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Costantino III di Britannia

santo inglese

Costantino (cornico: Costentyn; gallese: Custennin; latino: Constantinus; inglese: Constantine; 520 circa – 9 maggio 576) è stato un re della Dumnonia, e uno dei sovrani leggendari della Britannia secondo Goffredo di Monmouth, che ne fa l'erede e successore di re Artù. È citato dal contemporaneo Gildas, ed è incluso nelle genealogie dei re della Dumnonia. È anche venerato come santo dalla Chiesa cattolica.

Costantino II di Dumnonia
Il regno di Dumnonia e l'Inghilterra ai tempi di Costantino
Re della Dumnonia
In carica537 –
9 maggio 576
PredecessoreCado
SuccessoreGerren II
Nascita520 circa
Morte9 maggio 576
PadreCado
FigliGerren II
Bledric
Religionecattolicesimo
San Costantino di Dumnonia
Chiesa di San Costantino a Costantine Village, Cornovaglia
 

Re di Dumnonia ed eremita

 
Nascita520 circa
Morte9 maggio 576
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza11 marzo

Costantino, II di Dumnonia, a volte viene indicato come "III di Britannia" per distinguerlo dai due omonimi compresi nella lista dei leggendari sovrani britannici, ovvero Costantino I e Flavio Claudio Costantino (quest'ultimo, oltre a "Costantino II di Britannia", è indicato anche come "Costantino III dell'Impero romano" nelle fonti storiografiche).

Biografia

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Tutto ciò che si sa di certo su Costantino viene da Gildas, che lo chiama "cucciolo tirannico dell'impura leonessa di Damnonia". Si pensa che in questo caso per Damnonia si intenda la Dumnonia nel sud-est dell'Inghilterra, e non l'omonimo regno che si sarebbe sviluppato nell'odierna Scozia. Gildas critica Costantino anche per aver ripudiato o allontanato o rinchiuso sua moglie allo scopo di commettere molti adulteri. Inoltre, dopo aver giurato di voler fare la pace coi suoi nemici, si travestì da abate, entrò nel santuario dove questi si trovavano e li uccise ai piedi dell'altare. Anche il cavaliere arturiano Sir Costantino, che secondo l'Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth successe ad Artù sul trono di Britannia, si travestì da vescovo e uccise in una chiesa i due figli di Mordred, con cui era in conflitto. Per questo c'è chi pensa che questa figura leggendaria sia basata su quella storica di Costantino di Dumnonia. Secondo alcune tradizioni gallesi gli succedette il cugino Gwydre (figlio di Artù).[senza fonte]

Fonti letterarie

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Costantino III
SagaMateria di Britannia
Lingua orig.latino
AutoreGoffredo di Monmouth
1ª app. inHistoria Regum Britanniae
Caratteristiche immaginarie
Specieumano
SessoMaschio
Luogo di nascitaBritannia
Professionecavaliere, Re di Britannia
AffiliazioneRe Artù

Costantino appare nella lista dei leggendari sovrani della Britannia (odierna Inghilterra) riportata dalla Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth. Sarebbe stato figlio di Cador, duca di Cornovaglia, un parente di re Artù. Costantino combatté nella battaglia di Camlann e sembra essere stato uno dei pochi sopravvissuti. Mentre stava per essere trasportato ad Avalon, Artù lo nominò suo successore.

Geoffredo afferma che Costantino continuò ad avere problemi con i Sassoni e coi due figli di Mordred, Melehan e Melou. Alla fine ebbe la meglio sui suoi nemici, ma sembra che abbia ucciso i due figli di Mordred in una chiesa. Per questo sacrilegio sarebbe stato fulminato da Dio e poi sepolto a Stonehenge, accanto a Uther Pendragon. Secondo le tradizioni gallesi, alla sua morte, il trono passò a Gwydre, il primogenito di Artù e della regina Ginevra, anche lui uno dei sopravvissuti di Camlann, ma che all'epoca della battaglia era troppo giovane per ricevere il trono.

Costantino compare anche nella Allitterazione della morte di Artù e nella Morte di Artù di Thomas Malory come cugino e successore di Artù. Una tradizione lo identifica con Costantino re di Dumnonia che alla fine scelse la vita religiosa e divenne santo.

Ci sono molti nobili personaggi che in questo periodo portano il nome di Costantino, cosa che rende difficile distinguere l'uno dall'altro. Ma il Costantino di cui si sta parlando qui sarebbe quello che incontrò san Petroc, convertendosi subito dopo al Cristianesimo. Dopo aver abdicato in favore del figlio Bledric, si dedicò alla vita religiosa. Fondò chiese, attraversò il canale di Bristol e si unì a san David, con cui visse molti anni come monaco. Alla fine si ritirò in eremitaggio a Costyneston (Cosmeston), vicino a Cardiff, dove sarebbe morto, anche se esistono molte altre storie secondo cui avrebbe viaggiato e predicato nel Nord, tra i Pitti, prima di essere martirizzato a Kintyre (in Scozia) il 9 maggio del 576. Secondo Giovanni di Fordun, sarebbe stato sepolto a Govan. Questo santo sarebbe diverso dal San Costantino di Strathclyde, figlio, secondo la vita di san Kentigern, del sovrano di questo regno: per David Nash Ford, ad esempio, suo padre sarebbe stato Riderch Hael di Strathclyde[1][2].

  1. ^ David Nash Ford, St. Constantine of Cornwall, King of Dumnonia, su Early British Kingdoms. URL consultato il 7 settembre 2005.
  2. ^ David Nash Ford, St. Constantine, King of Strathclyde, su Early British Kingdoms. URL consultato il 16 settembre 2006.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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