[go: up one dir, main page]
More Web Proxy on the site http://driver.im/

Monte Velino

montagna italiana

Il Monte Velino (2 487 m s.l.m.) è la cima più elevata del gruppo montuoso Sirente-Velino e dell'omonimo massiccio (gruppo montuoso del monte Velino)[1][2], situato nei pressi del confine geografico dell'Abruzzo nord-occidentale (Marsica) con il Lazio orientale (Cicolano), tra la piana del Fucino e le valli dell'Aterno e del Salto. È affiancato dalle montagne della Duchessa a nord-ovest e dal massiccio del monte Sirente a sud-est, dal quale è separato dall'altopiano delle Rocche. Inserito tra i siti di interesse comunitario dell'Abruzzo è compreso all'interno del parco naturale regionale Sirente-Velino[3], al cui interno è istituita anche la riserva naturale Monte Velino.

Monte Velino
Le "cime gemelle" innevate (Monte Velino a sinistra e Monte Cafornia a destra)
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Abruzzo
Provincia  L'Aquila
Altezza2 487 m s.l.m.
Prominenza1 385 m
CatenaAppennino abruzzese
Coordinate42°08′49.55″N 13°22′52.89″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Velino
Monte Velino

Descrizione

modifica
 
Der Monte Velino in den Abruzzen, opera di Lancelot-Théodore Turpin de Crissé (1807-1808)
 
Circhi glaciali del monte Velino (versante nord-est)

Etimologia

modifica

L'origine del nome è incerta; stando a una supposizione deriverebbe dai termini marsi Vel e inu (sorgente, fiume, lago)[4] e rivelerebbe l'imponenza del monte e la presenza sottostante di acqua; il toponimo indicherebbe dunque il dominio della montagna su quello che fu il lago Fucino.

Geomorfologia

modifica
 
Chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta alle pendici del Velino
 
Statua in bronzo della Madonna posta sulla cima

Il Velino è un monte brullo e sassoso con scarsa vegetazione ai suoi piedi su tutti i versanti, non solcato da strade, con un perimetro di oltre venti chilometri, a cui è affiancato a sud-est il monte Cafornia di poco più basso (2 424 m s.l.m.). Solcato a nord-ovest dalla valle di Teve che lo separa dalle montagne della Duchessa ai confini con il Lazio e a sud-est dalla valle Majelama che lo separa dal gruppo dei monti della Magnola ed ancora più ad est i monti di Campo Felice e il gruppo montuoso di Monte Ocre-Monte Cagno, si caratterizza per la presenza di dirupi e brecciai e per un aspetto desolato e lunare; i versanti sud e sud-ovest digradano in un ripido pendio fino al fondovalle marsicano, mentre il versante nord e nord-ovest presenta numerosi circhi glaciali e una maggiore asprezza geomorfologica[5][6].

Orografia

modifica

Escursionismo

modifica
  Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni. Le informazioni hanno solo fine illustrativo, non esortativo né didattico. L'uso di Wikipedia è a proprio rischio: leggi le avvertenze.

Diversi sono i percorsi che portano in vetta. Ognuno di essi deve comunque coprire un dislivello importante a partire dal fondovalle posto a circa 800 metri di quota. Tra i principali percorsi ci sono le vie direttissime che partono dal comune di Massa d'Albe e risalgono i ripidi pendii di sud-ovest con l'immancabile difficoltà alpinistica, tra questi figura il sentiero di Fonte Canale che dal borgo di Forme consente di raggiungere il rifugio Casale da Monte, la valle Majelama e la valle Genzana, due depressioni divise dal crinale di Costa Stellata, mentre più a nord si trova la cresta di Vena Stellante. La rete sentieristica permette di proseguire, oltre il rifugio montano Telespazio, verso il vallone, colle-sella Il Bicchero, l'omonimo monte, Punta Trento e Punta Trieste. Il rifugio Vincenzo Sebastiani è situato a 2 102 m s.l.m. al Colletto di Pezza[7].

