Bosco di Pian Prà (Rorà)
Bosco di Pian Prà (Rorà) | |
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Faggeta nei pressi del monte Luetta | |
Tipo di area | SIC/ZSC |
Codice WDPA | 555528084 |
Cod. Natura 2000 | IT1110045 |
Stati | Italia |
Regioni | Piemonte |
Province | Torino |
Comuni | Rorà, Torre Pellice |
Superficie a terra | 93[1] ha |
Mappa di localizzazione | |
Bosco di Pian Prà (Rorà) è un sito di interesse comunitario (cod.IT1110045)[2] della Regione Piemonte, istituito nell'ambito della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) e designato inoltre come Zona Speciale di Conservazione.[1] Comprende un'area di 93 ettari nei territori comunali di Rorà e Torre Pellice[2], nella Città metropolitana di Torino.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio protetto si trova a cavallo dello spartiacque tra il solco principale della Val Pellice (a nord) e la valletta di Rorà, tributaria in destra idrografica della Val Pellice. La quota massima del sito si tocca con il monte Luetta (1341 m s.l.m.). [3] Ai limiti del SIC/ZSC sono presenti due aree di cava.[4]
Flora e vegetazione
[modifica | modifica wikitesto]L'area protetta è ricoperta di fitti boschi, con predominanza di latifoglie. Intervallate alla copertura arborea sono presenti alcune piccole aree prative e coltivate. La zona esposta a nord, verso Torre Pellice, è caratterizzata da faggete quasi in purezza, mentre i versanti che si affacciano sulla valle di Rorà hanno una composizione floristica più varia. Tra le specie rare segnalate nella ZSC c'è Monotropa hypopitys,[4] una pianta saprofita e priva di clorofilla. Varie tra le misure conservazionistiche adottate sono rivolte a conservare l'integrità dell'ambiente forestale: tra queste ci sono ad esempio alcune prescrizioni per il corretto utilizzo dei boschi cedui, per la loro possibile riconversione in fustaia e per una gestione forestale che privilegi alcune specie autoctone poco diffuse come ad esempio tasso e l'agrifoglio. Per la tutela delle zone aperte come prati e pascoli le misure intervengono invece principalmente sul carico di bestiame e sulle modalità del pascolamento.[5]
Fauna
[modifica | modifica wikitesto]Il principale motivo che ha portato all'istituzione del SCI /ZPS è la tutela di alcune rarissime specie di coleotteri. Tra queste due hanno abitudini di vita endogee, ossia vivono anche allo stato adulto all'interno del terreno. Si tratta di Dellabeffaella olmii e di Doderotrechus ghilianii ssp. sampoi, entrambe endemiche della valli del Pinerolese. Il loro particolare habitat le rende molto difficili da osservare; tra il 1977 e il 1978 l'entomologo Achille Casale riuscì a trovarne alcuni esemplari grazie alle forti piogge che in quegli anni saturarono a tal punto il terreno da costringere gli insetti ad emergere in superficie. Oltre alle due specie prima menzionate sono presenti nell'area protetta due specie di carabidi (Pterostichus impressus e Aptinus alpinus) endemiche, in questo caso, delle Alpi occidentali.[6] Per il resto la fauna, anche per le piccole dimensioni della zona tutelata, non presenta grandi specificità, ma è comunque da segnalare la presenza di alcune specie protette in ambito europeo come il saettone (Zamenis longissimus).[4]
Habitat
[modifica | modifica wikitesto]Nel SIC/ZSC sono presenti i seguenti due habitat naturali di interesse comunitario:[2]
- Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale) (cod. 6230),
- Faggeti del Luzulo-Fagetum (cod. 9110).
Attività
[modifica | modifica wikitesto]La zona del SIC/ZSC è visitabile a piedi partendo dalla Sella di Pian Prà (1149 m s.l.m.), collegata da una stradina asfaltata con il centro di Rorà. Un sentiero che si tiene nei pressi del crinale permette di addentrarsi nell'area protetta.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, DECRETO 27 luglio 2016 - Designazione di 21 zone speciali di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina e di 6 ZSC della regione biogeografica continentale insistenti nel territorio della Regione Piemonte, ai sensi dell'art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, in Gazzetta Ufficiale - serie generale, n. 193, Repubblica Italiana, 19 agosto 2016. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ a b c Schede rete NATURA2000 (PDF), in Piano territoriale di coordinamento provinciale. URL consultato il 18 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2018).
- ^ Fraternali, carta 1:25.000.
- ^ a b c Regione Piemonte, La rete NATURA2000 in Piemonte, pagg. 174 - 175.
- ^ Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio Settore Biodiversità e Aree Naturali, IT1110045-Bosco di Pian Prà (Rorà) Misure di conservazione sito-specifiche, Regione Piemonte. URL consultato il 26 marzo 2021.
- ^ a b Filippo Ceragioli, Gli straordinari coleotteri del bosco di Pian Prà, in Piemonte Parchi, Regione Piemonte, 4 febbraio 2016, ISSN 1124-044X . URL consultato il 29 marzo 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Sindaco, Paolo Savoldelli e Selvaggi Alberto, Il Bosco di Pian Prà (Rorà) (PDF), in La rete NATURA2000 in Piemonte, Regione Piemonte, 2009, ISBN 9788890428302. URL consultato il 1º aprile 2021.
- Cartografia
- Cartografia ufficiale italiana in scala 1:25.000 e 1:100.000, Istituto Geografico Militare.
- Val Pellice (scala 1:25.000), Ciriè, Fraternali editore, ISBN 9788890278457.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bosco di Pian Prà (Rorà)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bosco di Pian Prà (Rorà), su Sistema informativo europeo della natura - Common Database on Designated Areas, EEA.