Giorgio di Meclemburgo-Strelitz
Giorgio di Meclemburgo-Strelitz (in tedesco: Georg Friedrich Karl Joseph, Großherzog von Mecklenburg-Strelitz) (Hannover, 12 agosto 1779 – Neustrelitz, 6 settembre 1860) è stato granduca di Meclemburgo-Strelitz dal 1816 fino alla sua morte.
Giorgio di Meclemburgo-Strelitz | |
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Giorgio di Meclemburgo-Strelitz in un'incisione d'epoca | |
Granduca di Meclemburgo-Strelitz | |
In carica | 6 novembre 1816 – 6 settembre 1860 |
Predecessore | Carlo II |
Successore | Federico Guglielmo |
Nome completo | Giorgio Federico Carlo Giuseppe |
Nascita | Hannover, 12 agosto 1779 |
Morte | Neustrelitz, 6 settembre 1860 (81 anni) |
Casa reale | Meclemburgo-Strelitz |
Padre | Carlo II di Meclemburgo-Strelitz |
Madre | Federica d'Assia-Darmstadt |
Consorte | Maria d'Assia-Kassel |
Figli | Luisa Federico Guglielmo Carolina Giorgio Augusto |
Religione | Luteranesimo |
Biografia
modificaI primi anni
modificaGiorgio nacque ad Hannover, ottavo figlio di Carlo II di Meclemburgo-Strelitz e della langravia Federica Carolina Luisa d'Assia-Darmstadt (1752-1782). A seguito della morte della madre nel 1782, suo padre si risposò con la di lei sorella Carlotta due anni dopo, nel 1784 e la famiglia si spostò da Hannover a Darmstadt. Giorgio rimase nella città sino al 1794 quando il padre divenne duca di Meclemburgo-Strelitz e Giorgio dovette accompagnarlo a Neustrelitz. Frequentò l'università di Rostock fino 1799 e in seguito si recò a Berlino dove visse alla corte prussiana sotto la protezione di sua sorella Luisa, la quale aveva sposato il re Federico Guglielmo III di Prussia. Visse quindi in Italia dal 1802 al 1804 da dove ritornò in Germania e prese a risiedere stabilmente a Darmstadt.
Dopo la battaglia di Jena negoziò a Parigi l'entrata del Meclemburgo-Strelitz all'interno della Confederazione del Reno. Egli partecipò successivamente al Congresso di Vienna nel 1814 ed ottenne che il Meclemburgo-Strelitz fosse elevato a granducato.
Il regno
modificaGiorgio succedette al padre il 6 novembre 1816 e trovò il granducato in pessimo stato, al punto da prodigarsi subito con delle riforme, soprattutto in campo scolastico (grazie al suo influsso, la maggior parte degli abitanti del suo dominio, riuscirono a leggere ed a scrivere correttamente), circondandosi anche di personaggi di spicco della letteratura del tempocome Goethe. Abolì con dei provvedimenti la servitù della gleba e modernizzò l'agricoltura locale.