Percorsi meno ripidi, ma più lunghi, risalgono oltre il vallone della Chiave e il vallone dell'Orso da Rosciolo dei Marsi o la valle di Teve aggirando il massiccio fino al Colle dell'Orso raggiungibile anche dal versante nord, oppure salendo dal monte Rozza e il monte Sèvice. Il rifugio denominato "Capanna di Sèvice" è situato a quota 2 119 m s.l.m. appena sotto l'omonima vetta. Altri accessi provengono dal versante nord-est di Campo Felice (Monti di Campo Felice) e dai piani di Pezza, rimontando sempre verso il Colle dell'Orso.

Visuale dalla vetta

modifica
 
Il massiccio del Velino

Dalla sommità del Velino è possibile ammirare tutto il bacino del Fucino, sul quale si affaccia in modo imponente. La posizione centrale all'interno dell'Appennino centrale e la quota elevata fa sì che, in una panoramica a 360°, si possano osservare tutti gli altri massicci e i gruppi montuosi dell'Appennino laziale-abruzzese: dal Terminillo ai monti Sibillini, dai monti della Laga al Gran Sasso, dal monte Sirente alla Maiella, dai monti Marsicani ai monti Ernici, dai monti Cantari ai monti Simbruini o ai monti Carseolani. Nelle giornate più limpide si può addirittura arrivare a vedere i due mari che racchiudono a est e a ovest la penisola italiana.

La parte sommitale del Velino è visibile anche da Roma, specie nelle giornate invernali limpide in cui appare innevato, soprattutto dai quartieri ovest e sud della Capitale fino al Gianicolo.

Ambiente

modifica
 
Scorcio della riserva

La riserva naturale

modifica

La riserva naturale Monte Velino è una riserva naturale orientata situata nel gruppo del monte Velino, nei territori comunali di Magliano de' Marsi e Massa d'Albe, in provincia dell'Aquila, istituita nel 1987 ed interamente compresa nel parco naturale regionale Sirente-Velino. Con una superficie di 3 550,00 ettari confina a nord con la riserva regionale Montagne della Duchessa, situata nella limitrofa provincia di Rieti.

A Magliano de' Marsi si trova la sede del museo dell'uomo e della natura, dedicato alla biodiversità dell'area protetta. Presenta una flora ed una fauna di grande interesse naturalistico: nelle zone più elevate si può trovare una flora da tundra alpina con silene aculee e viole magellense: sulle quote più elevate sono presenti diverse varietà di ginepro; non mancano uva ursina, dafne alpina, tasso barbasso e varie specie di genziana.

La fauna è simile da quella degli altri monti dell'Appennino centrale; sono scomparsi i grandi mammiferi (anche se di passaggio è segnalato l'orso marsicano), mentre sono presenti il lupo appenninico e il cinghiale; il corvo imperiale e il grifone sono stati reintrodotti negli anni novanta dal Corpo forestale dello Stato[8].

Cartografia

modifica
  1. ^ Il massiccio del Velino Sirente, su montagneabruzzo.it.
  2. ^ Riserva naturale orientata del Monte Velino, su countryeurope.net (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2015).
  3. ^ Il massiccio del Velino, su parcosirentevelino.it.
  4. ^ Montagne della Duchessa-Monte Velino, su riservadelladuchessa.it. URL consultato il 15 maggio 2019.
  5. ^ Cenni geomorfologici, su montevelinogev.it (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2015).
  6. ^ Monte Velino m.2487, su geomontabruzzo.it (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2015).
  7. ^ Escursionismo. Costa Stellata, su auaa.it. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2021).
  8. ^ Flora e fauna, su montevelinogev.it (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2016).
  9. ^ Rete sentieristica | Parco Naturale Regionale Sirente Velino, su parcosirentevelino.it. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  10. ^ Geoportale Nazionale, su pcn.minambiente.it. URL consultato il 20 febbraio 2021.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
  • Monte Velino, su abruzzoturismo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 25 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2021).
Controllo di autoritàVIAF (EN235610944 · LCCN (ENsh91003470 · J9U (ENHE987007530166605171