Ducati Corse: differenze tra le versioni
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Dopo i primi [[record di velocità]] di categoria ottenuti con il primo prodotto motociclistico della casa, il [[Ducati Cucciolo]], alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]], l'attività sportiva ha avuto inizio nel settore delle piccole [[cilindrata|cilindrate]] all'inizio degli [[anni 1950|anni cinquanta]] dopo l'entrata in azienda di [[Fabio Taglioni]]. |
Dopo i primi [[record di velocità]] di categoria ottenuti con il primo prodotto motociclistico della casa, il [[Ducati Cucciolo]], alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]], l'attività sportiva ha avuto inizio nel settore delle piccole [[cilindrata|cilindrate]] all'inizio degli [[anni 1950|anni cinquanta]] dopo l'entrata in azienda di [[Fabio Taglioni]]. |
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Le prime presenze nelle classifiche del [[motomondiale]] risalgono al [[motomondiale 1956|1956]] con la conquista dei primi punti al [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni]]; la prima vittoria arriva invece [[motomondiale 1958|due anni dopo]] in occasione del [[Gran Premio motociclistico del Belgio]] della [[classe 125]], ottenuta con alla guida [[Alberto Gandossi]].<ref>{{cita web|url=http://motogp2011.ducati.com/jsp/it/history/index.jsp |
Le prime presenze nelle classifiche del [[motomondiale]] risalgono al [[motomondiale 1956|1956]] con la conquista dei primi punti al [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni]]; la prima vittoria arriva invece [[motomondiale 1958|due anni dopo]] in occasione del [[Gran Premio motociclistico del Belgio]] della [[classe 125]], ottenuta con alla guida [[Alberto Gandossi]].<ref>{{cita web|url= http://motogp2011.ducati.com/jsp/it/history/index.jsp|titolo= Storia delle competizioni sul sito ufficiale Ducati|sito= ducati.com|accesso= 4 agosto 2018|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20110115073110/http://motogp2011.ducati.com/jsp/it/history/index.jsp|dataarchivio= 15 gennaio 2011|urlmorto= sì}}</ref> |
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[[File:Mike Hailwood (Misano Adriatico, 1979).jpg|thumb|upright=0.8|left|Il britannico [[Mike Hailwood]], leggenda del motociclismo, diede il primo titolo iridato a Ducati nel 1978 con la vittoria nel [[Campionato mondiale Formula TT|Mondiale Formula TT]].]] |
[[File:Mike Hailwood (Misano Adriatico, 1979).jpg|thumb|upright=0.8|left|Il britannico [[Mike Hailwood]], leggenda del motociclismo, diede il primo titolo iridato a Ducati nel 1978 con la vittoria nel [[Campionato mondiale Formula TT|Mondiale Formula TT]].]] |
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Versione delle 03:49, 9 lug 2019
Ducati Corse è il reparto che gestisce le competizioni delle squadre ufficiali di Ducati Motor Holding S.p.A. che, per circa un decennio, è esistito anche con una ragione sociale propria come Ducati Corse Srl prima di essere riassorbito nella casa madre.
L'organizzazione è composta da due gruppi che lavorano autonomamente, scambiandosi però informazioni e dati; il più vecchio è quello che si occupa delle competizioni destinate alle derivate di serie: Superbike, Supersport e Superstock, il più recente, anche il più numeroso e più strutturato, si occupa dei prototipi per la MotoGp.
All'interno di Ducati Corse vengono progettate e costruite le moto da corsa, esistono 3 team di sviluppo veicolo che si occupano di portare in pista i nuovi aggiornamenti e di testarli prima di avallare il loro utilizzo sulle moto da gara, che vengono poi seguite dai "team gara". All'interno del reparto vengono anche creati i nuovi software per la gestione elettronica delle moto. Nel 2011 l'incarico di direttore generale è occupato da Filippo Preziosi, mentre dal 2014 la carica viene occupata da Luigi Dall'Igna.
La storia
Dopo i primi record di velocità di categoria ottenuti con il primo prodotto motociclistico della casa, il Ducati Cucciolo, alla fine degli anni quaranta, l'attività sportiva ha avuto inizio nel settore delle piccole cilindrate all'inizio degli anni cinquanta dopo l'entrata in azienda di Fabio Taglioni.
Le prime presenze nelle classifiche del motomondiale risalgono al 1956 con la conquista dei primi punti al Gran Premio motociclistico delle Nazioni; la prima vittoria arriva invece due anni dopo in occasione del Gran Premio motociclistico del Belgio della classe 125, ottenuta con alla guida Alberto Gandossi.[1]
Nel 1960 Ducati si presentò nelle competizioni anche nella classe 250 e, grazie a Mike Hailwood ottenne i suoi primi punti; fu nel motomondiale 1971 che ottenne invece i suoi primi punti nella classe regina della 500 con il pilota Phil Read.
