Taulanti
I Taulanti erano una delle principali tribù illiriche. Un mito riportato da Arriano racconta che il nome deriva dal capostipite, di nome Taulas, che di fatto fu eponimo (dall'accusativo Taulantas).
Taulanti | |
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I Taulanti (in blu) si trovavano inizialmente nell'Epiro attorno a Epidamno e Apollonia, in seguito migrarono verso nord e si posizionarono a sud dei Diocletae (fine I secolo a.C.) | |
Luogo d'origine | Albania |
Periodo | Dal IV secolo a.C. alla conquista romana |
Lingua | Lingua illirica |
Erano stanziati nella costa adriatica dell'Illiria (nelle regioni dell'odierna Albania), tra il fiume Vojussa a sud e la città di Epidamnos (l'attuale Durazzo) a nord. Sui loro territori stanziavano anche gruppi degli Albanòi e dei Partini.
Storia
modificaQuesta tribù svolse un ruolo primario nella storia illirica del IV e del III secolo a.C., quando furono al comando del regno d'Illiria inizialmente guidato dagli Encheli.
Nel 335 a.C. re Glaucia diede inizio alla dinastia dei Taulanti e dodici anni dopo (323 a.C.) aveva liberato tutte le terre che erano state catturate agli Encheli dai Macedoni. In seguito, gli Illiri presero Epidamno (Durazzo) e Apollonia, due città particolarmente importanti nella regione a livello strategico che erano state fondate dai greci nel VII secolo a.C. Nel 309 a.C., Glauco portò gli Illiri in Epiro, dove in seguito aiutarono Pirro a riavere il trono[1].
Bardhyli i Ri (Stella-Bianca il giovane), successore di Glauco, mantenne rapporti amichevoli con l'Epiro, ma la distensione durò finché Pirro non decise di annettere tutti i territori a sud del fiume Shkumbin. La politica di distacco persistette anche col successore di Bardhyli, Monounios, che divenne capo della città di Epidamnos, fece coniare monete d'argento con la propria effigie e riuscì a dare una certa unità nazionale al proprio regno.
Sono menzionati da Appiano di Alessandria nel corso delle campagne militari di Ottaviano in Illirico (35-33 a.C.).[2] Potente popolo che sembra si trovasse attorno alla città di Apollonia, anche se in questo caso potrebbe trattarsi di un ramo di questa popolazione che confinava invece con i Delmatae più a nord.[3] Insieme ad altri popoli costituiva un gruppo compatto nella parte dell'estremo sud-ovest dell'Illyricum. Alcuni di loro sopravvissero anche in seguito, come comunità del Conventus iuridicus di Narona. Erano pertanto insediati tra i fiumi Narenta e Drilo e risulterebbe menzionata anche da Plinio il Vecchio.[4]
Società
modificaLe maggiori città controllate dal regno d'Illiria sotto i Taulanti furono appunto Epidamnos, Apollonia, Damastion, Bylis, Albanopolis, Dimallium, Skodra (Scutari o Shkodër), Lissos (Alessio o Lezhë), Meteoni, Ulcinium (Dulcigno o Ulqin), Rizon.
Lingua
modificaNote
modifica- ^ Cabanes, Pierre, Histoire de l'Adriatique, Edition du Sièul, 2001, pp. 68-69.
- ^ Appiano, Guerre illiriche, X, 16.
- ^ Appiano, Guerre illiriche, X, 24.
- ^ Plinio il Vecchio, III, 144; Wilkes 1969, p. 49.
Bibliografia
modifica- Fonti antiche
- (GRC) Appiano di Alessandria, Historia Romana (Ῥωμαϊκά), vol.. (traduzione inglese Archiviato il 20 novembre 2015 in Internet Archive.).
- (LA) Livio, Periochae ab Urbe condita. (testo latino ).
- (LA) Plinio il Vecchio, Naturalis historia. (testo latino e versione inglese).
- (GRC) Strabone, Geografia, vol.. (traduzione inglese).
- Fonti moderne
- (IT) Theodor Mommsen, L'impero di Roma, Firenze, Sansoni, 2016.
- (IT) Francisco Villar, Gli Indoeuropei e le origini dell'Europa, Bologna, Il Mulino, 1997, ISBN 88-15-05708-0.
- (EN) J.J. Wilkes, Dalmatia, in History of the provinces of the Roman Empire, Londra, Routledge & K. Paul, 1969, ISBN 978-0-7100-6285-7.
- (EN) J.J. Wilkes, The Illyrians, 1992, ISBN 0-631-19807-5.