Amadeus
Amadeus
Wolfgang Amadeus Mozart in un ritratto di Johann Nepomuk Della Croce
Titolo originale |
Amadeus |
---|---|
Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America, Cecoslovacchia |
Anno | 1984 |
Genere | drammatico, biografico |
Regia | Miloš Forman |
Soggetto | Peter Shaffer |
Sceneggiatura | Peter Shaffer |
Produttore | Saul Zaentz, Michael Haussman |
Interpreti e personaggi | |
|
|
Doppiatori italiani | |
Edizione originale
Ridoppiaggio Director's cut (2002)
|
|
Note | |
|
Amadeus, film statunitense del 1984 con F. Murray Abraham e Tom Hulce, regia di Miloš Forman.
Mozart! Mozart! Perdona il tuo assassino! Lo confesso! Io ti ho ucciso! Sì! Io ti ho ucciso Mozart! Perdonami! Pietà! Mozart! Pietà! Perdona il tuo assassino! Perdonami Mozart! (Salieri)
Frasi
modifica- Io piacevo a tutti, anche a me stesso... finché non venne lui. Arrivò a Vienna per suonare della sua musica, nella residenza del suo padrone il principe arcivescovo di Salisburgo. Io andai lì impaziente di trovarmelo di fronte. Quella notte... cambiò la mia vita. Mentre vagavo per i saloni escogitai una sorta di giochino in cui cimentarmi: quell'uomo aveva scritto il suo primo concerto all'età di quattro anni, la sua prima sinfonia a sette, un opera completa a dodici... quale traccia poteva lasciare un simile talento sopra un volto? Quale tra tutti quegli individui poteva essere lui? (Salieri)
- Sulla pagina sembrava.. Un niente... Un inizio semplice, quasi comico. Appena un palpito con fagotti, corni di bassetto... Come lo schiudersi di un vecchio cofano... Dopo di che, a un tratto, ecco emergere un oboe. Una sola nota, sospesa, immobile. Finché... un clarinetto ne prende il posto, addolcendola con una frase di una tale delizia... Quella non era la composizione di una scimmia ammaestrata. No, era una musica che non avevo mai udito... Espressione di tali desideri, di tali irrefrenabili desideri! Mi sembrava di ascoltare la voce di Dio. (Salieri) [descrivendo l'attacco dell'Adagio della Gran Partita]
- Ma perché, perché Dio avrebbe scelto un fanciullo osceno quale suo strumento?? Era incredibile. Quel pezzo doveva essere un caso, per forza. Guai se non lo fosse stato. (Salieri)
- [Non sapendo quale parrucca scegliere per il suo primo colloquio con l'imperatore Giuseppe II] Perché non ho tre teste, io? (Mozart)
- Stupefacente!... in effetti io... non credevo ai miei occhi: erano le prime, no, le sole stesure delle sue composizioni! Non c'era traccia di correzioni, di nessun genere, nemmeno una! Lui aveva soltanto messo sulla carta la musica già finita nella sua testa. Pagina dopo pagina, come se le avesse scritte sotto dettatura. E musica... perfetta, come mai musica era stata. Sposta una sola nota e si immiserisce tutto. Cambia una sola frase e la struttura crolla. Era chiaro per me che la musica che avevo udito nel palazzo dell'arcivescovo non era stata un caso. Ecco di nuovo la vera voce di Dio. Ciò che contemplavo attraverso la gabbia di quei meticolosi tratti di inchiostro era di un'assoluta bellezza... (Salieri) [Leggendo gli spartiti di Mozart portati da Costanza]
- D'ora in poi noi saremo nemici, Tu e io. Perché Tu hai scelto quale tuo strumento un vanaglorioso, libidinoso, sconcio, infantile ragazzo, e a me hai donato soltanto la capacità di riconoscere la tua incarnazione. Perché Tu sei ingiusto! Sleale! Crudele! Io ti bloccherò, lo giuro! Io ostacolerò e danneggerò la tua creatura terrena, per quanto starà in me. (Salieri) [Bruciando il crocifisso nel camino, dopo aver visto gli spartiti originali di Mozart]
