Marianne Breslauer
«La fotografa Marianne Braslauer sceglie spesso punti di vista distanti ed elevati, per osservare dall'alto i panorami, le piazze e le persone in essi presenti. Il suo sguardo fotografico fissa così dettagli strutturali, come l'oscillazione di una banchina sulla sponda della Senna o lo zigzagare di una ringhiera, dando alle immagini un ordine formale. L'impressione viene rafforzata da un potente gioco di luci e ombre in stile Man Ray»
Marianne Breslauer (Berlino, 25 novembre 1909 – Zollikon, 7 febbraio 2001) è stata una fotografa tedesca, una delle più apprezzate esponenti della street photography (fotografia di strada), accostata per il gioco di luci delle sue fotografie allo stile di Man Ray[1].
Biografia
modifica«Fin da tenera età mi sono interessata all'arte, per la precisione, alla pittura. Quando avevo quattro anni, avevo già la passione di visitare musei e, sapete, non è un'esagerazione. [...] A 15 anni ho visto una mostra fotografica alla Flechtheim Gallery: i ritratti della fotografa Hanna Riess, mi piacquero così tanto che decisi di studiare fotografia»
Marianne Braslauer, di origine ebraiche, nasce a Berlino nella Germania che diverrà, dieci anni dopo, la Repubblica di Weimar. Appartiene ad una famiglia in cui si respira arte e cultura, il padre Alfred Breslauer è uno noto architetto di Berlino, e suo nonno, Julius Lessing (padre di Dorothea, madre di Marianne), un importante storico dell'arte che fu il primo direttore del Kunstgewerbemuseum di Berlino[3][4]. Fin in tenera età si interessa all'arte visitando anche musei e mostre. Ha infatti appena quindici anni quando nasce il suo interesse per la fotografia, precisamente dopo aver visto una mostra fotografica della fotografa Hanna Riess[2]. Dal 1927 al 1929 prende lezione di fotografia in vista di realizzare il sogno di fare la fotoreporter girovaga per il mondo. Sua musa ispiratrice in quel tempo, è la fotografa ritrattista tedesca Frieda Gertrud Riess[5] e anni dopo suoi "modelli" saranno i famosi fotografi André Kertész e Brassaï[6]
Considerata una degli esponenti di punta del movimento fotografico denominato New Photography, Marianne ha fatto parte di una generazione di importanti donne fotografe che si formarono durante la Repubblica di Weimar, come Germaine Krull, Lotte Jacobi, Ellen Auerbach, Johanna Mandello, Grete Stern. Gente fotografata per la strada, ritratti, panorami osservati dall'alto con persone in transito o semplici oggetti statici, sono alcuni temi della sua produzione fotografica realizzata con uno stile tutto personale, in cui "il punto di ripresa" ed il "gioco di luci" gioca un ruolo fondamentale.
Mostre (selezione)
modifica- 1929 Stoccarda, collettiva, Film und Foto
- 1930 Monaco di Baviera, collettiva, Das Lichtbild
- 1932 Berlino, collettiva, Das Meisterphoto, Haus der Juryfrein
- 1982 Zurigo, personale, Kunsthaus di Zurigo
- 1987 Berlino, personale, Das Verborgene Museum
- 1989 Berlino, personale, Nationalgalerie
- 1994 Essen, personale, Museum Folkwang
- 1997 Bonn, collettiva, Rheinisches Landesmuseum
- 1999 Berlino, personale, Museum Ephraim-Palais
- 2005 New York, collettiva, Portraits of an Age, Neue Galerie
- 2005 Vienna, collettiva, Portrait im Aufbruch, Albertina
- 2009 Parigi, collettiva, Collection Christian Bouqueret, Galleria nazionale dello Jeu de Paume
- 2009 Parigi, personale, Galerie Esther Woerdehoff
- 2010 Winterthur, personale, Fotomuseum di Winterthur
- 2010 Berlino, personale, Berlinische Galerie
- 2017 Berlino, collettiva, Faraway Focus. Photographers go travelling (1880-2015), Berlinische Galerie[7]
Premi e riconoscimenti
modifica- 1999 Berlino, Premio Hannah Höch del Land di Berlino
Opere
modifica- Marianne Breslauer Retrospektive Fotografie, Düsseldorf, Edition Marzona, 1999.
Note
modifica- ^ a b Hans-Michael Koetzle, Fotografi A-Z, pag.52, Colonia, Taschen, 2011, ISBN 978-3-8365-2567-1.
- ^ a b Marianne Breslauer’s photographs from the trip through our country in 1933, su blog.museunacional.cat. URL consultato il 26 novembre 2017.
- ^ Daniela De Mattia, Architettura antica e Progetto: Dalla Bauforschung al progetto architettonico in area archeologica, pag.50, nota 36, Roma, Cangemi editore, 2016, ISBN 978-88-492-9608-2.
- ^ Architettura antica e Progetto: Dalla Bauforschung al progetto architettonico in area archeologica, pag.50, nota 36, su books.google.it. URL consultato il 9 dicembre 2017.
- ^ Weimar - Frieda Riess, su weimarart.blogspot.it. URL consultato il 9 dicembre 2017.
- ^ Fotostiftung Schweiz - Marianne Breslauer - Fotografie, su fotostiftung.ch. URL consultato il 9 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2017).
- ^ Faraway Focus. Photographers go travelling (1880-2015), su floornature.it. URL consultato il 22 novembre 2017.
Bibliografia
modifica- Kathrin Beer e Christina Feilchenfeldt, Marianne Breslauer: Photographs, Uitgeverij Parvenu, 2012, ISBN 978-94-911-1704-6.
- Dominik Bartmann, Marianne Breslauer - Photographien: 1927–1937, Berlino, Nicolaische Verlagsbuchhandlung, 1989, ISBN 978-38-758-4283-8.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marianne Breslauer
Collegamenti esterni
modifica- Marianne Breslauer, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne.
- (IT, DE, EN, FR) Marianne Breslauer, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
- Marianne Breslauer nell'Encyclopedia Jewish Woman's Archive
- La storia di Marianne in un articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung
Controllo di autorità | VIAF (EN) 108360509 · ISNI (EN) 0000 0000 8173 2019 · SBN VEAV068633 · Europeana agent/base/23457 · ULAN (EN) 500087670 · LCCN (EN) n80055998 · GND (DE) 118945335 · BNE (ES) XX865784 (data) · BNF (FR) cb17148777k (data) · J9U (EN, HE) 987007259055005171 · CONOR.SI (SL) 195674467 |
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