Sempre negli anni settanta si videro anche i primi successi nel campo delle competizioni destinate alle moto derivate dalla serie e nel 1978 Hailwood ottenne il titolo iridato nel Campionato mondiale Formula TT.
I settori
Ducati Corse Motociclismo | |
---|---|
Paese | Italia |
Nome completo | Aruba.it Racing-Ducati SBK |
Categorie | Superbike Supersport Superstock 1000 |
Team manager | Serafino Foti |
Piloti nel 2019 | |
Superbike | 7 - Chaz Davies 19 - Alvaro Bautista |
Moto nel 2019 | Ducati Panigale V4 R |
Pneumatici nel 2019 | Pirelli |
Campioni del Mondo | |
Superbike | 1990 - Raymond Roche 1991 - Doug Polen 1992 - Doug Polen 1994 - Carl Fogarty 1995 - Carl Fogarty 1996 - Troy Corser 1998 - Carl Fogarty 1999 - Carl Fogarty 2001 - Troy Bayliss 2003 - Neil Hodgson 2004 - James Toseland 2006 - Troy Bayliss 2008 - Troy Bayliss 2011 - Carlos Checa |
Supersport | 1997 - Paolo Casoli |
Superstock 1000 | 2007 - Niccolò Canepa 2008 - Brendan Roberts 2009 - Xavier Siméon 2011 - Davide Giugliano 2014 - Leandro Mercado |
Ducati è stata presente nelle competizioni del Campionato Mondiale Superbike fin dalla sua prima edizione nel 1988, quando ha debuttato la Ducati 851 pilotata da Marco Lucchinelli.
Fino al 2016 ha poi ottenuto 17 titoli mondiali costruttori sulle 23 stagioni disputate, superando nettamente qualsiasi avversario; anche per quanto riguarda il titolo riservato ai piloti, in 14 occasioni è stato ottenuto da piloti equipaggiati con moto Ducati.
Negli anni si susseguono alla guida della moto italiana alcuni tra i più noti piloti tra cui Pierfrancesco Chili, Troy Corser, Raymond Roche, Régis Laconi e l'idolo dei ducatisti "King" Carl Fogarty che con la 916 e versioni successive ha conquistato 4 titoli mondiali.
In seguito a un incidente, che chiuderà la carriera di Foggy, Ducati, dopo una tormentata ricerca, trova in Troy Bayliss il degno sostituto del pilota inglese. L'australiano non impiega molto a conquistare i ducatisti, infatti già alla sua seconda gara da pilota ufficiale, sul tracciato di Monza, mostra il suo talento in una famosa staccata che lo porta dalla quarta alla prima posizione; finisce quarto entrambe le manche ma con il tripudio dei meccanici gli viene chiesto di restare nel campionato mondiale, abbandonando quello americano. Alla gara successiva, sul circuito di Hockenheim, conquista la sua prima vittoria iridata. Bayliss si farà apprezzare poi nelle stagioni 2001 e 2002, nella prima delle quali conquista il suo primo titolo mondiale e in quella successiva che, nonostante una lunga serie di doppiette, chiude al secondo posto dopo aver lottato sino all'ultima curva dell'ultima manche con il rivale Colin Edwards alla guida di una Honda.
Nel Mondiale Superbike del 2003 prende la denominazione di Team Ducati Fila, portando al debutto ed all'immediato trionfo la 999, che conquista sia il titolo piloti con l'inglese Neil Hodgson davanti al compagno di squadra Rubén Xaus, che il titolo costruttori. Quell'anno si corse in 12 nazioni, per un totale di 24 gare, di cui 13 vinte da Hodgson (9 consecutive) e 7 da Xaus. Grazie poi alle vittorie di James Toseland, Pierfrancesco Chili e Shane Byrne, che guidavano la vecchia Ducati 998 per conto di team privati, la casa italiana si aggiudica tutte le gare del campionato.
Nel 2004 il team ufficiale decide di cambiare piloti, e la nuova 999 F04 viene affidata all'inglese James Toseland al francese Régis Laconi. La Ducati vince 10 gare su 22, di cui 7 per merito di Laconi, che però pagò cara la scarsa costanza di risultati e dovette accontentarsi del titolo di vicecampione del mondo, alle spalle del compagno di marca. Infatti Toseland con solo 3 vittorie, ma numerosi piazzamenti a punti si laurea campione del mondo proprio all'ultima gara, in Francia. La 999 vince altre 7 gare grazie a Noriyuki Haga (6 vittorie) e Garry McCoy (1 vittoria), che nel 2004 conducono per conto di team privati la 999 RS, ossia la 999 dell'anno precedente. Nel 2004, la Ducati ottiene dunque sia il titolo piloti che quello costruttori.
