Daimajin
Daimajin (大魔神?) è una trilogia di film sui kaijū, che furono girati simultaneamente (dalla stessa crew ma da altrettanti registi diversi).[1] Vennero prodotti dalla Daiei Film e sono simili nella strutture della trama, in cui dei villaggi vengono rovesciati dai signori della guerra, portando gli abitanti a tentare di raggiungere Daimajin, il grande dio demone, per salvarli.[2]
Nel 2010, il brand Daimajin venne rilanciato con la serie televisiva Daimajin Kanon, trasmessa su TV Tokyo.[3]
Film
[modifica | modifica wikitesto]Titolo in inglese ufficiale | Titolo in giapponese | Data | Note |
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Daimajin | 大魔神 (Daimajin?) | 17 aprile 1966 | [4][5] |
Return of Daimajin | 大魔神怒る (Daimajin ikaru?) | 13 agosto 1966 | [6][5] |
Daimajin Strikes Again | 大魔神逆襲 (Daimajin gyakushu?) | 10 dicembre 1966 | [4][5] |
Daimajin
[modifica | modifica wikitesto]In Giappone, una famiglia di contadini si spaventa durante una serie di terremoti della terra che vengono interpretati come i tentativi di fuga di Daimajin, uno spirito intrappolato nella montagna. Questi eventi sono osservati da Lord Hanabasa e dal suo ciambellano, Samanosuke, che stanno tentano di impadronirsi del potere nel territorio. Mentre gli abitanti del villaggio pregano in un santuario, Samanosuke e i suoi scagnozzi massacrano la famiglia di Hanabasa, con solo suo figlio e sua figlia che riescono a fuggire, assistiti dal samurai Kogenta. Di ritorno al santuario, gli uomini di Samanosuke iniziano a prendere il controllo e vietano qualunque tipo di riunioni. Dopo aver omesso di avvertire Samanosuke delle sue azioni, la sacerdotessa Shinobu torna a casa, trovando Kogenta e i due bambini. Shinobu li porta lungo il fianco della montagna in un luogo proibito, dove si trova l'idolo di pietra che è Daimajin, sepolto per metà nel fianco della montagna. I bambini crescono fino all'età adulta con il proprio figlio, Tadafumi (Yoshihiko Aoyama). Nel frattempo, Samanosuke ha ridotto in schiavitù il villaggio intero. Dopo diversi tentativi di riportare la pace e la libertà nel villaggio, i suoi uomini risalgono la montagna per distruggere Daimajin. A questi viene chiesto dalla figlia Kozasa (Miwa Takada) di salvare suo fratello e l'idolo rimuove una maschera per rivelare il suo vero volto, portandolo a sollevarsi dalla montagna ed a scatenare la sua ira su Samanosuke e sulla sua fortezza. L'essere divino inizia a crescere attaccando tutto ciò che gli capita sotto tiro, fermandosi solo quando le lacrime di Kozasa atterrano sui suoi piedi.
Return of Daimajin
[modifica | modifica wikitesto]Daimajin si trova su un'isola nel mezzo di un lago che è circondato da due tranquilli villaggi, Chigusa e Nagoshi. Da un lontano terzo villaggio governato da un signore malvagio, i cittadini fuggono a Chigusa. Un giorno il malvagio signore decide di conquistare gli altri due paesini e tenta di farlo durante una celebrazione festiva annuale. Dopo essere stato inseguito dall'esercito di quest'ultimo, il popolo di Chiqusa e Nagoshi si trova sull'isola con la statua di Daimajin. Il signore malvagio manda i suoi uomini a farla esplodere con una grande quantità di polvere da sparo. I resti frantumati finiscono sul fondo del lago. Daimajin però si sveglia per distruggere tutto.
Daimajin Strikes Again
[modifica | modifica wikitesto]Daimajin si trova sulla cima di una montagna. I padri in un villaggio sono stati catturati da un malvagio signore della guerra e costretti a lavorare nei suoi campi. Quattro dei loro figli decidono di andare a salvarli, anche se ciò significa attraversare la montagna dove si trova Daimajin. Essi gli rendono omaggio quando lo superano in modo da non incorrere nella sua ira. I signori della guerra alla fine irritano la statua, che prende vita e distrugge tutti coloro che non gli hanno prestato rispetto. I bambini e i loro padri vengono risparmiati, mentre il campo di lavoro viene ucciso.
Cast e personaggi ricorrenti
[modifica | modifica wikitesto]Personaggio | Film | ||
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Daimajin (1966) |
Return of Daimajin (1966) |
Daimajin Strikes Again (1966) | |
Daimajin | Riki Hoshimoto[4][7] |
Crew
[modifica | modifica wikitesto]Ruolo | Film | ||
---|---|---|---|
Daimajin (1966) |
Return of Daimajin (1966) |
Daimajin Strikes Again (1966) | |
Regista | Kimiyoshi Yasuda | Kenji Misumi | Issei Mori |
Produttore | Masaichi Nagata | ||
Sceneggiatura | Tetsuro Yoshida | ||
Compositore | Akira Ifukube | ||
Direttore della fotografia | Fujio Morita | ||
Montatore | Hiroshi Yamada | ||
Note | [4] | [7] | [4] |
Home media
[modifica | modifica wikitesto]Titolo | Formato | Data | Film | Note |
---|---|---|---|---|
Daimajin Collection: Daimajin, Wrath of Daimajin, Return of Daimajin | DVD | 22 ottobre 2002 | Daimajin, Return of Daimajin, Daimajin Strikes Again | [8] |
Daimajin | 1 febbraio 2005 | Daimajin | [8] | |
Daimajin: Wrath of Daimajin | 12 aprile 2005 | Return of Daimajin | [9] | |
Daimajin: Return of Daimajin | 3 maggio 2005 | Daimajin Strikes Again | [10] | |
Daimajin | Blu-ray | 18 settembre 2012 | Daimajin, Return of Daimajin, Daimajin Strikes Again | [1][11] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Jason S. Marsiglia, Daimajin: The God that Lives in the Shadows of Monsters, su Diabolique Magazine, 11 ottobre 2012. URL consultato il 18 ottobre 2019.
- ^ Oritz-Moya 2016, p. 43.
- ^ Oritz-Moya 2016, p. 44.
- ^ a b c d e Galbraith IV 1996, p. 277.
- ^ a b c Daimajin, Mill Creek Entertainment, 2012, p. retrocopertina.
- ^ Galbraith IV 1996, pp. 335-336.
- ^ a b Galbraith IV 1996, pp. 334-335.
- ^ a b (EN) Daimajin (1966), su AllMovie. URL consultato il 18 ottobre 2019.
- ^ (EN) Daimajin ikaru (1966), su AllMovie. URL consultato il 18 ottobre 2019.
- ^ (EN) Daimajin gyakushu (1966), su AllMovie. URL consultato il 18 ottobre 2019.
- ^ (EN) Daimajin - Triple Feature Collector's Edition - Blu-Ray, su Mill Creek Entertainment. URL consultato il 18 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stuart, The Japanese Filmography: 1900 through 1994, McFarland, 1996, ISBN 0-7864-0032-3.
- (EN) Fernando Oritz-Moya, The Encyclopedia of Japanese Horror Films, su Rowman & Littlefield, 2016, ISBN 1-4422-6167-6.