- Bene, la prossima volta che vorrà farmi addestrare un altro dei suoi cani, me lo faccia sapere. Addio! (Mozart)
- Continua.. deridimi, sghignazza... Non era mica Mozart che rideva, Padre: era Dio! Era Dio che si beffava di me con quella oscena risata! Continua Signore, ridi... mostra la mia mediocrità, fa' che tutti la notino... Ma un giorno io riderò di te, vedrai... Prima di lasciare questa terra, io riderò di te. (Salieri)
- Io, è vero, sono volgare. Ma vi giuro che la mia musica non lo è. (Mozart)
- Allora, c'è un servitore a terra, in ginocchio. E lo sa perché? Non perché vi è costretto, no! Sta solo misurando lo spazio. Sa per cosa? Il letto. Il suo letto nuziale. Per vedere se ci sta! Ah! Ah! Ah! (Mozart)
- Con la musica il terzo atto era spavaldo, brillante! Il quarto... era stupefacente. Una donna nei panni della propria cameriera udiva suo marito rivolgerle per la prima volta dopo tanti anni tenere frasi d'amore, solo perché egli pensava che fosse un'altra. La musica del sublime perdono riempiva il teatro, conferendo a tutti i presenti una totale assoluzione. Tramite quel piccolo uomo, Dio riusciva a far giungere a tutti la propria voce, irrefrenabilmente, rendendo più amara la mia sconfitta ad ogni nota. (Salieri) [riferendosi a "Le nozze di Figaro"]
- Fu così che sorse il terribile Spettro dalla sua successiva e più lugubre opera. Là sul palcoscenico incombeva la presenza di un Despota defunto. E io sapevo, solo io intuivo, che la terrificante apparizione era Leopold, emerso dalla tomba. Wolfgang aveva evocato lo Spettro del proprio padre perché accusasse il figlio davanti a tutto il mondo. E questo era terrificante, e sublime, a un tempo. (Salieri) [Parlando dell'opera Don Giovanni]
- Io, sono stata! E sono felice di averla convinta! «Lascialo!», le ho detto «e subito! Eccoti i soldi, prendi i bambini, vattene a Baden e rimettiti in salute!» Io ero scossa, scossa fin nel profondo quando l'ho vista! Io non credevo ai miei occhi, povera creatura! Tu sei un mostro! Gli altri non esistono per te! E chi sono mai? Esisti solo tu e la tua musica... Ma io gliel'avevo detto... «Prenditi un uomo, non un bambino! Se lo sposi non avrai un pitale per pisciarci!» (la suocera a Mozart, dai cui labiali egli trova ispirazione per Il Flauto Magico)
- Lei ci crede a questo? A un fuoco inestinguibile che ti divora eternamente... (Mozart)
Dialoghi
modifica- Salieri [rivolto al prete dopo aver suonato al piano alcune melodie]: Allora?
Prete: Mi rincresce, ma no, non mi è familiare.
Salieri: Non ne ricorda una delle mie melodie... ero il compositore più famoso d'Europa. Ho scritto quaranta opere e più di... aspetti, proviamo con questa. [Suona alcune note al piano e il prete inizia a canticchiare la melodia]
Prete: Si, questa la conosco! Oh, è incantevole io... mi dispiace, non sapevo che fosse sua.
Salieri: Non lo è. Questo era Mozart. Wolfgang... Amadeus... Mozart...
- Prete [venuto a confessarlo]: Davanti a Dio tutti gli uomini sono uguali.
Salieri: Ne è convinto?
- Mozart [riferendosi a Il ratto del serraglio]: Non è indecente... è altamente morale, maestà, ed esalta le virtù proprie dei tedeschi.