Nonostante la superiorità tecnica dimostrata nel biennio 2003-04, nel mondiale 2005 il team ufficiale (ora Team Ducati Xerox), non riesce a riconfermare con la 999 F05 gli strepitosi risultati a cui era abituata. Ancora una volta i piloti sono Toseland e Laconi, che ottengono rispettivamente il quarto e sesto posto in classifica generale, con 1 e 3 vittorie a testa. La 999 vince due gare anche con Lorenzo Lanzi, al quale, nelle ultime gare, viene assegnata una moto ufficiale nonostante il team privato Ducati SC Caracchi. Il team Ducati Xerox deve quindi abdicare in favore della Suzuki del Team Alstare guidata da Troy Corser, per la più classica delle "vendette degli ex".
Nel 2006 però i riflettori tornano ad essere puntati sulla moto rossa, grazie soprattutto al ritorno in Superbike del pilota australiano Troy Bayliss, reduce da tre non troppo felici stagioni in MotoGP, le prime due delle quali alla guida della Ducati. A Bayliss viene affiancato l'emergente Lorenzo Lanzi. I due si trovarono a gestire la rinnovata 999, ora rinominata 999 F06. L'italiano non impressiona più di tanto, e chiude all'ottavo posto assoluto nel campionato, con un doppio terzo posto in Spagna come miglior risultato stagionale. Chi impressiona è invece l'australiano, già vincitore del campionato 2001 sempre con la Ducati. Nonostante nel 2006 Bayliss sia l'unico pilota a vincere con una Ducati, l'enorme numero di vittorie (12) e di piazzamenti, consente alla casa italiana di conquistare senza problemi i titoli piloti e costruttori.
L'ultima evoluzione della 999 da competizione è la F07, modello però praticamente invariato dall'anno procedente. Con questo modello i piloti del team ufficiale, Troy Bayliss e Lorenzo Lanzi, ottengono diversi piazzamenti a punti, oltre a sette vittorie del pilota australiano. Un'ulteriore gara viene vinta dal catalano Rubén Xaus in sella a una 999 F06 affidata al Team Sterilgarda. Nonostante ciò non riusciranno ad aggiudicarsi il mondiale, condizionato da qualche ritiro, dal grave infortunio di Bayliss e da un mezzo ormai poco competitivo nei confronti delle 4 cilindri giapponesi di 1000cc. In classifica piloti, la Ducati deve quindi accontentarsi del 4° poto di Bayliss e del 7° di Lanzi. In classifica costruttori, la casa italiana chiude invece al 3º posto dietro a Yamaha e Honda. Dal campionato 2008, la Ducati ha deciso di mandare in pensione la vincente ma obsoleta 999, il cui testimone è stato raccolto dalla Ducati 1098. In totale la 999, nelle sue varie versioni ed evoluzioni, ha preso parte a 120 gare del mondiale superbike, ottenendo in tutto 63 vittorie, ossia più di tutte le altre moto messe insieme.
Nella stessa stagione al team ufficiale nel Campionato mondiale Superbike viene affiancato un altro team nel Campionato Superstock 1000 (categoria propedeutica alla Superbike) con la denominazione di Ducati Xerox Junior Team. Le finalità di questo Team sono quelle di far crescere giovani piloti, facendogli fare esperienza con moto dalla cilindrata elevata, per poi farli esordire in classi maggiori. Nell'annata d'esordio per la squadra junior i risultati non tardano ad arrivare, infatti Niccolò Canepa vince immediatamente il titolo con 161 punti frutto di 2 vittorie e 6 piazzamenti a podio che gli consentono di sopravanzare di sole 4 lunghezze un altro giovane pilota italiano Claudio Corti. Tale vittoria resterà storica, difatti viene ricordata come il primo successo iridato della Ducati 1098 (qui nella versione "S") in una competizione motociclistica sportiva. Infatti la Ducati, in attesa dei cambi di regolamento nel Campionato mondiale Superbike del 2008, anticipò i tempi schierando il nuovo modello nella Superstock 1000 FIM Cup. L'altro pilota del team junior, l'australiano Brendan Roberts si classifica 10º nello stesso campionato a 96 punti di distacco dal compagno di squadra ottenendo una vittoria.
