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Esodo Pratelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Esodo Pratelli (Lugo, 8 febbraio 1892Milano, 4 gennaio 1983) è stato un pittore e regista italiano.

Dopo aver frequentato l'Accademia di belle arti di Roma si trasferì a Milano, dove nel 1922 fece la sua prima mostra di pittura e dal 1924 fu direttore della Scuola superiore d'Arte applicata all'Industria del Castello Sforzesco.[1]

Durante il fascismo partecipò alle più importanti esposizioni dell'epoca, tra le quali la prima Quadriennale di Roma e la Biennale di Venezia.

Alla fine degli anni trenta debuttò nel mondo del cinema come sceneggiatore e regista realizzando tra l'altro Pia de' Tolomei, Se non son matti non li vogliamo e A che servono questi quattrini? con Eduardo e Peppino De Filippo.

Fu dirigente a Cinecittà dal momento della fondazione, al Centro sperimentale di cinematografia e alla Commissione di censura cinematografica. Durante la guerra iniziò a lavorare a un film, abbandonandone poi la lavorazione; sarà Vittorio De Sica a riprendere il progetto e portarlo a termine col titolo La porta del cielo.

Nel dopoguerra girò alcuni documentari sulle arti figurative. Dall'inizio degli anni cinquanta di Pratelli si perdono le tracce.

  1. ^ Luigi Timoncini, Pietro Nimis Scuola Superiore d'Arte applicata all'Industria Archiviato il 27 settembre 2009 in Internet Archive.
  • Gianni Rondolino (a cura di), Dizionario Bolaffi del cinema italiano, 1 (I registi), Torino, 1979, SBN IT\ICCU\SBL\0345144.
  • Pino Farinotti, Giorgio Carbone, Leo Pasqua e Tiziano Sossi, Dizionario dei registi, Milano, SugarCo, 1993, ISBN 88-7198-259-2.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN96065779 · ISNI (EN0000 0003 7471 9942 · ULAN (EN500057689 · LCCN (ENno2019038494 · GND (DE189377291