Editrice Cenisio
L'Editrice Cenisio è stata una casa editrice italiana di fumetti attiva tra gli anni sessanta e novanta e licenziataria per l'Italia delle storie a fumetti di produzione americana pubblicate dalla Western Publishing; esordì nel 1960 e per oltre trent'anni si specializzò nella pubblicazione in Italia di serie a fumetti realizzate negli USA e tratte da serie televisive animate come quelle prodotte dalla Warner Bros., incentrata sui personaggi della serie Looney Tunes, e dalla Metro-Goldwyn-Mayer come Tom e Jerry o dagli studi Hanna-Barbera come Gli antenati, oltre ad altri iconici personaggi dei fumetti e dell'animazione americana come Tarzan o La Pantera Rosa; fu la prima casa editrice a indicare sugli albi il riferimento alla storia originale[1].
Editrice Cenisio | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società a responsabilità limitata |
Fondazione | 1960 a Milano |
Chiusura | anni 1990 |
Sede principale | via Jacopo della Quercia 14, Milano |
Persone chiave | Carla Arcaini, direttore |
Settore | Editoria |
Storia
modificaNel 1960, sul successo della serie televisiva Le avventure di Rin Tin Tin, esordì la serie a fumetti Rin Tin Tin & Rusty che inizialmente pubblicava storie a fumetti tratte dall'omonimo comic book americano e poi quelle realizzate appositamente da autori italiani per la testata. La serie verrà pubblicata per quasi venti anni.[2][3] Nei primi anni sessanta pubblicò le avventure di due personaggi di Luciano Bottaro e Carlo Chendi, Whisky & Gogo.
Nel 1960 subentrò alla Periodici Bunny acquisendone i diritti che dal 1957 gli aveva permesso di pubblicare serie a fumetti incentrate sui personaggi della serie televisiva animata dei Looney Tunes della Warner,[4] prodotte negli Stati Uniti d'America dalla Western Publishing; a seguito di ciò pubblicherà molte serie incentrate su personaggi come Bugs Bunny, Silvestro e molti altri; nel 1962 esordì Bug's Bunny presenta Silvestro,[5] che prese il posto di Bunny, una precedente pubblicazione edita dalla Periodici Bunny; la nuova edizione verrà pubblicata fino al 1981.[6][7] Contemporaneamente pubblicò altre serie ispirate ad altre serie televisive animate della Metro-Goldwyn-Mayer, sempre precedentemente pubblicate dalla Periodici Bunny, come Tom & Jerry.[8]
Pubblicò nel 1964 le serie a fumetti tratte dalla serie televisiva Bonanza.[9]
Nel 1968 esordisce, dopo oltre venti anni di assenza in Italia, una testata dedicata a Tarzan, prima serie a fumetti dedicata al personaggio omonimo, con storie tratte dai comic book editi negli USA della Gold Key/Western e successivamente anche storie di produzione europea; la serie verrà pubblicata fino al 1980, affiancata da numerose serie parallele con storie del personaggio.[10]
Nel 1975 acquisì dalla DC Comics i diritti per la pubblicazione delle serie a fumetti di supereroi, precedentemente detenuti dalla Williams, pubblicando nel 1976 due collane dedicate a Superman[11][12] e a Batman,[13][14] pubblicate fino agli anni ottanta,[11][14] cui seguirono nel 1978 quelle dedicate a Flash[1][15], nel 1979 quelle dedicate alla Legione dei Supereroi[16] e al Sergente Rock,[17] e a Wonder Woman nel 1980[18]; quest'ultime ebbero però vita breve interrompendosi, tranne Superman, fra il 1980 e il 1981.
Pubblicò le serie a fumetti tratte dalla serie televisiva Attenti a quei due dal 1975 al 1977.[19]
Nel 1975 esordì la serie La Pantera Rosa, dedicata all'omonimo personaggio, che venne edita fini al 1992 per 188 numeri.[20] Nel 1978 venne ripresa la testata Bunny, che venne edita fino al 1989 ripubblicando fumetti già editi nella prima edizione e nella serie Silvestro.[5][21]
Durante gli anni ottanta venne interrotta la pubblicazione delle collane della DC Comics (l'ultima collana DC a chiudere fu Superman, nel 1984[22], e i diritti delle serie della DC Comics passarono ad altri editori, come Rizzoli e la Play Press, mentre Tarzan non venne più pubblicato in Italia fino al 2003[23]. Venne invece proseguita la pubblicazione delle sue collane umoristiche (principalmente quelle dedicate ai personaggi della Warner Bros. e Hanna e Barbera fino ai primi anni novanta.
Una delle ultime pubblicazioni fu Terrifik, una rivista antologica con fumetti di autori italiani e stranieri pubblicata per pochi numeri nel 1992.[24]
La casa editrice chiuse nel 1992.[senza fonte]
Note
modifica- ^ a b Rino Monreale e Marcello Vaccari, Flash - Le testate, su glamazonia.it. URL consultato il 31 agosto 2011.
- ^ Guida Fumetto Italiano, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ FFF - RINTINTIN, su lfb.it. URL consultato il 28 marzo 2019.
- ^ FFF - BUGS BUNNY, su lfb.it. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ a b FFF - BUNNY, su lfb.it. URL consultato il 22 maggio 2019.
- ^ Bug's Bunny presenta Silvestro, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2019.
- ^ FFF - SILVESTRO, su lfb.it. URL consultato il 22 maggio 2019.
- ^ Tom & Jerry, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ Bonanza, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ Tarzan, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ a b Superman, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ FFF - SUPERMAN, su lfb.it. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ FFF - BATMAN, su lfb.it. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ a b Batman, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ Flash, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ Legione, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ Sergente, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ Wonder, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 24 maggio 2019.
- ^ Attenti a quei due, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ La Pantera Rosa, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 maggio 2019.
- ^ Bunny, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 22 maggio 2019.
- ^ Paolo Ottolina, Superman - Guida alla lettura, su ubcfumetti.com. URL consultato il 31 agosto 2011.
- ^ Francesco Farru, Tarzan 1, su comicus.it, 26 novembre 2003. URL consultato il 22 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2012).
- ^ Terrifik, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 15 gennaio 2020.