Nel 2008 Ducati si presenta al campionato mondiale con la nuova Ducati 1098R, pilotata da Troy Bayliss e dal giovane Michel Fabrizio. Con tre gare di anticipo sul termine del campionato Bayliss conquista la sua terza iride nel mondiale delle derivate di serie.[2] Nello stesso anno Ducati, per la prima volta nella sua storia, fornisce ai team clienti la stessa moto (almeno ad inizio stagione) del team ufficiale, differenziata unicamente da alcune parti della ciclistica e del controllo elettronico della gestione motore. I team satellite sono così in grado di schierare moto assolutamente competitive con Max Biaggi e Rubén Xaus del Team GMB, Lorenzo Lanzi dell'RG team e Jakub Smrž del Team Guandalini Racing. Anche Brendan Roberts, pilota di punta del Ducati Xerox Junior Team, vince il titolo nel Campionato Superstock 1000, prendendosi ciò che l'anno prima, a causa di un infortunio, non aveva nemmeno potuto tentare di raggiungere. Al termine della stagione 2008 il 3 volte campione del mondo Troy Bayliss lascia definitivamente le competizioni, e viene rimpiazzato da Noriyuki Haga.
La stagione 2009 porta l'ennesimo titolo costruttori, mentre il campionato piloti viene vinto da Ben Spies su Yamaha che ha preceduto di soli 6 punti Noriyuki Haga, dopo un lungo confronto risoltosi a favore dell'americano solo all'ultimo gran premio. Al termine del 2009, la squadra subisce una rivoluzione tra le figure dirigenziali di rilievo. Davide Tardozzi si trasferisce alla BMW portando nel team bavarese altre figure di rilievo dal team italiano. Il posto di team manager viene preso da Ernesto Marinelli e cambiano anche alcuni responsabili tecnici per entrambi i piloti. La stagione 2010 è al di sotto di ogni aspettativa, con Haga solamente 6° nella classifica finale e Michel Fabrizio addirittura 8°. La Ducati meglio piazzata sarà quella privata di Carlos Checa del Team Althea, piazzatosi 3º, alle spalle di Max Biaggi (Aprilia) e Leon Haslam (Suzuki). Al termine della stagione Ducati Corse annuncia il ritiro della struttura ufficiale dalle competizioni delle derivate di serie, pur garantendo l'appoggio tecnico alle strutture private.
Nel 2011 Carlos Checa con una Ducati 1098R del team Althea riesce ad aggiudicarsi ben 15 gare, consegnando alla Ducati il quattordicesimo titolo piloti della sua storia. Nella stessa stagione, grazie all'ottima stagione di Checa ma anche grazie ai piloti del team Liberty Racing, la casa italiana si aggiudica anche il titolo costruttori.[3]
Nel 2012 il team Althea affianca al campione del mondo Carlos Checa il debuttante Davide Giugliano (vincitore della Superstock 1000 FIM Cup nel 2011). I risultati stagionali vedono Checa in quarta posizione in classifica mondiale e Giugliano al decimo posto. Per la stagione 2013 il team Alstare diventa nuova squadra di riferimento della Ducati per il mondiale Superbike (cambiamento dovuto al fatto che il team Althea passa a motociclette Aprilia), con piloti Carlos Checa e Ayrton Badovini, equipaggiati entrambi dalla nuova Ducati 1199 Panigale (motocicletta alla sua prima stagione nel WSBK). L'annata vede Ayrton Badovini terminare in 12ª posizione nella graduatoria piloti mentre Checa, complici anche alcuni infortuni, termina in 15ª posizione.
Nel 2014 la Ducati scinde l'accordo con il team Alstare, tornando a schierare un proprio team ed ingaggiando come piloti Davide Giugliano e Chaz Davies. Durante la stagione i due piloti riescono ad ottenere alcuni posizionamenti a podio, senza però riuscire a portare la Panigale alla prima vittoria nel mondiale Superbike. Chaz Davies termina il campionato in 6ª posizione conquistando quattro podi, mentre Davide Giugliano termina in 8ª posizione con due podi. Nella 2014 il pilota argentino Leandro Mercado del team Barni Racing conquista le prime vittorie in un campionato mondiale per la 1199 Panigale e anche il titolo di categoria.[4]
Nel 2015 la squadra ufficiale Ducati Corse prende la denominazione di Aruba.it Racing-Ducati SBK e vengono confermati come piloti Davide Giugliano e Chaz Davies. La stagione si conclude con alcuni podi per entrambi i piloti e un piazzamento finale in campionato come secondo assoluto per Chaz Davies. Inoltre Ducati conquista il secondo posto anche per il campionato costruttori. Nel 2016 la coppia di piloti titolare della stagione precedente è confermata nel mondiale Superbike. La stagione si conclude con un secondo posto in classifica costruttori e con Chaz Davies che in questa stagione, pur chiudendo terzo, risulta il pilota più vincente con ben undici gare vinte. Il 2016 è anche l'anno del ritorno di Ducati in Superstock 1000 FIM Cup con un proprio team ufficiale. I piloti sono l'italiano Michael Ruben Rinaldi e l'argentino Leandro Mercado. Ed è proprio Mercado a sfiorare la vittoria del titolo, chiudendo a soli quattro punti dal campione, Raffaele De Rosa, e con tre vittorie nei singoli eventi. In questo frangente Ducati riesce comunque a fare suo il titolo costruttori di categoria.
