Enteroctopus dofleini
Il polpo del Pacifico[2] (Enteroctopus dofleini (Wülker, 1910)), conosciuto maggiormente come polpo gigante del Pacifico, è un grosso cefalopode della famiglia degli Enteroctopodidi.[3] Vive lungo le coste del Nordpacifico, a profondità di circa 65 metri, ma lo si incontra anche in acque più basse o a profondità maggiori. È ritenuta la specie più grande di polpo: ne è stato, infatti, rinvenuto un esemplare vivo del peso di 71 kg[4]. Un altro contendente per questo titolo è il polpo a sette tentacoli, di cui è stata ritrovata una carcassa del peso di 61 kg, ma che da vivo è stato stimato pesasse 75 kg[5][6].
Polpo gigante del Pacifico | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Mollusca |
Classe | Cephalopoda |
Ordine | Octopoda |
Superfamiglia | Octopodoidea |
Famiglia | Enteroctopodidae |
Genere | Enteroctopus |
Specie | E. dofleini |
Nomenclatura binomiale | |
Enteroctopus dofleini (Wülker, 1910) | |
Sinonimi | |
Octopus punctatus | |
Areale | |
Etimologia
modificaL'epiteto specifico dofleini fu scelto da Gerhard Wülker in onore dello scienziato tedesco Franz Theodor Doflein[7].
Descrizione
modificaIl polpo gigante del Pacifico si distingue dalle altre specie per le maggiori dimensioni. Gli adulti pesano intorno ai 15 kg e sono lunghi mediamente 4,5 metri. Il mantello del polpo ha forma sferica e comprende quasi tutti gli organi più importanti. La pelle è rugosa ed è ricoperta da piccole sacche di pigmento, dette cromatofori, che consentono all'animale di cambiare colore a seconda dell'ambiente circostante (mimesi). Possiede inoltre un forte becco nel cavo orale che gli consente un'efficace predazione di crostacei molluschi e pesci.
Biologia
modificaRiproduzione
modificaMalgrado le grandi dimensioni, il polpo gigante vive solo 4/5 anni. Per ovviare alla brevità del suo ciclo vitale è molto prolifico. Le femmine depongono fino a 100 000 uova e muoiono alla loro schiusa. I piccoli sono grandi solo quanto un chicco di riso e solo in pochissimi arriveranno all'età adulta. Durante la riproduzione, il polpo maschio deposita una spermatofora (o sacca dello sperma) lunga più di 1 metro. Spermatofore così lunghe sono tipiche dei polpi del genere Enteroctopus[8].
Alimentazione
modificaQuesta specie si nutre di piccoli crostacei e bivalvi. Le prede vengono afferrate con le ventose e poi frantumate con il robusto becco di chitina. Deposita i resti non commestibili delle sue prede all'entrata della sua tana (una grotta sul fondale) nella quale si nasconde dai suoi nemici.
Predatori
modificaIl polpo gigante costituisce un'importante fonte di cibo per vari mammiferi e pesci marini come la foca comune, la lontra marina, il capodoglio e alcuni squali. A volte, in cattività, è stato visto difendersi dallo spinarolo (cosa che si presume possa succedere anche in natura). Negli Stati Uniti viene inoltre pescato attivamente anche dall'uomo.
Conservazione
modificaLa lista rossa IUCN classifica Enteroctopus dofleini come specie a rischio minimo (Least Concern)[1].
Note
modifica- ^ a b (EN) Allcock, L., Taite, M. & Allen, G., Enteroctopus dofleini, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 14 novembre 2024.
- ^ Mipaaf - Decreto Ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 3 aprile 2018.
- ^ (EN) Enteroctopus dofleini, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 9 febbraio 2018.
- ^ (EN) Cosgrove, J. A. 1987. Aspects of the Natural History of Octopus dofleini, the Giant Pacific Octopus. M.Sc. Thesis. Department of Biology, University of Victoria (Canada), 101 pp.
- ^ (EN) O'Shea, S. 2004. The giant octopus Haliphron atlanticus (Mollusca : Octopoda) in New Zealand waters. New Zealand Journal of Zoology 31(1): 7-13.
- ^ (EN) O'Shea, S. 2002. Haliphron atlanticus — a giant gelatinous octopus. Biodiversity Update 5: 1.
- ^ Hans G. Hansson, BEMON. D, su Biographical Etymology of Marine Organism Names, 14 novembre 1997. URL consultato il 9 dicembre 2022.
- ^ (EN) Norman, M. 2000. Cephalopods: A World Guide. Hackenheim, ConchBooks, p. 214.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enteroctopus dofleini
- Wikispecies contiene informazioni su Enteroctopus dofleini
Collegamenti esterni
modifica- Video of a giant octopus catching a shark, su video.google.com. URL consultato il 9 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2006).
- Video of a giant pacific octopus in an aquarium, su video.google.com (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2011).
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