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Cerva di Cerinea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cerva di Cerinea
Eracle cattura la cerva di Cerinea.
SagaDodici fatiche di Eracle
Nome orig.Κερυνῖτις ἔλαφος
Caratteristiche immaginarie
Sessofemmina

La cerva di Cerinea (in greco antico: Κερυνῖτις ἔλαφος?, Kerynîtis élaphos) era, nella mitologia greca, una cerva dai palchi d'oro e dalle zampe d'argento e di bronzo che era stata dedicata ad Artemide dalla ninfa Taigete quando la dea l'aveva salvata dall'inseguimento di Zeus[1].

Eracle e la cerva di Cerinea

La cerva di Cerinea fuggiva senza mai fermarsi incantando chi la inseguiva, trascinandolo così in un paese dal quale non avrebbe più fatto ritorno; poiché era una cerva sacra, il suo sangue non poteva essere assolutamente sparso.

Quando Eracle fu incaricato da Euristeo di catturarla, inizialmente si limitò a inseguirla: la cerva si rifugiò salendo su una montagna di nome Artemisio e cercò di attraversare il fiume Ladone, ma durante la traversata Eracle riuscì a catturarla colpendola con una freccia in un punto della zampa cartilagineo, quindi privo di vasi sanguinei; poi caricandosela sulle spalle la portò in Arcadia. Lungo la strada Artemide ed Apollo lo fermarono e la dea lo rimproverò di aver tentato di uccidere il suo animale sacro, ma l'eroe riuscì a placare le sue ire e ottenne da lei il permesso di portare la cerva ad Euristeo.

La cerva fu infine portata a Micene e lì fu liberata[2].

  1. ^ (EN) Cerva di Cerinea su Theoi.com.
  2. ^ Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, II, 81.
  • Anna Ferrari, Dizionario di mitologia greca e latina, Torino, UTET, 1999 ISBN 88-7750-754-3

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