Nel 2017, nel mondiale Superbike, al confermato Chaz Davies viene affinacato l'esperto pilota italiano Marco Melandri.[5] Nella Superstock 1000 FIM Cup, viene confermato Michael Ruben Rinaldi, l'altro pilota è l'australiano Mike Jones. Proprio Rinaldi, al termine di una stagione combattuta, si laurea campione europeo di categoria con otto punti di vantaggio sul suo storico rivale Toprak Razgatlıoğlu su Kawasaki entrambi vincitori di tre gare in stagione.[6] Nel 2018 vengono confermati i piloti titolari della stagione precedente nel mondiale Superbike.[7] In questa stagione, che vede vittorioso ancora una volta il binomio Kawasaki-Rea, Ducati riesce comunque a fare sua la prima edizione del Trofeo Indipendenti, con il pilota spagnolo Javier Forés.[8] Nell'ultima stagione della Superstock 1000 FIM Cup ducati si appoggia a team esterni. Chiude la stagione al secondo posto in classifica costruttori andando a vincere la gara conclusiva a Magny-Cours con il pilota italiano Federico Sandi.[9] Nel 2019 viene schierata per la prima volta da Ducati in questa categoria una motocicletta a quattro cilindriː la versione V4 della Panigale. I due esemplari del Team ufficiale sono affidati al confermato Chaz Davies e ad Álvaro Bautista. Altre due moto sono affidate a team privati.[10]
MotoGP
Ducati Corse Motociclismo | |
---|---|
Paese | Italia |
Nome completo | Mission Winnow Ducati |
Categorie | MotoGP |
Team manager | Davide Tardozzi |
Piloti nel 2019 | |
MotoGP | 04 - Andrea Dovizioso 9 - Danilo Petrucci |
Moto nel 2019 | Ducati Desmosedici |
Pneumatici nel 2019 | Michelin |
Campioni del Mondo | |
MotoGP | 2007 - Casey Stoner |
Il 4 maggio 2001 Ducati Motor Holding SpA decide di affidare alla propria struttura dedicata alle competizioni, lo studio per la realizzazione di un propulsore 4 cilindri a V, al fine di partecipare anche al Campionato Mondiale GP.
Il 4 febbraio 2002 il progetto del motore, denominato Desmosedici, è pronto. Il 1º agosto 2002 al circuito del Mugello si svolgono le prime prove della Ducati Desmosedici, destinata a intraprendere il campionato MotoGP nella stagione 2003.
Il 16 settembre 2002 Ducati annuncia ufficialmente la decisione di partecipare al campionato MotoGP 2003 con i piloti Loris Capirossi e Troy Bayliss proveniente dalla scuderia Ducati Corse Superbike. Per l'esordio in pubblico si dovrà attendere fino al 3 novembre 2002, dove in un test sul circuito spagnolo "Ricardo Tormo" a Valencia, Troy Bayliss percorrerà tre giri davanti ad un pubblico di 120.000 spettatori. Durante questa stagione la moto italiana stupisce il mondo per la sua competitività nonostante sia solo alla prima stagione agonistica. Loris Capirossi vince in territorio spagnolo (il Gran Premio di Catalogna) il suo primo GP in sella alla Ducati, inoltre lo stesso Capirossi ed il suo compagno Troy Bayliss collezionano vari podi. Capirossi: 3° nel GP di esordio della stagione in Giappone, in Portogallo e a Valencia; 2° al Mugello e in Australia. Bayliss: 3° a Jerez de la Frontera, al Sachsenring, a Brno.
Nel 2004 non cambiano i piloti ma si evolve la moto: il modello impiegato per il campionato reca la sigla "Desmosedici GP4" per distinguerlo dal modello utilizzato nel mondiale 2003, distribuito ora come moto per squadre di clienti. La stagione vide i due piloti riuscire a cogliere due podi (un terzo posto per pilota). La squadra conclude al quinto posto la stagione, registrando un peggioramento rispetto al 2003. Il 2005 vede riconfermato Loris Capirossi affiancato ora da Carlos Checa, cambia ulteriormente la moto aggiornandosi nella versione "Desmosedici GP5", la moto è però gommata Bridgestone. Capirossi vince due Gran Premi consecutivi in Malaysia ed in Giappone, proprio in casa della Honda.