Salieri: Chiedo scusa maestà, ma quali possono mai essere? Essendo uno straniero vorrei scoprirlo.
Imperatore: Bene, glielo dica Mozart: citi una virtù propria dei tedeschi.
Mozart: L'amore, sire.
Salieri: Oh, l'amore, ma certo! Noi in Italia non sappiamo neanche cosa sia... [i presenti ridacchiano]
Mozart: No, non credo che lo conosciate. Almeno assistendo alle vostre opere, con tutti quei soprani che strillano, amanti flaccidi che roteano le pupille. Questo... questo... questo non è amore, questo è immondizia!
- Mozart: [Riferendosi a"Le Nozze di Figaro"] Maestà, questa è solo una burletta, un'opera sull'amore...
Imperatore: Ah, l'amore, di nuovo!
Mozart: Ed è diversa, è totalmente diversa, è così diversa che farà impazzire il pubblico. Ci sono delle scene che... oh... il finale del secondo atto ad esempio: ecco, comincia con un semplice duetto, solo un marito e una moglie che discutono. Ad un tratto, irrompe la cameriera della moglie e poi è... è una situazione esilarante: il duetto si trasforma in un trio. Poi arriva il valletto del marito, che complotta con la cameriera, e il trio diventa un quartetto. Poi si aggiunge un giardiniere idiota e il quartetto diventa un quintetto, e così via, così via, così via... un sestetto, un settetto, un ottetto! Quanto crede che sia riuscito a sostenere questa scena maestà?
Imperatore: Ma, non ho idea...
Mozart: Indovini! Indovini maestà! Calcoli il massimo del tempo che qualcuno può sostenerla e lo raddoppi!
Imperatore: Beh... sei... sette minuti... [Mozart gli fa cenno di aumentare] otto minuti?
Mozart: Venti sire! Venti minuti! [ride] Venti minuti solamente di musica, nemmeno un recitativo! [ride] Sire, solo l'opera può fare questo. In una commedia se più persone parlano contemporaneamente è solo chiasso, non si capisce una parola. Ma in un opera, con la musica, con la musica lei può avere venti individui che cantano contemporaneamente e non è chiasso il loro, è perfetta armonia!
- Salieri anziano [Riferendosi a"Le Nozze di Figaro"] E poi, sa cosa accadde? [l'imperatore sbadiglia durante il quarto atto] Un miracolo! Grazie a quello sbadiglio vidi la mia sconfitta trasformarsi in una vittoria. Per Mozart fu una fortuna che l'imperatore sbadigliasse una sola volta: tre sbadigli e l'opera sarebbe caduta subito; due sbadigli, entro la settimana; con uno solo, l'autore poteva ancora ottenere...
Mozart: Nove rappresentazioni! Nove! Nemmeno una di più! E poi via!
Salieri: Lo so, lo so, è avvilente. Comunque quando al pubblico non piace un lavoro, bisogna rassegnarsi di buona grazia.
Mozart: Ma che cos'è che non piace alla gente?
Salieri: Io posso rispondere per l'imperatore: lei pretende troppo dall'orecchio regale! Il pover uomo non può concentrarsi per più di un'ora, lei gliene pone quattro...
Mozart: E lei, lei che cosa ne pensa, le è piaciuta almeno un po'?
Salieri: Per me è meravigliosa.
Mozart Si capisce, la più bella opera mai scritta. Lo so benissimo, ma il teatro è vuoto... [Salieri ride]
Salieri: Credo che lei sopravvaluti i cari viennesi, amico mio. Lei non ha mai inserito una bella esplosione alla fine di una romanza per dire che era ora di applaudire.
Mozart: Lo so, lo so, quante cose lei potrebbe insegnarmi...
Salieri: Non me lo permetterei. Nondimeno, a rischio di doverglielo imporre, amerei che lei vedesse la mia nuova opera. Sarebbe un vero onore per me.
Mozart O no, l'onore sarebbe solo mio.
