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El Ajedrecista

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Gonzalo Torres mostra l'automa a Norbert Wiener

El Ajedrecista (in italiano: Il Giocatore di Scacchi) è un automa costruito nel 1912 da Leonardo Torres y Quevedo. El Ajedrecista fece il debutto in pubblico durante il Salone Mondiale di Parigi del 1914, creando grande eccitazione. È stato citato su Scientific American nell'articolo "Torres and His Remarkable Automatic Devices" il 6 novembre 1915[1]. Usando elettromagneti sotto la scacchiera, giocava un finale con tre pezzi degli scacchi, muovendo un re e una torre contro un avversario umano, che muoveva un re. Il dispositivo è considerato il primo gioco per computer della storia.

L'automa non riusciva a dare scacco matto nel numero minimo possibile di mosse e nemmeno entro le 50 mosse necessarie per evitare la patta (vedi la Regola delle cinquanta mosse) a causa della semplicità dell'algoritmo con il quale era programmato. Esso però riusciva a vincere tutte le partite che giocava. Se l'avversario umano avesse giocato una mossa illegale l'automa avrebbe emesso un segnale.

La sua costruzione interna è stata pubblicata da H. Vigneron. Il figlio di Leonardo, Gonzalo, costruì una versione migliorata dell'automa che muoveva i pezzi grazie a calamite. Entrambi gli automi tuttora funzionano e sono esposti presso il Colegio de Ingenieros de Caminos, Canales y Puertos a Madrid. A differenza de Il Turco, Mephisto e Ajeeb El Ajedrecista è stato un vero automa costruito per giocare a scacchi senza guida umana.

  1. ^ Torres and his remarkable automatic devices. Issue 2079 of Scientific American, 1915

Voci correlate

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