Nel motomondiale 2006 la squadra Ducati ha schierato ancora Loris Capirossi, ma affiancato da Sete Gibernau. La moto era la "Desmosedici GP6", nome che svela l'ulteriore sviluppo della moto precedente. Agli sviluppi della moto sono associati quelli portati avanti dal partner tecnico Bridgestone che ha curato la fornitura di gomme. I progressi sono stati evidenti e la casa bolognese ha conquistato il terzo posto finale nella classifica costruttori grazie a 4 vittorie nei Gran Premi, tre conquistati da Loris Capirossi e l'ultima da Troy Bayliss che ha sostituito Sete Gibernau, infortunato, nell'ultima gara della stagione. Con il motomondiale 2007 finisce l'era delle MotoGP da 990 cm³: la cilindrata scende a 800 e la nuova Desmosedici GP7 è guidata dalla bandiera Loris Capirossi e dal giovane australiano Casey Stoner.
Il 23 settembre 2007 la Ducati vince il suo primo titolo iridato per piloti della MotoGP, 33 anni dopo l'ultimo successo di una casa italiana (MV Agusta) nella massima categoria e un ininterrotto dominio di moto giapponesi. Nello stesso giorno Loris Capirossi ritorna alla vittoria mentre Casey Stoner vince il suo primo titolo mondiale.[11]
Nel motomondiale 2008 la squadra bolognese schiera nuovamente il campione del mondo Casey Stoner, affiancato dal nuovo acquisto Marco Melandri.
Per il 2009 la squadra ufficiale schiera Casey Stoner e lo statunitense Nicky Hayden, ex pilota ufficiale HRC. Viene creata anche una struttura satellite, il team Pramac Racing, che mette in pista altre 2 moto pilotate da Niccolò Canepa e Mika Kallio. Inoltre nasce una nuova squadra privata, il team Grupo Francisco Hernando, che vede il ritorno alle gare di Sete Gibernau. Il 5 novembre 2009 Vittoriano Guareschi viene nominato team manager, in sostituzione di Livio Suppo passato alla Honda.
Nella stagione 2010 la squadra ripropone gli stessi piloti dell'anno precedente. Dopo la pausa estiva Ducati Corse annuncia di aver ingaggiato, per il 2011, Valentino Rossi al posto di Stoner, futuro pilota Honda. L'americano Hayden resterà a fianco del campione marchigiano. Il 22 agosto 2012 viene ingaggiato per il 2013 il pilota romagnolo Andrea Dovizioso,in questa stagione in forza alla Monster Yamaha Tech 3,sostituendo Valentino Rossi che ritorna alla Yamaha dopo 2 anni con il team di Borgo Panigale.
Nella stagione 2016 la squadra, composta da Dovizioso, in squadra dal 2013, e da Andrea Iannone, entrato nel team l'anno precedente, raggiunge uno storico risultato: la vittoria di Iannone al Red Bull Ring in Austria. La vittoria di Iannone è completata dal secondo posto dell'altra Ducati Desmosedici ufficiale, quella di Dovizioso. Era dal Gran Premio d'Australia 2010 che non si aveva una vittoria della Ducati (all'epoca vinse l'australiano Casey Stoner), ed inoltre non si aveva una doppietta della Ducati dal Gran Premio d'Australia 2007 (doppietta realizzata da Stoner e dall'italiano Loris Capirossi).[12] Nel gran premio della Malesia arriva la seconda vittoria stagionale, questa volta con Andrea Dovizioso, inoltre per la prima volta dal 2007, sono due piloti ducati diversi ad aggiudicarsi almeno un gran premio a testa. E a parte questo Dovizioso diventa il quinto pilota in MotoGP sulla Ducati a vincere un gran premio dopo Capirossi, Bayliss, Stoner e Iannone.
Nel 2017, al confermato Andrea Dovizioso, viene affiancato il pilota spagnolo Jorge Lorenzo.[13] Entrambi riconfermati per la stagione successiva. In questo biennio Ducati ritrova una certa competitività che le permette di lottare per il titolo. Dopo aver vinto un numero considerevole di Gran Premi, chiude la stagione 2018 al secondo posto in classifica costruttori.[14]
Risultati
I punti e il risultato finale sono la somma dei punti ottenuti da entrambi i piloti (diversamente dalla classifica costruttori) e il risultato finale si riferisce al team e non al costruttore.