Salieri: Grazie Wolfgang.
Mozart: Grazie a lei, signor Antonio. [in italiano nella versione originale]
- Salieri: Allora, le è piaciuta la mia opera?
Mozart: Io.. non avrei mai creduto che si potesse scrivere musica come questa!
Salieri: Lei vuole adularmi!
Mozart: No no.. udendo certi suoni.. uno può dire solamente: Salieri.
- Salieri : Il mio piano era così semplice che mi terrorizzava. Anzitutto dovevo ottenere da lui la Messa, dopodiché... provocare la sua morte.
Prete : Cosa??
Salieri: Il suo funerale! Se lo immagina?? La Cattedrale, tutta Vienna schierata lì. Il suo feretro, piccolo feretro di Mozart, lì nel mezzo.. ed ecco che.. in quel silenzio.. una musica.. una musica sublime esplode inondando tutti! Una grande Messa da Requiem! Il suffragio dell'anima di Wolfgang Mozart, composta dal suo devoto amico Antonio Salieri. Oh quale sublimità, quale intensità, quale passione in questa musica! Salieri è stato toccato da Dio finalmente. E Dio ora deve ascoltarlo! Impotente a zittirlo, impotente a fermarlo! Io per una volta alla fine riderò di Lui!! Una sola cosa mi angustiava: come ucciderlo. Non è cosa facile... trovare il modo di uccidere un uomo. Ah, una cosa è fantasticarci su... ma è ben diverso quando poi tu... tu devi farlo... con le tue mani.
- Schikaneder: L'hai finita?
Mozart: Cosa.
Schikaneder: L'operetta, che cosa credevi.
Mozart: Si.
Schikaneder: Posso vederla?
Mozart: No.
Schikaneder: Perché no?
Mozart: Perché non c'è niente da vedere [ride]
Schikaneder: Ascolta, io ti ho chiesto se potevamo iniziare le prove la settimana prossima e tu hai detto di si.
Mozart: Si può infatti.
Schikaneder: Avanti, mostramela. Io voglio vederla, dov'è!
Mozart: Qui. È tutta nella mia zucca. Il resto sono solo scarabocchi... Scarabocchi e merde di mosca. Sopra e sotto le righe... [ride] Vuoi bere qualcosa?
- Costanze: Lo sai che cosa è idiota? il tuo libretto, ecco che cosa è idiota.
Schikaneder: Cosa?
Costanze: Chiedere a Wolfi di lavorare su quello schifo: serpenti scivolosi, flauti magici!
- Salieri: Su, cominciamo.
Mozart: Ho finito in Fa maggiore... e allora adesso: La minore... [Salieri sembra non capire] La minore...
Salieri: Si? "Confutatis", La minore...
Mozart: Cominci con le voci. Prima i bassi, secondo quarto della prima misura...
Salieri: Che tempo?
Mozart: Quattro quarti. Secondo quarto della prima misura. La. Confutatis... [canticchiando] Seconda misura, secondo quarto. Maledictis... Capisce?
Salieri: Si, si, Sol diesis.
Mozart: Certo. Secondo quarto della terza misura. Mi. Flammis acribus addictis... Pausa. Maledictis flammis acribus addictis... Mi segue?
Salieri: Penso di si.
Mozart: Faccia vedere. [Salieri gli passa gli spartiti e lui li esamina] Bene, bene. Ora i tenori. Quarto tempo della prima misura. Do. Confutatis... Seconda misura, quarto tempo. Re. Maledictis... D'accordo?
Salieri: Si, si. Continui...
Mozart: Secondo quarto della quarta misura. Fa. Flammis acribus addictis, flammis acribus addictis... Adesso l'orchestra. Secondo fagotto e trombone basso con i bassi, identiche note e stesso ritmo. Primo fagotto e trombone tenore con i tenori.
Salieri: Troppo veloce.
Mozart: Ha scritto?
