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Pagina:Manussos.djvu/204

Da Wikisource.

204

Vinto dai colpi al suol cade repente
          Due volte, e due la briglia
Stringe, due volte il palafren ripiglia
          24Ferocemente.

Fera pugna ineguale or si rinnova
          Dall’inimico lato;
Par giunto omai l’inevitabil fato
          28A l’ardua prova.

Qual’ aspra torre in sul conteso loco
          In un raccolti e stretti
Fermi ristanno i subalpini petti
          32Al ferro, al foco.

E già le forze a rintegrar son pronte
          Le franche ardite schiere:
Folgoreggiando le nimiche fere
          36Salgon sul monte.

Come soglion talor due nubi orrende
          Urtarsi, e si disserra
Romoreggiante il tuon; trema la terra
           40E il folgor scende;

Tal di Franchi un manipolo l’avversa
          Torma feroce invade,
E già da mille colpi rotta cade
          44Al suol riversa.

Molle è il terren di sangue orrido e nero,
          Cercan la fuga i vinti,
E sovra i corpi de’ superbi estinti,
          48Passa il destriero