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2003 | Ducati Desmosedici | M | Troy Bayliss | 5 | 4 | 3 | Rit | Rit | 10 | 9 | 5 | 3 | 3 | 6 | 10 | Rit | 9 | Rit | 7 | 305 | 3º | ||||
Loris Capirossi | 3 | Rit | Rit | Rit | 2 | 1 | 6 | 4 | 4 | Rit | 3 | 6 | 8 | 6 | 2 | 3 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2004 | Ducati Desmosedici | M | Troy Bayliss | 14 | Rit | 8 | 4 | Rit | Rit | Rit | Rit | 5 | Rit | 8 | Rit | Rit | 10 | 9 | 3 | 188 | 5º | ||||
Loris Capirossi | 6 | 12 | 10 | 8 | 10 | 8 | 4 | Rit | 7 | 5 | 7 | Rit | Rit | 6 | 3 | 9 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2005 | Ducati Desmosedici | B | Loris Capirossi | 13 | 9 | 12 | 7 | 3 | 12 | 10 | 10 | 6 | 9 | 2 | 1 | 1 | 10 | NQ | Inf | 7 | 295 | 4º | |||
Carlos Checa | 10 | 5 | Rit | Rit | 5 | 11 | 9 | Rit | 5 | Rit | 8 | 4 | 3 | 6 | 3 | 5 | 4 | ||||||||
Shinichi Itoh | SQ |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2006 | Ducati Desmosedici | B | Loris Capirossi | 1 | 3 | 6 | 8 | 2 | 2 | Rit | 15 | 9 | 5 | 8 | 1 | 2 | 7 | 1 | 12 | 2 | 356 | 3º | |||
Sete Gibernau | Rit | 4 | 11 | 9 | 8 | 5 | Rit | Inf | Inf | 8 | 10 | Inf | 5 | 4 | 4 | Rit | Inf | ||||||||
Alex Hofmann | 12 | 13 | 16 | ||||||||||||||||||||||
Troy Bayliss | 1 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2007 | Ducati Desmosedici | B | Loris Capirossi | Rit | 12 | 3 | 6 | 8 | 7 | 6 | Rit | Rit | 2 | Rit | 6 | 5 | 9 | 1 | 2 | 11 | 5 | 533 | 1º | ||
Casey Stoner | 1 | 5 | 1 | 1 | 3 | 4 | 1 | 1 | 2 | 5 | 1 | 1 | 1 | 3 | 6 | 1 | 1 | 2 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2008 | Ducati Desmosedici | B | Casey Stoner | 1 | 11 | 6 | 3 | 16 | 2 | 3 | 1 | 1 | 1 | 2 | Rit | Rit | 4 | 2 | 1 | 6 | 1 | 331 | 3º | ||
Marco Melandri | 11 | 12 | 13 | 5 | 15 | Rit | 11 | 16 | 13 | Rit | 16 | 7 | 9 | 19 | 13 | 16 | 16 | 16 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2009 | Ducati Desmosedici | B | Casey Stoner | 1 | 4 | 3 | 5 | 1 | 3 | 3 | 4 | 4 | 14 | Inf | Inf | Inf | 2 | 1 | 1 | NP | 341 | 3º | |||
Nicky Hayden | 12 | Rit | 15 | 12 | 12 | 10 | 8 | 5 | 8 | 15 | 6 | 3 | Rit | 8 | 15 | 5 | 5 | ||||||||
Mika Kallio | Rit | 8 | 7 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
2010 | Ducati Desmosedici | B | Casey Stoner | Rit | 5 | Rit | 4 | 5 | 3 | 3 | 3 | 2 | 3 | Rit | 5 | 1 | 1 | Rit | 1 | Rit | 2 | 388 | 3º | ||
Nicky Hayden | 4 | 4 | 4 | Rit | 4 | 7 | 8 | 7 | 5 | 6 | 6 | Rit | 3 | 12 | 6 | 4 | 5 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2011 | Ducati Desmosedici | B | Valentino Rossi | 7 | 5 | 5 | 3 | 5 | 6 | 4 | 6 | 9 | 6 | 6 | 10 | 7 | 10 | Rit | Rit | AN | Rit | 271 | 3º | ||
Nicky Hayden | 9 | 3 | 9 | 7 | 8 | 4 | 5 | 10 | 8 | 7 | 7 | 14 | Rit | 7 | 7 | 7 | AN | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2012 | Ducati Desmosedici | B | Valentino Rossi | 10 | 9 | 7 | 2 | 7 | 9 | 13 | 6 | 5 | Rit | 7 | 7 | 2 | 8 | 7 | 5 | 7 | 10 | 285 | 4º | ||
Nicky Hayden | 6 | 8 | 11 | 6 | 9 | 7 | 6 | 10 | 7 | 6 | NP | Inf | 7 | Rit | 8 | 4 | 8 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2013 | Ducati Desmosedici | B | Nicky Hayden | 8 | 9 | 7 | 5 | 6 | Rit | 11 | 9 | 8 | 9 | 8 | 8 | 9 | 9 | Rit | 7 | 9 | 8 | 266 | 4º | ||
Andrea Dovizioso | 7 | 7 | 8 | 4 | 5 | 7 | 10 | 7 | 9 | 10 | 7 | Rit | 8 | 8 | 8 | 9 | 10 | 9 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2014 | Ducati Desmosedici | B | Andrea Dovizioso | 5 | 3 | 9 | 5 | 8 | 6 | 8 | 2 | 8 | 7 | 6 | 5 | 4 | Rit | 5 | 4 | 8 | 4 | 261 | 3º | ||
Cal Crutchlow | 6 | Rit | Inf | Rit | 11 | Rit | Rit | 9 | 10 | 8 | Rit | 12 | 9 | 3 | Rit | Rit | Rit | 5 | |||||||
