Lewis Swift
Lewis A. Swift (Clarkson, 29 febbraio 1820 – Marathon, 5 gennaio 1913) è stato un astronomo statunitense, padre di Edward D. Swift.
Attività astronomica
modificaHa scoperto o co-scoperto un gran numero di comete, tra cui le comete periodiche 11P/Tempel-Swift-LINEAR, 64P/Swift-Gehrels, 109P/Swift-Tuttle (corpo progenitore dello sciame meteorico delle Perseidi) e la D/1895 Q1 Swift (nota anche col nome di D/Swift, i cui detriti probabilmente urtarono la Mariner 4 il 15 settembre del 1967 [1]) e le comete non periodiche C/1877 G2, C/1878 N1, C/1879 M1, C/1881 J1, C/1881 W1, C/1883 D1 (Brooks-Swift), C/1892 E1, C/1896 G1 e C/1899 E1.
È da notare che la cometa 54P/de Vico-Swift-NEAT, pur portando il nome Swift, è stata scoperta dal figlio Edward D. Swift e non da lui.
La sua prolificità nel dare la caccia alle comete lo ha portato a scoprire l'ultima all'età di 79 anni. Durante la sua esistenza è riuscito a vedere la cometa di Halley per ben due volte, a distanza di 76 anni.
Oltre alle comete, Swift ha scoperto centinaia di nebulose. Nel 1878 credette, ma erroneamente, di aver visto due pianeti tipo Vulcano, con orbita interna a quella di Mercurio.
A patrocinare il suo lavoro fu l'uomo d'affari Hulbert Harrington Warner, che finanziò la costruzione di un osservatorio (Warner Observatory) per permettere le osservazioni di Swift. Warner andò in bancarotta a seguito della grave crisi che si registrò nel 1893, la quale pose fine ai finanziamenti, condannando l'osservatorio all'abbandono e costringendo Swift a spostarsi in California dove divenne il direttore dell'Osservatorio di Mount Lowe.
Si sposò due volte, in prime nozze con Lucretia Hunt nel 1850 e in seconde nozze con Carrie D. Topping nel 1864.
Premi e onorificenze
modificaNel 1881 gli fu assegnato il premio Lalande [2].
Nel 1897 gli è stata conferita la Jackson-Gwilt Medal dalla Royal Astronomical Society, premio assegnato per la prima volta proprio quell'anno.
L'asteroide 5035 Swift è stato così battezzato in suo onore [3].
Gli è stato dedicato un cratere di 10 km di diametro sulla Luna[4], il cratere Swift.
Note
modifica- ^ *(EN) Copia archiviata, su science.nasa.gov. URL consultato il 6 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2009).
- ^ (EN) Lewis Swift, Description of medals, Popular Astronomy, vol. 9, pag. 505, novembre 1901
- ^ (EN) M.P.C. 22505 del 1º settembre 1993
- ^ (EN) Moon: Swift
Bibliografia
modifica- (EN) Wlasuk, P. T., 'So much for fame!': The Story of Lewis Swift, in Quarterly Journal of the Royal Astronomical Society, vol. 37, n. 683, Bibcode:1996QJRAS..37..683W.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lewis Swift
Collegamenti esterni
modifica- Swift, Lewis, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) The Story of Lewis Swift, su adsabs.harvard.edu.
- (EN) Abstracts from astronomical publications, pag. 51, febbraio 1913
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17998406 · ISNI (EN) 0000 0000 2432 4553 · CERL cnp01086411 · LCCN (EN) n85016931 · GND (DE) 117385638 |
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