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Clemente Fusero (1913 – 1975), scrittore italiano.

Chi capitava a Salisburgo due secoli fa, non tardava a constatare di trovarsi in una città animata da una irresistibile passione musicale. Concerti, spettacoli lirici, accademie, erano all'ordine del giorno e costituivano per la popolazione salisburghese gli avvenimenti di più vivo interesse. Per tutto l'anno, la vita si svolgeva in un'atmosfera d'armonie, di canti, che le dava un tono allegro, festevole, brioso, quale oggi noi non sapremmo nemmeno più immaginare.

Citazioni

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  • Già nei lievi e brevi minuetti infantili è sorprendentemente chiaro il presagio spirituale e stilistico del futuro compositore: le lineee della sua fisionomia vi appaiono, sottili ma nette, con evidenza. Corre di nota in nota, come una trama, il presentimento dei suoi più inconfondibili accenti. (p. 12)
  • Da Mozart al romanticismo, il passo rimane lungo là dove egli s'abbandona con più accoramento al dolore. Il «patetico» mozartiano sottostà sempre alla misura espressiva ed alla padronanza delle proprie emozioni che s'addicono ad uno spirito ellenico, adoratore della simmetria e della bella forma; un'aura di attica serenità accoglie, avvolge ed attenua ogni accento sospiroso. Manca a Mozart, tanto nella vita quanto nell'arte, quella propensione ad insistere sulla propria sofferenza, che è propria dei romantici. Spirito arrendevole e fiducioso, fondamentalmente ottimista, amabilmente ironico verso sé e verso gli altri, negato alle tempeste della tragedia, ha ancora la lacrima tremolante sul ciglio, e già ritorna a sorridere. (p. 81)

Bibliografia

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  • Clemente Fusero, Mozart, Società Editrice Internazionale, Torino 1947.