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Joan Marshall

attrice statunitense

Joan Marshall anche nota come Jean Arless, pseudonimo di Joan Schrepferman (Chicago, 6 giugno 1931[1]Montego Bay, 28 giugno 1992[1]), è stata un'attrice statunitense.

È nota in particolare per la sua partecipazione all'episodio Le scarpe del morto (Dead Man's Shoes, 1962), della serie antologica Ai confini della realtà, e all'episodio Corte marziale (Court Martial, 1967), della serie classica Star Trek. Ha inoltre impersonato Phoebe Munster nel primo pilota della serie I mostri (The Munsters), personaggio poi scartato e sostituito da Lily Munster, interpretata da Yvonne De Carlo.

Biografia

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Joan Marshall nasce con il nome di Joan Schrepferman[2][3][4] a Chicago, dove poi crescerà. All'età di 17 anni viene contagiata dalla poliomielite, che le paralizza la faccia, il collo, la spina dorsale e le corde vocali, lasciandola temporaneamente incapace di parlare.[2] Inizia la sua carriera come soubrette, lavorando nei club di Chicago.

Dopo essere apparsa nei panni di una ballerina nel film The Chicago Kid, del 1945, e in una parte in un episodio della serie televisiva Have Gun - Will Travel, nel 1958, si trasferisce in California attorno al 1959.[5] Nel 1959 è protagonista della serie televisiva Bold Venture, cui partecipa a tutti gli episodi della prima e unica stagione di messa in onda della serie. Vi impersona Sailor Duval, ruolo già interpretato da Lauren Bacall, al fianco del marito Humphrey Bogart, nell'omonimo radiodramma trasmesso negli Stati Uniti dal 1951 al 1952 in syndication. Durante gli anni sessanta, Joan Marshall interpreta singoli episodi di svariate serie televisive, comprese: Tales of Wells Fargo, Maverick, Surfside 6, Hawaiian Eye, Gunsmoke e il programma radiofonico The Jack Benny Program. Appare inoltre nei film Homicidal (usando lo pseudonimo di Jean Arless) e Il sole nella stanza, al fianco di Sandra Dee e Peter Fonda.

Nel 1962 prende parte alla celebre serie antologica horror fantascientifica creata da Rod Serling nel 1959, Ai confini della realtà, in cui interpreta il personaggio di Wilma nell'episodio Le scarpe del morto (Dead Man's Shoes). Nei primi mesi del 1964 Joan Marshall appare nel primo dei tre brevi piloti, mai trasmessi, realizzati per promuovere la serie televisiva I mostri (The Munsters, 1964-1966).[6] Qui vi interpreta il ruolo di Phoebe Munster, moglie di Herman Munster (Fred Gwynne), ma il personaggio viene in seguito scartato perché troppo simile al personaggio di Morticia Addams, delle vignette di Charles Addams sul periodico The New Yorker, che di lì a poco darà vita alla coeva serie La famiglia Addams (The Addams Family, 1964-1966), dove il personaggio era interpretato da Carolyn Jones.[6][7] Dal secondo pilota in poi, infatti, viene sostituita da Yvonne De Carlo, nel ruolo di Lily Munster.[6][8]

Nel 1967 prende parte alla serie televisiva di fantascienza, creata da Gene Roddenberry, Star Trek, prima serie live action capostipite del fortunato franchise Star Trek, che produrrà numerose serie televisive, film, romanzi, fumetti e altri media nel corso degli anni successivi. Nell'episodio Corte marziale (Court Martial), interpreta l'integerrimo tenente Areel Shaw, membro della corte nel processo che vede imputato il capitano James T. Kirk (William Shatner) di negligenza, con cui Areel Shaw ha avuto in passato una relazione romantica, non ancora del tutto sopita.[9]

In seguito Joan Marshal continua a partecipare nel ruolo di guest star a episodi di serie televisive lungo tutti gli anni sessanta e fino al 1975, anno che la vede nel suo ultimo ruolo nel film Shampoo al fianco di Warren Beatty. In seguito, tra le altre cose, lavora come assistente personale di Barbra Streisand nel film da questa prodotto È nata una stella (A Star Is Born).

Muore il 28 giugno 1992 all'età di 61 anni, a causa di un cancro ai polmoni, a Montego Bay, in Giamaica, dove aveva acquistato una proprietà in cui si era trasferita.[2]

Vita privata

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Joan Marshall è stata sposata cinque volte. Ha avuto tre figli dai primi due mariti, tra cui Sheri Marshall e Steven Marshall.[1] Il terzo matromonio è avvenuto nell'agosto 1969 con il regista Hal Ashby,[1][10] da cui ha divorziato un anno dopo, nel 1970. Si è risposata una terza volta nel 1978 con Jeffrey A. Stein, dal quale ha in seguito divorziato. Nel 1990 si è sposata una quinta volta con l'esecutivo Mel Bartfield, scomparso nel 1992.[1][11]

Filmografia

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Attrice

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Televisione

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Produttrice

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Assistente

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Trasmissioni televisive

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Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Joan Marshall è stata doppiata da:

  1. ^ a b c d e (EN) Joan Marshall, su Alchetron. URL consultato il 29 luglio 2023.
  2. ^ a b c Everett Aker, 2006, p. 354.
  3. ^ Douglas Brode, 1996, p. 154.
  4. ^ (EN) Joan Marshall, su BFI. URL consultato il 1º dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2009).
  5. ^ (EN) Joan Marshall, su Glamour Girls of the Silver Screen. URL consultato il 26 ottobre 2008.
  6. ^ a b c Stephen Cox, 1989My Fair Munster, pp. 22-25.
  7. ^ (EN) Jeff Morlock, Will the Real Jean Arless Please Step Forward?, su MovieMorlocks.com, Turner Classic Movies, 22 settembre 2009. URL consultato il 3 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2011).
  8. ^ Stephen Cox, Yvonne De Carlo e Butch Patrick, 2006, p. 35–36.
  9. ^ (EN) Court Martial, su Star Trek, CBS Studios. URL consultato il 29 luglio 2023.
  10. ^ Nick Dawson, 2009, pp. 109-110.
  11. ^ Wheeler W. Dixon, 2003, p. 22.

Bibliografia

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  • (EN) Everett Aker, Encyclopedia of Early Television Crime Fighters. All Regular Cast Members in American Crime and Mystery Series, 1948-1959, McFarland, 2006.
  • (EN) Douglas Brode, Once Was Enough. Celebrities (And Others) Who Appeared a Single Time on the Screen, Citadel Press, 1996.
  • (EN) Stephen Cox, The Munsters. Television's First Family on Fright, Yvonne De Carlo (introduzione), Kevin Burns e Bruce Button (consulenti), Londra, Plexus, 1990, ISBN 0-85965-102-9.
  • (EN) Stephen Cox, Yvonne De Carlo e Butch Patrick, The Munsters. A Trip Down Mockingbird Lane, Back Stage Books, 2006, ISBN 0-8230-7894-9.
  • (EN) Wheeler W. Dixon, Straight. Constructions of Heterosexuality In the Cinema, Albany, SUNY Press, 2003, ISBN 0-7914-5624-2.
  • (EN) Nick Dawson, Being Hal Ashby. Life of a Hollywood Rebel, Lexington, University Press of Kentucky, 2009, ISBN 978-0-8131-2538-1.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN16292303 · ISNI (EN0000 0000 3042 6169 · LCCN (ENn87860163 · BNF (FRcb14485926f (data)