Salieri: Non corra così...
Mozart: Ma ha capito?
Salieri: Primo fagotto e trombone con cosa?
Mozart: Con i tenori!
Salieri: Identico?
Mozart: È logico! gli strumenti raddoppiano le voci. Adesso trombe e timpani. Trombe in re. Mi stia a sentire...
Salieri: No. No, no, no... non capisco!
Mozart: Ascolti! Trombe in Re, due La in ottava, al primo e al terzo quarto...
Salieri: No...
Mozart: Si! Vanno con l'armonia!
Salieri: Si... Si! [Mozart canticchia] Si! Si, si, ora capisco, si, si. Ed è tutto?
Mozart: No, no; ora ci vuole il fuoco... Gli archi all'unisono. Ostinato in La... Ecco, così: [Mozart canticchia e fa gesti mentre Salieri riprende a scrivere] e quello dopo, una terza sopra. Ha capito?
Salieri: Si...
Mozart: Faccia dei versi... [Salieri canticchia continuando a scrivere]
Salieri: È meraviglioso!
Mozart: Si, si, si, si. Su, forza! "Voca me". Sottovoce... Su, lo scriva: "Sottovoce".
Salieri: Si, si, si...
Mozart: Pianissimo... "Voca me cum Benedictus"
Salieri: Pianissimo?
Mozart: Si... "Chiamami fra i Benedetti". Do maggiore. Soprani e contralti in terza, contralti in do, soprani, una terza sopra. [Mozart canticchia]
Salieri: I soprani salgono al fa, al secondo Voca?
Mozart: Si... E sul "Dictis".
Salieri: Certo.
Mozart: E al di sotto, i violini, arpeggi dei violini... [Mozart canticchia] Scala discendente di sei note, e poi, di nuovo, riprende l'ostinato, ed è tutto! Ha capito?
Salieri: Troppo veloce!
Mozart: Ha capito?
Salieri: Troppo veloce, un momento, scusi, un momento! Si...
Mozart: Bene, me lo mostri. Voglio tutto, dall'inizio! [Salieri porge subito gli spartiti a Mozart e, a un suo gesto, parte in sottofondo il "Confutatis"]
- Mozart: Vuole riposare un po'?
Salieri: No, no. Non sono stanco per niente.
Mozart: Ora, ci fermiamo un momento e dopo finiamo il Lacrimosa...
Salieri: Io posso continuare, le assicuro.
Mozart: Lei resta qui mentre io dormo un pochino?
Salieri: Non l'abbandonerò...
Mozart: Mi vergogno talmente...
Salieri: Di cosa?
Mozart: Che stupido che ero... Credevo che non le interessasse il mio lavoro, e nemmeno io... Mi perdoni... [ultime parole] Mi perdoni...
Salieri: Il vostro Dio misericordioso... ha distrutto il Suo beniamino piuttosto che lasciare che la mediocrità offuscasse una particella della sua esistenza. Lui ha ucciso Mozart e costretto me a vivere per torturarmi. Trentadue anni di torture, trentadue anni quaggiù, costretto ad assistere al mio disfacimento. La mia musica che diventava... ogni istante più sbiadita e nessuno l'ha più suonata. La sua invece...
Infermiere: Buongiorno, professore. È ora di andare al cesso. E poi lo sa che cosa avrà per colazione? Delle buone brioches. [al prete] Ne va pazzo. Buone brioches appena fatte.
Salieri: Parlerò per lei, padre: intercedo per tutti i mediocri del mondo. Io ne sono il campione, e anche il santo patrono. Mediocri, ovunque voi siate, io vi assolvo, io vi assolvo, io vi assolvo, io vi assolvo, io vi assolvo tutti! [si sente per l'ultima volta la risata di Mozart.]
Citazioni su Amadeus
modifica- Per Amadeus ho chiamato oltre cento attori sia per il ruolo di Mozart sia per quello di Salieri. (Miloš Forman)