Sovrano conosciuto, oltre che per la citazione nel Canone Reale, grazie a vari reperti tra i quali una piccola piramide di mattoni con rivestimento in blocchi di calcare dello spessore anche di 5 metri, scoperta nella necropoli di Dahshur. A Khendjer vengono attribuiti lavori di restauro al tempio eretto ad Abido da Sesostri I.
Si ritiene che questo sovrano abbia mantenuto la capitale a Ity Tawy pur risiedendo prevalentemente a Tebe. Per quanto riguarda la durata del suo regno il Canone Reale è mutilo e l'unica data che possediamo è un quinto anno di regno su un blocco del suo complesso funerario.
Evento, non unico nella storia egizia, ma insolito, questo sovrano cambiò, non conosciamo per quale motivo, il proprio praenomen ad un certo punto del suo regno.
Il nomen"Khendjer" sembra non avere radici egizie e taluni lo collegano con il termine semitico che significa "cinghiale", questo fatto ha portato, in un primo tempo, a vedere in questo sovrano uno dei capi Hyksos, identificato talvolta con il Salitis di Manetone. Tale associazione è stata però confutata appunto dalla scoperta del complesso funerario ove è stata ritrovata la titolatura quasi completa.
^abCimmino Franco, Dizionario delle dinastie faraoniche, p. 470
^K.S.B. Ryholt, The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period, c.1800–1550 BC, Carsten Niebuhr Institute Publications, vol. 20. Copenaghen: Museum Tusculanum Press, 1997
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