Michele Pirro | 17 |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2015 | Ducati Desmosedici | B | Andrea Dovizioso | 2 | 2 | 2 | 9 | 3 | Rit | Rit | 12 | Rit | 9 | 6 | 3 | 8 | 5 | 5 | 13 | Rit | 7 | 350 | 3º | ||
Andrea Iannone | 3 | 5 | 4 | 6 | 5 | 2 | 4 | 4 | 5 | 5 | 4 | 8 | 7 | 4 | Rit | 3 | Rit | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2016 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 2 | 13 | Rit | Rit | Rit | 5 | 7 | Rit | 3 | 2 | Rit | 6 | 6 | 11 | 2 | 4 | 1 | 7 | 296 | 3º | ||
Andrea Iannone | Rit | Rit | 3 | 7 | Rit | 3 | Rit | 5 | 5 | 1 | 8 | Rit | Inf | Inf | Inf | Inf | Rit | 3 | |||||||
Michele Pirro | 7 | 12 | |||||||||||||||||||||||
Héctor Barberá | 17 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2017 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 2 | Rit | 6 | 5 | 4 | 1 | 1 | 5 | 8 | 6 | 1 | 1 | 3 | 7 | 1 | 13 | 1 | Rit | 398 | 3º | ||
Jorge Lorenzo | 11 | Rit | 9 | 3 | 6 | 8 | 4 | 15 | 11 | 15 | 4 | 5 | Rit | 3 | 6 | 15 | 2 | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2018 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 1 | 6 | 5 | Rit | Rit | 2 | Rit | 4 | 7 | 1 | 3 | AN | 1 | 2 | 2 | 18 | 3 | 6 | 1 | 392 | 2º | |
Jorge Lorenzo | Rit | 15 | 11 | Rit | 6 | 1 | 1 | 7 | 6 | 2 | 1 | AN | 17 | Rit | NP | Inf | Inf | Inf | 12 | ||||||
Álvaro Bautista | 4 | ||||||||||||||||||||||||
Michele Pirro | Rit |
Anno | Moto | Gomme | Piloti | Punti | Pos. | ||||||||||||||||||||
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2019 | Ducati Desmosedici | M | Andrea Dovizioso | 1 | 3 | 4 | 4 | 2 | 3 | Rit | 4 | 5 | 248 | ||||||||||||
Danilo Petrucci | 6 | 6 | 6 | 5 | 3 | 1 | 3 | 6 | 4 |
Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce |
Gara non valida | Non qual./Non part. | Ritirato/Non class. | Squalificato | '-' Dato non disp. |
Loghi
-
Logo di Ducati Corse usato dal 1997 al 2009
-
Logo di Ducati Corse in uso dal 2010[15]
Note
- ^ Storia delle competizioni sul sito ufficiale Ducati, su ducati.com. URL consultato il 4 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2011).
- ^ Bayliss campione del mondo SBK 2008, su newsmoto.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
- ^ Carlos Checa Campione del Mondo Superbike 2011, su corsedimoto.com. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Superstock 1000 Magny Cours Gara: Mercado Campione 2014, su corsedimoto.com. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Ufficiale: Marco Melandri con Ducati Superbike 2017, su corsedimoto.com. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ (EN) STK1000 2018 Jerez - Championship Standings (PDF), su worldsbk.com. URL consultato il 17 giugno 2019.
- ^ Dall'Igna e la Ducati Superbike: "Ora il passo avanti per vincere", su gazzetta.it. URL consultato il 30 marzo 2018.
- ^ Villicum, Gara 2: Rea davanti a tutti, ma Forés è campione Indipendenti, su it.motosport.com. URL consultato il 22 ottobre 2018.
- ^ (EN) STK1000 2018 Magny-Cours - Results Race (PDF), su worldsbk.com. URL consultato il 5 novembre 2018.
- ^ SBK: la Panigale V4 R debutta con Davies, su Motosprint.corrieredellosport.it. URL consultato il 5 marzo 2018.
- ^ Motomondiale - Stoner campione 2007, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ MotoGP Austria 2016: vittoria di Andrea Iannone, trionfo Ducati, Rossi quarto, su motoblog.it. URL consultato il 15 aprile 2017.
- ^ Ducati MotoGP, è ufficiale: arriva Lorenzo. Per rifare la rossa regina, su gazzetta.it. URL consultato il 19 aprile 2016.
- ^ (EN) MotoGP 2018 Valencia - World Standings (PDF), su motogp.com. URL consultato il 14 gennaio 2019.
- ^ Nuovo Logo Ducati Corse, su ducati.it, 10 novembre 2009.
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su ducati.it.