Connellite
Connellite | |
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Classificazione Strunz | III/D.03-40 |
Formula chimica | Cu19Cl4(SO4)(OH)32·3(H2O) |
Proprietà cristallografiche | |
Sistema cristallino | esagonale[1][2] |
Classe di simmetria | Ditrigonale, dipiramidale[2] |
Gruppo puntuale | 6 m2[2] |
Gruppo spaziale | P 62c[2] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,36[1], 3,4[2] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 3[1][2] |
Sfaldatura | assente[2] |
Frattura | piuttosto fragile[1], irregolare[2] |
Colore | azzurro inchiostro intenso[1], blu verde[2], azzurro[2] |
Lucentezza | vitrea[2] |
Opacità | traslucida[2] |
Striscio | verde azzurro[2] |
Diffusione | molto raro[1] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La connellite è un minerale, chimicamente un clorosolfato di rame[2].
Prende il nome dal mineralogista inglese Arthur Connell, chinmico scozzese.
Di colore azzurro, può essere confuso con la Linarite e con l'Azzurrite ed è difficilmente distinguibile dalla Buttgenbachite con la quale è isomorfa.[3]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Aciculare, fibroso, radiale[2].
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]In alcune miniere di rame[1].
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]Raro ma diffuso in piccolissime quantità in alcune miniere di rame in associazione a cuprite e spangolite.[1]
Si presenta in cristalli aciculari[1] prismatici, talvolta in aggregati raggiati.
Località di rinvenimento
[modifica | modifica wikitesto]La località classica è la Cornovaglia dove venne scoperta, anche se è frequente in Corsica a Fontana Rossa, in Sardegna ad Arenas dove è associata a spangolite e brochantite, a Catanzaro (rinvenuta assieme alla Linarite nella stessa miniera di Barite, in cui precedentemente era stata scoperta la Wulfenite) , negli USA a Bisbee (Arizona).
Caratteristiche chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]- Solubile facilmente negli acidi[1]
- Densità di elettroni: 3,34 gm/cc[2]
- Indice di fermioni: 0,000267062[2]
- Indice di bosoni: 0.999732938[2]
- Fotoelettricità: 26,71 barn/elettrone[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j Carlo Maria Gramaccioli, III. Alogenuri, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, p. 210.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EN) Connellite mineral data, su webmineral.com. URL consultato il 15/04/2021.
- ^ AAVV, Minerali e rocce, Istituto Geografico de Agostini, 1968.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Connellite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmin, su webmineral.com.
- [1] Archiviato il 21 ottobre 2020 in Internet Archive.