al settimanale.

È ospite fisso del talk show Che tempo che fa in onda su NOVE con un monologo iniziale dedicato alla stretta attualità.

Serra è sposato con la giornalista Giovanna Zucconi.[19] È padre di due figli.[20]

  1. ^ Michele Serra, I NOSTRI BISNONNI, su la Repubblica, 21 marzo 1997. URL consultato il 22 agosto 2022 (archiviato il 22 agosto 2022).
  2. ^ Bonus track (PDF), in Affaritaliani.it, 2014 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  3. ^ Luca Telese, Qualcuno era comunista, Sperling & Kupfer, 2009, pp. 77-82, ISBN 9788820046095, OCLC 419645462. URL consultato il 4 novembre 2019.
  4. ^ L'ALBO D'ORO DEL PREMIO SATIRA POLITICA, su museosatira.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
  5. ^ Nuovo padrone, Serra lascia (PDF), in l'Unità, 3 febbraio 1990 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
  6. ^ Europee del 18/06/1989, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  7. ^ Michele Smargiassi, E SERRA PRESE LA TESSERA RADICALE, in la Repubblica, 28 luglio 1990. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  8. ^ A CONFRONTO D'ALEMA E PINTOR 'SENZA IL NO LA COSA NON VA', in la Repubblica, 31 luglio 1990. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  9. ^ Ugo Volli, BEPPE GRILLO: 'IO, SUL PALCO E LA BESTIA TV', in la Repubblica, 9 gennaio 1990. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  10. ^ Michele Smargiassi, SERRA: 'LA MIA TESSERA PDS? ASPETTO CHE IL PARTITO CAMBI', in la Repubblica, 26 luglio 1992. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  11. ^ R. B., SERRA LANCIA IL NUOVO 'CUORE' 'OGGI LO REGALO A BERLUSCONI', in la Repubblica, 30 settembre 1994. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato il 21 ottobre 2016).
  12. ^ Fabrizio Ravelli, 'LA SATIRA NON PUÒ ESSERE ROUTINE...', in la Repubblica, 5 novembre 1996. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato il 21 ottobre 2016).
  13. ^ No al carcere a vita, in la Repubblica, 30 aprile 1998. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  14. ^ Massimiliano Leva, La musica contro la fame, in la Repubblica, 2 novembre 2000. URL consultato il 6 ottobre 2009 (archiviato il 4 marzo 2016).
  15. ^ 125 milioni di caz..te, su clancelentano.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato il 20 dicembre 2016).
  16. ^ MILVA-RIONDINO Peter Uncino, su apriteilsipario.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato il 5 dicembre 2007).
  17. ^ Albo vincitori "Isola di Arturo", su premioprocidamorante.it. URL consultato il 9 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2019).
  18. ^ Premio "Gradara Ludens" a Michele Serra, su feltrinellieditore.it. URL consultato il 13 dicembre 2016 (archiviato il 21 dicembre 2016).
  19. ^ Giovanna Zucconi, chi è la moglie di Michele Serra: è una giornalista e autrice di programmi per radio e tv, su tag43.it.
  20. ^ Maria Carmela Furfaro, Michele Serra, chi è il famoso giornalista?, su donnapop.it, 25 maggio 2023. URL consultato il 19 settembre 2024.

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