Chiuso (Lecco)
Chiuso | |
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Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Città | Lecco |
Codice postale | 23900 |
Patrono | Santa Maria Assunta |
Chiuso (Cius in dialetto lecchese) è una parrocchia e il rione più meridionale della città di Lecco, posto ai confini con Vercurago.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Affacciato sul lago di Garlate a sud di Maggianico, Chiuso ha costituito per secoli un posto di frontiera sul confine di Stato fra Lombardia e Veneto, uno dei pochi attraversabile a piedi e quindi particolarmente sensibile.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Per molto tempo, al tempo delle pievi, è stato una parrocchia ed un comune indipendente inserito nella pieve di Lecco,[1] fino al 1786 parte della Provincia di Milano. Al censimento del 1771 aveva fatto registrare 187 residenti, saliti a 286 nel 1803. Al 1809 risale la prima esperienza d'unione con Lecco su decreto di Napoleone, ma il ritorno degli austriaci comportò la restaurazione dell'autonomia municipale nel 1816.[2] Nel 1853 si registrarono 357 residenti, che aumentarono ulteriormente a quota 393 all'atto dell'unificazione italiana nel 1861. La fine dell'autonomia comunale risale al 1869, allorquando il borgo fu unito a Maggianico,[3] che poi nel secolo successivo confluirà a sua volta dentro Lecco.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Giovanni Battista è celebre poiché al suo interno custodisce le spoglie di Don Serafino Morazzone, parroco della chiesa dal 1773 al 1822 e confessore di Alessandro Manzoni. Don Serafino è divenuto poi Beato nel 2011, in piazza Duomo a Milano dai cardinali Dionigi Tettamanzi e Angelo Amato. Ha un aspetto tipicamente romanico mentre all'interno contiene numerosi affreschi del XV secolo ed una balaustra in arenaria del XVII secolo.[4] Per lungo tempo attribuiti a Giovanni Pietro da Cemmo (più semplicemente considerati come influenzati dalla scuola dei da Cemmo), gli affreschi raffigurano la Crocifissione, un Cristo Pantocratore tra i simboli degli Evangelisti e i primi quattro Dottori della Chiesa.[4] Nel XIX secolo furono rinnovati la facciata ed il campanile.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Oleg Zastrow, Sant'Ambrogio - Immagini tra Lario e Brianza, Oggiono, Cattaneo Editore, 1997.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chiuso, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.