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Mooo!

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mooo!
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaDoja Cat
Pubblicazione31 agosto 2018
Durata4:46
Album di provenienzaAmala
GenereChillhop[1]
Comedy hip hop[2]
EtichettaKemosabe, RCA
ProduttoreDoja Cat, Troy Nöka, Yeti Beats
Registrazione2018
FormatiDownload digitale, streaming
Certificazioni
Dischi d'oroBrasile (bandiera) Brasile[3]
(vendite: 20 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti[4]
(vendite: 500 000+)
Doja Cat - cronologia
Singolo precedente
(2018)
Singolo successivo
(2019)

Mooo! è un singolo della rapper statunitense Doja Cat, pubblicato il 31 agosto 2018 come primo estratto dalla ristampa del primo album in studio Amala.

Pubblicazione

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La canzone è stata originariamente resa disponibile per l'ascolto su SoundCloud il 10 agosto 2018, assieme al video musicale.[5] In seguito al successo virale ricevuto sul web la rapper ne ha pubblicato una versione aggiornata come singolo su iTunes e Spotify il 31 agosto successivo.[6]

La strumentale del brano utilizza un campionamento di Polka Dots and Moonbeams di Wes Montgomery, mentre il testo contiene interpolazioni tratte da Milkshake di Kelis e Move Bitch di Ludacris.[7][8] Musicalmente Mooo! è stata descritta da Paper e dall'Independent come una canzone chillhop e comedy hip hop.[1][2]

Video musicale

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Il video musicale è stato diretto e girato dalla stessa interprete ed è stato realizzato con l'utilizzo di gif animate scaricate da Google, mentre le riprese sono state effettuate presso la camera da letto dell'artista; entrambe sono state unite grazie alla tecnica del green screen.[1][9]

Testi e musiche di Amala Zandile Dlamini, Antwoine Collins, David Sprecher, Chad Hugo, Pharrell Williams, Craig Lawson, Bobby Sandimanie, Jonathan Smith e Michael Tyler.

  1. Mooo! – 4:46

Successo virale

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Il video della canzone ha raggiunto un'immediata popolarità sui social media, e in particolare su Twitter, dove è divenuto un vero e proprio meme,[10] ricevendo inoltre l'attenzione e gli elogi di artisti di successo tra cui Chance the Rapper, Katy Perry e Chris Brown.[11] Scrivendo per Pitchfork, Rawiya Kameir ha sottolineato che «l'improvvisa attenzione di Mooo! le ha dato [a Doja Cat] un'opportunità di rifare la sua carriera in un modo che si adattava maggiormente alla sua personalità».[12]

  1. ^ a b c (EN) Matt Moen, Doja Cat's 'Mooo!' Is a Meme Masterpiece, su Paper, 14 agosto 2018. URL consultato il 3 aprile 2021.
  2. ^ a b (EN) Jesse Bernard, This is why Doja Cat's single 'Mooo!' went viral even though it doesn't make any sense, su The Independent, 21 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  3. ^ (PT) Doja Cat – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 10 gennaio 2023.
  4. ^ (EN) Doja Cat - Mooo! – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 1º luglio 2022.
  5. ^ (EN) Susanna Heller, Viral internet star Doja Cat said her 'ridiculous' costume inspired her song 'Mooo', su Insider, 22 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  6. ^ (EN) Wandera Hussein, Doja Cat will release an updated version of "Moo" on Spotify and iTunes, su The Fader, 27 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  7. ^ (EN) Juliana Pache, Doja Cat explains how she made her viral hit "Mooo!", su The Fader, 14 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  8. ^ (EN) Eddie Fu, Doja Cat Breaks Down "Mooo!" On Genius' Series 'Verified', su Genius, 23 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  9. ^ (EN) Eric Skelton, Doja Cat Explains How Her Viral Banger "Mooo!" Came Together, su Complex, 14 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  10. ^ (EN) R. Eric Thomas, Let Doja Cat's Viral Video Moooove You Into A Weekend Vibe, su Elle, 24 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  11. ^ (EN) Carl Lamarre, Doja Cat Talks the Viral Success of 'Mooo,' Getting a Chance the Rapper Co-Sign & Lessons Learned From Debut LP 'Amala', su Billboard, 15 agosto 2018. URL consultato il 4 aprile 2021.
  12. ^ (EN) Rawiya Kameir, The Strange Evolution of Viral Music Stardom, su pitchfork.com, Pitchfork, 9 ottobre 2019. URL consultato il 4 aprile 2021.

Collegamenti esterni

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