Publio Fiori
Publio Fiori (Roma, 25 marzo 1938 – Roma, 16 luglio 2024[1]) è stato un politico italiano.
Publio Fiori | |
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Fiori nel 2001 | |
Ministro dei trasporti e della navigazione | |
Durata mandato | 10 maggio 1994 – 17 gennaio 1995 |
Presidente | Silvio Berlusconi |
Predecessore | Raffaele Costa |
Successore | Giovanni Caravale |
Sottosegretario di Stato al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni | |
Durata mandato | 28 giugno 1992 – 28 aprile 1993 |
Presidente | Giuliano Amato |
Predecessore | Raffaele Costa |
Successore | Ombretta Fumagalli Carulli |
Sottosegretario di Stato al Ministero della Salute | |
Durata mandato | 28 aprile 1993 – 10 maggio 1994 |
Presidente | Carlo Azeglio Ciampi |
Predecessore | Luciano Azzolini |
Successore | Giulio Conti |
Vicepresidente della Camera dei deputati | |
Durata mandato | 6 giugno 2001 – 27 aprile 2006 |
Presidente | Pier Ferdinando Casini |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV |
Gruppo parlamentare | VIII-XI: DC XII-XIV: AN |
Circoscrizione | Lazio 1 |
Collegio | Roma (VIII, IX, X, XI); Roma-Trieste (XII, XIII e XIV) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | DC (1958-1993) MSI-DN (1994-1995) AN (1995-2005) DCA (2005-2006) Rinascita DC (2006-2011) Rinascita Popolare (2011-2024) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Professione | Avvocato dello Stato |
Nel corso della sua carriera è stato vicepresidente della Camera dei deputati, sottosegretario al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni, sottosegretario alla Sanità e ministro dei trasporti e della navigazione.
La militanza politica
modificaLaureato in giurisprudenza, la sua esperienza politica ha inizio nella Democrazia Cristiana, partito nel quale ha militato fino al suo scioglimento.
Il 2 novembre 1977 un gruppo di fuoco delle Brigate Rosse, formato da Prospero Gallinari, Barbara Balzerani, Bruno Seghetti e Rita Algranati gli tese un agguato; Fiori, che era armato, tentò di reagire ma venne gravemente ferito alle gambe e al torace[2][3].
L'iscrizione alla P2
modificaPublio Fiori per molto tempo risulta iscritto nella lista degli appartenenti alla P2, scoperta nel 1981. Solo nel 2001, il tribunale di Roma, con sentenza n. 20537/01, ha escluso l'appartenenza di Publio Fiori alla loggia massonica P2 (tessera 1878).[4]
Dalla DC ad AN
modificaDal primo luglio del 1992 è sottosegretario al Ministero delle poste e delle telecomunicazioni nel governo Amato I, mentre il 6 maggio dell'anno successivo entra nel governo Ciampi come sottosegretario alla Sanità. A luglio del 1993, allorquando l'assemblea organizzativa della Democrazia Cristiana (guidata all'epoca dal segretario Mino Martinazzoli) sceglie di aprirsi verso i contributi della sinistra e del PDS, decide di abbandonare il partito.
Fiori, infatti, è situato sulle posizioni della destra-DC e sostiene che la tradizione democristiana non possa fondersi con quella post-comunista. La diatriba si apre principalmente negli ambienti romani dove, alle elezioni amministrative d'autunno, Fiori sceglie di supportare la destra e la candidatura a sindaco di Gianfranco Fini, alla guida di un Movimento Sociale Italiano che aveva già iniziato quel rinnovamento liberaldemocratico che alcuni mesi più tardi lo porterà a confluire in Alleanza Nazionale.
Così, nel 1995, con la svolta di Fiuggi, Fiori è tra i fondatori di AN, dopo essere stato ministro dei trasporti e della navigazione nel primo governo Berlusconi.
Il ritorno al centrismo
modificaLa storia politica di Fiori in Alleanza Nazionale finisce nel 2005, in rotta di collisione con alcune scelte "laiche" del leader Fini (in particolare per la posizione sul referendum in materia di fecondazione assistita). Così sostiene il ritorno a posizioni neo-democristiane e neo-centriste, aderendo nel novembre dello stesso anno alla Democrazia Cristiana per le Autonomie, partito fondato da Gianfranco Rotondi, di cui viene nominato presidente. Una delle prime dichiarazioni di Fiori è stata:
«Il vero Centro siamo noi. La nuova DC è un partito che mi piace, perché riscopre valori e storie e ispirandosi al principio delle autonomie, credo sia in grado di raccogliere nel territorio tutti quelli che, organizzati in associazioni od altro, vogliono recuperare un senso popolare della politica diverso da quello attuale.»
A luglio 2006, divorzierà dalla Democrazia Cristiana per le Autonomie dopo essere stato deferito al collegio dei probiviri con l'accusa di aver convocato illecitamente un congresso nazionale del partito[5].
La nascita di Rifondazione DC
modificaApprofittando del clima politico in cui si dibatte sulla possibile costituzione di un soggetto politico centrista in contrapposizione al bipolarismo, Fiori fonda il partito Rifondazione DC il 1º ottobre 2006. Fiori ne viene eletto segretario nazionale (per acclamazione), mentre Clelio Darida ne è presidente del consiglio nazionale.
Il nuovo partito pone in atteggiamento critico nei confronti della sinistra e del governo Prodi II, schierandosi contro la finanziaria 2007. Il soggetto politico tuttavia non decolla e si vede costretto, per rafforzarsi, alla promozione di una federazione di partiti di ispirazione democristiana. Il 10 ottobre 2010 ed il 10 aprile 2011, il progetto prende vita con la celebrazione in Roma delle prime due assemblee nazionali dei movimenti di ispirazione cattolica.[6]
Il progetto della Federazione Democristiana
modificaAll'inizio del 2007 il partito si federa con i Popolari UDEUR di Clemente Mastella e la Democrazia Cristiana di Giuseppe Pizza e fonda la Federazione Democristiana con l'obiettivo in prospettiva di costituire un polo di centro di ispirazione democristiana e di predisporre liste unitarie per le elezioni europee del 2009.
Note
modifica- ^ È morto Publio Fiori, una vita da democristiano non pentito che trovò casa in Alleanza Nazionale, su etrurianews.it, 17 luglio 2024. URL consultato il 17 luglio 2024.
- ^ P.Gallinari, Un contadino nella metropoli, pp. 170-171.
- ^ S.Mazzocchi, Nell'anno della tigre, pp. 84-85.
- ^ Dossier: Dalla P2 a Forza Italia e il piano rinascita Archiviato il 28 marzo 2010 in Internet Archive., punto 4 ("Forza italia e la P2: ricorsi storici e analogie"), da indymedia.org.
- ^ Dc, segretario contro presidente "Fiori vuole spaccare il partito" - Politica - Repubblica.it, su repubblica.it. URL consultato il 15 gennaio 2022.
- ^ Federazione dei Democratici Cristiani
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Publio Fiori
Collegamenti esterni
modifica- Publio Fiori, su Camera.it - XI legislatura, Parlamento italiano.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 58291422 · ISNI (EN) 0000 0000 3163 0524 · SBN LO1V041792 · LCCN (EN) n93065283 |
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